Non gradisco risposte dalla dott brunialti grazie -. con mio genero

Buongiorno.

Ho 46 anni e madre di una ragazza di 22 fidanzata con una guardia giurata di 30 anni.

E l unica figlia.

Sono vedova da 6 anni.

Ho perso mio marito in un brutto incidente stradale.

Da allora non ho più frequentato nessun uomo.

Quando a volte mi prende l l'eccitazione mi masturbo.

Da un mese sono in un conflitto cm me stessa perché mia figlia nn c era.

Lei fa la baby sitter e mio genero venne a casa per ripararmi un lavandino che perdeva.

Non l bagno piccolo ci sfiorammo e purtroppo successe.

Da allora lo facciamo ma io mi sento in colpa con mia figlia.

Mio genero in una mia crisi di pianto mi ha detto che non c è nulla di male.

che io sono sola e non.

Voglio altri uomini e che la vita è una sola.

Con lui mi sento bene mentre lo facciamo anzi ho scoperto tante cose nuove essendo lui molto attento al mio piacere.

Il problema sorge dopo e i miei sensi di colpa.

Aiutatemi a capire perché ogni volta mi ripropongo di nn caderci più e poi non so resistere.

Grazie
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Utente 710242,
come vede non posso definirla "gentile" perché esordisce col rifiutare il consulto di una professionista di Medicitalia, in maniera alquanto brutale e scortese.
Eppure la dottoressa Brunialti con tatto ed esperienza aveva risposto alla sua domanda, cercando di aiutarla a capire:
- cosa le sta succedendo
- quali sono i rischi
- come uscirne.
Io temo che sia proprio questa sua insensibilità la causa del problema in cui è incorsa: l'adulterio regolarmente perpetrato ai danni di sua figlia.
Lei è sola da anni. Immagino che lavori, ma in ogni caso le occasioni per conoscere degli uomini non le sono certo mancate.
Invece lei nell'occasione alquanto sordida della riparazione di un rubinetto cede all'unico uomo che non avrebbe dovuto guardare altro che con animo materno: suo genero.
"Non l bagno piccolo ci sfiorammo e purtroppo successe".
Ma come no? E' la piccolezza della stanza che porta inevitabilmente a questo. E come poi? Adagiandosi nella vasca da bagno, oppure sdraiandosi tra il water e il bidé?
La mia ironia non è gratuita. Serve a farla riflettere sul fatto che non caschiamo nella trappola della "inevitabilità" del rapporto sessuale con il genero/idraulico. Non è bastato sfiorarsi, immagino: saranno seguiti una serie di gesti nei quali avrete avuto tutti e due il tempo per riflettere... sempre se non c'era l'intenzione già da prima.
Di seguito, l'adulterio continua. Alle spalle di sua figlia.
E il suo "genero/amante" cosa fa? Sceglie di essere leale, di lasciare la sua ragazza? Quando mai. Dice a lei "che non c è nulla di male. che io sono sola e non. Voglio altri uomini e che la vita è una sola".
Sì, però che vita squallida, signora! Per sua figlia, per lei, e per quest'uomo incapace della minima lealtà e incapace di amare.
Lei come madre augura questo genere di marito a sua figlia?
Ed è questo genere di uomo che vuole per sé?
Non l'ha mai sfiorata l'idea che se voi foste capaci di sentimenti, leali e onesti, avreste dovuto dire subito a sua figlia che il fidanzamento era finito?
Restiamo in attesa della sua risposta... o delle sue critiche

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottoressa per la gentile risposta. Mi creda ogni volta mi riprometto di finire questa brutta storia. Ne ho parlato anche con il mio confessore, Ho pensato di parlarne pure con mia figlia. Ho paura di tutto e mi creda mi faccio schifo da sola. Vorrei trovare la forza di trovare , se possibile, un rimedio senza far soffrire nessuno,. I rapporti sono rari perchè spesso io evito di trovarmi da sola con lui.Ho provato a parlarci ... poi lui mi riesce a far cedere con parole e gesti .. Grazie ancora ma io di questo tranne che con il mio confessore non riesco a parlarne con nessuno .
Ecco perchè sono rimasta malissimo dalla risposta precedente . Mi consiglia di contattatre qualche specialista? grazie ancora
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Utente 710242,
vorrei prima di tutto aiutarla a rileggere con attenzione la risposta che ha avuto dalla dottoressa Brunialti, che se fosse stata compresa non poteva certo farla restare malissimo.
La dottoressa le ha spiegato perché le succede ciò che ci ha raccontato: "il corpo manifesta delle voglie e Lei cede".
In effetti siamo tutti costituiti di una parte istintiva e una parte razionale; gli istinti vincono, se la parte razionale non si oppone attivamente, ma cede.
Inoltre la dottoressa le ha fatto notare che non aver voluto conoscere altri uomini in sei anni di vedovanza è risultata una scelta imprudente. Ha scritto: "Peccato che Lei dica "non voglio altri uomini", ad eccezione però di Suo genero; il quale evidentemente non è libero".
Infatti perché ha voluto rimanere sola, se poi la solitudine l'ha spinta a scegliere un uomo impegnato, e impegnato con sua figlia?
Infine lei si è lamentata del senso di colpa, e la dottoressa, nella maniera non giudicante che è prescritta agli psicologi, ha scritto: "Valuti Lei se i Suoi sensi di colpa sono collegati ad una reale colpa. In caso affermativo, eviti le occasioni".
Detto in altro modo, lo psicologo non è un prete, e non può sapere se lei si sente in colpa per una vera consapevolezza di sbagliare o perché il mondo la pensa così o per qualche deviazione mentale.
Se lei crede davvero di sbagliare, eviterà di ripetere l'errore e si guarderà bene dall'ascoltare le parole di suo genero.
Se viceversa pensa che ha il diritto di godere degli amplessi di quest'uomo, perché il legame fisico che vi unisce è più forte di qualunque altro, e lei lo considera suo, non di sua figlia, affermi questo diritto e lo difenda con lealtà.
Il problema, però, è che siete in due a pensare e decidere, e avete due opinioni diverse. Lui sembra voler tenere i piedi in due scarpe; lei forse no.
Per uscire dal dolore e dalla confusione potrebbe provare ad analizzare i passaggi fondamentali - in questo certamente un* psicolog* l'aiuterebbe, e questi passaggi sono nelle domande con le quali concludo la mia prima risposta.
In pratica, se lei è certa di volere quest'uomo e lui è certo di volere lei, abbiate il coraggio di non ingannare, di non vivere nel torbido, di non "rubare" l'amore, ma di affermare la vostra volontà a viso aperto.
Escluda però che questo si possa fare senza far soffrire nessuno. Inizialmente sua figlia soffrirà, eccome: ma solo inizialmente, perché chi vorrebbe sposare un traditore e avere dei figli con lui?
Rifletta.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com