Non so più a chi rivolgermi
Buongiorno,
Sono in una fase delicata della mia vita e non so più che pesci prendere... Premetto che sono già 7 anni che sono in psicoterapia da due specialisti e purtroppo nessuno dei due sa più come aiutarmi.
Il mio problema è sempre stato di natura prevalentemente sessuale e affini per colpa di paura, insicurezze, brutte esperienze etc.
"Purtroppo" io sono sempre stato fin dall' inizio del mio percorso un paziente molto attivo, non solo ascoltando consigli degli specialisti, ma bensì anche andando a studiare le mie problematiche e cercando di capire il mondo che mi circonda e di capire dove gli altri sbagliano così da avere un insegnamento in più.
Questo però mi ha portato ad essere sempre più consapevole di me e della realtà circostante, che è una buona cosa! Tranne per il fatto che più mi rendevo conto di certe cose e peggio stavo... Fino ad arrivare ad oggi ed al motivo per la quale chiedo aiuto.
Purtroppo mi sento di avere un blocco veramente grave.
Sono arrivato al punto di non provare tutte le emozioni nella sfera positiva, non riesco più ad avere interesse per le cose che più mi piacevano (musica, disegno, cultura generale), nessuna voglia di stare in mezzo alle persone (passo la maggior parte del tempo a casa davanti al pc), sto studiano ad una scuola per diventare sviluppatore di giochi e videogiochi (voglia di studiare 0), NESSSUN tipo di pulsione sessuale e sorpattutto non riesco a dimagrire ne vado di corpo più regolarmente (e lo metto qui come cosa psicologica perche ho fatto analisi e la tiroide sta bene e non soffro di stitichezza o altri problemi). In più quell'unica volta che sono riuscito ad avere un rapporto sessuale, mi sono reso conto che ho dolore allo sfregamento e non provo piacere fisico/sessuale (anche qui sono anni che vado da un andrologo e mi dice che è tutto ok con annesse analisi).
E qui neanche gli specialisti sanno cosa dire: "ti devi innamorare", "aspetta quella giusta", "lasciati andare", "smettila di avere paura" etc... Quindi a volte mi ritrovo ad avere pensieri minacciosi del tipo.
se non accetto e faccio una cosa A, allora non uscirò mai da questo problema...
Ho anche provato (sotto prescrizione) a prendere lo ZOLOFT ma ha avuto degli effetti indesiderati non da poco.
Quindi io vi chiedo aiuto a voi, anche perchè mi par di capire che orami meglio di così non posso stare dato che nessuno mi può aiutare ne posso aiutare me stesso.
Io vi ringrazio del vostro tempo.
Sono in una fase delicata della mia vita e non so più che pesci prendere... Premetto che sono già 7 anni che sono in psicoterapia da due specialisti e purtroppo nessuno dei due sa più come aiutarmi.
Il mio problema è sempre stato di natura prevalentemente sessuale e affini per colpa di paura, insicurezze, brutte esperienze etc.
"Purtroppo" io sono sempre stato fin dall' inizio del mio percorso un paziente molto attivo, non solo ascoltando consigli degli specialisti, ma bensì anche andando a studiare le mie problematiche e cercando di capire il mondo che mi circonda e di capire dove gli altri sbagliano così da avere un insegnamento in più.
Questo però mi ha portato ad essere sempre più consapevole di me e della realtà circostante, che è una buona cosa! Tranne per il fatto che più mi rendevo conto di certe cose e peggio stavo... Fino ad arrivare ad oggi ed al motivo per la quale chiedo aiuto.
Purtroppo mi sento di avere un blocco veramente grave.
Sono arrivato al punto di non provare tutte le emozioni nella sfera positiva, non riesco più ad avere interesse per le cose che più mi piacevano (musica, disegno, cultura generale), nessuna voglia di stare in mezzo alle persone (passo la maggior parte del tempo a casa davanti al pc), sto studiano ad una scuola per diventare sviluppatore di giochi e videogiochi (voglia di studiare 0), NESSSUN tipo di pulsione sessuale e sorpattutto non riesco a dimagrire ne vado di corpo più regolarmente (e lo metto qui come cosa psicologica perche ho fatto analisi e la tiroide sta bene e non soffro di stitichezza o altri problemi). In più quell'unica volta che sono riuscito ad avere un rapporto sessuale, mi sono reso conto che ho dolore allo sfregamento e non provo piacere fisico/sessuale (anche qui sono anni che vado da un andrologo e mi dice che è tutto ok con annesse analisi).
E qui neanche gli specialisti sanno cosa dire: "ti devi innamorare", "aspetta quella giusta", "lasciati andare", "smettila di avere paura" etc... Quindi a volte mi ritrovo ad avere pensieri minacciosi del tipo.
se non accetto e faccio una cosa A, allora non uscirò mai da questo problema...
Ho anche provato (sotto prescrizione) a prendere lo ZOLOFT ma ha avuto degli effetti indesiderati non da poco.
Quindi io vi chiedo aiuto a voi, anche perchè mi par di capire che orami meglio di così non posso stare dato che nessuno mi può aiutare ne posso aiutare me stesso.
Io vi ringrazio del vostro tempo.
[#1]
Gentile utente,
ci ha già scritto e ha già avuto risposta, ma ha preferito ignorarla:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1005795-dicotomia-giusto-sbagliato.html
Oggi di nuovo scrive: "sono già 7 anni che sono in psicoterapia da due specialisti e purtroppo nessuno dei due sa più come aiutarmi".
Come mai i due specialisti non l'hanno inviata ad altri, come recita il codice deontologico, almeno quello degli psicologi?
Quale genere di terapia sta conducendo?
In particolare, ha contattato un dietologo?
Ci risponda e cercheremo ancora di aiutarla.
ci ha già scritto e ha già avuto risposta, ma ha preferito ignorarla:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1005795-dicotomia-giusto-sbagliato.html
Oggi di nuovo scrive: "sono già 7 anni che sono in psicoterapia da due specialisti e purtroppo nessuno dei due sa più come aiutarmi".
Come mai i due specialisti non l'hanno inviata ad altri, come recita il codice deontologico, almeno quello degli psicologi?
Quale genere di terapia sta conducendo?
In particolare, ha contattato un dietologo?
Ci risponda e cercheremo ancora di aiutarla.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Ex utente
Buongiorno,
E' vero che scrissi tempo addietro quella cosa, ma il problema è completante diverso, non c'è più nessun concetto del giusto/sbagliato ne mi chiudo più in casa per periodi lunghi. Il problema, come ho scritto sopra, anche se volessi uscire attivamente da questa situazione (dove mi pongo io sotto consiglio degli specialisti), c'è sempre un qualcosa che mi blocca.
Come mai i due specialisti non l'hanno inviata ad altri, come recita il codice deontologico, almeno quello degli psicologi?
Ci hanno provato, però il problema che quelli nuovi volevano iniziare il percorso da capo e io non ho più tempo e soldi.
Quale genere di terapia sta conducendo?
Per anni ho affrontato una terapia cognitivo-comportamentale e sono stato aiutato a combattere la depressione. Di terapia transizionale come mi aveva suggerito, "nessuna applicazione necessaria" mi hanno detto. Ripeto che abbiamo provato anche dei farmaci, ma gli effetti collaterali erano piuttosto gravi e non vorrei prendere altri.
In particolare, ha contattato un dietologo?
Assolutamente. Stiamo facendo un percorso da atleta dato che vorrei provare a fare incontri di pugilato: digiuno intermittente con dieta proteica. Vado anche regolarmente in palestra per perdere peso ed aggiustare il mio fisico.
Come vede non ho voluto restare con le mani in mano e nonostante gli scarsi risultati rimango su questa strada: non mi chiudo più in casa, svolgo giornalmente tutto ciò che mi appaga (per quel poco che sento), mangio sano cercando di stare più lontano possibile dai fast food... Insomma, è diverso ora.
Ma come dico sempre: tutto migliora ma nulla cambia.
Spero di essere stato esaustivo.
P.s. Mi dispiace aver riproposto la solita cosa, ma concettualmente mi sembra due dinamiche completamente diverse.
E' vero che scrissi tempo addietro quella cosa, ma il problema è completante diverso, non c'è più nessun concetto del giusto/sbagliato ne mi chiudo più in casa per periodi lunghi. Il problema, come ho scritto sopra, anche se volessi uscire attivamente da questa situazione (dove mi pongo io sotto consiglio degli specialisti), c'è sempre un qualcosa che mi blocca.
Come mai i due specialisti non l'hanno inviata ad altri, come recita il codice deontologico, almeno quello degli psicologi?
Ci hanno provato, però il problema che quelli nuovi volevano iniziare il percorso da capo e io non ho più tempo e soldi.
Quale genere di terapia sta conducendo?
Per anni ho affrontato una terapia cognitivo-comportamentale e sono stato aiutato a combattere la depressione. Di terapia transizionale come mi aveva suggerito, "nessuna applicazione necessaria" mi hanno detto. Ripeto che abbiamo provato anche dei farmaci, ma gli effetti collaterali erano piuttosto gravi e non vorrei prendere altri.
In particolare, ha contattato un dietologo?
Assolutamente. Stiamo facendo un percorso da atleta dato che vorrei provare a fare incontri di pugilato: digiuno intermittente con dieta proteica. Vado anche regolarmente in palestra per perdere peso ed aggiustare il mio fisico.
Come vede non ho voluto restare con le mani in mano e nonostante gli scarsi risultati rimango su questa strada: non mi chiudo più in casa, svolgo giornalmente tutto ciò che mi appaga (per quel poco che sento), mangio sano cercando di stare più lontano possibile dai fast food... Insomma, è diverso ora.
Ma come dico sempre: tutto migliora ma nulla cambia.
Spero di essere stato esaustivo.
P.s. Mi dispiace aver riproposto la solita cosa, ma concettualmente mi sembra due dinamiche completamente diverse.
[#3]
Gentile utente,
vorrei sottolineare due cose.
1) Io le avevo prospettato l'ANALISI TRANSAZIONALE e lei risponde: "Di terapia transizionale come mi aveva suggerito, "nessuna applicazione necessaria" mi hanno detto". Cosa vuol dire?
2) Scrive che i nuovi psicologi (ma perché due?) "volevano iniziare il percorso da capo e io non ho più tempo e soldi".
Questo appare incomprensibile. Non si ricomincia mai da capo: lei fa un certo percorso di cambiamento con uno psicologo, il quale, se si accorge di non essere idoneo a portarla oltre un certo punto, è tenuto a rinunciare a curarla e la invia ad altri, tra i quali lei sceglie il nuovo curante.
Nulla ricomincia da capo, perché il percorso riparte da dove si era interrotto. Anche raccontare due volte la storia della sua infanzia, se le hanno chiesto di farlo, è un'esperienza nuova, con un* psicolog* nuov*.
Quanto ai soldi, usi il Servizio Pubblico Nazionale o il bonus psicologi.
Infine lei scrive di aver intrapreso una serie di valide iniziative per il suo benessere. Per ora le sembra di non vedere risultati, ma in realtà si è già incamminato per una strada nuova che sta dando frutti, tanto che scrive: "non mi chiudo più in casa, svolgo giornalmente tutto ciò che mi appaga (per quel poco che sento), mangio sano cercando di stare più lontano possibile dai fast food... Insomma, è diverso ora".
Il suo pessimismo si affaccia ancora: "tutto migliora ma nulla cambia", e tuttavia lei stesso conclude: "mi sembrano due dinamiche completamente diverse".
Infatti. Sembra anche a me che i passi avanti ci siano.
Li gestirà meglio, se parlerà dei suoi momenti di sconforto coi suoi curanti.
Auguri.
vorrei sottolineare due cose.
1) Io le avevo prospettato l'ANALISI TRANSAZIONALE e lei risponde: "Di terapia transizionale come mi aveva suggerito, "nessuna applicazione necessaria" mi hanno detto". Cosa vuol dire?
2) Scrive che i nuovi psicologi (ma perché due?) "volevano iniziare il percorso da capo e io non ho più tempo e soldi".
Questo appare incomprensibile. Non si ricomincia mai da capo: lei fa un certo percorso di cambiamento con uno psicologo, il quale, se si accorge di non essere idoneo a portarla oltre un certo punto, è tenuto a rinunciare a curarla e la invia ad altri, tra i quali lei sceglie il nuovo curante.
Nulla ricomincia da capo, perché il percorso riparte da dove si era interrotto. Anche raccontare due volte la storia della sua infanzia, se le hanno chiesto di farlo, è un'esperienza nuova, con un* psicolog* nuov*.
Quanto ai soldi, usi il Servizio Pubblico Nazionale o il bonus psicologi.
Infine lei scrive di aver intrapreso una serie di valide iniziative per il suo benessere. Per ora le sembra di non vedere risultati, ma in realtà si è già incamminato per una strada nuova che sta dando frutti, tanto che scrive: "non mi chiudo più in casa, svolgo giornalmente tutto ciò che mi appaga (per quel poco che sento), mangio sano cercando di stare più lontano possibile dai fast food... Insomma, è diverso ora".
Il suo pessimismo si affaccia ancora: "tutto migliora ma nulla cambia", e tuttavia lei stesso conclude: "mi sembrano due dinamiche completamente diverse".
Infatti. Sembra anche a me che i passi avanti ci siano.
Li gestirà meglio, se parlerà dei suoi momenti di sconforto coi suoi curanti.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 819 visite dal 06/05/2024.
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