Sono ossessionata dal tradimento del mio ex, vorrei perdonarlo ma me ne vergogno

Ciao, ho 28 anni e ho paura che i miei pensieri ossessivi mi stiano rovinando la vita e lo continueranno a fare per molto.
Sono stata 2 anni con una persona per cui stravedevo e che stravedeva per me, o almeno così credevo.
Purtroppo ho un carattere difficile, gia dal primo anno ho iniziato a fissarmi sul fatto che le sue attenzioni fossero diminuite, su alcuni aspetti del suo carattere incompatibili con il mio (era schematico, rigido, apatico...).
tante volte invece che parlargliene, mi son comportata di conseguenza nella speranza di fargli capire cosa si provasse e il risultato è stato che ci siamo raffreddati ancora di più.
Anche a letto, piu lo sentivo freddo più non lo cercavo, più lui mi chiedeva perché non lo cercassi piu (lui è molto insicuro e chiuso).
Poi sono diventata insofferente, a cadenza più o meno mensile gli dicevo che non mi sentivo felice, che avevo dei dubbi.
Ho provato a spiegargli anche il perché ma spesso sono arrivata ad un livello di esasperazione tale da insultarlo o aggredirlo, sperando cosi di spronarlo a cambiare.
lui finiva sempre in lacrime a fare e dire l’impossibile per avere un’altra possibilità, sembrava capirmi davvero ma non è mai cambiato nulla.
Mi diceva che le mie parole lo ferivano e che ci sentiva distanti ma non sapeva come fare.
Ci siamo lasciati davvero e con tanta sofferenza poche settimane prima del suo 30esimo compleanno.
In questo tempo non ho mai risposto ai suoi messaggi e Non gli ho scritto neanche in questa occasione, finché tempo dopo cedo dopo una sua lettera.
Riproviamo per un mese e mezzo, gli ripeto che dobbiamo andare con calma e che si vedrà...però gli chiedo di vederci, ci baciamo, una volta dormiamo insieme.
Chiudo perché non mi sembrava ci stesse mettendo il minimo impegno, anzi.
Ci vedevamo pochissimo, era sempre impegnato e freddo ma ogni volta che si parlava di chiudere si disperava.
Ha continuato a scrivermi, mi diceva che mi aveva persa e non sapeva come ritrovarmi, che sperava ci rivedessimo e che tornassimo insieme.
ci vediamo due mesi dopo e ci baciamo.
mi chiama qualche giorno dopo dicendomi che mi ama davvero e mi confessa di aver avuto una relazione con una sua collega (con cui era gia stato in passato) iniziata il giorno del suo compleanno.
Dice che si è sentito solo e ferito, che quando abbiamo ricominciato a vederci aveva paura di tornare in un vortice, che ha chiuso con lei dopo l’ultimo bacio perché ha capito che la stava prendendo in giro e che me lo ha detto per ricominciare in maniera nuova e pulita.
Mi chiede continuamente di perdonarlo e dice che farà l’impossibile per me.
Io mi sento tradita e umiliata per aver creduto stesse male come me per la nostra rottura e invece stava con un’altra, anche mentre io ero li a riprovarci.
Credevo di essere l’unica per lui, mi tormentano le immagini di loro due e le domande.
Vorrei potesse cancellare tutto, vorrei darci un’altra possibilità ma mi vergogno anche solo a pensarlo.
Non so cosa è giusto per me fare.
Grazie dell’aiuto
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
il suo ex non l'ha tradita. Non stavate più insieme e lui ha cercato di superare la ferita delle continue critiche, dei rimproveri, dell'abbandono.
Lei non può accusarlo di essere stato sleale, ma solo di averla deposta dall'improbabile piedistallo di unica donna al mondo su cui lei si vuole collocare.
Se riuscirà a ragionare correttamente, quello che è successo vi aiuterà a migliorare la vostra relazione, i cui problemi sono di due tipi.
Il primo, ne converrà anche lei, si trova nelle sue pretese circa la relazione che sono forse eccessive.
Il secondo sta nel modo di esprimere le sue richieste al partner, un modo indiretto, violento e aggressivo, non esplicito e sereno.
In altre parole, seppure lei ha rilevato delle criticità nel comportamento di quest'uomo, sembra, da quello che scrive, che non abbia saputo minimamente esprimere le sue richieste in modo idoneo a modificare la situazione.
Lo provano le frasi: "tante volte invece che parlargliene, mi son comportata di conseguenza nella speranza di fargli capire cosa si provasse e il risultato è stato che ci siamo raffreddati ancora di più". Conseguenza ovvia.
"Anche a letto, piu lo sentivo freddo più non lo cercavo, più lui mi chiedeva perché non lo cercassi piu". Ma lei non glielo spiegava, attuando invece un'escalation di durezza punitiva.
Nel vostro caso sarebbe necessaria una terapia di coppia, meglio se basata sulla Comunicazione Non Violenta di Rosenberg.
In contemporanea, o di seguito, una terapia individuale l'aiuterebbe a capire sé stessa e i suoi desideri non realistici.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com