Conati da ansia e/o tensione

Salve, ho 28 anni e da circa 12 anni soffro di conati di vomito d’ansia.
Ricordo che tutto è iniziato a scuola senza un motivo preciso mentre mi accingevo a svolgere una semplice interrogazione in classe come sempre svolta.
Da quel giorno questo sintomo non mi ha più abbandonato.
Lo rivivo nelle situazioni più disparate sia belle che brutte.
Ogni esame alla università, il primo colloquio di lavoro, ogni volta che devo interfacciarmi col mio capo o colleghi e devo semplicemente parlargli o consegnare un lavoro, durante le partite di calcetto, prima di fare un bel viaggio o vacanza o ancora prima di rivedere un amico dopo tempo.
L’unico modo per nasconderlo è fingere di bere, quasi da aver sviluppato una dipendenza dall’avere sempre una bottiglietta d’acqua quando posso).
Ho già tentato con uno psicologo senza esito positivo, l’unico fattore comune che ritrovo in tutte queste situazioni è essere sotto stress e forse inconsciamente voler fare sempre bella figura come se fosse a volte un’ansia da prestazione.
In altri casi mentre provo belle emozioni quindi stati emotivi forti.
Non nascondo che è molto frustrante perché mi limita nella mia quotidianità, mi preme molto non riuscire a parlare a lavoro oppure giocare tranquillamente a calcio.
Inoltre in queste situazioni devo evitare di mangiare perché rischio poi di vomitare, mentre se non mangio il sintomo si manifesta lo stesso ma a livello solo di bocca senza rigurgito.
Ho anche provato vari integratori naturali ma non ho avuto nessun beneficio.
Vorrei sapere se c’è qualcosa di più specifico che potrei provare come rimedio naturale o comunque avere un consiglio in generale.
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Dr.ssa Maria Graziano Psicologo 106 3
Gentile utente,
peccato che non abbia avuto giovamento dalla sua precedente terapia psicologica perché la sintomatologia che lei ci espone è con molta probabilità di natura psicosomatica. Lei racconta che la nausea e i conati di vomito emergono in particolari situazioni di stress in cui si viene messi alla prova e occorre sentirsi all’altezza delle circostanze : le interrogazioni, i colloqui di lavoro, gli esami universitari, le partite di calcetto, l’incontro un amico dopo tanto tempo ecc.
Occorre tener conto che oltre all’evento stressante vi è un fattore fondamentale dietro il sintomo psicosomatico che è l’emozione non riconosciuta, ossia un’emozione che resta sotto la soglia della consapevolezza, quindi non contemplata dalla persona e quindi pur restando latente agisce, come un fuoco che continua a bruciare sotto la cenere, non lo vedi ma produce i suoi effetti.
In questa condizione di inconsapevolezza è il corpo fisico a manifestare ciò che non viene esplicitamente verbalizzato, il sintomo diviene linguaggio corporeo.
Secondo la psicosomatica e la psicoterapia bioenergetica l’emozione sottostante la nausea e il vomito è il disgusto. Il disgusto è un’emozione sociale, come tale si sviluppa in ambito e circostanze sociali, ad esempio nel confronto con gli altri. Ciò che il disgusto esprime è l’impossibilità per il soggetto di accettare qualcosa che per lui è socialmente inaccettabile, detto in termini più semplici è la difficoltà a mandar giù qualcosa , di ingoiare qualcosa di inaccettabile e al contempo si avverte il desiderio di liberarsene, ecco la nausea ed ecco il vomito.
Ma il disgusto cela la rabbia, ossia il disgusto è l’emozione più evidente ma al di sotto vi la rabbia, per cosa siamo arrabbiati è da esaminare forse di non raggiungere un Io idealizzato?
L’ oggetto del disgusto può essere all’esterno ma spesso è all’interno di sé, questo secondo caso credo sia proprio il suo caso, a confermarlo è la sua stessa affermazione " l’unico fattore comune che ritrovo in tutte queste situazioni è essere sotto stress e forse inconsciamente voler fare sempre bella figura come se fosse a volte un’ansia da prestazione." Ed eccolo qui il fuoco sotto la cenere, non sentirsi mai all’altezza, non sentirsi pronti, mai sufficientemente preparati, sentirsi in difetto, sentirsi inferiori ai colleghi, al capo, all’amico e si potrebbe continuare.
Probabilmente prima dell’interrogazione o dell’incontro col capo aveva anche studiato/lavorato tantissimo e sentire poi salire l’ansia da prestazione le provoca oltre che stress rabbia verso di se, verso la sua caratteristica caratteriale, rabbia alimentata da un super Io esigente, la rabbia unita al disgusto si manifesta a livello fisico sottoforma di nausea e vomito.
Spero di essere stata sufficientemente chiara, riguardo ai momenti con emozioni particolarmente belle e forti, il morivo è lo stesso, ci si sente non meritevoli di vivere pienamente la gioia, la spensieratezza o l’amore, come se il Super Io esigente ci rimproverasse di non aver fatto abbastanza e di non essere meritevoli di quell’emozione positiva. Se si ritrova in questa mia analisi, che non ha la pretesa di essere verità assoluta in quanto svolta solo sulla base di quanto da lei riportato quindi senza un colloquio clinico per conoscerla meglio, bhè allora potrebbe intraprendere una psicoterapia psicosomatica o una psicoterapia bioenergetica.
Spero di esserle stata di aiuto, resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente
Dott.ssa Maria Graziano

Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche on line
mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it

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