Litigio con la ragazza che ha,ed ha avuto problemi depressivi/dissociamento emotivo
Salve a tutti, da tre mesi ho iniziato una relazione con una ragazza, la quale inizialmente aveva molto timore dei rapporti e dell'amore, ha avuto solo un'esperienza andata male, e ha passato gli ultimi tre anni da sola (nonostante sia carina) declinó il mio primo invito ad uscire, poi si è fatta risentire dando sempre più segnali, dopo un po' di tempo la rinvito, dice di essere di essere molto interessata ma ha paura.
, instito ed usciamo... capisco che oltre ad essere interessata e dolce ha molte paure ed ha avuto un episodio depressivo da adolescente e qualche problema alimentare (insomma mi sono trovato un tipo difficile... la relazione prende una bella piega e si scioglie sempre più, sempre più presa... il punto è che a volta succede (già da prima di conoscermi dice) che ha dei giorni in cui si sente in "terza persona" e distaccata emotivamente (ho avuto anche io problemi del genere molti anni fa e la capisco) solo che lei in quei giorni mi dice solo che nn ha voglia di vedermi o parlare... è la terza volta che succede, questo periodo è anche a distanza dalla famiglia, e mi dice che non ha voglia di parlare, (da un giorno all'altro, mentre i giorni prima mi scriveva molto) la lascio stare e il giorno dopo chiedo come sta, allora mi parla un po' e si sfoga e poi la lascio stare come vuole lei... terzo giorno chiedo come sta, risposta: "evita di scrivermi, non sai cosa vuol dire avere poca voglia di rispondere" mi sfogo arrabbiandomi e che ora nn voglio sentirla io, passano tre giorni, metto da parte l'orgoglio e cerco chiarimenti, le spiego che un conto è capirla e assecondarla, un altro è trattarmi così, come se le dessi fastidio, le dico che in quei giorni almeno un messaggio al giorno ci deve essere, non puó mica mettermi in stand bye, ci sono comunque dei doveri nulla coppia... ha detto che io l altra volta sono stato aggressivo che non la capisco e cose assurde tipo che non è obbligata a dirmi come sta se non vuole parlare... ora io non capisco, le sue "cose" mi sembrano autentiche ma puó anche sembrare una scusa per lasciarmi... da ieri non ha voluto capire il mio punto di vista, non so se lo sta facendo apposta perché arrabbiata per il mio primo sfogo (sicuramente più duro) e si farà sentire o no... ho concluso dicendo che ci tengo a lei e che più che cercare un chiarimento non so che fare, e che se vuole mi scrivesse lei... risposta "ok ciao"... bah, mi pare tutto surreale, anche il fatto che possa buttare tutto per questo nel cestino.
Grazie per la cortese attenzione.
, instito ed usciamo... capisco che oltre ad essere interessata e dolce ha molte paure ed ha avuto un episodio depressivo da adolescente e qualche problema alimentare (insomma mi sono trovato un tipo difficile... la relazione prende una bella piega e si scioglie sempre più, sempre più presa... il punto è che a volta succede (già da prima di conoscermi dice) che ha dei giorni in cui si sente in "terza persona" e distaccata emotivamente (ho avuto anche io problemi del genere molti anni fa e la capisco) solo che lei in quei giorni mi dice solo che nn ha voglia di vedermi o parlare... è la terza volta che succede, questo periodo è anche a distanza dalla famiglia, e mi dice che non ha voglia di parlare, (da un giorno all'altro, mentre i giorni prima mi scriveva molto) la lascio stare e il giorno dopo chiedo come sta, allora mi parla un po' e si sfoga e poi la lascio stare come vuole lei... terzo giorno chiedo come sta, risposta: "evita di scrivermi, non sai cosa vuol dire avere poca voglia di rispondere" mi sfogo arrabbiandomi e che ora nn voglio sentirla io, passano tre giorni, metto da parte l'orgoglio e cerco chiarimenti, le spiego che un conto è capirla e assecondarla, un altro è trattarmi così, come se le dessi fastidio, le dico che in quei giorni almeno un messaggio al giorno ci deve essere, non puó mica mettermi in stand bye, ci sono comunque dei doveri nulla coppia... ha detto che io l altra volta sono stato aggressivo che non la capisco e cose assurde tipo che non è obbligata a dirmi come sta se non vuole parlare... ora io non capisco, le sue "cose" mi sembrano autentiche ma puó anche sembrare una scusa per lasciarmi... da ieri non ha voluto capire il mio punto di vista, non so se lo sta facendo apposta perché arrabbiata per il mio primo sfogo (sicuramente più duro) e si farà sentire o no... ho concluso dicendo che ci tengo a lei e che più che cercare un chiarimento non so che fare, e che se vuole mi scrivesse lei... risposta "ok ciao"... bah, mi pare tutto surreale, anche il fatto che possa buttare tutto per questo nel cestino.
Grazie per la cortese attenzione.
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La situazione di cui parli è certamente complessa e ricca di sfumature, necessitadi un'analisi attenta e profonda. In un contesto psicoanalitico, possiamo cercare di svelare alcuni dei meccanismi inconsci che potrebbero essere in gioco in questa dinamica.
Innanzitutto, la tua compagna sembra presentare sintomi che potrebbero essere associati a un disturbo dissociativo, dato il riferimento a sentirsi "in terza persona" (ovviamente prendimi con le pinze, si tratta solo di un’ipotesi). Questo tipo di esperienza può essere estremamente disorientante e comportare una marcata difficoltà nel mantenere relazioni interpersonali stabili.
La sua storia passata di episodi depressivi e disturbi alimentari evidenzia periodi di stravolgente sofferenza emotiva, che hanno probabilmente contribuito a plasmare le sue attuali difese psicologiche. La paura dell’intimità e del coinvolgimento emotivo può essere una risposta a ferite profonde non completamente guarite. Questi meccanismi di difesa, benché dolorosi per te, sono per lei una strategia di sopravvivenza.
D'altra parte, la tua frustrazione e il tuo desiderio di stabilire dei limiti chiari nella relazione sono plausibili. Essere in una relazione è un gioco di reciprocità e comunicazione, e sentirsi esclusi o respinti può innescare sentimenti di rabbia e di abbandono.
Probabilmente entrambi state cercando di proteggervi da ferite emotive: lei attraverso il distanziamento, tu attraverso la richiesta di maggiore chiarezza e contatto. Tuttavia, per poter costruire una relazione sana, è necessario trovare un equilibrio tra queste esigenze che appaiono così contrapposte.
Una via potenzialmente interessante potrebbe essere quella di esplorare insieme questi temi in un contesto terapeutico, dove entrambi possiate sentirvi ascoltati e compresi, senza il peso della quotidianità che può acutizzare le tensioni. La terapia di coppia può offrire uno spazio sicuro per elaborare le paure e le aspettative reciproche.
È essenziale mantenere una comunicazione aperta, ma anche rispettare i tempi e i limiti di ciascuno. Potresti esprimere i tuoi bisogni in modo chiaro e non accusatorio, sottolineando come il suo distacco ti faccia sentire, senza però minimizzare le sue difficoltà. Questo approccio può facilitare un dialogo più costruttivo e meno difensivo.
Saluti
Innanzitutto, la tua compagna sembra presentare sintomi che potrebbero essere associati a un disturbo dissociativo, dato il riferimento a sentirsi "in terza persona" (ovviamente prendimi con le pinze, si tratta solo di un’ipotesi). Questo tipo di esperienza può essere estremamente disorientante e comportare una marcata difficoltà nel mantenere relazioni interpersonali stabili.
La sua storia passata di episodi depressivi e disturbi alimentari evidenzia periodi di stravolgente sofferenza emotiva, che hanno probabilmente contribuito a plasmare le sue attuali difese psicologiche. La paura dell’intimità e del coinvolgimento emotivo può essere una risposta a ferite profonde non completamente guarite. Questi meccanismi di difesa, benché dolorosi per te, sono per lei una strategia di sopravvivenza.
D'altra parte, la tua frustrazione e il tuo desiderio di stabilire dei limiti chiari nella relazione sono plausibili. Essere in una relazione è un gioco di reciprocità e comunicazione, e sentirsi esclusi o respinti può innescare sentimenti di rabbia e di abbandono.
Probabilmente entrambi state cercando di proteggervi da ferite emotive: lei attraverso il distanziamento, tu attraverso la richiesta di maggiore chiarezza e contatto. Tuttavia, per poter costruire una relazione sana, è necessario trovare un equilibrio tra queste esigenze che appaiono così contrapposte.
Una via potenzialmente interessante potrebbe essere quella di esplorare insieme questi temi in un contesto terapeutico, dove entrambi possiate sentirvi ascoltati e compresi, senza il peso della quotidianità che può acutizzare le tensioni. La terapia di coppia può offrire uno spazio sicuro per elaborare le paure e le aspettative reciproche.
È essenziale mantenere una comunicazione aperta, ma anche rispettare i tempi e i limiti di ciascuno. Potresti esprimere i tuoi bisogni in modo chiaro e non accusatorio, sottolineando come il suo distacco ti faccia sentire, senza però minimizzare le sue difficoltà. Questo approccio può facilitare un dialogo più costruttivo e meno difensivo.
Saluti
[#2]
Utente
Assolutamente,il punto è che pare si sia accanita a difendere il suo problema al punto di ritenermi "strano" a me nelle mie richieste di una via di mezzo,le ho detto che a me non pesano i suoi problemi e il suo modo di fare,ma a tutto c'è un limite,che potrebbe almeno dedicarmi una breve messaggiata in serata ad esempio..ma ripeto si è accanita, probabilmente il complesso di avere questo problema l'ha portata ad impuntarsi su qualunque cosa le dicessi..a quel punto l ho salutata dicendole che rimango disponibile,e che se vuole può contattarmi quando vuole(le ho provate tutte ma era come parlare ad un muro) ora secondo me uscirà la verità,se le manco e ci tiene torna,se le sue paure sono più forti o non ci tiene non torna.Grazie
[#3]
Utente
Sono passati dieci giorni e non si è più fatta sentire,non so se lo farà,l'idea che mi sono fatto è che se per tre anni prima di me,non ha frequentato nessuno,e prima ancora solo un ragazzo,vuole dire che ha sempre attuato un meccanismo evitante, poiché cosciente delle proprie problematiche che non sa affrontare e che per lei sono un limite(andó da uno psichiatra/neurologo per un problema fisico,e lui le spiegó che aveva anche dei problemi psicologici da affrontare,ma rifiutó) secondo me dopo questo confronto con me,ha rimbalzato non capendo o facendo finta(?) tutto ció che le ho detto e proposto,proprio perché è tornata a chiudersi e si è autoconvinta che è meglio non avere relazioni per "non ritrovarsi in queste situazioni" (parole sue)..trovo assurdo fare vincere questa probabile malsana convinzione a fronte di un'esperienza relazionale che ci stava dando tante cose belle,non capisco come si possa abbandonare questa opportunità, trovi finalmente una persona persona che ti capisce e ti vuole capire e trovare dei punti di incontro con te,e la abbandoni così..mah non so che dire,rimango dell' idea che è meglio non cercarla,se avete altre idee o consigli ve ne sarei grato,grazie.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 552 visite dal 07/06/2024.
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