Perdita intimità sessuale
Sto insieme a una persona da quasi quattro anni, ma il suo comportamento è cambiato negli ultimi mesi: noto una netta perdita di interesse a stare con me, soprattutto nella sfera fisica.
Viviamo in due città diverse ma vicine, quindi in passato era facile organizzare gli incontri, che invece ormai si sono fatti sempre più sporadici.
Mentre eravamo al parco, in una zona isolata, pochi giorni fa, tentavo di abbracciarla ma lei si scostava, quasi imbarazzata; è molto fissata sull'igiene, mentre a me in certi momenti non importa molto dello "sporco": così succede che spesso lei mi rimproveri, quando la bacio, perche non sopporta di essere bagnata dalla mia saliva sul collo o sul petto.
Credo che le faccia proprio schifo, anche se non me lo dice, per pudore.
Ma come faccio a baciare trattenendo la fuoriuscita di saliva?
Oppure capita che io mi lasci andare a involontari mugolii di piacere, che però la disturbano: mi ha chiesto, sempre l'altro giorno, di baciarla in silenzio... Probabile che me lo chiederà anche quando faremo sesso, ma io in quei momenti voglio lasciarmi andare, non ce la faccio a farlo e al contempo a stare attento a non emettere questi "rumori da maniaco", come lei li ha definiti. Così facendo passa la voglia anche a me: come posso provare desiderio, per una persona a che palesemente non condivide i miei slanci?
Nei primi tempi lei non aveva questi problemi, che sono emersi nell'ultimo anno, forse una esasperazione delle sue fisime salutiste: mangia solo biologico, ha il terrore che il cibo dei supermercati comuni faccia male, e non prende farmaci, che considera veleno, che non siano omeopatici; e spesso mi rimprovera di non voler cambiare, malgrado i suoi sforzi di migliorarmi, visto che io sono molto meno attento alla mia dieta e non ho pregiudizi verso la medicina ufficiale, o allopatica (termine che ho imparato da lei... ) .
Ho provato a chiederle spiegazioni, ma lei mi rassicura che non è infastidita dalle mie manifestazioni, forse per paura di perdermi; eppure l'altro giorno, e da un bel po', si comporta con me proprio come se fossi un infetto... Il rapporto per lei si riduce a stare ad ascoltare a telefono le sue insicurezze sul lavoro, farle coraggio, manco fossi una sorta di coach personale; oltre, ovviamente, a sorbirmi le sue tirate sul mangiare sano e sui terribili effetti dei farmaci... Mi ha stancato questa situazione, ma ho comunque dell'affetto per lei e non ho il coraggio di mollarla, perché le darei un dolore troppo forte e mi verrebbero dei sensi di colpa... Ora si avvicinano le vacanze e non so che teatrino verrà fuori quando dovremo dormire assieme!
Viviamo in due città diverse ma vicine, quindi in passato era facile organizzare gli incontri, che invece ormai si sono fatti sempre più sporadici.
Mentre eravamo al parco, in una zona isolata, pochi giorni fa, tentavo di abbracciarla ma lei si scostava, quasi imbarazzata; è molto fissata sull'igiene, mentre a me in certi momenti non importa molto dello "sporco": così succede che spesso lei mi rimproveri, quando la bacio, perche non sopporta di essere bagnata dalla mia saliva sul collo o sul petto.
Credo che le faccia proprio schifo, anche se non me lo dice, per pudore.
Ma come faccio a baciare trattenendo la fuoriuscita di saliva?
Oppure capita che io mi lasci andare a involontari mugolii di piacere, che però la disturbano: mi ha chiesto, sempre l'altro giorno, di baciarla in silenzio... Probabile che me lo chiederà anche quando faremo sesso, ma io in quei momenti voglio lasciarmi andare, non ce la faccio a farlo e al contempo a stare attento a non emettere questi "rumori da maniaco", come lei li ha definiti. Così facendo passa la voglia anche a me: come posso provare desiderio, per una persona a che palesemente non condivide i miei slanci?
Nei primi tempi lei non aveva questi problemi, che sono emersi nell'ultimo anno, forse una esasperazione delle sue fisime salutiste: mangia solo biologico, ha il terrore che il cibo dei supermercati comuni faccia male, e non prende farmaci, che considera veleno, che non siano omeopatici; e spesso mi rimprovera di non voler cambiare, malgrado i suoi sforzi di migliorarmi, visto che io sono molto meno attento alla mia dieta e non ho pregiudizi verso la medicina ufficiale, o allopatica (termine che ho imparato da lei... ) .
Ho provato a chiederle spiegazioni, ma lei mi rassicura che non è infastidita dalle mie manifestazioni, forse per paura di perdermi; eppure l'altro giorno, e da un bel po', si comporta con me proprio come se fossi un infetto... Il rapporto per lei si riduce a stare ad ascoltare a telefono le sue insicurezze sul lavoro, farle coraggio, manco fossi una sorta di coach personale; oltre, ovviamente, a sorbirmi le sue tirate sul mangiare sano e sui terribili effetti dei farmaci... Mi ha stancato questa situazione, ma ho comunque dell'affetto per lei e non ho il coraggio di mollarla, perché le darei un dolore troppo forte e mi verrebbero dei sensi di colpa... Ora si avvicinano le vacanze e non so che teatrino verrà fuori quando dovremo dormire assieme!
[#1]
Gentile utente,
letta anche la sua richiesta di consulto precedente devo dire che fa tristezza sapere che due persone stiano insieme per avere un coach, per un triste "utilizzo" sessuale, o per una forma di pietà.
Non le è mai venuto in mente che l'attività erotica richieda attrazione da tutte e due le parti, e che questa attrazione debba essere sia spontanea che molto coltivata?
Le donne di cui parlava nel consulto precedente sono affascinanti anche perché coltivano il loro aspetto -non a caso, le incontra in palestra-.
Lei dal canto suo pensa di non dover far nulla per essere attraente?
I "baci umidi", specie se la saliva è vischiosa, sono una delle cose che spegne qualunque slancio. Ma questo e tante altre indicazioni le potrebbero venir fornite dal colloquio con un sessuologo.
"La sessualità è un sapere saggio", dice una grande sessuologa italiana, Roberta Giommi; non uno sgrufolante e bavoso possesso.
E' necessario essere attraenti, per farsi desiderare. Ma fare qualcosa per l'altro richiede generosità, affetto. In quest'ottica si può chiedere molto anche al partner... perfino di rinunciare ai discorsi ossessivi sul cibo, sui farmaci, sui maltrattamenti al lavoro.
Buone cose.
letta anche la sua richiesta di consulto precedente devo dire che fa tristezza sapere che due persone stiano insieme per avere un coach, per un triste "utilizzo" sessuale, o per una forma di pietà.
Non le è mai venuto in mente che l'attività erotica richieda attrazione da tutte e due le parti, e che questa attrazione debba essere sia spontanea che molto coltivata?
Le donne di cui parlava nel consulto precedente sono affascinanti anche perché coltivano il loro aspetto -non a caso, le incontra in palestra-.
Lei dal canto suo pensa di non dover far nulla per essere attraente?
I "baci umidi", specie se la saliva è vischiosa, sono una delle cose che spegne qualunque slancio. Ma questo e tante altre indicazioni le potrebbero venir fornite dal colloquio con un sessuologo.
"La sessualità è un sapere saggio", dice una grande sessuologa italiana, Roberta Giommi; non uno sgrufolante e bavoso possesso.
E' necessario essere attraenti, per farsi desiderare. Ma fare qualcosa per l'altro richiede generosità, affetto. In quest'ottica si può chiedere molto anche al partner... perfino di rinunciare ai discorsi ossessivi sul cibo, sui farmaci, sui maltrattamenti al lavoro.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
E come posso fare per rendere la mia saliva meno vischiosa? Esistono preparati farmaceutici per renderla più diluita? E soprattutto, se una parte non da poco del mio piacere consiste nella verbalizzazione, come faccio a godere rimanendo tutto il tempo col becco chiuso? La mia libido trae nutrimento dalla possibilità di abbandonarmi a dei rantoli estatici durante l'atto, in momentanea sospensione dei vincoli morali e dei pudori; anzi in passato notai che il mio gemere non solo non inibiva le mie precedenti partner, ma aveva l'effetto di aizzare ancora di più la loro furia erotica, incitandole sulla strada della perversione più sfrenata, quando constatavano in quelle mie reazioni una conferma della loro competenza sessuale, e in definitiva del ruolo ancestrale di femmine che in quei momenti incarnavano; ma se mi trattengo dai vocalizzi, come dallo scatenamento di tutta una serie di audacie, mi sembrerebbe di rinchiudere il mio afflato libidico in una gestualità artificiosa. Quanto allo squallore di una relazione su queste basi, comprendo; ma a sua volta Lei comprenderà che non ci sono alternative, e che sono disposto a sopportare anche di stare in un legame così poco appagante, secondo il principio intramontabile della scelta del male minore, pur di non ritrovarmi da solo.
[#3]
Gentile utente,
per la parte tecnica della pratica erotica la invito a contattare, come già detto, il sessuologo.
Della parte relazionale, lei scrive: "Quanto allo squallore di una relazione su queste basi, comprendo; ma a sua volta Lei comprenderà che non ci sono alternative".
No, non lo comprendo, anzi lo escludo. E' triste, mutilato e mutilante, chi non è capace di riconoscere in sé e nell'umano che ha accanto altro che un "mezzo".
Provi a rileggere Kant, i principi della Ragion Pratica. Ma basterà anche solo provare sentimenti più vari, vasti e generosi verso sé e verso gli altri.
Buone cose.
per la parte tecnica della pratica erotica la invito a contattare, come già detto, il sessuologo.
Della parte relazionale, lei scrive: "Quanto allo squallore di una relazione su queste basi, comprendo; ma a sua volta Lei comprenderà che non ci sono alternative".
No, non lo comprendo, anzi lo escludo. E' triste, mutilato e mutilante, chi non è capace di riconoscere in sé e nell'umano che ha accanto altro che un "mezzo".
Provi a rileggere Kant, i principi della Ragion Pratica. Ma basterà anche solo provare sentimenti più vari, vasti e generosi verso sé e verso gli altri.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 770 visite dal 02/05/2024.
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