Vorrei cambiare facoltà ma mia madre non mi appoggia

Buongiorno a tutti.
Sono una ragazza di 23 anni che frequenta il primo anno di magistrale in Economia.
Durante il mio percorso di studi mi sono resa conto di aver intrapreso una strada sbagliata.
Sin da quando son bambina avrei voluto studiare medicina.
Al liceo ho seguito un corso di biomedicina che mi permetteva di fare 3 giorni di tirocinio in ospedale e quella esperienza mi è rimasta nel cuore.
Ho provato, nel 2020, il test d'ingresso, fallendo.
Nello stesso anno ho iniziato a soffrire di DOC (per il quale ora sono in cura con Fluoxetina), che ha inficiato sulla mia preparazione, non riuscendo a uscire di casa e a concentrarmi.
Al primo fallimento, ho deciso di non tentare l'anno successivo perchè mi sentivo di rimanere indietro rispetto ai miei coetani.

Ad oggi, ho compreso che immaginarmi nel mondo del lavoro con gli strumenti che ho attualmente a disposizione, mi condurrebbe ad un'esistenza infelice e poco appagante.
Parlando con il mio ragazzo, ho capito che vorrei provare a ripetere il test d'ingresso per il prossimo anno.
Finirei così la magistrale in economia, in modo da avere un titolo, e poi inizierei Medicina.
Parlandone con mia madre lei ha però deciso di non volermi sostenere finanziariamente in questa cosa, dicendo che io la mia scelta l'ho fatta a che ci devo convivere.

Sostiene inoltre che questo sia un mio capriccio, che dovrei trovare qualcosa tarato sulle mie capacità.
Io le ho cercato di farle capire che mi metterò d'impegno per trovarmi qualche lavoretto come babysitter, ma che sostenere una facoltà a frequenza obbligatoria e assieme un lavoro non è semplice.
Lei mi ha risposto "Non sarei un bravo genitore se ti lasciassi cambiare idea così liberamente.
Se vuoi farlo, dovrai farlo con le tue risorse.
Quello che dovevo fare da genitore l'ho fatto.
".
In una recente discussione ha inoltre ammesso che io "La uso come capro espiatorio per giustificare un mio fallimento", letteralmente.

Ad oggi io sogno di fare il medico.
Mi impegnerò al massimo per realizzare questo sogno, ma non nego che il comportamento di mia madre mi faccia soffrire e chiedere se sia io che sto sbagliando a chiederle di sostenermi finanziariamente in questa cosa.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 18k 585 67
Gentile utente,

Si sta discutendo di pure ipotesi.
Già in passato lei aveva il sogno di frequentare medicina; ma l'esame d'ammissione non era stato superato.
A quanto mi risulta le iscrizioni ai test d'ingresso di quest'anno per medicina sono già chiuse. E per il 2025 chi le assicura che le supererà? Se cioè Lei riuscirà concretamente ad iscriversi a medicina.

E dunque, a quanto percepiamo, il consulto riguarda la tematica se coltivare o meno un sogno per farlo diventare progetto.

Nel frattempo cosa intende fare?
Potrebbe:
. concludere la facoltà di economia,
. cercarsi un lavoro per mettere da parte un gruzzoletto almeno per pagare le tasse,
. studiare per superare il test d'ingresso.
. che altro?

Quali pensieri che occupano la sua mente al riguardo?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Io ora mi sto impegnando per terminare il percorso di studi attuale, che dovrebbe concludersi a luglio del 2025. Nello stesso anno proverei il test, per il quale già sto studiando quotidianamente.
Nel frattempo, troverei un lavoretto che mi permetta di avere qualche risparmio.

Tutte queste cose le sto già mettendo in pratica, mi sto impegnando per un sogno che sento venire un po’ ostacolato da una persona che fa parte della mia quotidianità e ciò non è piacevole.
Oltretutto, ciò che mi è stato detto mi ha ferita.

A volte mi chiedo se le parole di mia madre siano giuste o meno. Non per quanto riguarda il finanziamento degli studi, più per le frasi che mi son state dette e il tono acceso usato.

Il consulto l’ho richiesto perché mi sto mettendo in discussione, non tanto relativamente all’idea di intraprendere il percorso -cosa che farò-, quanto alla comunicazione con mia madre.

Io ho sempre cercato di comunicare in tono pacato queste mie idee, mentre lei reagisce arrabbiandosi e alzando spesso e volentieri la voce. Mi sto perciò chiedendo se non sia io effettivamente a star chiedendo troppo e non rendermene conto.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 18k 585 67
Utente,

Innanzitutto il titolo del consulto:
"Vorrei cambiare facoltà"
non rappresenta la realtà. Il titolo dovrebbe essere:
"dopo una prima laurea quinquennale vorrei intraprenderne un'altra di sei anni sostenuta economicamente da mamma".

1.
Un primo dubbio sostanziale:
non è proprio l'ottimo che un (futuro) medico soffra di attacchi di panico, non crede? e che il proprio buon funzionamento sia legato ad un farmaco (la Fluoxetina) da ben quattro anni.
Chissà se tale suo assetto psichico le permetterà di affrontare un percorso lungo e impegnativo, e un tirocinio sul campo.

2.
"Sono io effettivamente a star chiedendo troppo e non rendermene conto?"
Non abbiamo elementi per sapere
.quanto Lei abbia "chiesto" finora a sua madre, sia in termini economici, sia emotivi;
.quanto Lei abbia messa alla prova la tenuta emotiva di sua madre a causa dell'ansia;
.in quale misura abbia utilizzato il suo portafoglio; un portafoglio gonfio o magro, non sappiamo.

Perchè sua madre avrà assunto tale posizione?

In alcuni casi i genitori desiderano concludere il proprio impegno di mantenimento e la coabitazione con i figli; in una parola desiderano riprendersi la propria vita prima finché l'età lo consente. E sapere che un figlio, una figlia sarà sulle loro spalle fino oltre i trent'anni rappresenta un peso psicologicamente inaccettabile.

In altri casi, quando il mantenimento di un figlio/a ormai laureato/a viene ulteriormente a pesare per molti anni ancora su un reddito modesto o medio, frutto del proprio lavoro quotidiano, il genitore si chiede
. perchè il proprio reddito deva essere impoverito per molti anni ancora,
. perchè i propri desideri ed es. di viaggi costosi devano essere ridimensionati ad una età ormai abbondantemente adulta .. ,
e si ribella, sentendolo come un peso inaccettabile dato che ha fatto già molto.
Lei deve pensare che i genitori di oggi non hanno al centro della loro vita unicamente i figli,
ma che devono condividere tale impegno con il proprio desiderio di autorealizzazione.
L'età anagrafica di un genitore con fogli della Sua età (50-60 anni) non sempre può tollerare un posticipo di sei anni nei propri progetti.
E poi: la figura paterna dov'è? Che ruolo ha?


Che Lei "comunichi in tono pacato" con sua madre non modifica la sostanza.
Che sua madre risponda nervosamente non modifica la sostanza.
La sostanza sta nella domanda: "Mi sto perciò chiedendo se non sia io effettivamente a star chiedendo troppo e non rendermene conto."
Per quel che riguarda il nostro parere, la risposta è: "Può essere".

Capisco che Lei vorrebbe una risposta maggiormente risolutiva: o SI', o NO.

Se voi foste in Studio, sedute sulle vostre poltrone davanti a me, approfondirei la vostra relazione, l'impatto economico dei suoi progetti sulla madre, i desideri della madre sulla propria vita, il timore che sua madre realmente avrà che lei non possa fare il medico (oppure affrontare il percorso di studi e il tirocinio) a causa degli attacchi di panico; ed altro. E sarei in grado di rispondere.
Ma attraverso un semplice consulto online, dove suona una unica campana, il problema che lei ci porta non è di dipanabile. Esso ha bisogno di una consulenza di coppia, da fare in presenza nella vostra zona geografica.
Individuate dunque una Psicologa che sia anche psicoterapeuta, con esperienza e competenza sulle dinamiche familiari, alla quale entrambe date fiducia, e rivolgetevi a lei con fiducia (non online, ma di persona) per comunicare tra voi e per capirvi.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 18k 585 67
Oh, mi accorgo che l'intestazione della precedente è "Utente", e non "Gentile utente" come era nelle mie intenzioni.
Mi dispiace.
Aggiunga Lei stessa mentalmente quel "Gentile" che la tastiera dispettosa non ha recepito.

Ed inoltre:
In questi giorni ho postato una News riguardante le complesse relazioni che intercorrono tra figli/figlie *giovani adulti* (come lei è) e i genitori.
Non rappresenta esattamente la sua situazione, dato che ogniuna è un caso a sé; ma pone l'attenzione su quella delicata fase che anche Lei e Sua madre state attualmente attraversando: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9264-la-relazione-complessa-tra-figli-giovani-adulti-e-genitori.html .

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/