Il rapporto sessuale, ma non so nemmeno io se si tratti

Gentili Dottori,

avevo già chiesto un Vostro parere qualche tempo fa rispetto ad una situazione di coppia, a livello di vita intima, non troppo felice.
Ora,se possibile, la situazione è anche peggiorata.
Premesso che stiamo vivendo un periodo un po impegnativo, avendo preso casa insieme, e correndo quindi per arredarla e non solo, la situazione attuale è paradossalmente di crisi, nonostante la decisione di andare a convivere.
Siamo sempre scontrosi, stanchi, e ci basta poco per discutere animatamente.
Questo ha ovviamente delle ricadute anche nella nostra intimità, che, come da post precedente, non è mai stata particolarmente appagante, soprattutto per me.
Attualmente facciamo sesso poco e male.
Oltretutto ultimamente fatico a raggiungere l'orgasmo, provo una brevissima, parlo di pochi secondi davvero, sensazione di piacere durante il rapporto sessuale, ma non so nemmeno io se si tratti di un vero e proprio orgasmo.
So solo che mi piacerebbe questa sensazione fosse più intensa, e durasse di più, cosa che con il mio ex fidanzato succedeva tranquillamente.
Chiedo a Voi un consiglio.. devo pensare che la nostra storia sia al capolinea? Mi devo rassegnare all'idea che il sesso con lui non mi porterà mai al massimo del piacere? Abbiamo 30 anni e mi sembra un pò presto per fare i fratelli..
Grazie del tempo che vorrete dedicarmi.
[#1]
Dr. Stefano Angelini Psicologo 25
Buongiorno Signora,
la qualità della vita sessuale all'interno di una coppia viaggia di pari passo con l'armonia sentimentale, relazionale e affettiva.
L'aumento del disagio vissuto, delle discussioni denotano la presenza di un malessere che sfocia anche nella sessualità. L'esperienza di piacere e l'orgasmo sono molto sensibili alla nostra tranquillità, alla nostra capacità di abbandonarci all'altro e all'esperienza sessuale. Se si nutrono verso il partner sentimenti negativi è possibile che nel corso della sessualità emerga una certa tensione dovuta ad un certo controllo della situazione che inibisce i meccanismi del piacere.
La situazione sessuale e relazionale che lei descrive potrebbe trovare giovamento attraverso un lavoro terapeutico di coppia che vi permetta di capire, prima di tutto, le cause dei disagi. Vi consiglio, pertanto, di consultate uno psicosessuologo.

cordialmente

Dr. Stefano Angelini
Psicologo - Sessuologo, Padova - Venezia Mestre
www.dr-angelini.it

[#2]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazza, da una parte sta vivendo un intenso periodo per arredare la casa in vista della prossima convivenza con il suo compagno e dall'altra si chiede se la vostra storia sia arrivata al capolinea. Riguardando il post precedente ho notato che i miei colleghi le hanno suggerito di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per una eventuale terapia di coppia anche in virtù delle problematiche nella sfera sessuale che lei riporta. Ha seguito questo suggerimento? Prima di prendere in considerazione l'idea di rassegnarsi ad una vita sessuale insoddisfacente perchè non prova a contattare un professionista? Desidera davvero iniziare una convivenza sulla base di queste premesse?
In questo contesto non è possibile avere un quadro approfondito della situazione e di conseguenza non è possibile aiutarla come desidererebbe.
Prenda in mano la situazione e contatti un professionista!
In bocca al lupo

Cordialmente

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

[#3]
Utente
Utente
Gentili Dottori,

grazie delle Vostre risposte.
In effetti non ho più consultato alcun terapeuta, anche perchè il mio compagno non sarebbe d'accordo, non credendo molto in questo tipo di terapie.
Se intraprendessi un percorso di terapia da sola sarebbe inutile?
Grazie ancora.
[#4]
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazza, se non sbaglio il suo ragazzo si era già rivolto ad una psicologa in passato ottenendo dei miglioramenti. Provi a coinvolgerlo spiegandogli il suo punto di vista, il suo disagio, facendogli capire che desidera risolvere i problemi presenti nel vostro rapporto. Se non dovesse riuscire provi ugualmente a contattare uno psicologo/psicoterapeuta, potrebbe aiutarla a fare un pò di chiarezza su quello che desidera.

Cordialmente
[#5]
Dr. Stefano Angelini Psicologo 25
In una situazione ideale ogni membro della coppia si prende cura della coppia ed è disposto a fare qualsiasi cosa per farla stare bene. In caso di difficoltà di uno dei due l'ultima cosa che ci si aspetta e di rimanere soli ad affrontarla.
Non credere ai trattamenti psicologici significa, nella mia esperienza, avere difficoltà a confrontarsi con il proprio disagio, ad affrontarlo anche a rischio di dover rivedere alcune proprie convinzioni.

Il mio consiglio è di capire prima di tutto le cause della situazione attuale. Questo può farlo anche da sola. Con l'aiuto del terapeuta prenderà le decisioni successive.

cordialmente

[#6]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
"Se intraprendessi un percorso di terapia da sola sarebbe inutile?"

Assolutamente no, anzi potrebbe essere un buon "primo passo" per riuscire a coivolgere il ragazzo in un secondo momento
[#7]
Utente
Utente
Gentili Dottori,
ho iniziato a vedere la psicologa da cui era stato per qualche seduta il mio compagno.
Ho ancora qualche domanda da porvi:
1 la dottoressa
non e certa di potremo seguire
avendo visto il mio compagno per un paio di sedute. Perhce? In che modo la cosa le può essere di ostacolo?
2 in che modo una psicoterapia potrebbe insegnarmi a raggiungere nuovamente l orgasmo che ormai non provo più?
3 devo chiudere questo rapporto proprio alle soglie
di una convivenza tanto desiderata? Sto soffrndo tanto. Piango sempre e ornai ne ho fatto l ennesima nania. Vivo ogni rapporto nell ansia di arrivare all orgasmo che puntualmente non arriva. Volevo vivere con questa persona, sognavo dei figli, ma ormai non ci cerchiamo nemmeno più.
Vi prego di aiutarmi.
[#8]
Utente
Utente
Gentili Dottori,
ho iniziato a vedere la psicologa da cui era stato per qualche seduta il mio compagno.
Ho ancora qualche domanda da porvi:
1 la dottoressa
non e certa di potremo seguire
avendo visto il mio compagno per un paio di sedute. Perhce? In che modo la cosa le può essere di ostacolo?
2 in che modo una psicoterapia potrebbe insegnarmi a raggiungere nuovamente l orgasmo che ormai non provo più?
3 devo chiudere questo rapporto proprio alle soglie
di una convivenza tanto desiderata? Sto soffrndo tanto. Piango sempre e ornai ne ho fatto l ennesima nania. Vivo ogni rapporto nell ansia di arrivare all orgasmo che puntualmente non arriva. Volevo vivere con questa persona, sognavo dei figli, ma ormai non ci cerchiamo nemmeno più.
Vi prego di aiutarmi.
[#9]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
"in che modo una psicoterapia potrebbe insegnarmi a raggiungere nuovamente l orgasmo che ormai non provo più? "

Gentile Utente,
ha letto questo articolo della Collega Sussarellu sull'anorgasmia?

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
[#10]
Utente
Utente
Gentile Dr. Bulla,

La ringrazio del suggerimento, ho letto con attenzione gli articoli consigliati, mi chiedevo solo come potesse una terapia basata sul dialogo avere poi delle ricadute su una sfera meramente pratica come è la sessualità.
Inoltre chiedevo perchè questa Dottoressa abbia dei dubbi sul potermi seguire in questo percorso avendo avuto in terapia il mio compagno, ma solo per 3 sedute.


Sono molto scoraggiata da questa situazione. A tal punto che oramai preferisco non avere rapporti, dato che tale è la concentrazione su questo benedetto orgasmo che è automatico che questo non arrivi.
Devo rinunciare al mio sogno di amore e al nostro progetto di convivenza?
Devo invece provare e sperare che vivendo insieme la nostra intimità possa migliorare?

Grazie ancora.
[#11]
Dr. Stefano Angelini Psicologo 25
Buongiorno,
il miglior approccio ad una disfunzione sessuale, anorgasmia compresa, è una terapia sessuale, un intervento a breve o medio termine che privilegia l’intervento di coppia ma i suoi principi possono essere applicati anche a terapie individuali. Nel corso della terapia vengono prescritti ai pazienti degli esercizi sessuali e relazionali che fungono da strumenti terapeutici. L’utilizzo di questi esercizi consentono al paziente di agire e quindi di evidenziare il suo disagio, renderlo consapevole e fornirgli gli strumenti per affrontarlo e superarlo con l’aiuto del terapeuta.


E' consuetudine nel lavoro psicologico non intraprendere una terapia con un paziente se si ha già in carico il suo partner. I motivi sono semplici e sono legati all'importanza di mantenere un approccio terapeutico equilibrato. sarebbe comunque importante, nello specifico, che sia la terapauta a chierirle le motivazioni della scelta.

cordialmente

[#12]
Utente
Utente
Immagino quindi che dovrò per l'ennesima volta cambiare terapeuta.

Io sono residente a Padova, qualcuno saprebbe gentilmente consigliarmi un buon terapeuta nella mia zona?

Grazie dell'aiuto.
[#13]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
può controllare in questa lista

http://www.aiamc.it/veneto.htm

oppure negli elenchi del nostro Sito

Non si scoraggi, questo tipo di problemi si risolvono
[#14]
Utente
Utente
Grazie delle informazioni Dr. Bulla.
Lei crede che possa ancora credere in questo rapporto e nella nostra imminente convivenza?
[#15]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Ma certo, perchè non dovrebbe?

La smetta però di torturarsi con questi dubbi, ora è arrivato il momento di passare all'azione
[#16]
Utente
Utente
Lei ha ragione Dottore, ma è dura.
Anche perchè mi rendo sempre più conto di conoscermi poco.. di non essermi mai esplorata e quindi di non poter nemmeno io sapere cosa mi piace e cosa no.

Oltretutto il mio compagno è scettico nei confronti della terapia e qunidi dovrò affrontare questo percorso da sola..

Sperando che serva ugualmente.

Grazie ancora di tutto.
[#17]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
"mi rendo sempre più conto di conoscermi poco.. "

Esatto, è proprio questo il punto.

Se lei continua a scrivere in questo spazio significa che un minimo sollievo le è arrivato, seppur via mail, quindi si immagini cosa potrebbe trarre da un lavoro psicoterapeutico concreto.

Buon lavoro
[#18]
Utente
Utente
Gentili Dottori,

Vi scirvo per aggiornarmenti.

Dopo 3 colloqui "conoscitiv" la mia dottoressa ha deciso che era possibilie iniziare un percorso di psicoterapia (alla fine avendo visto il mio compagno solo 3 volte ha ritenuto non fosse di ostacolo per noi).
Così ho deciso di iniziare questa "avventura".

Volevo chiedere a Voi alcune cose:

- la dottoressa propone 2 sedute alla settimana perchè la terapia sia più efficace ma io per vari motivi non riesco ad andare più di una volta alla settimana.
Che cosa ne pensate?

- al momento i nostri colloqui toccano argomenti più generali, ma ancora non siamo entrati nel merito di quelle che sono le problematiche rispetto alle quali io sento urgenza di avere risposte e soluzioni (come i miei problemi sessuali di coppia).
Secondo Voi è normale? Dopo quanto si inizierà a toccare certi argomenti?

- il mio stato d'animo è duplice: da un lato sono serena per questa scelta e curiosa di capire come andrà, dall'altro ho molta paura di scoprire cose che non vorrei o di dover prendere delle decisioni che non vorrei.
La terapia si può conciliare con la propria vita attuale?
Con un rapporto di coppia già esistente?
E' come se sentissi che nel frattempo la mia vita rimarrà sospesa in attesa di decidere cosa ne sarà di tante cose..

Grazie del tempo che vorrete dedicarmi...
[#19]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
probabilmente la psicologa adotta un approccio di tipo "psicodinamico", che comporta la doppia seduta settimanale. Questo è un tipo di approccio "molto profondo", che potrebbe richiedere molto tempo: da qui la sensazione che lei ha avuto di "prenderla alla larga".

Siete ancora all'inizio, per cui se nutrisse dei dubbi irrisolvibili può sempre cambiare terapeuta.

Ma se con questa persona Lei si è trovata a proprio agio, allora le consisiglio di rivolgere tutte queste domande direttamente a lei: dalla psicologa Lei deve imparare ad esprimere TUTTI i dubbi, anche quelli imbarazzanti.
[#20]
Utente
Utente
Gentili Dottori,

anche oggi sento l'esigenza di "sfogarmi".
Procedo con il mio doloroso percorso di psicoterapia, ma ancora la mia vita, se mai ce ne saranno, non sta traendo i benefici sperati.

Nel frattempo le cose sono peggiorate con il mio compagno perchè, nonostante la gioia che una casa dovrebbe dare, continuiamo a litigare fino a mettere in dicsussione la continuazione del nostro rapporto.

Lui è concentrato sulla casa e sull'entusiasmo che dovremmo trarne e mi dice che la mia attuale difficoltà nella sfera sessuale rientra nella normalità dei nostri piccoli problemi di intimità che abbiamo sempre avuto fin dall'inizio, mi coccola, mi invita a rilassarmi..

Io invece ne ho fatto un'ossessione e vivo con l'angoscia i nostri incontri nonostante continui a vedere in lui, e solo in lui, l'uomo che voglio accanto a me per tutta la vita.

Ho capito che in realtà io arrivo al piacere, ma che il mio piacere si riduce ad un flash, un secondo, che invece io vorrei fermare, godere appieno, rendere più intenso e più lungo, ma che tendo a soffocare, quasi non lo volessi, quasi mi facesse paura.
Ho sempre vissuto il sesso in maniera problematica, tranne in un unico caso precedente, ma con il mio attuale compagno faccio ancora più fatica a lasciarmi andare proprio perchè sempre spaventata all idea che qualcosa non vada, ai suoi tempi, ecc.. insomma nonostante l'amore che ci lega le nostre difficoltà iniziali hanno reso poi la sessualità molto poco naturale..

Io lo amo profondamente, vorrei solo migliorare le cose e vivere serenamente la nostra vita insieme.
[#21]
Utente
Utente
Gentili Dottori,

anche oggi sento l'esigenza di "sfogarmi".
Procedo con il mio doloroso percorso di psicoterapia, ma ancora la mia vita, se mai ce ne saranno, non sta traendo i benefici sperati.

Nel frattempo le cose sono peggiorate con il mio compagno perchè, nonostante la gioia che una casa dovrebbe dare, continuiamo a litigare fino a mettere in dicsussione la continuazione del nostro rapporto.

Lui è concentrato sulla casa e sull'entusiasmo che dovremmo trarne e mi dice che la mia attuale difficoltà nella sfera sessuale rientra nella normalità dei nostri piccoli problemi di intimità che abbiamo sempre avuto fin dall'inizio, mi coccola, mi invita a rilassarmi..

Io invece ne ho fatto un'ossessione e vivo con l'angoscia i nostri incontri nonostante continui a vedere in lui, e solo in lui, l'uomo che voglio accanto a me per tutta la vita.

Ho capito che in realtà io arrivo al piacere, ma che il mio piacere si riduce ad un flash, un secondo, che invece io vorrei fermare, godere appieno, rendere più intenso e più lungo, ma che tendo a soffocare, quasi non lo volessi, quasi mi facesse paura.
Ho sempre vissuto il sesso in maniera problematica, tranne in un unico caso precedente, ma con il mio attuale compagno faccio ancora più fatica a lasciarmi andare proprio perchè sempre spaventata all idea che qualcosa non vada, ai suoi tempi, ecc.. insomma nonostante l'amore che ci lega le nostre difficoltà iniziali hanno reso poi la sessualità molto poco naturale..

Io lo amo profondamente, vorrei solo migliorare le cose e vivere serenamente la nostra vita insieme.
[#22]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
stampi il suo ultimo post e lo porti alla sua psicologa, poichè è ricco di informazioni interessanti.

Il fatto che Lei abbia postato due volte questo messaggio in due giorni significa che forse non è solo uno "sfogo", ma che Lei si aspetta risposte da noi.

Io posso capire la sua angoscia, ma se adesso sta seguendo un percorso con una professionista è proprio a questa che deve rivolgere i Suoi dubbi, altrimenti rischia di aumentare la Sua confusione
[#23]
Utente
Utente
Lo farò senz'altro..

Quello che proprio non riesce a darmi pace è capire se andare avanti o meno in questa relazione in previsione di una imminente convivenza, che comporta sacrifici economici e non solo.

Grazie.