Ansia e condizionamento
Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 21 anni abbastanza nella norma. Circa 15 giorni fà, mentre ero con amici, ho avuto un calo di pressione (dovuto al caldo) con conseguente svenimento. Da allora sono "cambiato". Non sono mai svenuto prima di allora e la cosa mi ha segnato non poco. Ogni volta che devo uscire di casa finisco col restare dentro per paura che possa succedere nuovamente e inoltre avverto dopo i pasti un fastidioso senso di nausea e pienezza (sono da sempre molto riluttante verso il vomito e quindi potete ben immaginare cosa provi quando ho la nausea). Ho effettuato tutte le analisi che mi ha prescritto il mio medico (analisi del sangue, urine, feci, rx torace e ECG, ecografia addome e visita gastroenterologica) tutto nella norma.
Sono abbastanza sicuro che si tratti di ansia, ma non essendo un esperto, parlo da ignorante. Quando mi sveglio al mattino e so di dover uscire per un impegno, inizio ad avvertire strani movimenti intestinali, episodi di diarrea, freddo, e agitazione generale. Se non esco, tutto passa.
Purtroppo per motivi geografici e professionali, non posso frequentare uno specialista ma è altrettanto vero che non posso continuare a vivere in questo modo. Cosa mi suggerite? Il mio medico dice che devo risolverlo da solo questo problema ma non so da dove cominciare. Sono sempre stato molto allegro e solare e questo "stato" è totalmente nuovo per me.
Grazie mille per l'attenzione e scusate se mi sono dilungato troppo.
Cordialità
sono un ragazzo di 21 anni abbastanza nella norma. Circa 15 giorni fà, mentre ero con amici, ho avuto un calo di pressione (dovuto al caldo) con conseguente svenimento. Da allora sono "cambiato". Non sono mai svenuto prima di allora e la cosa mi ha segnato non poco. Ogni volta che devo uscire di casa finisco col restare dentro per paura che possa succedere nuovamente e inoltre avverto dopo i pasti un fastidioso senso di nausea e pienezza (sono da sempre molto riluttante verso il vomito e quindi potete ben immaginare cosa provi quando ho la nausea). Ho effettuato tutte le analisi che mi ha prescritto il mio medico (analisi del sangue, urine, feci, rx torace e ECG, ecografia addome e visita gastroenterologica) tutto nella norma.
Sono abbastanza sicuro che si tratti di ansia, ma non essendo un esperto, parlo da ignorante. Quando mi sveglio al mattino e so di dover uscire per un impegno, inizio ad avvertire strani movimenti intestinali, episodi di diarrea, freddo, e agitazione generale. Se non esco, tutto passa.
Purtroppo per motivi geografici e professionali, non posso frequentare uno specialista ma è altrettanto vero che non posso continuare a vivere in questo modo. Cosa mi suggerite? Il mio medico dice che devo risolverlo da solo questo problema ma non so da dove cominciare. Sono sempre stato molto allegro e solare e questo "stato" è totalmente nuovo per me.
Grazie mille per l'attenzione e scusate se mi sono dilungato troppo.
Cordialità
[#1]
Buona sera gentile cliente,
Dalla sua lettera trapela il disagio che sta vivendo, ma anche la sua forza davanti la necessità di affrontare le difficoltà. Eliminando qualsiasi tipo di causa organica (come dice) sembra aver avuto un episodio di ansia o di panico associato, come spesso accade, alla paura che possa succedere nuovamente e non sapere come fare se si è lontani dai propri luoghi sicuri. E' proprio del panico il timore che si possa ripetere. Anche i sintomi mattutini descritti sembrano essere di origine ansiosa associati all'allontanarsi dai luoghi sicuri. Cerco di tranquillizzarla dicendo che alla sua età è abbastanza comune avere questi momenti di disagio e non vuol dire che lei non può continuare ad essere una persona solare:anzi questa solarità può aiutarla ad affrontare meglio la vita. Le consiglio di andare da uno psicoterapeuta, o alla propria asl o privatamente: ci sono anche molte e vari tipi di terapie brevi per gli attacchi di ansia. un'altra strada o in associazione è una terapia farmacologica, ma deve prima essere visitato. Per ulteriori chiarimenti,a disposizione.
Dalla sua lettera trapela il disagio che sta vivendo, ma anche la sua forza davanti la necessità di affrontare le difficoltà. Eliminando qualsiasi tipo di causa organica (come dice) sembra aver avuto un episodio di ansia o di panico associato, come spesso accade, alla paura che possa succedere nuovamente e non sapere come fare se si è lontani dai propri luoghi sicuri. E' proprio del panico il timore che si possa ripetere. Anche i sintomi mattutini descritti sembrano essere di origine ansiosa associati all'allontanarsi dai luoghi sicuri. Cerco di tranquillizzarla dicendo che alla sua età è abbastanza comune avere questi momenti di disagio e non vuol dire che lei non può continuare ad essere una persona solare:anzi questa solarità può aiutarla ad affrontare meglio la vita. Le consiglio di andare da uno psicoterapeuta, o alla propria asl o privatamente: ci sono anche molte e vari tipi di terapie brevi per gli attacchi di ansia. un'altra strada o in associazione è una terapia farmacologica, ma deve prima essere visitato. Per ulteriori chiarimenti,a disposizione.
Dr.ssa Valeria Cristiano
[#2]
Ex utente
Grazie tante per la risposta che, nei limiti del possibile, mi ha tranquillizzato almeno un pò.
Ho deciso che metterò da parte qualunque altra attività e fisserò un appuntamento da uno specialista come da Lei suggerito, al rientro dal week-end.
Volevo chiederLe: queste terapie che ha citato, riescono a risolvere o, quanto meno, migliorare la mia situazione in modo definitivo? E inoltre, le terapie farmacologiche (un pò mi turbano) comportano pesanti effetti collaterali?
Vista la mia attuale situazione di "clausura", una parola mi salta ogni tanto alla mente... "Depressione"... Magari sto correndo un pò troppo, però non vorrei essere incappato nell'inizio di qualcosa di ben più grande.
Rinnovo i saluti e La ringrazio infinitamente per la disponibilità.
Ho deciso che metterò da parte qualunque altra attività e fisserò un appuntamento da uno specialista come da Lei suggerito, al rientro dal week-end.
Volevo chiederLe: queste terapie che ha citato, riescono a risolvere o, quanto meno, migliorare la mia situazione in modo definitivo? E inoltre, le terapie farmacologiche (un pò mi turbano) comportano pesanti effetti collaterali?
Vista la mia attuale situazione di "clausura", una parola mi salta ogni tanto alla mente... "Depressione"... Magari sto correndo un pò troppo, però non vorrei essere incappato nell'inizio di qualcosa di ben più grande.
Rinnovo i saluti e La ringrazio infinitamente per la disponibilità.
[#3]
Gentile Utente,
se gli esami medici sono negativi è probabile che si tratti di ansia, e per maggior sicurezza prova a leggere questi articoli e vedi se ti ritrovi
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
I disturbi d'ansia si risolvono velocemente soprattutto associando psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale e farmacoterapia.
La depressione adesso mi sembra un po' esagerata, anche se in questi casi un abbassamento del tono dell'umore (tristezza, apatia, poca voglia di uscire, ecc.) è abbastanza frequente.
se gli esami medici sono negativi è probabile che si tratti di ansia, e per maggior sicurezza prova a leggere questi articoli e vedi se ti ritrovi
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
I disturbi d'ansia si risolvono velocemente soprattutto associando psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale e farmacoterapia.
La depressione adesso mi sembra un po' esagerata, anche se in questi casi un abbassamento del tono dell'umore (tristezza, apatia, poca voglia di uscire, ecc.) è abbastanza frequente.
[#4]
Gentile Utente,
concordo con il mio collega e aggiungo che la risoluzione di questi disagi dipende da una serie di fattori, tra cui la consapevolezza di avere una difficoltà e cercare di risolverla e mi sembra che lei ne sia provvisto. Nel suo caso inoltre mi sembra inutile definire i propri stati d'animo con delle etichette che a volte sono solo controproducenti e servono a ben poco.
Ci tenga aggiornati,
concordo con il mio collega e aggiungo che la risoluzione di questi disagi dipende da una serie di fattori, tra cui la consapevolezza di avere una difficoltà e cercare di risolverla e mi sembra che lei ne sia provvisto. Nel suo caso inoltre mi sembra inutile definire i propri stati d'animo con delle etichette che a volte sono solo controproducenti e servono a ben poco.
Ci tenga aggiornati,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 12/09/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.