Rapporto di coppia: è mania di controllo o semplice gelosia?
Gentile Dottore/Dottoressa, ho 25 anni e sono fidanzata da quasi 7 anni.
Ci siamo conosciuti che frequentavo le superiori, io già fidanzata, una ragazza solare con tutti e forse anche un po’ ingenua, lui più grande di me di qualche anno, molto consapevole delle sue intenzioni, lavorava, non aveva relazioni serie da un po’ di anni, solo frequentazioni.
Quando ci siamo conosciuti, ho chiuso la mia vecchia relazione; già mesi prima avrei voluto chiuderla e, dopo un periodo di alti e bassi, ho deciso di troncarla avendo anche conosciuto lui.
Ci siamo fidanzati dopo qualche mese di frequentazione e, in quei mesi, mi ha dato modo di conoscere un suo lato geloso, anche possessivo.
In quegli anni, anche dopo esserci fidanzati, facevo viaggi studio che mi portavano a passare l’estate fuori Italia per un paio di settimane, lui all’idea che io potessi conoscere altri ragazzi, cambiava atteggiamento con me, mi chiamava spesso e a volte voleva sapere dettagliatamente cosa facessi, se stavano ragazzi intorno a me e come fossi vestita.
Questo mi ha portata a chiudermi ed una volta andata all’università (da fuori sede) sapevo mi avrebbe portato problemi, per cui, sapendo anche il peso della distanza, ho iniziato a parlagli delle situazioni che ci saremmo trovati ad affrontare, del fatto che avrei potuto conoscere altre persone, nuove amicizie.
Prima giustificavo il suo comportamento, ma nel tempo sono cresciuta, mi sono laureata, sono tornata nel mio paese e vedendoci quasi tutti i giorni ho imparato a far rispettare i miei spazi e smettere di giustificare il suo voler continue rassicurazioni.
Oggi sono tornata nella mia città universitaria per continuare gli studi e quando posso lavoro, lui in un certo senso rispetta questa mia scelta perché sa quanto io tenga a volermi costruire un futuro, dall’altro percepisco che continua a temere una possibile e ulteriore distanza fisica.
Quando mi capita di lavorare tende sempre a voler essere ben aggiornato sul mio rapporto con colleghi maschi.
Ultimamente è capitato che mi ha controllato il cellulare di nascosto e abbiamo avuto una serie discussione in seguito.
Da essere in passato una ragazzina che gli giustificava i comportamenti, oggi non tollero neanche una parola detta con malizia; temo che, con il tempo, lui possa avere un atteggiamento manipolatorio del come mi rapporto con le persone nella vita di tutti i giorni e delle mie possibile scelte lavorative future.
Lui mi dice che non mi si può dire più nulla, io sono solo dell’idea di aver sopportato troppo questo modo di fare e che ora, dopo anni di relazione, per quanto riguarda questa gelosia, dovrebbe prendere in considerazione l’idea di lavorare su se stesso altrimenti con il tempo non faremo altro che allontanarci.
Non so se sto procedendo nel modo giusto, se faccio bene ad essere chiara su quali siano i miei spazi, da un lato mi sento male perché lui dice che sono esagerata, dall’altro sento che sto procedendo bene e che prima di ogni cosa bisogna rispettarsi.
Ci siamo conosciuti che frequentavo le superiori, io già fidanzata, una ragazza solare con tutti e forse anche un po’ ingenua, lui più grande di me di qualche anno, molto consapevole delle sue intenzioni, lavorava, non aveva relazioni serie da un po’ di anni, solo frequentazioni.
Quando ci siamo conosciuti, ho chiuso la mia vecchia relazione; già mesi prima avrei voluto chiuderla e, dopo un periodo di alti e bassi, ho deciso di troncarla avendo anche conosciuto lui.
Ci siamo fidanzati dopo qualche mese di frequentazione e, in quei mesi, mi ha dato modo di conoscere un suo lato geloso, anche possessivo.
In quegli anni, anche dopo esserci fidanzati, facevo viaggi studio che mi portavano a passare l’estate fuori Italia per un paio di settimane, lui all’idea che io potessi conoscere altri ragazzi, cambiava atteggiamento con me, mi chiamava spesso e a volte voleva sapere dettagliatamente cosa facessi, se stavano ragazzi intorno a me e come fossi vestita.
Questo mi ha portata a chiudermi ed una volta andata all’università (da fuori sede) sapevo mi avrebbe portato problemi, per cui, sapendo anche il peso della distanza, ho iniziato a parlagli delle situazioni che ci saremmo trovati ad affrontare, del fatto che avrei potuto conoscere altre persone, nuove amicizie.
Prima giustificavo il suo comportamento, ma nel tempo sono cresciuta, mi sono laureata, sono tornata nel mio paese e vedendoci quasi tutti i giorni ho imparato a far rispettare i miei spazi e smettere di giustificare il suo voler continue rassicurazioni.
Oggi sono tornata nella mia città universitaria per continuare gli studi e quando posso lavoro, lui in un certo senso rispetta questa mia scelta perché sa quanto io tenga a volermi costruire un futuro, dall’altro percepisco che continua a temere una possibile e ulteriore distanza fisica.
Quando mi capita di lavorare tende sempre a voler essere ben aggiornato sul mio rapporto con colleghi maschi.
Ultimamente è capitato che mi ha controllato il cellulare di nascosto e abbiamo avuto una serie discussione in seguito.
Da essere in passato una ragazzina che gli giustificava i comportamenti, oggi non tollero neanche una parola detta con malizia; temo che, con il tempo, lui possa avere un atteggiamento manipolatorio del come mi rapporto con le persone nella vita di tutti i giorni e delle mie possibile scelte lavorative future.
Lui mi dice che non mi si può dire più nulla, io sono solo dell’idea di aver sopportato troppo questo modo di fare e che ora, dopo anni di relazione, per quanto riguarda questa gelosia, dovrebbe prendere in considerazione l’idea di lavorare su se stesso altrimenti con il tempo non faremo altro che allontanarci.
Non so se sto procedendo nel modo giusto, se faccio bene ad essere chiara su quali siano i miei spazi, da un lato mi sento male perché lui dice che sono esagerata, dall’altro sento che sto procedendo bene e che prima di ogni cosa bisogna rispettarsi.
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Gentilissima utente,
ho letto con attenzione la sua richiesta di consulto, è normale che con il procedere degli anni un rapporto possa cambiare, soprattutto se è iniziato in giovane età quando ancora si era in fase di costruzione della propria identità e personalità. Oggi è una donna che sà comprendere quali sono le giuste attenzioni in un rapporto, quali sono i limiti invalicabili o gli spazi da rispettare e la libertà delle scelte individuali. Una relazione a distanza ha maggiormente bisogno di basarsi sulla massima fiducia e affidabilità reciproca. Lei ci pone la domanda sto procedendo nel modo giusto? faccio bene ad essere chiara su quali siano i miei spazi? , carissima la risposta è facilmente individuabile dentro di lei, nelle sue emozioni. Basta osservare ciò che prova quando il suo fidanzato le controlla il telefono o le chiede descrizioni dettagliate su cosa fa e con chi si trova? Dubito provi gioia è più plausibile sentirsi oppressi, manipolati, non compresi e privati della necessaria fiducia.
Carissima le sue idee mi sembrano abbastanza chiare e in linea con i suoi sentimenti, non si lasci sopraffare da sensi di colpa prodotti dall’etichetta di esagerata che vuole attaccarle il suo fidanzato, lei sa bene cosa è giusto e cosa produce benessere, come bene afferma in primis il rispetto reciproco .
La saluto calorosamente, siamo qui sempre a disposizione.
Dott.ssa Maria Graziano
ho letto con attenzione la sua richiesta di consulto, è normale che con il procedere degli anni un rapporto possa cambiare, soprattutto se è iniziato in giovane età quando ancora si era in fase di costruzione della propria identità e personalità. Oggi è una donna che sà comprendere quali sono le giuste attenzioni in un rapporto, quali sono i limiti invalicabili o gli spazi da rispettare e la libertà delle scelte individuali. Una relazione a distanza ha maggiormente bisogno di basarsi sulla massima fiducia e affidabilità reciproca. Lei ci pone la domanda sto procedendo nel modo giusto? faccio bene ad essere chiara su quali siano i miei spazi? , carissima la risposta è facilmente individuabile dentro di lei, nelle sue emozioni. Basta osservare ciò che prova quando il suo fidanzato le controlla il telefono o le chiede descrizioni dettagliate su cosa fa e con chi si trova? Dubito provi gioia è più plausibile sentirsi oppressi, manipolati, non compresi e privati della necessaria fiducia.
Carissima le sue idee mi sembrano abbastanza chiare e in linea con i suoi sentimenti, non si lasci sopraffare da sensi di colpa prodotti dall’etichetta di esagerata che vuole attaccarle il suo fidanzato, lei sa bene cosa è giusto e cosa produce benessere, come bene afferma in primis il rispetto reciproco .
La saluto calorosamente, siamo qui sempre a disposizione.
Dott.ssa Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche in presenza e on line
mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa, la ringrazio per la risposta. Quando dall’altra parte sento dirmi che sono esagerata, la cosa più difficile è proprio far comprendere le mie emozioni e la mia posizione. Le sue parole mi confortano, hanno centrato in pieno tutto ciò e non possono che incoraggiarmi a farmi rispettare in questa situazione.
La ringrazio ancora per la disponibilità e le auguro una buona giornata.
La ringrazio ancora per la disponibilità e le auguro una buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 875 visite dal 25/04/2024.
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