Sono stanca, demoralizzata, non ce la faccio più

Salve sono una ragazza di 26 anni e vi scrivo perché sto attraversando un bruttissimo periodo, tutto inizia il 19 aprile perché a mia madre le viene la febbre molto alta, io di mio sono una persona ansiosa, fortunatamente questa febbre le passa il problema è che il giorno dopo le viene la flebite e li inizia a salire ancora di più la mia ansia, andiamo dal medico le prescrive una cura che sta seguendo tuttora e pare che la gamba stia migliorando su certi versi, il problema è che mia madre sottovaluta di tanto il problema, il medico le ha detto di fare un doppler ma lei non vuole farlo, io la provo a convincere in tutti i modi ma non ne vuole sapere niente, mi dice sempre "ora passa" "lasciami stare, sei assillante" non comprendendo che è una questione delicata e che soprattutto io sto malissimo, ho paura di perderla, questa cosa me la porto dietro fin da piccola, io ho solo lei e il mio ragazzo e questo sottovalutare il problema lo vedo come se non le importasse nulla di me.
Sto soffrendo di forte ansia, con successivi attacchi di panico e sintomi fisici, piango sempre, sto male, sono stanca, non so più che fare.

Il mio ragazzo dice semplicemente di accettare la situazione perché non posso farmi il sangue amaro per altre persone, ma come posso accettare tutto questo?
Sta giocando alla roulette con la sua vita, inconsapevole che ne distrugge due allo stesso tempo.

Ho perso mio padre a 9 anni e non posso permettermi di rivivere questo dolore, ho paura, agitazione, stanchezza, perché non capisce?
Perché non le importa nulla?

Aiutatemi vi prego, non ne posso più come si fa in queste situazioni?
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Dr. Federico Tagliatti Psicologo, Psicoterapeuta 49 5 1
Ciao,

È normale che tu senta un bisogno urgente di controllare la situazione per cercare di prevenire ulteriori problemi, soprattutto quando si tratta della salute di un genitore. Tuttavia, la reazione di tua madre, che potrebbe sembrare come se stesse minimizzando il problema o come se non le importasse di te, può in realtà riflettere il suo modo di gestire l'ansia o la paura di affrontare la possibilità di una condizione seria.

Da un punto di vista psicoanalitico, la tua esperienza con la perdita di tuo padre potrebbe aver lasciato una ferita profonda che si riapre in situazioni di potenziale perdita, amplificando le tue reazioni emotive e la paura di rivivere un dolore simile. È importante riconoscere che queste emozioni sono valide e capire che prendersi cura di sé è fondamentale in questi momenti.

Per gestire meglio l'ansia e i sentimenti di impotenza, potrebbe essere utile cercare supporto esterno, come la terapia, dove puoi esplorare e lavorare su queste paure e trovare strategie per affrontare il stress in modo più sano. È anche importante cercare di comunicare con tua madre in un modo che lei possa accettare, forse trovando un momento in cui non si sente pressata o minacciata dalla conversazione.

Considera che, nonostante la tua preoccupazione e il tuo amore per lei, la decisione finale spetta a tua madre, e parte del processo potrebbe essere accettare che non puoi controllare completamente la situazione. Tuttavia, puoi continuare a offrirle il tuo supporto, esprimendo le tue preoccupazioni in un modo che le permetta di comprendere il tuo punto di vista senza sentirsi soffocata.