Rapporto di amore con prostituta

Buongiorno e soprattutto grazie a prescindere.
Ho conosciuto questa donna 5 anni fa e costantemente sono sempre stati da lei.
Circa 2 anni fa qualcosa è cambiato fra di noi: è cambiata la qualità del rapporto.
Il sesso è stato solo un contorno.
Lei è da 18 anni che si trova in questa città e sempre ha pensato al lavoro e sempre aveva giurato a se stessa che mai avrebbe potuto avere un rapporto con un uomo consapevole che questo avrebbe reso la sua mente ed il suo lavoro non più lucido: ma è successo.
Non sono più un ragazzo e conosco la vita ed i suoi molteplici aspetti ed inconvenienti.
Sento e vedo che il ns è un rapporto leale, sentito, sincero.
Nell'ultimo anno spessissimo resto da lei a dormire, spesso facciamo insieme girate, andiamo a teatri, fare la spesa e sempre più spesso riduce il tempo dedicato al suo lavoro.
Ha una attività florida in quanto può contare su un ampio portafoglio clienti, ma lei definisce i ns momenti come "oro" che non hanno valore economico ma di cuore.
Io ho 60 anni e lei 56.
Siamo una coppia affiatata, come si direbbe.
Il seguente è il mio problema: pur sapendo ovviamente cosa succede con i suoi clienti, per me è stato un lungo percorso di accettazione ma che non mi esime da continui pensieri.
Lei lo chiama banalmente semplicemente lavoro, come se parlasse di un'altra persona: fa una netta distinzione tra ciò che fa e ciò che è il ns rapporto.
Quando capitano per me giornate in cui più penso a questo, lei si meraviglia rassicurandomi che quello "è solo lavoro" che comunque lei definisce buio.
Insieme siamo una coppia normalissima, come se niente di diverso ci fosse.
Ed io vorrei capire come gestire al meglio questa circostanza.
Non sono cieco: sono consapevole che l'amore che i da è sincero ed onesto, ma come posso fare per sopportare meglio?
Voglio questo rapporto e la sua sincerità.
Abbiamo avuto un percorso di vita analogo: è come se due naufraghi si fossero incontrati in un mare tempestoso traendone reciprocamente onestà, amore, sincerità e gioia anche per le piccole cose.
Ma per me, per la mia cultura, è talvolta insopportabile.
La mia donna è cinese.
Non metto in dubbio la sua sincerità e so per certo che mai si è appoggiata ad un uomo e di questo ne va fiera.
La sua scelta vs di me è stata sincera.
Vi ringrazio per il consiglio che potrete darmi.
Un caro saluto.
Ho già rapporti con uno psicologo, ma per altre questioni legate al mio passato e lui sa che lei è la mia compagna e mai ho detto a lui quanto in realtà sta accadendo.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
lei mi dà l'occasione per osservare il fatto che il fenomeno psicologico chiamato "dissociazione" è in realtà più esteso e pervasivo di quanto crediamo e di quanto vorremmo. Possiamo essere in un certo punto col corpo e in un altro con la coscienza.
Ridurrei il suo quesito all'essenziale: lei si è innamorato, ricambiato, di una donna che per "lavoro" affitta il suo corpo a ore.
Se si trattasse di un'auto o perfino di un abito, nessun problema: non sono cose su cui, costituendo una coppia, si ponga il sigillo dell'esclusività. Ma il fatto che il corpo da lei amato possa diventare una "cosa", portando lontano da lei, in mani estranee, l'intera persona che le è cara, le risulta intollerabile.
Eppure lei stesso accoglie in sé dei fenomeni dissociativi. Per anni ha frequentato delle prostitute. Si sentiva fisicamente compromesso da questo fatto? Sentiva di violare i suoi sentimenti, la sua integrità di persona?
Un altro esempio riguarda sempre lei: va da uno psicologo e gli parla anche della sua compagna, ma ci va "per altre questioni legate al mio passato", e non gli dice che la compagna fa la prostituta, e che lei ne è straziato.
Anche lei, come vede, è fatto a compartimenti stagni, non comunicanti tra loro... O piuttosto, crede di poter essere così.
Questa stessa cosa crede, in buona fede, la sua compagna. Per prostituirsi occorre spersonalizzarsi, penso che lei lo capisca, anche se le sembra incomprensibile.
Come si può risolvere allora il suo problema?
Puntando su questo: "Abbiamo avuto un percorso di vita analogo: è come se due naufraghi si fossero incontrati in un mare tempestoso traendone reciprocamente onestà, amore, sincerità e gioia anche per le piccole cose".
Sarebbe bene ricordare sempre che questo è bene, e che esiste, e dargli il giusto valore.
Ciò non vuol dire che non possiate, a piccoli passi, ricostruire l'unità delle vostre vite, rendere integro ciò che è dissociato. Potrebbe fare lei il primo passo, parlandone al suo terapeuta.
Lei conosce certo il bel film "Irma la dolce", con Shirley MacLaine, in cui un caso analogo al suo è reso con umorismo e delicatezza, fino all'esito surreale.
Auguri. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Gent.ma Professoressa intanto grazie per la celerità della risposta. Sì, è vero: siamo sostanzialmente due dissociati. Io con il mio sforzo razionale sulla irragionevolezza che mi procura dolore e lei con il suo mettere in atto un qualcosa che non le appartiene spersonalizzandosi: il nostro punto di incontro è quando io mi spoglio del dolore e lei si allontana dalla sua attività giornaliera. In quel momento siamo i veri due noi: un momento giornaliero lunghissimo, dalle 21 alle 7 della mattina successiva. Un momento in cui tutto cambia, un momento in cui la realtà si trasforma facendoci vivere una sana e semplice quotidianità. Anche durante il giorno, da due anni, non mancano assidue telefonate, messaggi ed idee su cosa fare nei momenti liberi. Anche quando siamo fuori casa tutti ci prendono per moglie e marito e questo per dirle quanto i due naufraghi siano uniti. Sento e vedo costantemente il suo sforzo di portarmi altrove con il pensiero: sento che lei vive le due sofferenze delle sue due vite dissociate, come pure io faccio di tutto per stemperare di fronte a lei la attuale circostanza. E penso che questo sia il segno di un amore che come tale è disperato ma costantemente costruttivo e reciprocamente voluto. Volevo precisare, anche perché forse non mi sono espresso bene, che io mai ho frequentato prostitute: fu il caso, la voglia di trasgredire che mi portò a bussare quella porta. E solo dopo tempo, una volta che avevamo capito di trovarsi nello stesso destino, è nato e si è sviluppato un amore onesto, sincero e forte. E queste tre caratteristiche ci stanno accompagnando e si stanno sviluppando in un qualcosa che forse è speranza che questa tempesta si calmi rasserenando il cielo permettendoci quella normalità di cui entrambi abbiamo bisogno. Quella "banalità " meravigliosa giornaliera che mai nessuno dei due ha avuto. Entrambi conosciamo e proviamo giornalmente un dolore talvolta insopportabile, ma le felicità del nostro vivere insieme stempera ogni nube. Grazie di tutto e resto a sua completa disposizione.
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Utente
Utente
Preciso, a scanso di equivoci, che lei aveva ed ha una vita completamente autonoma in tutti I sensi: questo per non far pensare che lei si deve appoggiare a qualcuno per fare le cose. Io non sono certo ricco, sono divorziato e con lei ho una vita regolarissima: io l'aiuto come posso e lei altrettanto. Non ci sono scambi o favori di altra natura. È una donna caparbia e indipendente, ed è per questo motivo che il cercare una persona le era del tutto fuori dalle sue regole in quanto ne vedeva solo il rischio di un cambio che non voleva
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
grazie dei chiarimenti che ha voluto condividere.
Le suggerisco ancora di essere sincero con il suo psicologo, che potrà aiutarla a gestire questo fardello e potrà aiutarla a riunire i compartimenti stagni della sua vita, rendendo realmente proficuo il vostro percorso terapeutico.
La invito ancora ad accogliere la parte sana del suo rapporto d'amore con gratitudine, e a considerare il resto un peso non voluto ma non evitabile, forse guaribile, ma al di fuori della sua volontà, come lo sarebbe una malattia.
Le sono vicina. Ancora auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
.......cercherò di trovare il coraggio di parlargliene, perché se lei insiste sul farlo un motivo ci sarà senz'altro.
Di nuovo grazie.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
il motivo, come ho detto, è la presentazione in terapia della sua vita per intero e non a scomparti.
Sfortunatamente la sua situazione è tra le più gravate di pregiudizi.
Mi auguro che il suo curante sia in grado di capirla e ricordi le vicende storiche (Pericle, capo di Atene, sposò un'etera), e le opere filmiche e letterarie che parlano della prostituzione rilevandone la natura imposta da un mondo tuttora ingiusto e costrittivo verso le donne. Penso al romanzo "Delitto e Castigo", al romanzo "La signora delle camelie", al film Pretty Woman, alla poesia di Carlo Porta "Ninetta del Verzee", al già citato film "Irma la dolce".
I poeti hanno colto l'umanità di queste donne soggette ad una schiavitù spesso non voluta, ma il mondo infierisce su chi si trova già in una situazione sfavorevole, specie se donna.
Buona fortuna.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com