Dopo un tradimento non sono più me stessa cosa è meglio fare?

Salve qualche mese fa ho scoperto il mio compagno che scriveva ad un altra nella settimana in cui era andato via di casa a seguito di un litigio in cui io mi ero permessa di dirgli che non avevamo più bisogno di lui ed intanto ero rimasta sola con un bambino piccolo da accudire ed una frattura ad un piede.
Ho scoperto dopo qualche mese dal suo ritorno i messaggi ed è successo un disastro litigi violenti.
Ad oggi siamo di nuovo insieme, abbiamo anche fatto un percorso di coppia ma per me niente è cambiato, non mi fido piu di lui, piango spesso e non riesco piu ad avere intimità con lui.
Mi sento diversa sento di non essere più io, non faccio piu nulla per piacergli come a dire ho fatto tanto e non l'ha apprezzato quindi oggi a cosa serve darsi da fare.
Ho degli alti e bassi continui dentro sento tanta rabbia, lui si discolpa dicendomi che se ha fatto questa cosa era per farmela pagare di tutte le brutte cose dette negli anni e che voleva scatenare in me una gelosia, proprio in me che sono fortemente gelosa a tratti possessiva.
Ad ogni modo io gli voglio bene questa è per noi la seconda nostra famiglia perché veniamo da separazioni con figli entrambi ma sono confusa cerco la verità anche quella che può far male ma non questo male continuo non so più che fare, se resto da sola o se chiudo gli occhi mi passano davanti quei messaggi e vorrei scappare via, ho bisogno di ripulire i miei pensieri dar spazio a qualcosa di bello, tornare a sorridere cancellare e lasciarmi alle spalle quest' accaduto, aiutatemi a capire e a capirmi grazie
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Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 189 19
Gentile utente,

mi dispiace per quello che sta attraversando; immagino che si senta investita da emozioni e vissuti contrastanti verso il suo compagno, quali rabbia, dispiacere, affetto.
Immagino che tali emozioni possano sembrarle insopportabili, incontenibili.
Il tradimento è una delle esperienze più dolorose e traumatiche che possiamo subire perché è l'esperienza della separazione, di una separazione brutale, spesso inattesa e improvvisa, che sopraggiungendo ci restituisce che siamo soli, e ci lascia anche spogli di tutte quelle sicurezze e illusioni di cui abbiamo bisogno.
Da quel che descrive immagino che si senta arrabbiata con lui e al tempo stesso delusa e piena di vergogna.

Provi ad uscire dalla logica vittima-colpevole, in quanto spesso ciascuno dei due partners pone le basi per l'esperienza del tradimento, e quindi non solo chi tradisce, ma anche chi viene tradito, allontanando, svilendo, non comprendendo, negandosi.
Sappia pero' che non esistono colpe, ma responsabilità. Inoltre la posizione di vittima nella quale si colloca la persona tradita non è così confortevole come può sembrare, perché restituisce un profondo senso di ingiustizia e di inermità che puo' essere ridimensionato comprendendo, riconoscendo le proprie responsabilità, perlustrando le ragioni profonde per le quali si è giunti a voltarsi le spalle, a separarsi, a perdersi. E poi ci si può ritrovare, o dividersi senza strascichi, continuando la propria vita e salvando i ricordi e tutto il bello che c'è stato.

Le consiglio inoltre di consultare uno psicologo per intraprendere un percorso individuale, in quanto quest'esperienza, pur riguardando entrambi, è divenuta per lei, come spesso accade, profondamente dolorosa, richiedendo un'elaborazione lunga e complessa, finalizzata a risanare non solo l'eventuale fiducia nel suo compagno e nelle relazioni, ma anche la sua ferita narcisistica, quel buono rispetto alla sua immagine.

Cordiali saluti.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it