Studente fuoricorso non sa come dirlo ai genitori

Sono uno studente di 21 anni al terzo anno del proprio corso di studi, almeno questo è quello che credono i miei genitori, visto che gli ho mentito per tre anni sul mio percorso.


Ora mi trovo nella situazione di doverglielo dire ma ho il terrore più totale della loro reazione.


Ho bisogno di aiuto, grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4k 190
Gentile utente,
può esserle utile:
1) Chiedere aiuto all* psicolog* della sua università, se è davvero iscritto. Parlando a questo specialista che è a disposizione gratuita degli studenti scoprirà quanto numerosi siano i casi analoghi al suo.
2) Scrivere per esteso, in forma di diario o come lettera (può anche scrivere a noi) cosa ha fatto DAVVERO in questi anni, e perché. Tenga conto che l'anonimato le permetterà di conoscere sé stesso, senza farsi riconoscere da nessun altro.
3) Parlare ad un parente, un amico di famiglia, un prete, un medico, insomma una persona autorevole e stimata che si assuma il compito di informare i suoi genitori e di tranquillizzarli, con lei presente o no.
Vorrei in ogni caso che tenesse conto che i casi come il suo sono numerosi e che l'importante è trovare presto un rimedio ragionevole.
Le faccio i migliori auguri. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta, ho però molta paura della reazione dei miei genitori.

Loro tengono molto alla mia istruzione e mi hanno fatto più volte pressioni a riguardo, e temo che potrebbero ricorrere a misure estreme (come per esempio cacciarmi di casa).

Sono riuscito ad affrontare questo tema con il mio ex psicologo curante (a cui mi ero rivolto per altre questioni) ma non è riuscito a comprendermi e ha minimizzato il tutto, facendomi quindi non considerare la possibilità di comunicare il tutto ai miei genitori in sua presenza.

L'unica persona che attualmente mi sta dando supporto è il mio compagno, che sta cercando di fare del suo meglio, pur non riuscendo a comprendermi appieno.

Da tre anni vivo uno stato di ansia a causa di questo problema, alternato a momenti che definirei di "realtà alterata" in cui quasi mi dimentico del problema e lo rilego in fondo al mio cervello.

Ho paura di non riuscire più a risanare il rapporto con loro e sono certo che il rapporto di fiducia sarà inevitabilmente rovinato.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4k 190
Gentile utente,
come mi aspettavo, lei ora sta sperimentando questo: "Da tre anni vivo uno stato di ansia a causa di questo problema, alternato a momenti che definirei di "realtà alterata" in cui quasi mi dimentico del problema e lo rilego in fondo al mio cervello".
Proprio per questa sua condizione le ho suggerito la seguente procedura: "Scrivere per esteso, in forma di diario o come lettera (può anche scrivere a noi) cosa ha fatto DAVVERO in questi anni, e perché", nella quasi certezza che questo esercizio le permetterà di "conoscere sé stesso", ossia riprendere contatto con la realtà, contatto che quando si vive lungamente nella menzogna risulta alterato.
Di qui forse deriva la sua impressione di non essere capito dal suo psicologo e solo parzialmente dal suo compagno. Esagera la gravità delle reazioni dei suoi e sembra temere troppo il fatto di essere cacciato di casa, cosa che se anche avvenisse sarebbe transitoria e non sarebbe la fine del mondo.
Direi che comunicare la cosa ai suoi genitori in presenza dello psicologo, anzi proprio nel suo studio, sarebbe una buona soluzione. Potrebbe naturalmente anche chiedere allo psicologo di convocarli prima e annunciare in sua assenza questa incresciosa situazione; poi far entrare anche lei.
E' ovvio che non si può fare la frittata senza rompere le uova, ma quando la frittata è fatta, meglio attenersi a ciò che si è rotto veramente, ossia i gusci, anziché dar fuoco all'intera cucina.
La metafora vale per lei e anche per i suoi genitori.
Proceda, e ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
Utente
Utente
La ringrazio ancora per la risposta e proverò sicuramente questo esercizio per riconnettermi con la realtà perché nell'ultimo periodi mi sono reso conto di aver perso completamente questo contatto.

Da diverso tempo infatti vivo nelle bugie, raccontate in versioni differenti a diverse persone e ormai faccio davvero fatica a discerne ciò che è reale da ciò che non lo è, soprattutto a livello inconscio.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4k 190
Gentile utente,
oltre a scrivere ciò che le ho detto, anche ampliando lo scritto in momenti successivi, le suggerirei di parlare col suo psicologo comunicandogli anche queste ultime riflessioni.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Sono riuscito a dirglielo, è andata meglio di quanto potessi sperare.

Grazie mille per l’aiuto e spero che questa mia esperienza possa aiutare anche altre persone
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4k 190
Grazie dell'aggiornamento, gentile utente. Spero anch'io che il suo esempio serva a molti.
Si aspetti dei "colpi di coda" nella situazione, recriminazioni e rimproveri; tuttavia il più è fatto; lei è stato coraggioso e realista.
Da ora in poi prenda in pugno la sua vita.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com