Come comportarsi di fronte ad un uomo evitante?
Ci conosciamo 2 anni fa su tinder, tutt'altro che un rapporto basato solo sul sesso, anzi.
A causa della mia difficoltà nell'avere rapporti sessuali (ho sofferto di vaginismo) siamo riusciti ad avere un rapporto completo dopo molto tempo con sua estrema pazienza e dolcezza.
Da da qualche mese a questa parte c'è stata da entrambe le parti un'apertura emotiva maggiore.
Passiamo serate all'insegna della serenità andando a cena o a bere qualcosa, andiamo a letto insieme e subito dopo lui si apre diventando estremamente comunicativo, parlandomi di quanto ancora si senta ferito dall'esperienza avuta con la ex che lo ha lasciato dopo 10 anni, dicendomi che ciò che più gli pesa è il modo in cui ha trattato se stesso durante la rottura, e di come questo tutt'ora lo immobilizzi.
Va in terapia da un anno ma a dir suo non riesce ancora a rompere determinati schemi.
Di sua spontanea volontà, mi chiede scusa per le sue assenze, mi parla di stima e affetto dicendomi che non vuole che io pensi di sentirmi usata (cosa che io non avverto, perché non ci siamo mai solo visti per fare sesso, e ogni volta che succede sono io ad invitarlo in casa dopo una serata passata insieme).
Ci sto male perché ogni volta in cui mi sembra che si crei un canale di comunicazione e vicinanza durante uno di quei momenti, il giorno dopo sembra di ricominciare tutto da capo.
Sono ormai quasi sempre io a chiedergli di organizzarci cercando di incastrare il tempo tra i nostri lavori, perché mi piace davvero passare il tempo con lui e riconosco nei suoi comportamenti qualcosa che in passato ho fatto anch'io, non riesco ad abbandonare per questo motivo, perché so quanto sia difficile essere schiavi di se stessi e ho maturato un forte affetto nei suoi confronti.
Ciò che mi tiene ancorata, sono le sensazioni di benessere che proviamo stando insieme, sembra che in quei momenti svaniscano tutte le insicurezze e non c'è un solo momento in cui avverta disagio.
Per me è estremamente difficile sentirmi così mentalmente presa da qualcuno, per lui ho da subito provato un'attrazione che mi ha spinta a voler superare le mie solite paure iniziali, ci sono andata pianissimo poiché anche io ho da sempre avuto problemi di fiducia e tendenza ad allontanare le persone.
Caratteristica che è decisamente migliorata da quando ho deciso di farmi seguire da una psicologa.
Vorrei tanto avere la forza di stargli accanto senza farlo sentire giudicato o sotto pressione, sono stata da subito molto comprensiva dicendogli che non mi sono mai sentita come usata da lui e che mi piace davvero molto come persona, motivo per il quale creo uno spazio per lui nella mia vita nonostante gli innumerevoli impegni lavorativi.
Mi sento solo spaventata, c'è quella solita vocina cinica che mi ripete di star sbagliando, che dovrei chiudere questo rapporto e non so davvero se ascoltarla o affidarmi per la prima volta a ciò che sente il mio cuore.
A causa della mia difficoltà nell'avere rapporti sessuali (ho sofferto di vaginismo) siamo riusciti ad avere un rapporto completo dopo molto tempo con sua estrema pazienza e dolcezza.
Da da qualche mese a questa parte c'è stata da entrambe le parti un'apertura emotiva maggiore.
Passiamo serate all'insegna della serenità andando a cena o a bere qualcosa, andiamo a letto insieme e subito dopo lui si apre diventando estremamente comunicativo, parlandomi di quanto ancora si senta ferito dall'esperienza avuta con la ex che lo ha lasciato dopo 10 anni, dicendomi che ciò che più gli pesa è il modo in cui ha trattato se stesso durante la rottura, e di come questo tutt'ora lo immobilizzi.
Va in terapia da un anno ma a dir suo non riesce ancora a rompere determinati schemi.
Di sua spontanea volontà, mi chiede scusa per le sue assenze, mi parla di stima e affetto dicendomi che non vuole che io pensi di sentirmi usata (cosa che io non avverto, perché non ci siamo mai solo visti per fare sesso, e ogni volta che succede sono io ad invitarlo in casa dopo una serata passata insieme).
Ci sto male perché ogni volta in cui mi sembra che si crei un canale di comunicazione e vicinanza durante uno di quei momenti, il giorno dopo sembra di ricominciare tutto da capo.
Sono ormai quasi sempre io a chiedergli di organizzarci cercando di incastrare il tempo tra i nostri lavori, perché mi piace davvero passare il tempo con lui e riconosco nei suoi comportamenti qualcosa che in passato ho fatto anch'io, non riesco ad abbandonare per questo motivo, perché so quanto sia difficile essere schiavi di se stessi e ho maturato un forte affetto nei suoi confronti.
Ciò che mi tiene ancorata, sono le sensazioni di benessere che proviamo stando insieme, sembra che in quei momenti svaniscano tutte le insicurezze e non c'è un solo momento in cui avverta disagio.
Per me è estremamente difficile sentirmi così mentalmente presa da qualcuno, per lui ho da subito provato un'attrazione che mi ha spinta a voler superare le mie solite paure iniziali, ci sono andata pianissimo poiché anche io ho da sempre avuto problemi di fiducia e tendenza ad allontanare le persone.
Caratteristica che è decisamente migliorata da quando ho deciso di farmi seguire da una psicologa.
Vorrei tanto avere la forza di stargli accanto senza farlo sentire giudicato o sotto pressione, sono stata da subito molto comprensiva dicendogli che non mi sono mai sentita come usata da lui e che mi piace davvero molto come persona, motivo per il quale creo uno spazio per lui nella mia vita nonostante gli innumerevoli impegni lavorativi.
Mi sento solo spaventata, c'è quella solita vocina cinica che mi ripete di star sbagliando, che dovrei chiudere questo rapporto e non so davvero se ascoltarla o affidarmi per la prima volta a ciò che sente il mio cuore.
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Gentilissima lettrice,
cosa le suggerisce la collega che la sta seguendo? Certamente ha più elementi di quanti siano espressi dalla sua lettera, alla quale solo in sintesi possiamo provare a dare risposta.
Due anni di frequentazione è stato un tempo funzionale e prezioso per lei che le ha permesso di acquistare fiducia e superare il vaginismo.
Oggi è un tempo di bilancio e di capire cosa "immobilizza lui" e quali sono le vostre aspettative reciproche in riferimento alla vostra relazione. Forse nella vostra relazione state procedendo con due diverse velocità...provi a riflettere su questo e sulla necessità che uno di voi due acceleri o l'altro dovrà rallentare per farsi raggiungere.
Se preferisce ci riscriva.
Molti auguri e saluti
cosa le suggerisce la collega che la sta seguendo? Certamente ha più elementi di quanti siano espressi dalla sua lettera, alla quale solo in sintesi possiamo provare a dare risposta.
Due anni di frequentazione è stato un tempo funzionale e prezioso per lei che le ha permesso di acquistare fiducia e superare il vaginismo.
Oggi è un tempo di bilancio e di capire cosa "immobilizza lui" e quali sono le vostre aspettative reciproche in riferimento alla vostra relazione. Forse nella vostra relazione state procedendo con due diverse velocità...provi a riflettere su questo e sulla necessità che uno di voi due acceleri o l'altro dovrà rallentare per farsi raggiungere.
Se preferisce ci riscriva.
Molti auguri e saluti
Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica
[#2]
Utente
Salve dottoressa, grazie per la risposta. La psicologa che mi segue, mi ha consigliato di concedergli il beneficio del dubbio dato che in passato si è dimostrato molto carino e paziente nei miei confronti. Mi risulta molto difficile "insistere" motivo per il quale mi sento immobilizzata al momento. Ad oggi, dopo una settimana di silenzio, gli ho scritto chiedendogli se fosse tutto a posto dato che lo scorso giovedì mi aveva risposto positivamente alla mia richiesta di prendere un caffè il giorno successivo, usando le seguenti parole: "sono molto incasinato ma per te uno spazio lo trovo sempre". Nel momento in cui gli ho risposto, è sparito e non ha nemmeno aperto i messaggi, lasciandomi in balia di una confusione che mi ha portata a chiedermi cosa mai possa spingere una persona a comportarsi in questo modo. Non sono per nulla un tipo assillante, anzi, solitamente lascio ampi spazi alle persone che mi stanno attorno ma questo silenzio immotivato smuove in me la necessità di avere una spiegazione. Spiegazione che non so se avrò dal diretto interessato.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 30/04/2024.
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