Gestire una famiglia a distanza?
Buona sera,
A novembre si é chiusa una relazione molto importante per me durata 15 anni.
La decisione é arrivata da lui, la motivazione é superflua al momento.
Vengo lasciata ma ero incinta da un mese, tengo il bambino perché dopo 3 anni di tentativi e innumerevoli aborti, per me é fatto divieto rinunciare alla gravidanza.
Me ne torno a casa dei miei genitori, a 350km da dove abita lui.
Dapprima ricatti emotivi, ripicche e sfuriate perché tengo il bambino, poi si mette il cuore in pace e decide di riconoscerlo.
A livello legale non posso impedire ciò, quindi il bambino avrà un padre ed è giusto così.
Il bambino tra 10 giorni nasce e lui vuole essere presente in sala parto poiché, a suo dire, mi vuole bene e vuole supportarmi in questa nuova esperienza.
Mi dice che in futuro si farà in quattro per me è il bambino e che farà di tutto per non mancare in nulla.
Come gestire la genitorialità con tutta questa distanza?
Nel tempo il mio ex potrebbe diventare rancoroso per la mia scelta e la distanza?
A novembre si é chiusa una relazione molto importante per me durata 15 anni.
La decisione é arrivata da lui, la motivazione é superflua al momento.
Vengo lasciata ma ero incinta da un mese, tengo il bambino perché dopo 3 anni di tentativi e innumerevoli aborti, per me é fatto divieto rinunciare alla gravidanza.
Me ne torno a casa dei miei genitori, a 350km da dove abita lui.
Dapprima ricatti emotivi, ripicche e sfuriate perché tengo il bambino, poi si mette il cuore in pace e decide di riconoscerlo.
A livello legale non posso impedire ciò, quindi il bambino avrà un padre ed è giusto così.
Il bambino tra 10 giorni nasce e lui vuole essere presente in sala parto poiché, a suo dire, mi vuole bene e vuole supportarmi in questa nuova esperienza.
Mi dice che in futuro si farà in quattro per me è il bambino e che farà di tutto per non mancare in nulla.
Come gestire la genitorialità con tutta questa distanza?
Nel tempo il mio ex potrebbe diventare rancoroso per la mia scelta e la distanza?
[#1]
Gentile utente,
ci chiede ".. Come gestire la genitorialità con tutta questa distanza..".
Ma, come può ben intuire, questa è una domanda estremamente ampia e complessa, e riguarda mesi e anni a venire.
E dunque mi focalizzo su un evento assai più circoscritto e più prossimo: il parto.
Al proposito Lei ci dice che "Il bambino tra 10 giorni nasce e lui vuole essere presente in sala parto poiché, a suo dire, mi vuole bene e vuole supportarmi in questa nuova esperienza."
Colpisce che Lei non aggiunga una parola su di sè, intendo Lei che ci scrive. I protagonisti sono il bimbo e il padre.
Mi chiedo: Lei, lei che ci scrive, desidera la presenza del padre all'evento? Se ne sentirebbe rassicurata? O che altro?
Della vostra storia sappiamo solo che è stata lunga, finita per decisione di lui, per motivi che Lei non ci svela perchè ".. é superflua al momento". E dunque non possiamo nemmeno supporre se Lei ne sia ancora innamorata o altro.
Sentiamo però l'opportunità di un suo pensiero al proposito, di una "ri-centratura" su di sé.
E dunque NON ".. lui vuole... "; ma eventualmente ".. lui chiede, e a me fa piacere ..". Il parto non è una passeggiata e la presenza di altre persone (qualsiasi esse siano) è utile unicamente se aiuta, se è di conforto di supporto alla donna che partorisce.
Se ritiene, aggiunga qualche altro dato.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci chiede ".. Come gestire la genitorialità con tutta questa distanza..".
Ma, come può ben intuire, questa è una domanda estremamente ampia e complessa, e riguarda mesi e anni a venire.
E dunque mi focalizzo su un evento assai più circoscritto e più prossimo: il parto.
Al proposito Lei ci dice che "Il bambino tra 10 giorni nasce e lui vuole essere presente in sala parto poiché, a suo dire, mi vuole bene e vuole supportarmi in questa nuova esperienza."
Colpisce che Lei non aggiunga una parola su di sè, intendo Lei che ci scrive. I protagonisti sono il bimbo e il padre.
Mi chiedo: Lei, lei che ci scrive, desidera la presenza del padre all'evento? Se ne sentirebbe rassicurata? O che altro?
Della vostra storia sappiamo solo che è stata lunga, finita per decisione di lui, per motivi che Lei non ci svela perchè ".. é superflua al momento". E dunque non possiamo nemmeno supporre se Lei ne sia ancora innamorata o altro.
Sentiamo però l'opportunità di un suo pensiero al proposito, di una "ri-centratura" su di sé.
E dunque NON ".. lui vuole... "; ma eventualmente ".. lui chiede, e a me fa piacere ..". Il parto non è una passeggiata e la presenza di altre persone (qualsiasi esse siano) è utile unicamente se aiuta, se è di conforto di supporto alla donna che partorisce.
Se ritiene, aggiunga qualche altro dato.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Dottoressa,
La ringrazio per la risposta. Di questa situazione io mi sento ancora fortemente in balia della confusione: nel giro di pochi giorni mi sono vista mettere alla porta, sogni e progetti terminati all’improvviso. Io lo amo, nonostante la mia razionalità mi porta a capire che il suo comportamento é stato davvero crudele e immaturo.
In una coppia ci sono sempre responsabilità da ogni parte, ma il suo dirmi non ti amo da tre anni e non sono attratto da te da tre anni é stato molto cattivo ed umiliante.
Passo momenti a dire lo amo ancora a momenti in cui mi auto convinco che la mia sia dipendenza emotiva. Devo fare molta chiarezza con i miei sentimenti e i miei pensieri. Quello che é certo, é che sento tanto la sua mancanza.
Per quanto riguarda il parto, a me fa piacere averlo con me, la confidenza che abbiamo avuto per anni non può essere negata. Nonostante la relazione finita e la situazione molto delicata, di quanta rabbia provi nei suoi confronti, lo vorrei sempre con me, che sia per una chiamata, per un messaggio o di persona. Sono molto confusa! Lo voglio con me ma non lo voglio con me. Voglio che diventi padre emotivamente e psicologicamente in quel momento, come io lo sono già da mesi poiché porto con me questo bambino.
Non so, dottoressa, sono così tanto confusa!
La ringrazio per la risposta. Di questa situazione io mi sento ancora fortemente in balia della confusione: nel giro di pochi giorni mi sono vista mettere alla porta, sogni e progetti terminati all’improvviso. Io lo amo, nonostante la mia razionalità mi porta a capire che il suo comportamento é stato davvero crudele e immaturo.
In una coppia ci sono sempre responsabilità da ogni parte, ma il suo dirmi non ti amo da tre anni e non sono attratto da te da tre anni é stato molto cattivo ed umiliante.
Passo momenti a dire lo amo ancora a momenti in cui mi auto convinco che la mia sia dipendenza emotiva. Devo fare molta chiarezza con i miei sentimenti e i miei pensieri. Quello che é certo, é che sento tanto la sua mancanza.
Per quanto riguarda il parto, a me fa piacere averlo con me, la confidenza che abbiamo avuto per anni non può essere negata. Nonostante la relazione finita e la situazione molto delicata, di quanta rabbia provi nei suoi confronti, lo vorrei sempre con me, che sia per una chiamata, per un messaggio o di persona. Sono molto confusa! Lo voglio con me ma non lo voglio con me. Voglio che diventi padre emotivamente e psicologicamente in quel momento, come io lo sono già da mesi poiché porto con me questo bambino.
Non so, dottoressa, sono così tanto confusa!
[#3]
Gentile utente,
Sono trascorsi ormai sei mesi da quando la relazione si è chiusa, ma lei stessa riconosce di essere tuttora preda della confusione, purtroppo.
La inviterei a prendere contatti al più presto con la Psicologa del Consultorio (gratuito), in modo da essere inserita fin da subito in lista d'attesa. Il post parto non è un periodo semplice:
- occorre riuscire a prendersi cura del neonato, ma anche di sé e del proprio umore.
- Occorre far fronte alla fatica delle notti spezzettate, dell'iniziale incomprensibilità del pianto del bambino che sta esprimendosi in una lingua tutta sua.
Fortunatamente ci sarà l'aiuto amoroso di Sua madre, la nonna.
".. Voglio che diventi padre emotivamente e psicologicamente in quel momento.."
I processi interiori a cui lei accenna non dipendono dal Suo "voglio" (eventualmente "desidererei" ),
e nemmeno sono garantiti dalla presenza del padre biologico in sala parto.
Sono percorsi interiori che passano 'anche' attraverso la chiarezza della vostra relazione genitoriale, oltre che di coppia.
Per questo motivo la invitiamo a chiedere aiuto per fare chiarezza dentro di sé e ri-centrarsi su di sè; affinché quella che lei definisce "dipendenza emotiva" non la porti di conseguenza ad essere una madre di serie B, dipendente dal suo ex -nonché padre del bambino- emotivamente e in ogni Sua scelta e comportamento.
Se vorrà tenersi in collegamento con noi, le risponderemo certamente.
Al momento un affettuoso abbraccio per quell'intenso evento definito "parto"
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Sono trascorsi ormai sei mesi da quando la relazione si è chiusa, ma lei stessa riconosce di essere tuttora preda della confusione, purtroppo.
La inviterei a prendere contatti al più presto con la Psicologa del Consultorio (gratuito), in modo da essere inserita fin da subito in lista d'attesa. Il post parto non è un periodo semplice:
- occorre riuscire a prendersi cura del neonato, ma anche di sé e del proprio umore.
- Occorre far fronte alla fatica delle notti spezzettate, dell'iniziale incomprensibilità del pianto del bambino che sta esprimendosi in una lingua tutta sua.
Fortunatamente ci sarà l'aiuto amoroso di Sua madre, la nonna.
".. Voglio che diventi padre emotivamente e psicologicamente in quel momento.."
I processi interiori a cui lei accenna non dipendono dal Suo "voglio" (eventualmente "desidererei" ),
e nemmeno sono garantiti dalla presenza del padre biologico in sala parto.
Sono percorsi interiori che passano 'anche' attraverso la chiarezza della vostra relazione genitoriale, oltre che di coppia.
Per questo motivo la invitiamo a chiedere aiuto per fare chiarezza dentro di sé e ri-centrarsi su di sè; affinché quella che lei definisce "dipendenza emotiva" non la porti di conseguenza ad essere una madre di serie B, dipendente dal suo ex -nonché padre del bambino- emotivamente e in ogni Sua scelta e comportamento.
Se vorrà tenersi in collegamento con noi, le risponderemo certamente.
Al momento un affettuoso abbraccio per quell'intenso evento definito "parto"
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Il percorso psicologico é già nei miei piani, fosse anche a pagamento! Sono ben consapevole che nella mia testa e nel mio cuore c’è qualcosa da rimettere a posto su cui far chiarezza, ma soprattutto che questo bambino assorbirà tanto di me.
Purtroppo ho avuto una gravidanza a rischio, più di tanto non sono stata libera di muovermi e gestirmi tranquillamente.
Sono una persona molto emotiva che difficilmente riesce a lasciar andare le persone a cui vuole bene e, essendo nella mia vita da 15 anni come compagno, per me é come strapparmi via un arto. Sono lenta nel metabolizzare tutto ciò.
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato
Purtroppo ho avuto una gravidanza a rischio, più di tanto non sono stata libera di muovermi e gestirmi tranquillamente.
Sono una persona molto emotiva che difficilmente riesce a lasciar andare le persone a cui vuole bene e, essendo nella mia vita da 15 anni come compagno, per me é come strapparmi via un arto. Sono lenta nel metabolizzare tutto ciò.
La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato
[#5]
Lo ho fatto con vero piacere.
Ci farà piacere risentirla.
Dott.Brunialti
Ci farà piacere risentirla.
Dott.Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 796 visite dal 03/06/2024.
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