Incostanza nello studio, ansia e preoccupazione per il futuro
Buonasera dottori, sono un ragazzo di ormai 31 anni.
Mi trovo a scrivere qui per avere un'ulteriore guida alla risoluzione delle mie problematiche.
Premetto che sto facendo sia una terapia psichiatrica con tre farmaci per un disturbo ossessivo compulsivo da ipocondria che sta andando abbastanza bene, pare si sia risolto, e sia un percorso psicoterapeutico che ha dato i suoi frutti per quanto concerne la mia problematica ma che si è arenato ormai da un po' per quanto riguarda i restanti problemi che mi affliggono.
La situazione è la seguente: dato i miei problemi psicologici sono in ritardissimo con gli studi, non ho ancora preso la laurea triennale, avendo rimandato per anni e anni gli esami.
Ho deciso di ritornare a studiare ma ho difficoltà enormi di concentrazione e di costanza nello studio che mi trascino ormai da sempre.
Mentalmente mi sento subito stanco dopo un tot di tempo passato sui libri e non riesco più ad essere lucido e concentrato.
Vedo i miei colleghi che riescono a studiare tantissimo tempo al giorno e rimanere concentrati e focalizzati su quello che fanno.
A tutto questo si accompagna una forte incostanza che si ripercuote in giorni in cui non sono produttivo per niente a giorni in cui magari riesco a quagliare qualcosa.
Ho pensato tantissime volte al fatto che magari questa non è la facoltà giusta per me, più ci ripenso più sono indeciso e più non prendo una decisione.
Sono solo consapevole che la strada per garantirmi un futuro solido sia quello di proseguire con gli studi, cosa che coincide con la mia volontà.
Ma da un lato sono indeciso di proseguire in questa facoltà, dall' altro quello che vorrei fare prevede un test nazionale con assesso programmato (medicina veterinaria).
Mi trovo in un limbo caratterizzato da questo mix di cose da cui non riesco a uscire nemmeno con l aiuto della psicoterapia.
Ringrazio anticipatamente chi riuscirà a darmi qualche consiglio.
Grazie
Mi trovo a scrivere qui per avere un'ulteriore guida alla risoluzione delle mie problematiche.
Premetto che sto facendo sia una terapia psichiatrica con tre farmaci per un disturbo ossessivo compulsivo da ipocondria che sta andando abbastanza bene, pare si sia risolto, e sia un percorso psicoterapeutico che ha dato i suoi frutti per quanto concerne la mia problematica ma che si è arenato ormai da un po' per quanto riguarda i restanti problemi che mi affliggono.
La situazione è la seguente: dato i miei problemi psicologici sono in ritardissimo con gli studi, non ho ancora preso la laurea triennale, avendo rimandato per anni e anni gli esami.
Ho deciso di ritornare a studiare ma ho difficoltà enormi di concentrazione e di costanza nello studio che mi trascino ormai da sempre.
Mentalmente mi sento subito stanco dopo un tot di tempo passato sui libri e non riesco più ad essere lucido e concentrato.
Vedo i miei colleghi che riescono a studiare tantissimo tempo al giorno e rimanere concentrati e focalizzati su quello che fanno.
A tutto questo si accompagna una forte incostanza che si ripercuote in giorni in cui non sono produttivo per niente a giorni in cui magari riesco a quagliare qualcosa.
Ho pensato tantissime volte al fatto che magari questa non è la facoltà giusta per me, più ci ripenso più sono indeciso e più non prendo una decisione.
Sono solo consapevole che la strada per garantirmi un futuro solido sia quello di proseguire con gli studi, cosa che coincide con la mia volontà.
Ma da un lato sono indeciso di proseguire in questa facoltà, dall' altro quello che vorrei fare prevede un test nazionale con assesso programmato (medicina veterinaria).
Mi trovo in un limbo caratterizzato da questo mix di cose da cui non riesco a uscire nemmeno con l aiuto della psicoterapia.
Ringrazio anticipatamente chi riuscirà a darmi qualche consiglio.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
lei conclude l'elenco dei suoi disagi con le parole: "Mi trovo in un limbo caratterizzato da questo mix di cose da cui non riesco a uscire nemmeno con l aiuto della psicoterapia".
Sta però scrivendo a degli psicologi. Noi possiamo dirle soltanto di portare al suo terapeuta la lettera che ha scritto qui, per analizzare con lui le richieste che emergono, e precisamente:
- La valutazione della facoltà che ha scelto (a noi non ha nemmeno detto qual è) in vista dei suoi obiettivi e delle sue idee: "Sono solo consapevole che la strada per garantirmi un futuro solido sia quello di proseguire con gli studi, cosa che coincide con la mia volontà".
Siamo sicuri che invece mettersi a lavorare, visto che il suo futuro è già qui, non l'aiuterebbe a calarsi nel concreto facendole realizzare di più anche nello studio?
- Le strategie per concentrarsi sullo studio; fra le tante, viene in mente il semplice metodo di studiare assieme ad un collega o in biblioteca.
- La coerenza delle sue conclusioni con le premesse sulla sua incostanza: "quello che vorrei fare prevede un test nazionale con assesso programmato (medicina veterinaria)".
Veterinaria è molto impegnativa: pensa davvero che sarebbe più facile dell'attuale facoltà?
In ogni caso, come vede, tutto questo dev'essere discusso direttamente col suo curante, e non risolto a distanza con la bacchetta magica.
Auguri.
lei conclude l'elenco dei suoi disagi con le parole: "Mi trovo in un limbo caratterizzato da questo mix di cose da cui non riesco a uscire nemmeno con l aiuto della psicoterapia".
Sta però scrivendo a degli psicologi. Noi possiamo dirle soltanto di portare al suo terapeuta la lettera che ha scritto qui, per analizzare con lui le richieste che emergono, e precisamente:
- La valutazione della facoltà che ha scelto (a noi non ha nemmeno detto qual è) in vista dei suoi obiettivi e delle sue idee: "Sono solo consapevole che la strada per garantirmi un futuro solido sia quello di proseguire con gli studi, cosa che coincide con la mia volontà".
Siamo sicuri che invece mettersi a lavorare, visto che il suo futuro è già qui, non l'aiuterebbe a calarsi nel concreto facendole realizzare di più anche nello studio?
- Le strategie per concentrarsi sullo studio; fra le tante, viene in mente il semplice metodo di studiare assieme ad un collega o in biblioteca.
- La coerenza delle sue conclusioni con le premesse sulla sua incostanza: "quello che vorrei fare prevede un test nazionale con assesso programmato (medicina veterinaria)".
Veterinaria è molto impegnativa: pensa davvero che sarebbe più facile dell'attuale facoltà?
In ogni caso, come vede, tutto questo dev'essere discusso direttamente col suo curante, e non risolto a distanza con la bacchetta magica.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta e mi scuso per la mia risposta tardiva. Guardi la facoltà che sto proseguendo è scienze biologiche, che per tutta la serie di motivi che ho citato sopra non sono riuscito a concludere per il momento. Ha ragione per quanto riguarda che scrivendo qui non risolverò le problematiche con la bacchetta magica, infatti stavo solo cercando un'idea diversa da quelle che mi offre la mia psicoterapeuta. Sembra che il problema si risolva nel momento in cui magari ne parlo e però poi mi trovo successivamente a fare i conti con una evidente poca chiarezza sul da farsi. Grazie a lei sono riuscito sicuramente a superare i miei disturbi ossessivi compulsivo e il mio lato fortemente ipocondriaco ma non la costanza e la chiarezza su ciò che voglio fare. Mi scuso ancora per lo sfogo grazie e buona giornata
[#3]
Gentile utente,
lei dice, a proposito del suo problema affrontato nel percorso terapeutico: "Sembra che il problema si risolva nel momento in cui magari ne parlo e però poi mi trovo successivamente a fare i conti con una evidente poca chiarezza sul da farsi".
La "poca chiarezza sul da farsi" viene meno, se in terapia fissate dei precisi compiti: leggere un tot di pagine al giorno e riassumerle, per esempio; oppure chiedere a un collega di studiare insieme, o qualunque altra strategia, purché delineata con precisione e soprattutto messa in atto puntualmente.
Non è detto che questo risolva il problema a monte, ossia la domanda: "Ho scelto bene la mia facoltà?". Questo metodo darà però il risultato di ottenerle la laurea, se ha una sufficiente capacità di studio, oppure di dimostrarle in non più di due mesi che non è in grado di studiare, memorizzare e sostenere esami.
Entrambi gli esiti la porteranno di fatto fuori dal tunnel in cui la sua residua tendenza ossessiva la porta a macerarsi il cervello, riuscendo nello stesso tempo a non concludere nulla.
Auguri.
lei dice, a proposito del suo problema affrontato nel percorso terapeutico: "Sembra che il problema si risolva nel momento in cui magari ne parlo e però poi mi trovo successivamente a fare i conti con una evidente poca chiarezza sul da farsi".
La "poca chiarezza sul da farsi" viene meno, se in terapia fissate dei precisi compiti: leggere un tot di pagine al giorno e riassumerle, per esempio; oppure chiedere a un collega di studiare insieme, o qualunque altra strategia, purché delineata con precisione e soprattutto messa in atto puntualmente.
Non è detto che questo risolva il problema a monte, ossia la domanda: "Ho scelto bene la mia facoltà?". Questo metodo darà però il risultato di ottenerle la laurea, se ha una sufficiente capacità di studio, oppure di dimostrarle in non più di due mesi che non è in grado di studiare, memorizzare e sostenere esami.
Entrambi gli esiti la porteranno di fatto fuori dal tunnel in cui la sua residua tendenza ossessiva la porta a macerarsi il cervello, riuscendo nello stesso tempo a non concludere nulla.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 594 visite dal 06/05/2024.
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