Dubbi sulla relazione
Vorrei chiedere un consiglio.
Ho conosciuto questo ragazzo molti mesi fa ma abbiamo iniziato a frequentarci circa 5 mesi fa.
Premessa la differenza di età (10 anni), inizialmente era tutto molto entusiasmante, la voglia di conoscersi era molta e nonostante mi fossi lasciata da poco passavo molte serate con lui.
Mi faceva stare bene, le ore passavano velocemente e si parlava di tutto.
Io sono ancora in università e passo le mie giornate a studiare, soprattutto a ridosso delle sessioni.
Lui invece lavora da anni come dipendente, ha un bel posto di lavoro e ha molti altri impegni.
Dopo poco tempo però si sono presentate delle forti discussioni: prima fra tutte quella riguardante il mio metodo di organizzazione del tempo.
Ha criticato il fatto che io usassi il verbo "dovere" per lo studio, facendomi lunghi discorsi sul fatto che le mie fossero scelte, che io sceglievo di studiare di domenica e di non passare la giornata con lui, non che dovevo perché nessuno mi obbligava, che avrei potuto vivere l'università in modo diverso, prendendomela con calma (lui non ha mai frequentato l'università) Ovviamente io vedo lo studio come il mio lavoro, e soprattutto quando si avvicinano gli esami rinuncio ai weekend per potermi preparare al meglio, essendo io a carico della mia famiglia (che mi supporta).
Lui dice di capire le mie scelte ma di non condividerle.
Sono stata anche "sgridata" per un pomeriggio passato con mia mamma a fare shopping (invece che con lui o a studiare).
Riguardo al rapporto con la mia famiglia: quotidianamente ceno con i miei, passo un po' di tempo con loro (unico momento della giornata) e poi esco per vederlo.
È successo che io cambiassi questa routine per cenare insieme e vedersi prima, ma a lui sembra non bastare, dice che la mia famiglia la vedo tutti i giorni e potrei proporre di più uscite e appuntamenti con lui.
Stesso ragionamento con le mie amiche, se capita di vedere poco lui dice che potrei rinunciare a loro una volta
Oltre a tutto ciò, lui è molto negativo, si lamenta spesso del lavoro e degli altri impegni che si è preso, dice che gli va sempre tutto male e non manca occasione per ricordarlo, come mi ricorda spesso le cose fatte per me, il fatto che lui abbia cambiato le sue giornate per me (anche se non sembra), insomma, mi rinfaccia spesso i "salti mortali" che lui fa per me.
Si definisce poi insicuro e pretende rassicurazioni, se dico qualche parola "sbagliata" se la prende in modo davvero forte.
Gli da fastidio se per poco gli parlo sopra, se cambio discorso in modo magari poco logico, se mi spiego non benissimo.
All'insicurezza si contrappone poi un pensarsi migliore di tanti, fa le cose sempre meglio, parla e ragiona meglio.
Le discussioni sono state molte per i pochi mesi a mio avviso e mi hanno fatto allontanare e perdere entusiasmo, a me che sono solare e leggera.
Io cerco di fare del mio meglio, ho fatto degli errori, ma vedo certe cose pesanti.
Passiamo anche belle giornate insieme, ma son spesso sul chi va là.
Grazie
Ho conosciuto questo ragazzo molti mesi fa ma abbiamo iniziato a frequentarci circa 5 mesi fa.
Premessa la differenza di età (10 anni), inizialmente era tutto molto entusiasmante, la voglia di conoscersi era molta e nonostante mi fossi lasciata da poco passavo molte serate con lui.
Mi faceva stare bene, le ore passavano velocemente e si parlava di tutto.
Io sono ancora in università e passo le mie giornate a studiare, soprattutto a ridosso delle sessioni.
Lui invece lavora da anni come dipendente, ha un bel posto di lavoro e ha molti altri impegni.
Dopo poco tempo però si sono presentate delle forti discussioni: prima fra tutte quella riguardante il mio metodo di organizzazione del tempo.
Ha criticato il fatto che io usassi il verbo "dovere" per lo studio, facendomi lunghi discorsi sul fatto che le mie fossero scelte, che io sceglievo di studiare di domenica e di non passare la giornata con lui, non che dovevo perché nessuno mi obbligava, che avrei potuto vivere l'università in modo diverso, prendendomela con calma (lui non ha mai frequentato l'università) Ovviamente io vedo lo studio come il mio lavoro, e soprattutto quando si avvicinano gli esami rinuncio ai weekend per potermi preparare al meglio, essendo io a carico della mia famiglia (che mi supporta).
Lui dice di capire le mie scelte ma di non condividerle.
Sono stata anche "sgridata" per un pomeriggio passato con mia mamma a fare shopping (invece che con lui o a studiare).
Riguardo al rapporto con la mia famiglia: quotidianamente ceno con i miei, passo un po' di tempo con loro (unico momento della giornata) e poi esco per vederlo.
È successo che io cambiassi questa routine per cenare insieme e vedersi prima, ma a lui sembra non bastare, dice che la mia famiglia la vedo tutti i giorni e potrei proporre di più uscite e appuntamenti con lui.
Stesso ragionamento con le mie amiche, se capita di vedere poco lui dice che potrei rinunciare a loro una volta
Oltre a tutto ciò, lui è molto negativo, si lamenta spesso del lavoro e degli altri impegni che si è preso, dice che gli va sempre tutto male e non manca occasione per ricordarlo, come mi ricorda spesso le cose fatte per me, il fatto che lui abbia cambiato le sue giornate per me (anche se non sembra), insomma, mi rinfaccia spesso i "salti mortali" che lui fa per me.
Si definisce poi insicuro e pretende rassicurazioni, se dico qualche parola "sbagliata" se la prende in modo davvero forte.
Gli da fastidio se per poco gli parlo sopra, se cambio discorso in modo magari poco logico, se mi spiego non benissimo.
All'insicurezza si contrappone poi un pensarsi migliore di tanti, fa le cose sempre meglio, parla e ragiona meglio.
Le discussioni sono state molte per i pochi mesi a mio avviso e mi hanno fatto allontanare e perdere entusiasmo, a me che sono solare e leggera.
Io cerco di fare del mio meglio, ho fatto degli errori, ma vedo certe cose pesanti.
Passiamo anche belle giornate insieme, ma son spesso sul chi va là.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
la frequentazione è fatta per conoscersi.
Lei sta frequentando un uomo col quale molte cose vanno bene; per forza: altrimenti non avreste nemmeno cominciato; ma alcune parecchio male.
Lui critica la sua gestione del tempo e i suoi interessi: lo studio, il rapporto affettuoso coi genitori, le amiche.
Per parte sua, non sembra che quest'uomo abbia fatto tutto bene nella propria vita, infatti lei scrive: "lui è molto negativo, si lamenta spesso del lavoro e degli altri impegni che si è preso, dice che gli va sempre tutto male e non manca occasione per ricordarlo, come mi ricorda spesso le cose fatte per me, il fatto che lui abbia cambiato le sue giornate per me (anche se non sembra), insomma, mi rinfaccia spesso i "salti mortali" che lui fa per me".
Dunque lui si lamenta di tutto, ma vorrebbe insegnare a lei... cosa? Come peggiorare anche la sua vita?
Inoltre le rinfaccia di star facendo per lei quelle azioni che in genere per gli innamorati sono un piacere.
Aggiungiamoci l'età: i dieci anni di differenza rappresentano una volta e mezza la sua vita, ci ha pensato?
Io ritengo che in altri tempi la sua richiesta di consulto non sarebbe nemmeno stata formulata, per una ragione molto semplice: l'incontro tra i giovani non assumeva subito l'andamento di un legame.
Ci si frequentava, e se ci si innamorava si cercava di conoscersi, si tentavano mediazioni fin dove era possibile tra abitudini e modi di pensare diversi, e si rinunciava alla reciproca compagnia, se era risultata chiaramente inidonea a farci sperare in un felice futuro in due.
Oggi sembra invece che le donne, anche giovani, belle e realizzate, abbiano una tale paura di restare sole da non saper più guardarsi intorno con calma, da dover invece acchiappare subito e poi tenersi stretto anche un riccio spinoso.
Sarà un bene? A lei la scelta finale.
la frequentazione è fatta per conoscersi.
Lei sta frequentando un uomo col quale molte cose vanno bene; per forza: altrimenti non avreste nemmeno cominciato; ma alcune parecchio male.
Lui critica la sua gestione del tempo e i suoi interessi: lo studio, il rapporto affettuoso coi genitori, le amiche.
Per parte sua, non sembra che quest'uomo abbia fatto tutto bene nella propria vita, infatti lei scrive: "lui è molto negativo, si lamenta spesso del lavoro e degli altri impegni che si è preso, dice che gli va sempre tutto male e non manca occasione per ricordarlo, come mi ricorda spesso le cose fatte per me, il fatto che lui abbia cambiato le sue giornate per me (anche se non sembra), insomma, mi rinfaccia spesso i "salti mortali" che lui fa per me".
Dunque lui si lamenta di tutto, ma vorrebbe insegnare a lei... cosa? Come peggiorare anche la sua vita?
Inoltre le rinfaccia di star facendo per lei quelle azioni che in genere per gli innamorati sono un piacere.
Aggiungiamoci l'età: i dieci anni di differenza rappresentano una volta e mezza la sua vita, ci ha pensato?
Io ritengo che in altri tempi la sua richiesta di consulto non sarebbe nemmeno stata formulata, per una ragione molto semplice: l'incontro tra i giovani non assumeva subito l'andamento di un legame.
Ci si frequentava, e se ci si innamorava si cercava di conoscersi, si tentavano mediazioni fin dove era possibile tra abitudini e modi di pensare diversi, e si rinunciava alla reciproca compagnia, se era risultata chiaramente inidonea a farci sperare in un felice futuro in due.
Oggi sembra invece che le donne, anche giovani, belle e realizzate, abbiano una tale paura di restare sole da non saper più guardarsi intorno con calma, da dover invece acchiappare subito e poi tenersi stretto anche un riccio spinoso.
Sarà un bene? A lei la scelta finale.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Gentile dr.ssa, la ringrazio per l'aiuto.Forse come ha detto lei c'è stata fretta, anche se in quei momenti mi sembrava la cosa giusta, che mi facesse bene. Lui non ha un grande rapporto con i genitori, magari per questo non capisce il mio rapporto con i miei. Si alza presto, lavora e poi porta avanti altri impegni che si è preso, insomma ha una vita molto piena, mentre io, visto il mio metodo di studio, ho orari diversi ma stabiliti e per questa mia libertà di organizzazione vorrebbe che io li modificassi per trovare più tempo in comune. E lo capisco e per quanto mi è possibile lo faccio, ma non voglio trascurare né la mia famiglia né le amicizie né stravolgere i miei orari che fanno parte del mio metodo da anni. Concordo che nel momento in cui si riscontrano troppe incompatibilità si debba mollare la presa, ma ovviamente tengo molto al rapporto che si è comunque creato e a lui. È che queste forti discussioni mi hanno un po' spento, il fatto che a volte abbia etichettato le mie frasi come "sbagliate" e abbia reagito male (magari anche a frasi dette scherzosamente) ora mi fa pensare prima di parlare e mi ha tolto un po' di quella naturalezza che c'era all'inizio. Poi quando mi fa notare che io non propongo idee e faccio meno di quello che potrei fare per la relazione mi sento in colpa e mi dispiace.
Insomma, dice di capire tutte le situazioni ma di non condividerle e questo suo non condividerle lo sento, certe volte lo palesa e non è bello per me, ma dice che non può farci nulla, così come mi pesa il sentirmi rinfacciare cose quando ne parliamo ma per lui non è rinfacciare, è solo dire le cose come stanno
Grazie della disponibilità
Insomma, dice di capire tutte le situazioni ma di non condividerle e questo suo non condividerle lo sento, certe volte lo palesa e non è bello per me, ma dice che non può farci nulla, così come mi pesa il sentirmi rinfacciare cose quando ne parliamo ma per lui non è rinfacciare, è solo dire le cose come stanno
Grazie della disponibilità
[#3]
Prego, cara utente.
Sarei stata lieta di aiutarla, ma non credo di essere riuscita a farle capire che un rapporto in cui veniamo continuamente criticati, rimproverati e spinti a cambiare non è costruttivo.
Come lei dice "c'è stata fretta, anche se in quei momenti mi sembrava la cosa giusta, che mi facesse bene".
Ma una volta che si è creato l'attaccamento, anche su basi fragili, il distacco fa male. Inoltre lei forse non crede di aver esplorato tutte le strade per migliorare la sua relazione.
La scelta sui prossimi passi, come ho già detto, spetta solo a lei.
Auguri.
Sarei stata lieta di aiutarla, ma non credo di essere riuscita a farle capire che un rapporto in cui veniamo continuamente criticati, rimproverati e spinti a cambiare non è costruttivo.
Come lei dice "c'è stata fretta, anche se in quei momenti mi sembrava la cosa giusta, che mi facesse bene".
Ma una volta che si è creato l'attaccamento, anche su basi fragili, il distacco fa male. Inoltre lei forse non crede di aver esplorato tutte le strade per migliorare la sua relazione.
La scelta sui prossimi passi, come ho già detto, spetta solo a lei.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#5]
Prego, gentile utente.
Noto solo ora dalla scheda che lei è un uomo.
Sarebbe stato meglio esplicitare che si tratta di una relazione omosessuale o che lei è trans, perché i meccanismi di attaccamento potrebbero attuarsi in maniera diversa.
Se vorrà precisare questo dato, a vantaggio di altri utenti che leggendo le sue email e le mie risposte possono essere rimasti confusi, gliene sarò grata.
Noto solo ora dalla scheda che lei è un uomo.
Sarebbe stato meglio esplicitare che si tratta di una relazione omosessuale o che lei è trans, perché i meccanismi di attaccamento potrebbero attuarsi in maniera diversa.
Se vorrà precisare questo dato, a vantaggio di altri utenti che leggendo le sue email e le mie risposte possono essere rimasti confusi, gliene sarò grata.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#6]
La tua situazione suona come una fonte significativa di tensione e riflessione. Da una prospettiva psicodinamica, potrebbe essere utile esplorare i diversi aspetti del tuo racconto per comprendere meglio gli aspetti relazionali in gioco.
Primo, la differenza di età e le diverse fasi della vita in cui vi trovate possono influenzare la vostra relazione. Tu sei ancora immersa in un percorso di studi universitari, con obiettivi e responsabilità che richiedono un impegno significativo, mentre lui ha già un percorso lavorativo consolidato e altri impegni. Questa differenza può portare a diverse aspettative e modi di gestire il tempo e gli impegni, che sembrano essere al centro delle vostre discussioni.
Il tuo partner sembra avere difficoltà a comprendere e accettare le tue priorità e i tuoi obblighi, criticando il tuo modo di organizzare il tempo e di gestire gli impegni con la famiglia e gli amici. Questo potrebbe indicare un bisogno da parte sua di controllo o di rassicurazione, forse legato a insicurezze personali. La sua insistenza sul fatto che tu debba modificare le tue routine per adattarle meglio alle sue esigenze e il suo comportamento negativo e lamentoso possono essere interpretati come manifestazioni di queste insicurezze.
D'altro canto, è anche importante considerare il tuo benessere emotivo. Sentirsi criticati, limitati nelle proprie scelte personali, o costretti a giustificare comportamenti normali come passare del tempo con la famiglia o gli amici può essere molto stressante e può influire sulla tua salute mentale e sulla tua felicità.
In un contesto psicoanalitico, si potrebbe esplorare come queste dinamiche rispecchino o influenzino il tuo senso di autonomia e di identità, oltre a considerare come le tue esperienze passate e il tuo contesto familiare influenzino la tua percezione di queste interazioni.
È essenziale che entrambi possiate comunicare apertamente sulle vostre esigenze e aspettative. Un terapeuta potrebbe aiutarti a navigare queste difficoltà, offrendoti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi sentimenti e per sviluppare strategie che rafforzino la tua autonomia e il tuo benessere all'interno della relazione.
Nel frattempo, potrebbe essere utile riflettere su ciò che realmente desideri e necessiti in questa fase della tua vita, valutando se questa relazione supporta o ostacola il tuo percorso di crescita personale.
Primo, la differenza di età e le diverse fasi della vita in cui vi trovate possono influenzare la vostra relazione. Tu sei ancora immersa in un percorso di studi universitari, con obiettivi e responsabilità che richiedono un impegno significativo, mentre lui ha già un percorso lavorativo consolidato e altri impegni. Questa differenza può portare a diverse aspettative e modi di gestire il tempo e gli impegni, che sembrano essere al centro delle vostre discussioni.
Il tuo partner sembra avere difficoltà a comprendere e accettare le tue priorità e i tuoi obblighi, criticando il tuo modo di organizzare il tempo e di gestire gli impegni con la famiglia e gli amici. Questo potrebbe indicare un bisogno da parte sua di controllo o di rassicurazione, forse legato a insicurezze personali. La sua insistenza sul fatto che tu debba modificare le tue routine per adattarle meglio alle sue esigenze e il suo comportamento negativo e lamentoso possono essere interpretati come manifestazioni di queste insicurezze.
D'altro canto, è anche importante considerare il tuo benessere emotivo. Sentirsi criticati, limitati nelle proprie scelte personali, o costretti a giustificare comportamenti normali come passare del tempo con la famiglia o gli amici può essere molto stressante e può influire sulla tua salute mentale e sulla tua felicità.
In un contesto psicoanalitico, si potrebbe esplorare come queste dinamiche rispecchino o influenzino il tuo senso di autonomia e di identità, oltre a considerare come le tue esperienze passate e il tuo contesto familiare influenzino la tua percezione di queste interazioni.
È essenziale che entrambi possiate comunicare apertamente sulle vostre esigenze e aspettative. Un terapeuta potrebbe aiutarti a navigare queste difficoltà, offrendoti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi sentimenti e per sviluppare strategie che rafforzino la tua autonomia e il tuo benessere all'interno della relazione.
Nel frattempo, potrebbe essere utile riflettere su ciò che realmente desideri e necessiti in questa fase della tua vita, valutando se questa relazione supporta o ostacola il tuo percorso di crescita personale.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 985 visite dal 21/05/2024.
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