Ansia per il nuovo micino
Salve, ho bisogno di un consulto riguardo a quello che mi sta succedendo in questi giorni.
Ho 25 anni, e convivo con la mia compagna da 1 anno ormai, lei è stra amante degli animali ed in passato ha avuto due gatti, mentre a me piacciono, ma non ho mai avuto animali domestici in casa.
Abbiamo deciso di adottare un gattino presso il gattile, dopo averci pensato per bene e lo abbiamo preso il primo giugno.
Il week-end è andato bene, il gatto ora ha 2 mesi, è super affettuoso e coccoloso, ma già dalla domenica sera ho iniziato ad avere dei crolli (crisi di pianto e ansia) riguardo a questa scelta.
Ho paura di non essere capace a gestirlo e purtroppo ho scoperto di essere parecchio materialista e molto abitudinario.
Abbiamo dovuto prendere un copri divano per proteggere il divano, ma mi dà fastidio vederlo sempre coperto, non lo vedo più come "mio".
Per evitare problemi di allergia (siamo entrambi allergici, ma attualmente non ci dà alcun problema) teniamo sempre la porta della camera chiusa, ed ogni volta che la vedo mi fa stare male, perché non è mai stata chiusa.
Ed ovviamente anche l'intimità ne risente.
Attualmente non ha fatto alcun danno, di nessuno tipo, ma ho paura che in futuro gli possa fare, ho paura di non gestirlo.
In questi ultimi due giorni morde e graffia in continuazione nonostante stia cercando di educarlo e non giocare con le mani con lui.
Io e la mia compagna ci eravamo messi d'accordo che nel caso di allergia lo avremmo dato via a qualche amico che lo adottasse, però non avevo messo in preventivo che mi sarei affezionato a lui.
Gli voglio bene, ma al tempo stesso non sono sicuro di volerlo tenere.
La Crisi che ho avuto lunedì è stata parecchio forte, ho pianto a dirotto e continuavo a scusarmi e chiedere perdono alla mia compagna, sentivo che l'avevo delusa (lei mi abbracciava e mi rassicurava), ed ora sono bloccato con questa ansia perenne, lo vorrei dare via per risentire mia la casa, ma al tempo stesso non voglio, sia perche farei male alla mia compagna, che quando è con un animaletto si illumina, sia perché gli voglio bene. E ho paura a darlo via, ho paura che mi guardi con occhi diversi anche se ha detto che ami più me del fatto e supporta ogni mia scelta, ma non voglio che mi veda diversamente
Cerco consiglio, grazie.
Ho 25 anni, e convivo con la mia compagna da 1 anno ormai, lei è stra amante degli animali ed in passato ha avuto due gatti, mentre a me piacciono, ma non ho mai avuto animali domestici in casa.
Abbiamo deciso di adottare un gattino presso il gattile, dopo averci pensato per bene e lo abbiamo preso il primo giugno.
Il week-end è andato bene, il gatto ora ha 2 mesi, è super affettuoso e coccoloso, ma già dalla domenica sera ho iniziato ad avere dei crolli (crisi di pianto e ansia) riguardo a questa scelta.
Ho paura di non essere capace a gestirlo e purtroppo ho scoperto di essere parecchio materialista e molto abitudinario.
Abbiamo dovuto prendere un copri divano per proteggere il divano, ma mi dà fastidio vederlo sempre coperto, non lo vedo più come "mio".
Per evitare problemi di allergia (siamo entrambi allergici, ma attualmente non ci dà alcun problema) teniamo sempre la porta della camera chiusa, ed ogni volta che la vedo mi fa stare male, perché non è mai stata chiusa.
Ed ovviamente anche l'intimità ne risente.
Attualmente non ha fatto alcun danno, di nessuno tipo, ma ho paura che in futuro gli possa fare, ho paura di non gestirlo.
In questi ultimi due giorni morde e graffia in continuazione nonostante stia cercando di educarlo e non giocare con le mani con lui.
Io e la mia compagna ci eravamo messi d'accordo che nel caso di allergia lo avremmo dato via a qualche amico che lo adottasse, però non avevo messo in preventivo che mi sarei affezionato a lui.
Gli voglio bene, ma al tempo stesso non sono sicuro di volerlo tenere.
La Crisi che ho avuto lunedì è stata parecchio forte, ho pianto a dirotto e continuavo a scusarmi e chiedere perdono alla mia compagna, sentivo che l'avevo delusa (lei mi abbracciava e mi rassicurava), ed ora sono bloccato con questa ansia perenne, lo vorrei dare via per risentire mia la casa, ma al tempo stesso non voglio, sia perche farei male alla mia compagna, che quando è con un animaletto si illumina, sia perché gli voglio bene. E ho paura a darlo via, ho paura che mi guardi con occhi diversi anche se ha detto che ami più me del fatto e supporta ogni mia scelta, ma non voglio che mi veda diversamente
Cerco consiglio, grazie.
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Dr.ssa Maria Graziano
Psicologo
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Gentile utente,
ho letto la sua richiesta, la sua ansia è paragonabile a quella dei neogenitori alla loro prima esperienza, si chiama parenting stress e porta a percepire il nuovo arrivato come particolarmente bisognoso di cure e difficile da accudire. La cura e l’accudimento di un animale comporta una certa dose di responsabilità e cambiamenti nelle abitudini di vita che, soprattutto nei più giovani, provoca ansia e stress, la paura di non essere all' altezza della gestione di un altro esserino. Quanto le scrivo è confermato dalla sua frase "Ho paura di non essere capace a gestirlo e purtroppo ho scoperto di essere parecchio materialista e molto abitudinario".
Il mio parere in qualità di psicologo è che l’accoglienza al nuovo membro della famiglia può diventare occasione di crescita per voi sviluppando e mettendo in atto la propria maturità e responsabilità. Ovviamente il piccolo gattino richiede una riorganizzazione dell’ambiente in cui si vive, dalla rete alle finestre ai copridivani, dall’aspirapolvere contro gli acari ai grattatoi. Un animale domestico necessita di cure e attenzioni: i controlli dal veterinario, i vaccini annuali, gli antiparassitari mensili, la toilette settimanale del pelo, la pulizia della lettiera, ecc. Si tratta di operazioni di cura che richiedono amore, pazienza e impegno. Ma andiamo agli aspetti positivi, da diversi anni ormai gli animali vengono utilizzati per la pet therapy riconoscendo il loro potere curativo in ambito relazionale e affettivo. Gli animali domestici offrono la possibilità di sperimentare l’amore gratuito, la fiducia e l’affidamento all’altro, senza giudizio o pregiudizio. Se nelle prime settimane di convivenza con il piccolo ospite si può avvertire ansia per la responsabilità della sua gestione , o per l’organizzazione della casa e delle vacanze o per la paura di possibili allergie, occorre considerare che superata la fase di assestamento il gatto (come il cane) ha la funzione di lenire ansie, paure, preoccupazioni, solitudine. L’animale domestico viene da molti considerato un antidepressivo naturale, il miglior amico se gli si permette di far parte del proprio spazio. Il divano come l’intera casa restano suoi ma adattati ad accogliere il piccolo ospite . Nel vostro caso la gestione di un animale potrebbe rappresentare un "rodaggio" per una genitorialità futura e una responsabilizzazione della coppia. Se un gattino l’ha fatta entrare in crisi, pensi cosa succederebbe con un neonato.
Le condivido anche la mia personale esperienza avendo anch’ io adottato un gatto durante la pandemia, le sembrerà strano ma anch’ io avevo mille dubbi e paure sulla sua gestione, sulle possibili allergie, sui danni che avrebbe potuto fare, dopo aver messo la rete alle finestre anch’ io mi sentivo limitata dentro la mia stessa casa, adesso sò che è un generoso atto d’amore, le sue fusa ripagano delle accortezze che mettiamo in atto tutti i giorni. Ho coperto i divani di pelle con dei copridivani specifici per animali che sono facilmente reperibili su internet, ho riempito la casa di grattatoi e lo abbiamo educato secondo le nostre abitudini, non ha mai fatto un guaio. Per quanto riguarda l’allergia, oltre ad antistaminici per gli umani, esistono delle lozioni che si passano periodicamente sul gatto per togliere gli allergeni contenuti sulla saliva che il gatto deposita sul suo pelo leccandosi (allerpet). A distanza di anni sono felicissima di poter godere della compagnia di un gatto è un componente della famiglia a tutti gli effetti a cui non potrei rinunciare, poi il gatto è un animale autonomo facile da gestire.
Spero di averla incoraggiata ad aprirsi a questa esperienza arricchente e meravigliosa.
Buone coccole miciose.
Dott.ssa Maria Graziano
ho letto la sua richiesta, la sua ansia è paragonabile a quella dei neogenitori alla loro prima esperienza, si chiama parenting stress e porta a percepire il nuovo arrivato come particolarmente bisognoso di cure e difficile da accudire. La cura e l’accudimento di un animale comporta una certa dose di responsabilità e cambiamenti nelle abitudini di vita che, soprattutto nei più giovani, provoca ansia e stress, la paura di non essere all' altezza della gestione di un altro esserino. Quanto le scrivo è confermato dalla sua frase "Ho paura di non essere capace a gestirlo e purtroppo ho scoperto di essere parecchio materialista e molto abitudinario".
Il mio parere in qualità di psicologo è che l’accoglienza al nuovo membro della famiglia può diventare occasione di crescita per voi sviluppando e mettendo in atto la propria maturità e responsabilità. Ovviamente il piccolo gattino richiede una riorganizzazione dell’ambiente in cui si vive, dalla rete alle finestre ai copridivani, dall’aspirapolvere contro gli acari ai grattatoi. Un animale domestico necessita di cure e attenzioni: i controlli dal veterinario, i vaccini annuali, gli antiparassitari mensili, la toilette settimanale del pelo, la pulizia della lettiera, ecc. Si tratta di operazioni di cura che richiedono amore, pazienza e impegno. Ma andiamo agli aspetti positivi, da diversi anni ormai gli animali vengono utilizzati per la pet therapy riconoscendo il loro potere curativo in ambito relazionale e affettivo. Gli animali domestici offrono la possibilità di sperimentare l’amore gratuito, la fiducia e l’affidamento all’altro, senza giudizio o pregiudizio. Se nelle prime settimane di convivenza con il piccolo ospite si può avvertire ansia per la responsabilità della sua gestione , o per l’organizzazione della casa e delle vacanze o per la paura di possibili allergie, occorre considerare che superata la fase di assestamento il gatto (come il cane) ha la funzione di lenire ansie, paure, preoccupazioni, solitudine. L’animale domestico viene da molti considerato un antidepressivo naturale, il miglior amico se gli si permette di far parte del proprio spazio. Il divano come l’intera casa restano suoi ma adattati ad accogliere il piccolo ospite . Nel vostro caso la gestione di un animale potrebbe rappresentare un "rodaggio" per una genitorialità futura e una responsabilizzazione della coppia. Se un gattino l’ha fatta entrare in crisi, pensi cosa succederebbe con un neonato.
Le condivido anche la mia personale esperienza avendo anch’ io adottato un gatto durante la pandemia, le sembrerà strano ma anch’ io avevo mille dubbi e paure sulla sua gestione, sulle possibili allergie, sui danni che avrebbe potuto fare, dopo aver messo la rete alle finestre anch’ io mi sentivo limitata dentro la mia stessa casa, adesso sò che è un generoso atto d’amore, le sue fusa ripagano delle accortezze che mettiamo in atto tutti i giorni. Ho coperto i divani di pelle con dei copridivani specifici per animali che sono facilmente reperibili su internet, ho riempito la casa di grattatoi e lo abbiamo educato secondo le nostre abitudini, non ha mai fatto un guaio. Per quanto riguarda l’allergia, oltre ad antistaminici per gli umani, esistono delle lozioni che si passano periodicamente sul gatto per togliere gli allergeni contenuti sulla saliva che il gatto deposita sul suo pelo leccandosi (allerpet). A distanza di anni sono felicissima di poter godere della compagnia di un gatto è un componente della famiglia a tutti gli effetti a cui non potrei rinunciare, poi il gatto è un animale autonomo facile da gestire.
Spero di averla incoraggiata ad aprirsi a questa esperienza arricchente e meravigliosa.
Buone coccole miciose.
Dott.ssa Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
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mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 694 visite dal 05/06/2024.
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