Momento di crisi profonda
salve, chiedo un consulto per sapere se qualcuno riesce a inquadrare il mio problema anche largamente in un contesto di natura psicologica o psichiatrica, e se chi voglia rispondere abbia mai avuto casi del genere sottomano,e come li ha trattati.
Allora è da un pò di tempo che faccio pensieri negativi, sulla vita su dio e sull'esistenza in generale, provando un forte senso di alienazione mentre li faccio, non so forse sbaglio se lo riconduco ad un problema di derealizzazione, che forse è accompagnato da una sintomatologia più fisica e particolare, da quanto ho letto.
Comunque sia quando faccio questi pensieri "esistenziali" sono pervaso da una paura talmente grande che mi tremano le gambe e quasi mi immobilizzo, a volte batto anche i denti, fiato corto, tutta una sintomatologia simile all'attacco di panico. premetto che ho rifiutato la cura farmacologica che mi è stata prescritta in una seduta da uno psichiatra, perché ho paura di intraprendere quella strada, ogni farmaco psicotropo etc mi provoca fobia.
Comunque questi pensieri possono spaziare dal solipsismo, alle speculazioni pseudofilosofiche di ogni tipo su Dio sull'uomo, sull'esistenza, fino (e questo mi spaventa parecchio) al percepire la realtà intesa nel suo complesso, inclusa la stessa fonte del pensiero (non so che mi spiego) come una cosa asssurda e completamente estranea, e mi chiedo il perché di me, dell'uomo e dell'esistenza, e mi sento perso, vedo tutto nero, tutto storto(non in senso fisico). Subito dopo questo exploit della mia crisi esistenziale, mi sento scarico, strano, quasi incapace di pensare ancora a quello a cui ho pensato poco prima. L'unico pensiero che mi consola in quello stato, è sentirmi piccolo, una piccola parte di un tutto, una piccola parte di un universo di persone, come se mi volessi rifugiare in mezzo ad esse, in quel momento non mi spaventa quasi più la morte e nemmeno l'aldilà; se invece do troppa importanza a me stesso, alla mia introspezione o alla mia esistenza mi sento perso, come se rifiutassi che la causa prima della mia esistenza sia proprio io, ma mi debba affidare ad un Dio, che incapace di trovare nel filo logico dei miei pensieri, o nella mia fede, cerco, invece, guardando l'esistenza degli altri esseri nella mia condizione; ma questo pensiero è capace di consolarmi per ben poco tempo. Comunque sia è una condizione di pensieri ricorrenti, che, in una seduta, uno psichiatra(ma forse non mi sono riuscito ad esprimerglielo al meglio) mi ha detto che sono semplici speculazioni pseudofilosofiche, che in un soggetto sofferentre di attacchi di panico ed ansia, ed emotivamente molto fragile possono provocare determinate sensazioni, di tristezza, sconforto etc. il mio psicologo non sembra essere interessato a questo determinato fatto, non riesco a farmi dare da nessuno un aiuto concreto... e mi sento profondamente solo in questo stato, in cui soffro veramente, mi sento perso e solo dove ho smarrito la sana e normale visione del mondo, della realtà..
Allora è da un pò di tempo che faccio pensieri negativi, sulla vita su dio e sull'esistenza in generale, provando un forte senso di alienazione mentre li faccio, non so forse sbaglio se lo riconduco ad un problema di derealizzazione, che forse è accompagnato da una sintomatologia più fisica e particolare, da quanto ho letto.
Comunque sia quando faccio questi pensieri "esistenziali" sono pervaso da una paura talmente grande che mi tremano le gambe e quasi mi immobilizzo, a volte batto anche i denti, fiato corto, tutta una sintomatologia simile all'attacco di panico. premetto che ho rifiutato la cura farmacologica che mi è stata prescritta in una seduta da uno psichiatra, perché ho paura di intraprendere quella strada, ogni farmaco psicotropo etc mi provoca fobia.
Comunque questi pensieri possono spaziare dal solipsismo, alle speculazioni pseudofilosofiche di ogni tipo su Dio sull'uomo, sull'esistenza, fino (e questo mi spaventa parecchio) al percepire la realtà intesa nel suo complesso, inclusa la stessa fonte del pensiero (non so che mi spiego) come una cosa asssurda e completamente estranea, e mi chiedo il perché di me, dell'uomo e dell'esistenza, e mi sento perso, vedo tutto nero, tutto storto(non in senso fisico). Subito dopo questo exploit della mia crisi esistenziale, mi sento scarico, strano, quasi incapace di pensare ancora a quello a cui ho pensato poco prima. L'unico pensiero che mi consola in quello stato, è sentirmi piccolo, una piccola parte di un tutto, una piccola parte di un universo di persone, come se mi volessi rifugiare in mezzo ad esse, in quel momento non mi spaventa quasi più la morte e nemmeno l'aldilà; se invece do troppa importanza a me stesso, alla mia introspezione o alla mia esistenza mi sento perso, come se rifiutassi che la causa prima della mia esistenza sia proprio io, ma mi debba affidare ad un Dio, che incapace di trovare nel filo logico dei miei pensieri, o nella mia fede, cerco, invece, guardando l'esistenza degli altri esseri nella mia condizione; ma questo pensiero è capace di consolarmi per ben poco tempo. Comunque sia è una condizione di pensieri ricorrenti, che, in una seduta, uno psichiatra(ma forse non mi sono riuscito ad esprimerglielo al meglio) mi ha detto che sono semplici speculazioni pseudofilosofiche, che in un soggetto sofferentre di attacchi di panico ed ansia, ed emotivamente molto fragile possono provocare determinate sensazioni, di tristezza, sconforto etc. il mio psicologo non sembra essere interessato a questo determinato fatto, non riesco a farmi dare da nessuno un aiuto concreto... e mi sento profondamente solo in questo stato, in cui soffro veramente, mi sento perso e solo dove ho smarrito la sana e normale visione del mondo, della realtà..
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Gentile utente, il suo problema sembrerebbe riferirsi ad ansia e dubbi di tipo ossessivo. Se il suo psicologo non se ne interessa è probabilmente per via dell'approccio da lui utilizzato, che relega in secondo piano il sintomo.
Sarebbe indicata una visita specialistica ed eventualmente un ciclo psicoterapeutico con un approccio concreto e focalizzato sul problema.
Cordiali saluti
Sarebbe indicata una visita specialistica ed eventualmente un ciclo psicoterapeutico con un approccio concreto e focalizzato sul problema.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
credo che il vero problema sia legato al fatto che Lei si sente solo: uno psichiatra ha cercato di "risolvere" tutto con un farmaco e via; il suo psicologo invece non sembra nemmeno interessarsi a questi suoi vissuti profondi.
Anche io quindi mi sentirei solo e smarrito di fronte a questa situazione: e quindi scriverei su un sito come questo per vedere se qualcuno "si accorge" dei miei pensieri e delle mie paure.
Le suggerisco però di ancorarsi per il momento alle uniche certezze che ha, ovvero una precedente diagnosi psichiatrica e la necessità di un supporto psicologico.
Io risentirei un altro psichiatra, e onestamente proverei a sentire il parere di un altro psicologo.
tenga presente che nei disturbi d'ansia il miglior approccio è rappresentato dalla psicoterapia cognitivo comportamentale, come può leggere qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Non credo vi siano alternative in questo momento, poichè penso che lei abbia tutto il diritto di sentirsi accettato e compreso da qualcuno.
credo che il vero problema sia legato al fatto che Lei si sente solo: uno psichiatra ha cercato di "risolvere" tutto con un farmaco e via; il suo psicologo invece non sembra nemmeno interessarsi a questi suoi vissuti profondi.
Anche io quindi mi sentirei solo e smarrito di fronte a questa situazione: e quindi scriverei su un sito come questo per vedere se qualcuno "si accorge" dei miei pensieri e delle mie paure.
Le suggerisco però di ancorarsi per il momento alle uniche certezze che ha, ovvero una precedente diagnosi psichiatrica e la necessità di un supporto psicologico.
Io risentirei un altro psichiatra, e onestamente proverei a sentire il parere di un altro psicologo.
tenga presente che nei disturbi d'ansia il miglior approccio è rappresentato dalla psicoterapia cognitivo comportamentale, come può leggere qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Non credo vi siano alternative in questo momento, poichè penso che lei abbia tutto il diritto di sentirsi accettato e compreso da qualcuno.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#3]
Ex utente
Grazie delle risposte, concordo con quello che pensate e proverò a seguire il consiglio, anche se non avendo molta disponibilità economica dovrò attendere i tempi burocratici dell'ospedale per una nuova visita, e non riesco a valutare da solo il grado di urgenza.
Comunque sia nel frattempo io ho cercato su internet qualcosa sul mio problema e vorrei chiedere se fosse davvero ascrivibile in quadro del genere, purtroppo però ho trovato solo un testo in inglese, non molto esplicativo, quindi chiedo a voi consiglio su questa cosa:
"Solipsism syndrome is a dissociative mental state. It is only incidentally related to philosophical solipsism. Solipsists assert that the lack of ability to prove the existence of other minds does not, in itself, cause the psychiatric condition of detachment from reality. The feeling of detachment from reality is unaffected by the answer to the question of whether the common-sense universe exists or not."
A me fa veramente paura il fatto di dovermi trovare a discutere e a pensare a queste cose, ma mi pare di essere entrato in un circolo vizioso, da cui non riesco a uscire in nessun modo.
grazie in anticipo.
Comunque sia nel frattempo io ho cercato su internet qualcosa sul mio problema e vorrei chiedere se fosse davvero ascrivibile in quadro del genere, purtroppo però ho trovato solo un testo in inglese, non molto esplicativo, quindi chiedo a voi consiglio su questa cosa:
"Solipsism syndrome is a dissociative mental state. It is only incidentally related to philosophical solipsism. Solipsists assert that the lack of ability to prove the existence of other minds does not, in itself, cause the psychiatric condition of detachment from reality. The feeling of detachment from reality is unaffected by the answer to the question of whether the common-sense universe exists or not."
A me fa veramente paura il fatto di dovermi trovare a discutere e a pensare a queste cose, ma mi pare di essere entrato in un circolo vizioso, da cui non riesco a uscire in nessun modo.
grazie in anticipo.
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>>> A me fa veramente paura il fatto di dovermi trovare a discutere e a pensare a queste cose, ma mi pare di essere entrato in un circolo vizioso, da cui non riesco a uscire in nessun modo.
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Probabilmente è proprio questo il nocciolo del suo problema: la paura di avere qualcosa, piuttosto che l'avere quel qualcosa. Ovvero, dubbi ossessivi. Si rivolga a uno psicologo/psicoterapeuta, come già suggerito, non è online che risolverà.
Cordiali saluti
>>>
Probabilmente è proprio questo il nocciolo del suo problema: la paura di avere qualcosa, piuttosto che l'avere quel qualcosa. Ovvero, dubbi ossessivi. Si rivolga a uno psicologo/psicoterapeuta, come già suggerito, non è online che risolverà.
Cordiali saluti
[#5]
Gentile Utente,
così per curiosità provi a leggere questo articolo e mi dica se si ritrova oppure no
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
così per curiosità provi a leggere questo articolo e mi dica se si ritrova oppure no
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
[#6]
Ex utente
si mi ritrae a pennello, e mi fa anche un pò sorridere rivedermici sinceramente.
Comunque sia ho contattato un medico ed entrerò presto in cura.
Però vorrei essere più chiaro, un'ultima volta: non sono l'ipocondria, l'ansia generalizzata, gli attacchi di panico, le manie ossessivo-compulsive, la leggera depressione di fondo con cui convivo da anni e per cui sono già stato in cura a preoccuparmi in questo momento.
Il fatto è che stavolta non riesco a porre freno tanto razionalmente ai miei pensieri, e a volte di punto in bianco mi capita di vivere sensazioni orrende tanto che nevrosi stavolta non mi sembra.
Purtroppo mi capita in certe situazioni indistinte(e di leggero sottofondo tutta la giornata)di vedere come completamente estraneo il mondo che mi circonda, ma non parlo di non riconoscere volti o facce conosciute, oppure luoghi e ambienti familiari; ma di non riconoscere più il significato primo della vita, dell'esistenza nel suo senso più profondo, non parlo nemmeno del perché sono qui, o del fatto se il mondo intorno a me è completamente una mia costruzione mentale o frutto di un dio, principio primo, ma è come se arrivassi a pensare per un attimo al concetto di non-esistenza o non-essere a cui non riesco ad arrivare, ma che percepire mi fa sembrare assurdo e lontano tutto il resto, non parlo della vita quotidiana dell'umanità di Dio etc... ma anche della forma più astratta di pensiero. Il fatto è che non è proprio un pensiero, parte da pensieri o divagazioni, è così che a volte me lo sono autoindotto, ma è più una sensazione, che mi fa estraniare da tutto il resto, è come se mi de-realizzassi nel senso etimologico del termine, a quel punto passa la paura della morte, d'impazzire, etc... di tutto il resto delle nevrosi che mi attanagliano tutto il giorno, la paura più grande non è nemmeno il non essere, è quasi lo stare qui adesso a spaventarmi, il perché dello stare qui, mi sembra di vivere vivendo solo per schemi, ho perso il senso sano e corretto della visione della realtà e inizio considerare la vita come uno schema, che è così e così va trattato, come se stessi giocando ad un videogame per fare l'esempio.
E' strano e a parole quasi non ci riesco, ma a me sembra una psicosi o qualcosa del genere, soffro e non trovo nessuna testimonianza simile, mi sento 1 su 6 miliardi.
Comunque sia ho contattato un medico ed entrerò presto in cura.
Però vorrei essere più chiaro, un'ultima volta: non sono l'ipocondria, l'ansia generalizzata, gli attacchi di panico, le manie ossessivo-compulsive, la leggera depressione di fondo con cui convivo da anni e per cui sono già stato in cura a preoccuparmi in questo momento.
Il fatto è che stavolta non riesco a porre freno tanto razionalmente ai miei pensieri, e a volte di punto in bianco mi capita di vivere sensazioni orrende tanto che nevrosi stavolta non mi sembra.
Purtroppo mi capita in certe situazioni indistinte(e di leggero sottofondo tutta la giornata)di vedere come completamente estraneo il mondo che mi circonda, ma non parlo di non riconoscere volti o facce conosciute, oppure luoghi e ambienti familiari; ma di non riconoscere più il significato primo della vita, dell'esistenza nel suo senso più profondo, non parlo nemmeno del perché sono qui, o del fatto se il mondo intorno a me è completamente una mia costruzione mentale o frutto di un dio, principio primo, ma è come se arrivassi a pensare per un attimo al concetto di non-esistenza o non-essere a cui non riesco ad arrivare, ma che percepire mi fa sembrare assurdo e lontano tutto il resto, non parlo della vita quotidiana dell'umanità di Dio etc... ma anche della forma più astratta di pensiero. Il fatto è che non è proprio un pensiero, parte da pensieri o divagazioni, è così che a volte me lo sono autoindotto, ma è più una sensazione, che mi fa estraniare da tutto il resto, è come se mi de-realizzassi nel senso etimologico del termine, a quel punto passa la paura della morte, d'impazzire, etc... di tutto il resto delle nevrosi che mi attanagliano tutto il giorno, la paura più grande non è nemmeno il non essere, è quasi lo stare qui adesso a spaventarmi, il perché dello stare qui, mi sembra di vivere vivendo solo per schemi, ho perso il senso sano e corretto della visione della realtà e inizio considerare la vita come uno schema, che è così e così va trattato, come se stessi giocando ad un videogame per fare l'esempio.
E' strano e a parole quasi non ci riesco, ma a me sembra una psicosi o qualcosa del genere, soffro e non trovo nessuna testimonianza simile, mi sento 1 su 6 miliardi.
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>>> Il fatto è che stavolta non riesco a porre freno tanto razionalmente ai miei pensieri, e a volte di punto in bianco mi capita di vivere sensazioni orrende tanto che nevrosi stavolta non mi sembra
>>>
Beh, il fatto stesso che lei riesca a distinguere fra nevrosi e psicosi, ammesso che sappia esattamente di cosa si tratta, dovrebbe farle venire il dubbio - questa volta utile - che forse psicotico non è.
>>> mi sento 1 su 6 miliardi
>>>
Tutte le persone che si rivolgono a noi si sentono uniche, in un modo o nell'altro. A volte anche il dubbio di una malattia importante può contribuire a farci sentire qualcuno, quando non siamo riusciti a farlo in altro modo.
Ma del resto l'impressione che lei dà è quella di una persona troppo staccata dai sensi e troppo ripiegata su se stessa.
Cordiali saluti
>>>
Beh, il fatto stesso che lei riesca a distinguere fra nevrosi e psicosi, ammesso che sappia esattamente di cosa si tratta, dovrebbe farle venire il dubbio - questa volta utile - che forse psicotico non è.
>>> mi sento 1 su 6 miliardi
>>>
Tutte le persone che si rivolgono a noi si sentono uniche, in un modo o nell'altro. A volte anche il dubbio di una malattia importante può contribuire a farci sentire qualcuno, quando non siamo riusciti a farlo in altro modo.
Ma del resto l'impressione che lei dà è quella di una persona troppo staccata dai sensi e troppo ripiegata su se stessa.
Cordiali saluti
[#8]
Gentile Utente,
se lei si ritrova nella descrizione dell'ipocondriaco, significa che soffre d'ansia.
E chi soffre d'ansia, purtroppo, è esposto ad altri sintomi, come ad esempio pensieri ricorrenti, ecc.
La soluzione, nei disturbi d'ansia, è sempre la solita.
se lei si ritrova nella descrizione dell'ipocondriaco, significa che soffre d'ansia.
E chi soffre d'ansia, purtroppo, è esposto ad altri sintomi, come ad esempio pensieri ricorrenti, ecc.
La soluzione, nei disturbi d'ansia, è sempre la solita.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.5k visite dal 11/09/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.