Come si esce dalla dipendenza dalla propria madre (legame infantile) in età adulta?
Ho 38 anni e vivo con mia madre, 76 anni.
Per anni ho sofferto di disturbo ossessivo compulsivo, per il quale sono ancora in cura da uno psichiatra.
Da circa due mesi sono presa dall'angoscia di non riuscire a superare la futura morte di mia madre, a cui sono molto attaccata.
Come fare a superare questa angoscia e la dipendenza affettiva da mia madre?
Per anni ho sofferto di disturbo ossessivo compulsivo, per il quale sono ancora in cura da uno psichiatra.
Da circa due mesi sono presa dall'angoscia di non riuscire a superare la futura morte di mia madre, a cui sono molto attaccata.
Come fare a superare questa angoscia e la dipendenza affettiva da mia madre?
[#1]
Gentile utente,
il titolo del consulto "Come si esce dalla dipendenza dalla propria madre (legame infantile) in età adulta?"
farebbe pensare che lei attribuisca il suo malessere attuale all'area dell'attaccamento.
Ma forse è da considerare un sintomo del DOC, per il quale lei è tuttora in terapia dallo psichiatra.
Gliene parli dunque.
"Come fare a superare questa angoscia ..?"
Come gestire l'angoscia che il DOC provoca lo si apprende attraverso la psicoterapia.
Ha già sperimentato questa esperienza?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
il titolo del consulto "Come si esce dalla dipendenza dalla propria madre (legame infantile) in età adulta?"
farebbe pensare che lei attribuisca il suo malessere attuale all'area dell'attaccamento.
Ma forse è da considerare un sintomo del DOC, per il quale lei è tuttora in terapia dallo psichiatra.
Gliene parli dunque.
"Come fare a superare questa angoscia ..?"
Come gestire l'angoscia che il DOC provoca lo si apprende attraverso la psicoterapia.
Ha già sperimentato questa esperienza?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Si, molte volte. Ho già provato diverse psicoterapie. Ma non potrebbe invece essere un sintomo della dipendenza affettiva? Di recente ho incontrato un ragazzo conosciuto online, ci siamo piaciuti. Ma solo due giorni dopo l'incontro temevo questo incontro comportasse andare a vivere con lui, che abita in una città lontana da casa mia, ed ero terrorizzata all'idea di non vivere più con mia madre.
[#3]
Gentile Utente,
certamente l'uno non esclude l'altra, ma online non si possono fare diagnosi; per questo le consigliavo di approfondire la questione della diagnosi assieme ai suoi curanti in presenza.
"Provare diverse psicoterapie" non significa "fare" una psicoterapia.
La psicoterapia è un percorso e un impegno personale; non una prova che si lascia dopo poco
.sia perché magari si pensa di stare ormai abbastanza bene,
.sia perché -all'opposto- pare non funzionare miracolosamente.
Riguardo al legame complesso tra figli adulti, ma più spesso figlie, con la madre, può leggere l'ultima parte di:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9264-la-relazione-complessa-tra-figli-giovani-adulti-e-genitori.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
certamente l'uno non esclude l'altra, ma online non si possono fare diagnosi; per questo le consigliavo di approfondire la questione della diagnosi assieme ai suoi curanti in presenza.
"Provare diverse psicoterapie" non significa "fare" una psicoterapia.
La psicoterapia è un percorso e un impegno personale; non una prova che si lascia dopo poco
.sia perché magari si pensa di stare ormai abbastanza bene,
.sia perché -all'opposto- pare non funzionare miracolosamente.
Riguardo al legame complesso tra figli adulti, ma più spesso figlie, con la madre, può leggere l'ultima parte di:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9264-la-relazione-complessa-tra-figli-giovani-adulti-e-genitori.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Nessuna, dato che non c'è diagnosi specialistica a tutt'oggi. E le autodiagnosi sono dannose oltre che inutili.
Dott. Brunialti
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#6]
Utente
La diagnosi di dipendenza affettiva è stata fatta dal mio psichiatra, che ha parlato di legame simbiotico con mia madre e di parte infantile, di io bambino che non vuole staccarsi emotivamente dal genitore. Lui per crescere mi consiglia di andare avanti nel costruire una relazione con questo ragazzo che ho appena incontrato.
[#7]
Oh, perchè non esporre subito la diagnosi dello psichiatra
risparmiandoci giochi a rimpiattino nel distillare le repliche goccia a goccia?
Dal mio punto di vista di psicoterapeuta, frequentare un ragazzo non è detto che serva nel caso delle dipendenze affettive, giacché - se si riesce a condurre avanti la relazione - è probabile che si ripercorrano gli stessi meccanismi di dipendenza. Ci si stacca cioè dalla madre per attaccarsi ad un'altra persona nella stessa identica maniera; in quella "coazione a ripetere" nella quale si ri/cade quando non si lavora sui meccanismi profondi.
Ed inoltre, difficoltà non dappoco, ci si troverebbe a fronteggiare i profondi sensi di colpa che la sostituzione del primitivo oggetto di attaccamento comporterebbe.
L'approccio utile per questa problematica può essere quello psicodinamico. Tenendo conto però che l'altro elemento essenziale èil tipo di relazione terapeutica che si viene a creare, ed inoltre l'impegno personale al cambiamento che ci mette il paziente.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
risparmiandoci giochi a rimpiattino nel distillare le repliche goccia a goccia?
Dal mio punto di vista di psicoterapeuta, frequentare un ragazzo non è detto che serva nel caso delle dipendenze affettive, giacché - se si riesce a condurre avanti la relazione - è probabile che si ripercorrano gli stessi meccanismi di dipendenza. Ci si stacca cioè dalla madre per attaccarsi ad un'altra persona nella stessa identica maniera; in quella "coazione a ripetere" nella quale si ri/cade quando non si lavora sui meccanismi profondi.
Ed inoltre, difficoltà non dappoco, ci si troverebbe a fronteggiare i profondi sensi di colpa che la sostituzione del primitivo oggetto di attaccamento comporterebbe.
L'approccio utile per questa problematica può essere quello psicodinamico. Tenendo conto però che l'altro elemento essenziale èil tipo di relazione terapeutica che si viene a creare, ed inoltre l'impegno personale al cambiamento che ci mette il paziente.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.7k visite dal 17/05/2024.
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