Sono ancora innamorato di lei?
Buonasera,
ho 37 anni e da breve ho concluso una convivenza iniziata nel periodo del covid.
All'inizio mi aspettavo una gran dose di entusiasmo per la nostra nuova vita ma lei era intrattabile, mi trattava male mi urlava contro e pretendeva con o senza la mia volontà un aiuto in casa (sotto ogni punto di vista).
Pensavo che così facendo le cose pian piano si sarebbero aggiustate, mi sentivo un frustrato perchè ho un'azienda sulle spalle e mi aspettavo che lei capisse e che mi accogliesse con più dolcezza.
Per ogni lamentela che avanzava, me ne prendevo carico e cercavo di risolvere o dargli degli spunti.
Le cose sono andate benino, finchè lei ha iniziato a dirmi che il sesso non le piaceva, ci piangeva ci stava male e io mi sentivo ancora più frustrato perchè mi rendo conto di essere limitato (soprattutto in termini di tempo, porto avanti molti impegni per scaricare lo stress).
Lei mi raccontava di aver subito dei traumi di tipo emotivo da bambina, il padre tradiva la madre; la mia ragazza lo aveva scoperto ma non ha mai detto nulla a nessuno fino all'età dell'adolescenza e, nel fiore dei suoi 20 anni, anche la madre ne è venuta a conoscenza.
La madre ha sfogato in drammi con lei e a quel punto, lei si aspettava che qualcosa succedesse...invece la madre ha scelto di non scegliere e lei, si è dovuta portare il peso di tanta sofferenza (il padre, ai tempi, le aveva detto di rispettare il suo ruolo di figlia) senza nessun "resoconto".
Io anche ho subito dei traumi ma non mi sono aperto totalmente con lei.
Mi aveva suggerito di parlarne con qualcuno per questo mio limite al sesso, ma io l'ho fatto in modo molto frettoloso e superficiale.
Fino a che, un fulmine a ciel sereno...mi confessa di avermi tradito con un collega
Mi è crollato il mondo addosso, mi sono fatto un esame di coscienza e avevo scelto di restare con lei nonostante tutto.
Ma da quel momento ho sentito che le cose non erano più le stesse, percepivo che lei continuasse a pensare al collega e io, sempre più frustrato non sapevo cosa fare.
Alla fine è lei che mi ha definitivamente lasciato nonostante io l'avessi perdonata.
Soffro tantissimo e non sto annunciando niente neanche ai miei amici, voglio verificare se lei tornerà dal collega.
Le sono sempre stato fedele e questa da lei non me l'aspettavo.
La domanda è: è questo un amore?
Oppure, per il fatto che la situazione è comoda tra casa e lavoro, si era trasformata in una compagnia?
Nella quotidianità le nostre si respirava abbastanza monotonia.
Grazie mille in anticipo
ho 37 anni e da breve ho concluso una convivenza iniziata nel periodo del covid.
All'inizio mi aspettavo una gran dose di entusiasmo per la nostra nuova vita ma lei era intrattabile, mi trattava male mi urlava contro e pretendeva con o senza la mia volontà un aiuto in casa (sotto ogni punto di vista).
Pensavo che così facendo le cose pian piano si sarebbero aggiustate, mi sentivo un frustrato perchè ho un'azienda sulle spalle e mi aspettavo che lei capisse e che mi accogliesse con più dolcezza.
Per ogni lamentela che avanzava, me ne prendevo carico e cercavo di risolvere o dargli degli spunti.
Le cose sono andate benino, finchè lei ha iniziato a dirmi che il sesso non le piaceva, ci piangeva ci stava male e io mi sentivo ancora più frustrato perchè mi rendo conto di essere limitato (soprattutto in termini di tempo, porto avanti molti impegni per scaricare lo stress).
Lei mi raccontava di aver subito dei traumi di tipo emotivo da bambina, il padre tradiva la madre; la mia ragazza lo aveva scoperto ma non ha mai detto nulla a nessuno fino all'età dell'adolescenza e, nel fiore dei suoi 20 anni, anche la madre ne è venuta a conoscenza.
La madre ha sfogato in drammi con lei e a quel punto, lei si aspettava che qualcosa succedesse...invece la madre ha scelto di non scegliere e lei, si è dovuta portare il peso di tanta sofferenza (il padre, ai tempi, le aveva detto di rispettare il suo ruolo di figlia) senza nessun "resoconto".
Io anche ho subito dei traumi ma non mi sono aperto totalmente con lei.
Mi aveva suggerito di parlarne con qualcuno per questo mio limite al sesso, ma io l'ho fatto in modo molto frettoloso e superficiale.
Fino a che, un fulmine a ciel sereno...mi confessa di avermi tradito con un collega
Mi è crollato il mondo addosso, mi sono fatto un esame di coscienza e avevo scelto di restare con lei nonostante tutto.
Ma da quel momento ho sentito che le cose non erano più le stesse, percepivo che lei continuasse a pensare al collega e io, sempre più frustrato non sapevo cosa fare.
Alla fine è lei che mi ha definitivamente lasciato nonostante io l'avessi perdonata.
Soffro tantissimo e non sto annunciando niente neanche ai miei amici, voglio verificare se lei tornerà dal collega.
Le sono sempre stato fedele e questa da lei non me l'aspettavo.
La domanda è: è questo un amore?
Oppure, per il fatto che la situazione è comoda tra casa e lavoro, si era trasformata in una compagnia?
Nella quotidianità le nostre si respirava abbastanza monotonia.
Grazie mille in anticipo
[#1]
Gentile utente,
dai dati anagrafici lei risulta femmina, ma poi parla di sé al maschile.
La preghiamo, per poterle rispondere, di aggiornare la scheda con dati veritieri o di chiarire nella sua comunicazione la sua condizione riguardo al genere.
Restiamo in attesa.
dai dati anagrafici lei risulta femmina, ma poi parla di sé al maschile.
La preghiamo, per poterle rispondere, di aggiornare la scheda con dati veritieri o di chiarire nella sua comunicazione la sua condizione riguardo al genere.
Restiamo in attesa.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 778 visite dal 15/05/2024.
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