Relazione finita dopo 16 anni...motivi psicologici
Buonasera, io 35 lei 33 anni ed è finita un mese fa.
Stavamo insieme da 16 anni e per entrambi è stata la prima storia.
Abbiamo convissuto per 7 anni.
E' sempre stato molto difficile capire i suoi pensieri perchè non li esprimeva ed era sempre molto poco leggibile.
Ci sono state alcune crisi rientrate per divergenze e soprattutto la voglia di "evasione" di lei.
Nei primi anni data la sua insicurezza si è molto aggrappata a me e gli ho fatto quasi da fratello.
Negli ultimi anni i nostri caratteri sono maturati e spesso sono stato io a avvicinarmi alle sue passioni.
Poi dallo scorso anno c'è stato un lento e inesorabile allontanamento.
Forse dovuto anche al suo lavoro che spesso l'ha portata a lavorare in grandi città e con gruppi giovani.
Anche il sesso ultimamente era più sporadico ma mai mancante...2-3 volte al mese.
Solo 3 anni fa ci fu una discussione in cui mi faceva presente di aver ricevuto meno affetto e chiedendomi di "prometterle" che non sarebbe più successo.
Tutte queste situazioni mi hanno creato un blocco come se fossi il giocatore e lei l'arbitro e non 2 giocatori.
La difficoltà di esprimere questo concetto ha fatto si di andare avanti fino al mese scorso.
Mese difficile per stress e problemi.
Una sera mi chiede se siamo felici, che lei non lo sa più, che sono molti mesi che ci percepisce come coinquilini, che per me ha rinunciato al viaggio di maturità (?) , che la fuori c'è un mondo, alle amiche, che stavamo troppo chiusi in casa.
Preciso che per quasi 7 anni a causa del suo atteggiamento attendista ha perso contatti con le sue migliori amiche trovandosi spesso sola.
Nell'ultimo anno invece ha ritrovato una vecchia amica di lavoro e l'ambiente lavorativo movimentato che spiegavo.
Di punto in bianco tutte le cose che le piacevano fino a un anno fa non gli piacevano piu'.
Dice che si sente bene con le amiche e che sente angoscia nel tornare a casa, si sente richiusa in una grotta buia.
Mi dice anche che è molto tempo che gli mancano i miei abbracci e gesti di affetto.
Questo è vero ma come ripeto non sono mai cambiato il 16 anni... ho annientato lati del mio carattere per stare con te e ho rinunciato a cose che mi fanno stare bene.
Mi sono persa come coppia ma soprattutto come persona.
Non voglio fingere più che vada tutto bene e non voglio avere il terrore di vivere una vita infelice.
A me è crollato il mondo addosso...forse mi sono concentrato sul questi supportarla nei suoi problemi, facendole mancare alcuni gesti affettuosi.
Potrei aver notato anche dei segnali tramite social di possibili interessi esterni, ma non ho conferme solo alcuni dubbi galoppanti.
Alla mia richiesta "come mai non me lo hai detto prima, potevamo risolvere tutto parlando" mi ha risposto "non lo so".
Lei stessa adesso ha trovato la serenità dopo essere andata via di casa e mi continua a dire di non colpevolizzarmi, che se un sentimento finisce non ci sono colpe ma solo accettazione e andare avanti.
Ora mi chiedo se era amore abitudine o dipendenza...
Stavamo insieme da 16 anni e per entrambi è stata la prima storia.
Abbiamo convissuto per 7 anni.
E' sempre stato molto difficile capire i suoi pensieri perchè non li esprimeva ed era sempre molto poco leggibile.
Ci sono state alcune crisi rientrate per divergenze e soprattutto la voglia di "evasione" di lei.
Nei primi anni data la sua insicurezza si è molto aggrappata a me e gli ho fatto quasi da fratello.
Negli ultimi anni i nostri caratteri sono maturati e spesso sono stato io a avvicinarmi alle sue passioni.
Poi dallo scorso anno c'è stato un lento e inesorabile allontanamento.
Forse dovuto anche al suo lavoro che spesso l'ha portata a lavorare in grandi città e con gruppi giovani.
Anche il sesso ultimamente era più sporadico ma mai mancante...2-3 volte al mese.
Solo 3 anni fa ci fu una discussione in cui mi faceva presente di aver ricevuto meno affetto e chiedendomi di "prometterle" che non sarebbe più successo.
Tutte queste situazioni mi hanno creato un blocco come se fossi il giocatore e lei l'arbitro e non 2 giocatori.
La difficoltà di esprimere questo concetto ha fatto si di andare avanti fino al mese scorso.
Mese difficile per stress e problemi.
Una sera mi chiede se siamo felici, che lei non lo sa più, che sono molti mesi che ci percepisce come coinquilini, che per me ha rinunciato al viaggio di maturità (?) , che la fuori c'è un mondo, alle amiche, che stavamo troppo chiusi in casa.
Preciso che per quasi 7 anni a causa del suo atteggiamento attendista ha perso contatti con le sue migliori amiche trovandosi spesso sola.
Nell'ultimo anno invece ha ritrovato una vecchia amica di lavoro e l'ambiente lavorativo movimentato che spiegavo.
Di punto in bianco tutte le cose che le piacevano fino a un anno fa non gli piacevano piu'.
Dice che si sente bene con le amiche e che sente angoscia nel tornare a casa, si sente richiusa in una grotta buia.
Mi dice anche che è molto tempo che gli mancano i miei abbracci e gesti di affetto.
Questo è vero ma come ripeto non sono mai cambiato il 16 anni... ho annientato lati del mio carattere per stare con te e ho rinunciato a cose che mi fanno stare bene.
Mi sono persa come coppia ma soprattutto come persona.
Non voglio fingere più che vada tutto bene e non voglio avere il terrore di vivere una vita infelice.
A me è crollato il mondo addosso...forse mi sono concentrato sul questi supportarla nei suoi problemi, facendole mancare alcuni gesti affettuosi.
Potrei aver notato anche dei segnali tramite social di possibili interessi esterni, ma non ho conferme solo alcuni dubbi galoppanti.
Alla mia richiesta "come mai non me lo hai detto prima, potevamo risolvere tutto parlando" mi ha risposto "non lo so".
Lei stessa adesso ha trovato la serenità dopo essere andata via di casa e mi continua a dire di non colpevolizzarmi, che se un sentimento finisce non ci sono colpe ma solo accettazione e andare avanti.
Ora mi chiedo se era amore abitudine o dipendenza...
[#1]
Gentile utente,
si comprende dalle sue parole la tristezza ed il dolore che le causano questa assenza che le giunge come inaspettata.
Da quanto riferisce, la vostra relazione nasce nel periodo tardo adolescenziale: non è semplice resistere alla prova del tempo, quando la coppia si forma in un momento in cui talvolta i due membri ancora non hanno completamente formato la propria personalità adulta.
Come ogni entità, siamo soggetti a cambiare con il passare del tempo, evolvendoci ed adattandoci in base ai contesti nei quali siamo inseriti ed anche in base alle nostre personali attitudini. Talvolta, la via che percorriamo può allontanarci dalle persone che fino a poco fa camminavano al nostro fianco, e ci ritroviamo più distanti, con difficoltà a comprenderne le profonde motivazioni.
Come dice lei: "non sono mai cambiato in 16 anni". Questa forma di rigida coerenza, non è necessariamente un risultato positivo. Cambiare può significare crescere, sviluppare interessi, scoprire nuovi lati di sé.
Ad ogni modo, ciò che non risulta chiaro da questa richiesta di consulto, è cosa vorrebbe ottenerne.
Vuole essere aiutato a comprendere quanto le è accaduto, al fine di poter affrontare e superare il dolore che le genera, ed avere in futuro relazioni più consapevoli e gratificanti? O nutre speranze rispetto alla possibilità di poter recuperare la relazione che attualmente si è conclusa?
Rimanendo a sua disposizione,
saluti
si comprende dalle sue parole la tristezza ed il dolore che le causano questa assenza che le giunge come inaspettata.
Da quanto riferisce, la vostra relazione nasce nel periodo tardo adolescenziale: non è semplice resistere alla prova del tempo, quando la coppia si forma in un momento in cui talvolta i due membri ancora non hanno completamente formato la propria personalità adulta.
Come ogni entità, siamo soggetti a cambiare con il passare del tempo, evolvendoci ed adattandoci in base ai contesti nei quali siamo inseriti ed anche in base alle nostre personali attitudini. Talvolta, la via che percorriamo può allontanarci dalle persone che fino a poco fa camminavano al nostro fianco, e ci ritroviamo più distanti, con difficoltà a comprenderne le profonde motivazioni.
Come dice lei: "non sono mai cambiato in 16 anni". Questa forma di rigida coerenza, non è necessariamente un risultato positivo. Cambiare può significare crescere, sviluppare interessi, scoprire nuovi lati di sé.
Ad ogni modo, ciò che non risulta chiaro da questa richiesta di consulto, è cosa vorrebbe ottenerne.
Vuole essere aiutato a comprendere quanto le è accaduto, al fine di poter affrontare e superare il dolore che le genera, ed avere in futuro relazioni più consapevoli e gratificanti? O nutre speranze rispetto alla possibilità di poter recuperare la relazione che attualmente si è conclusa?
Rimanendo a sua disposizione,
saluti
Dott. Stefano Bandini
Psicologo, Perfezionato in Psicologia Perinatale
dottorbandini@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 844 visite dal 03/06/2024.
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