Quando le aspettative che abbiamo sugli altri diventano patologiche?
Gentilissimi,
ho una relazione da molti anni con una persona che in passato ha già intrapreso psicoterapia (ansia e attacchi di panico), ma interrompendo ogni volta.
La nostra era una relazione extraconiugale.
Dopo una faticatissima separazione, lui "tenta di nasconderci" all'ex moglie (che aveva anche lei una relazione) "focalizzando la sua attenzione" su una relazione parallela alla nostra, a mia insaputa.
Questa donna è affetta da gravi disturbi mentali e manie del controllo, in cura da anni, debolezza che su di lui ha attrattiva quasi da "crocerossino".
Nel frattempo ignara di tutto, vengo introdotta nella sua famiglia.
Dopo averlo beccato, ammette di averlo fatto per solitudine (in quel periodo lavoravo molto).
Lo presso nel riprendere la psicoterapia, con prima diagnosi di dipendenza affettiva, ma lui interrompe ancora dicendo di stare meglio e di poter chiudere con l'altra.
Con il tempo ammette che non ha mai chiuso, ma che invece era andato avanti inconsapevolmente, che non riusciva a distaccarsi "per paura di vendette/ritorsioni", o "per il timore di non riuscire a colmare quel vuoto che avrebbe lasciato nelle sue giornate"; dice di non amarla, di esserne succube e dipendente dalla sua compagnia e che non sa come uscirne.
Ma in tutto questo quadro, io sono "un'altra cosa" e vuole me.
Lo perdono, gli sto vicino insieme alla sua famiglia e finalmente chiude.
Ma è sempre nervoso e su di giri.
Quando va bene, mi paragona quasi quotidianamente all'ex moglie e l'altra (entrambe in sovrappeso).
Quando va male, critica i miei difetti fisici, più volte al giorno.
Scarica su di me il peso del non riuscire a "farci una vita" e a contestare ogni mia azione.
Al momento sto attraversando un periodo emotivamente difficilissimo, ho perso il lavoro che mi permetteva di sostenermi gli studi, senza l'aiuto economico della mia famiglia con la quale non sono in buoni rapporti.
Nel frattempo lui mi ha impedito di accettare "lavoretti", facendomi perdere diverse occasioni, "accollandosi" a suo dire i miei bisogni economici.
Soffro terribilmente questa dipendenza, e ogni volta mi fa pesare quanto la mia famiglia sia assente e di quanto invece sia presente lui.
Dopo questo delirio di onnipotenza, mi dice che non può più mantenermi e che devo andare a lavorare (senza nessuna proposta in arrivo).
A volte non riesco a trattenermi e mi sfogo piangendo, e mi dà della piagnucolona.
Vado da sempre in ansia con gli esami universitari ed esposizioni pubbliche, che per lui sono paure senza senso.
Lui ha "male all'anima", mentre il mio malessere non conta.
Sembra quasi che debba elaborare un lutto, incurante del fatto che, per quanto io possa essere "un'altra cosa", mi causa tanta sofferenza per tutte le volte che racconta cosa faceva con l'altra, come fossi io la terapeuta, senza risparmiarmi i dettagli, anche ripetendoli più volte, e chiedendomi perché si comporta così.
Ci tengo molto, ma sento di non avere più la lucidità per aiutarlo, vorrei solo scappare.
ho una relazione da molti anni con una persona che in passato ha già intrapreso psicoterapia (ansia e attacchi di panico), ma interrompendo ogni volta.
La nostra era una relazione extraconiugale.
Dopo una faticatissima separazione, lui "tenta di nasconderci" all'ex moglie (che aveva anche lei una relazione) "focalizzando la sua attenzione" su una relazione parallela alla nostra, a mia insaputa.
Questa donna è affetta da gravi disturbi mentali e manie del controllo, in cura da anni, debolezza che su di lui ha attrattiva quasi da "crocerossino".
Nel frattempo ignara di tutto, vengo introdotta nella sua famiglia.
Dopo averlo beccato, ammette di averlo fatto per solitudine (in quel periodo lavoravo molto).
Lo presso nel riprendere la psicoterapia, con prima diagnosi di dipendenza affettiva, ma lui interrompe ancora dicendo di stare meglio e di poter chiudere con l'altra.
Con il tempo ammette che non ha mai chiuso, ma che invece era andato avanti inconsapevolmente, che non riusciva a distaccarsi "per paura di vendette/ritorsioni", o "per il timore di non riuscire a colmare quel vuoto che avrebbe lasciato nelle sue giornate"; dice di non amarla, di esserne succube e dipendente dalla sua compagnia e che non sa come uscirne.
Ma in tutto questo quadro, io sono "un'altra cosa" e vuole me.
Lo perdono, gli sto vicino insieme alla sua famiglia e finalmente chiude.
Ma è sempre nervoso e su di giri.
Quando va bene, mi paragona quasi quotidianamente all'ex moglie e l'altra (entrambe in sovrappeso).
Quando va male, critica i miei difetti fisici, più volte al giorno.
Scarica su di me il peso del non riuscire a "farci una vita" e a contestare ogni mia azione.
Al momento sto attraversando un periodo emotivamente difficilissimo, ho perso il lavoro che mi permetteva di sostenermi gli studi, senza l'aiuto economico della mia famiglia con la quale non sono in buoni rapporti.
Nel frattempo lui mi ha impedito di accettare "lavoretti", facendomi perdere diverse occasioni, "accollandosi" a suo dire i miei bisogni economici.
Soffro terribilmente questa dipendenza, e ogni volta mi fa pesare quanto la mia famiglia sia assente e di quanto invece sia presente lui.
Dopo questo delirio di onnipotenza, mi dice che non può più mantenermi e che devo andare a lavorare (senza nessuna proposta in arrivo).
A volte non riesco a trattenermi e mi sfogo piangendo, e mi dà della piagnucolona.
Vado da sempre in ansia con gli esami universitari ed esposizioni pubbliche, che per lui sono paure senza senso.
Lui ha "male all'anima", mentre il mio malessere non conta.
Sembra quasi che debba elaborare un lutto, incurante del fatto che, per quanto io possa essere "un'altra cosa", mi causa tanta sofferenza per tutte le volte che racconta cosa faceva con l'altra, come fossi io la terapeuta, senza risparmiarmi i dettagli, anche ripetendoli più volte, e chiedendomi perché si comporta così.
Ci tengo molto, ma sento di non avere più la lucidità per aiutarlo, vorrei solo scappare.
[#1]
Gentile utente,
noi non possiamo entrare nel merito di eventuali patologie del suo "compagno" e delle sue ex, ma certamente rispondo alla sua richiesta di consulto invitandola a concentrarsi su di sè, cerchi un professionista che possa aiutarla a uscire dai meccanismi relazionali disfunzionali . Riprendendo la sua ultima frase "Ci tengo molto, ma sento di non avere più la lucidità per aiutarlo, vorrei solo scappare" le rispondo che lei non è tenuta ad aiutare nessuno, non è la sua terapeuta. Ogni persona può intraprendere una relazione sana e soddisfacente solo quando ha raggiunto un proprio equilibrio interiore, senza ricercare "appoggi" , sostegno, completamento o altre modalità farcite di romanticismo che in realtà esplicitano la dipendenza affettiva o il bisogno di controllo sull'altro o l'essere utile per qualcuno e di conseguenza essere "riconosciuti dall'altro come indispensabili". Da ciò che lei racconta emergono indicatori di una relazione estremamente patologica (i sotterfugi, i confronti, le doppie relazioni, l'essere screditati...) quindi per la sua salute psicofisica ricerchi la guida di uno psicologo per far chiarezza tra tanta confusione, ritrovi il valore di sè, è lei che dovrà interessarsi al suo malessere come lei lo definisce.
Coraggio, coraggio e ancora coraggio riprenda le redini della sua vita, accolga qualsiasi lavoro per recuperare l'indipendenza economica e non permetta a nessuno di calpestare la sua dignità.
La saluto con un grande in bocca al lupo ricordandole che può ricercare anche gli psicologi messi a disposizione dall'asl o richiedere il bonus psicologo, o farsi aiutare dai centri di sostegno per le donne.
Dott.ssa Maria Graziano
noi non possiamo entrare nel merito di eventuali patologie del suo "compagno" e delle sue ex, ma certamente rispondo alla sua richiesta di consulto invitandola a concentrarsi su di sè, cerchi un professionista che possa aiutarla a uscire dai meccanismi relazionali disfunzionali . Riprendendo la sua ultima frase "Ci tengo molto, ma sento di non avere più la lucidità per aiutarlo, vorrei solo scappare" le rispondo che lei non è tenuta ad aiutare nessuno, non è la sua terapeuta. Ogni persona può intraprendere una relazione sana e soddisfacente solo quando ha raggiunto un proprio equilibrio interiore, senza ricercare "appoggi" , sostegno, completamento o altre modalità farcite di romanticismo che in realtà esplicitano la dipendenza affettiva o il bisogno di controllo sull'altro o l'essere utile per qualcuno e di conseguenza essere "riconosciuti dall'altro come indispensabili". Da ciò che lei racconta emergono indicatori di una relazione estremamente patologica (i sotterfugi, i confronti, le doppie relazioni, l'essere screditati...) quindi per la sua salute psicofisica ricerchi la guida di uno psicologo per far chiarezza tra tanta confusione, ritrovi il valore di sè, è lei che dovrà interessarsi al suo malessere come lei lo definisce.
Coraggio, coraggio e ancora coraggio riprenda le redini della sua vita, accolga qualsiasi lavoro per recuperare l'indipendenza economica e non permetta a nessuno di calpestare la sua dignità.
La saluto con un grande in bocca al lupo ricordandole che può ricercare anche gli psicologi messi a disposizione dall'asl o richiedere il bonus psicologo, o farsi aiutare dai centri di sostegno per le donne.
Dott.ssa Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche in presenza e on line
mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it
[#2]
Utente
Gentilissima Dottoressa,
la ringrazio per la celere risposta.
Alla fine non ho fatto altro che ottenere da Lei ciò di cui avevo bisogno, probabilmente anche di più.
Per questioni di limite al testo, non ho potuto specificare che ovviamente non sono rimasta a guardare lui che mi distruggeva pezzo dopo pezzo, in quanto mi sono già messa in cerca di un nuovo lavoro contro la sua volontà. Sicuramente so di aver bisogno di un supporto specialistico, ma ad un certo punto ho pensato davvero di essere io quella esagerata, che non apprezza nulla, nonostante dall'altro lato mi venga rinfacciato tutto l'aiuto materiale che mi è stato dato.
Ho già provveduto a richiedere il bonus da Lei menzionato (forse perché in fondo sapevo che ne avrei avuto bisogno), e sono in attesa di un'eventuale assegnazione.
Ho bisogno di riacquisire un equilibrio che sia solo mio, vista anche la mia situazione di appartenenza ad una famiglia probabilmente disfunzionale (non diagnosticata, ma questa è un'altra storia).
La situazione attuale è, al momento, caratterizzata da un no contact. Probabilmente tornerà all'attacco quando penserà che le acque si saranno calmate, come ha sempre fatto. Ma troverà molte novità, spero. E mi auguro di riuscire presto ad essere totalmente indipendente.
La ringrazio ancora.
la ringrazio per la celere risposta.
Alla fine non ho fatto altro che ottenere da Lei ciò di cui avevo bisogno, probabilmente anche di più.
Per questioni di limite al testo, non ho potuto specificare che ovviamente non sono rimasta a guardare lui che mi distruggeva pezzo dopo pezzo, in quanto mi sono già messa in cerca di un nuovo lavoro contro la sua volontà. Sicuramente so di aver bisogno di un supporto specialistico, ma ad un certo punto ho pensato davvero di essere io quella esagerata, che non apprezza nulla, nonostante dall'altro lato mi venga rinfacciato tutto l'aiuto materiale che mi è stato dato.
Ho già provveduto a richiedere il bonus da Lei menzionato (forse perché in fondo sapevo che ne avrei avuto bisogno), e sono in attesa di un'eventuale assegnazione.
Ho bisogno di riacquisire un equilibrio che sia solo mio, vista anche la mia situazione di appartenenza ad una famiglia probabilmente disfunzionale (non diagnosticata, ma questa è un'altra storia).
La situazione attuale è, al momento, caratterizzata da un no contact. Probabilmente tornerà all'attacco quando penserà che le acque si saranno calmate, come ha sempre fatto. Ma troverà molte novità, spero. E mi auguro di riuscire presto ad essere totalmente indipendente.
La ringrazio ancora.
[#3]
Gentile utente,
Sono molto contenta per quanto mi scrive e per le decisioni prese.
Complimenti, resti su questo flusso positivo.
Un caro saluto e grazie per la fiducia.
Dott.ssa Maria Graziano
Sono molto contenta per quanto mi scrive e per le decisioni prese.
Complimenti, resti su questo flusso positivo.
Un caro saluto e grazie per la fiducia.
Dott.ssa Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 503 visite dal 28/05/2024.
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