Non riesco ad andare a lavoro
salve, sono una ragazza di 26 anni, da dopo la pandemia ho avuto problemi sia col lavoro che con il fatto di uscire, non lavoro da post pandemia più o meno e non sono più uscita di casa, ho fatto e sto facendo terapia da marzo dello scorso anno, diciamo che la situazione uscire è quasi risolta, mentre invece il lato lavoro non riesco! mi spiego meglio: ho bisogno e voglio un lavoro, ho avuto colloqui e anche aziende che mi proponevano contratti chi buoni e chi meno, quando devo mandare i Cv e fare i colloqui sono ok, quando si tratta di iniziare mi tiro indietro e non capisco il perché, non ho avuto traumi quando andavo a lavoro, sono determinata nel volerlo fino a quando non mi chiamano, poi vado nel pallone e non riesco a gestire i pensieri, e passo giornate e nottate in ansia e tra attacchi di panico, ho un blocco e non riesco a comandare la mia testa non so proprio cosa devo fare perché sono stanca sia fisicamente che mentalmente, non capisco più nulla; una volta rinunciato mi sento bene la paura, l’ansia ed il panico vanno via però poi iniziano giorni di pensieri infiniti su quello che ho lasciato andare, mi butto giù e anche in quel caso non sono in grado di fermare la mia testa e di conseguenza mi attende una sorta di periodo depressivo di circa 1 o 2 settimane! vi prego di aiutarmi perché non ne posso più di soffrire, non voglio essere guidata dalla paura e soprattutto ho bisogno di essere indipendente!
[#1]
Gentile utente,
lei scrive: "ho fatto e sto facendo terapia da marzo dello scorso anno".
La terapia a quanto scrive ha risolto la sua paura di uscire, ma non ancora quella di andare al lavoro.
Si tratta di perseverare nella cura. Cosa le fa credere che noi che non la conosciamo, e online, potremmo darle indicazioni migliori di quelle del suo curante?
Auguri.
lei scrive: "ho fatto e sto facendo terapia da marzo dello scorso anno".
La terapia a quanto scrive ha risolto la sua paura di uscire, ma non ancora quella di andare al lavoro.
Si tratta di perseverare nella cura. Cosa le fa credere che noi che non la conosciamo, e online, potremmo darle indicazioni migliori di quelle del suo curante?
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
mi chiedo se fosse il caso di rivolgersi ad uno psichiatra o ad una psicologa diversa, poiché nell’ultima settimana ho avuto una grossa opportunità lavorativa, ho contattato la mia psicologa, dopo tre giorni di non risposte e dopo averla chiamata, mi ha detto di non andare perché non sono pronta, quindi mi chiedo è giusto? ho sprecato un’occasione importante o è come dice lei? o semplicemente ho bisogno di farmaci per superare questo blocco?
[#3]
Gentile utente,
lei ha certamente fatto dei test, e il colloquio clinico è iniziato più di un anno fa.
Le è stata fornita una diagnosi che rimanda alla necessità di una cura psichiatrica? Se la sua psicologa le ha fatto rinunciare all'ennesimo lavoro perché "non ancora pronta", forse è così.
Dopo più di un anno, ma anche prima, lei può chiedere alla curante un certificato sulle sue condizioni. Non tutti gli psicologi si attengono alla nosografia psichiatrica del DSM, ma tutti sanno se il loro paziente è in condizione di affrontare le normali difficoltà della vita o se deve abilitare/riabilitare le proprie capacità.
In assenza di questi e di altri chiarimenti da parte della sua curante lei ha tutto il diritto di acquisire altri pareri, purché espressi dopo un'attenta valutazione del suo caso.
Online, e dopo la lettura di un breve scritto, noi non possiamo fare altro che inviarle i nostri sentiti auguri.
lei ha certamente fatto dei test, e il colloquio clinico è iniziato più di un anno fa.
Le è stata fornita una diagnosi che rimanda alla necessità di una cura psichiatrica? Se la sua psicologa le ha fatto rinunciare all'ennesimo lavoro perché "non ancora pronta", forse è così.
Dopo più di un anno, ma anche prima, lei può chiedere alla curante un certificato sulle sue condizioni. Non tutti gli psicologi si attengono alla nosografia psichiatrica del DSM, ma tutti sanno se il loro paziente è in condizione di affrontare le normali difficoltà della vita o se deve abilitare/riabilitare le proprie capacità.
In assenza di questi e di altri chiarimenti da parte della sua curante lei ha tutto il diritto di acquisire altri pareri, purché espressi dopo un'attenta valutazione del suo caso.
Online, e dopo la lettura di un breve scritto, noi non possiamo fare altro che inviarle i nostri sentiti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 459 visite dal 03/06/2024.
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