Eccessiva paura di morire
Buonasera dottori, sono un ragazzo di quasi 23 anni e davvero vi scrivo con il cuore in mano.
Da poco più di un paio di mesi vivo in uno stato ansioso terribile a causa di alcune aritmie che mi si sono presentate improvvisamente, come potrete leggere dai miei precedenti consulti.
Ho effettuato ecg basale, ecg sotto sforzo, ecocardiogramma ed holter delle 24 ore, esami che non hanno rilevato alcuna problematica.
Tuttavia io non riesco proprio a stare tranquillo, ho paura di morire improvvisamente da un momento all'altro, in pratica non riesco più a vivere.
A volte ho episodi di panico con il battito che supera i 170 bpm.
Diciamo che io sono sempre stato turbato dall'idea della morte, ma non dalla morte in sè, quanto dal dopo: la possibilità di una non coscienza eterna mi inquieta fin troppo.
Ricordo che già da bambino pensavo con terrore alla morte e mi ripetevo che se fossi nato per avere una vita breve, sarebbe stato meglio non nascere proprio, avevo 7 anni all'epoca.
Comunque al di là di queste riflessioni e nei pochi momenti in cui ci pensavo, riuscivo a vivere una vita tranquilla.
All'età di 18 anni si sono presentati i primi attacchi di panico con la mia attenzione che era sempre concentrata sul cuore, ma anche in quel caso gli esami furono negativi, presentavo solo aritmie minori e riuscii a superare quel momento da solo in circa 9 mesi.
Ora sono ripiombato in quel baratro che credevo di essermi lasciato alle spalle, non so più cosa fare, mi sento sempre agitato e abbattuto.
Sono così innamorato della vita che il solo pensiero di poterla perdere da un momento all'altro mi fa stare malissimo.
Non sono un ipocondriaco in generale, non mi sono mai fatto problemi su altri tipi di malattie come i tumori, le mie fisse sono tutte concentrate sul cuore e le notizie di tanti giovani apparentemente in salute che muoiono all'improvviso non aiuta.
Io sono anche figlio unico, alle volte immagino come potrebbero sentirsi i miei genitori se solo dovesse succedermi qualcosa e la cosa mi fa stare malissimo, anche perchè ho sentito i loro commenti su notizie simili.
Dottori vi chiedo scusa se mi sono dilungato tantissimo e spero che possiate aiutarmi a trovare una via d'uscita.
Da poco più di un paio di mesi vivo in uno stato ansioso terribile a causa di alcune aritmie che mi si sono presentate improvvisamente, come potrete leggere dai miei precedenti consulti.
Ho effettuato ecg basale, ecg sotto sforzo, ecocardiogramma ed holter delle 24 ore, esami che non hanno rilevato alcuna problematica.
Tuttavia io non riesco proprio a stare tranquillo, ho paura di morire improvvisamente da un momento all'altro, in pratica non riesco più a vivere.
A volte ho episodi di panico con il battito che supera i 170 bpm.
Diciamo che io sono sempre stato turbato dall'idea della morte, ma non dalla morte in sè, quanto dal dopo: la possibilità di una non coscienza eterna mi inquieta fin troppo.
Ricordo che già da bambino pensavo con terrore alla morte e mi ripetevo che se fossi nato per avere una vita breve, sarebbe stato meglio non nascere proprio, avevo 7 anni all'epoca.
Comunque al di là di queste riflessioni e nei pochi momenti in cui ci pensavo, riuscivo a vivere una vita tranquilla.
All'età di 18 anni si sono presentati i primi attacchi di panico con la mia attenzione che era sempre concentrata sul cuore, ma anche in quel caso gli esami furono negativi, presentavo solo aritmie minori e riuscii a superare quel momento da solo in circa 9 mesi.
Ora sono ripiombato in quel baratro che credevo di essermi lasciato alle spalle, non so più cosa fare, mi sento sempre agitato e abbattuto.
Sono così innamorato della vita che il solo pensiero di poterla perdere da un momento all'altro mi fa stare malissimo.
Non sono un ipocondriaco in generale, non mi sono mai fatto problemi su altri tipi di malattie come i tumori, le mie fisse sono tutte concentrate sul cuore e le notizie di tanti giovani apparentemente in salute che muoiono all'improvviso non aiuta.
Io sono anche figlio unico, alle volte immagino come potrebbero sentirsi i miei genitori se solo dovesse succedermi qualcosa e la cosa mi fa stare malissimo, anche perchè ho sentito i loro commenti su notizie simili.
Dottori vi chiedo scusa se mi sono dilungato tantissimo e spero che possiate aiutarmi a trovare una via d'uscita.
[#1]
Gentile utente,
lei riferisce di essere sempre stato turbato dall'idea della morte dall’età di 7 anni, e poi a 18 i primi attacchi di panico e proseguendo nel racconto, nel pieno del suo scoraggiamento, afferma sono ripiombato nel baratro che pensavo di aver lasciato alle spalle, non so più cosa fare, mi sento sempre agitato e abbattuto , a questo punto le chiedo cosa ha realmente fatto per risolvere il problema dopo i primi attacchi di panico? Una volta appurato, grazie agli esiti negativi degli esami diagnostici, che lei non ha alcun problema cardiaco e compreso che il suo stato di salute è legato all’ansia, quindi al suo stato emotivo alimentato dai pensieri ossessivi si è mai rivolto ad uno specialista? A uno psicoterapeuta? La via d’uscita che lei ricerca è una via da percorrere con determinazione con il sostegno di professionisti esperti che possono aiutarla a regolarizzare il ritmo cardiaco attraverso metodi di consapevolezza come la Mindfulness e al contempo ricercare la causa del problema rielaborando le sue esperienze infantili che probabilmente all’origine hanno scatenato la fobia per la morte. Oggi sono molteplici le tecniche d’intervento psicoterapeutiche con cui affrontare attacchi di panico, ansia e fobie dunque voglio rasserenarla e dirle che la strada buia in cui si trova ha uno sbocco verso la luce e la serenità, la percorra con le sue gambe. Intanto provi a non alimentare i pensieri intrusivi sulla morte distraendosi o decidendo di sfidare la vita sperimentandone la bellezza ogni giorno attraverso attività vitali che dimostrano che possiamo farle perche siamo in vita e pieni di energia. Coraggio, è già sulla strada giusta
Cordialmente
Dott. Maria Graziano
lei riferisce di essere sempre stato turbato dall'idea della morte dall’età di 7 anni, e poi a 18 i primi attacchi di panico e proseguendo nel racconto, nel pieno del suo scoraggiamento, afferma sono ripiombato nel baratro che pensavo di aver lasciato alle spalle, non so più cosa fare, mi sento sempre agitato e abbattuto , a questo punto le chiedo cosa ha realmente fatto per risolvere il problema dopo i primi attacchi di panico? Una volta appurato, grazie agli esiti negativi degli esami diagnostici, che lei non ha alcun problema cardiaco e compreso che il suo stato di salute è legato all’ansia, quindi al suo stato emotivo alimentato dai pensieri ossessivi si è mai rivolto ad uno specialista? A uno psicoterapeuta? La via d’uscita che lei ricerca è una via da percorrere con determinazione con il sostegno di professionisti esperti che possono aiutarla a regolarizzare il ritmo cardiaco attraverso metodi di consapevolezza come la Mindfulness e al contempo ricercare la causa del problema rielaborando le sue esperienze infantili che probabilmente all’origine hanno scatenato la fobia per la morte. Oggi sono molteplici le tecniche d’intervento psicoterapeutiche con cui affrontare attacchi di panico, ansia e fobie dunque voglio rasserenarla e dirle che la strada buia in cui si trova ha uno sbocco verso la luce e la serenità, la percorra con le sue gambe. Intanto provi a non alimentare i pensieri intrusivi sulla morte distraendosi o decidendo di sfidare la vita sperimentandone la bellezza ogni giorno attraverso attività vitali che dimostrano che possiamo farle perche siamo in vita e pieni di energia. Coraggio, è già sulla strada giusta
Cordialmente
Dott. Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche in presenza e on line
mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it
[#2]
Utente
Buon pomeriggio dottoressa, la ringrazio per la celere risposta.
All'età di 7 anni ancora non avevo subito alcun lutto importante, erano semplici riflessioni che ogni tanto facevo.
Ho omesso che a 16 anni ho perso un compagno di classe per arresto cardiaco e i miei disturbi di ansia e panico sono comparsi circa due anni dopo. All'età di 18 anni ho lavorato molto su me stesso e nel giro di 9 mesi ne sono uscito, non credevo fosse possibile ritornare in quello stato se non peggio.
All'età di 7 anni ancora non avevo subito alcun lutto importante, erano semplici riflessioni che ogni tanto facevo.
Ho omesso che a 16 anni ho perso un compagno di classe per arresto cardiaco e i miei disturbi di ansia e panico sono comparsi circa due anni dopo. All'età di 18 anni ho lavorato molto su me stesso e nel giro di 9 mesi ne sono uscito, non credevo fosse possibile ritornare in quello stato se non peggio.
[#3]
Certo la perdita del suo compagno può essere stato un trigger scatenante. Evidentemente non si è giunti ad una completa risoluzione o nell'ultimo periodo vi sono stati dei cambiamenti nella sua vita che hanno riattivato dei meccanismi, torni a rivolgersi con fiducia ad uno psicoterapeuta, vinca la paura perché la paura paralizzante è peggio della morte, forza.
Un grande augurio
Un grande augurio
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche in presenza e on line
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[#4]
Utente
Buonasera dott.ssa, nell'ultimo periodo non è cambiato nulla, se non l'aver iniziato ad avvertire alcune aritmie che mi hanno fatto tornare a vivere con la paura...fino a quel maledetto 13 febbraio io ero serenissimo. E' questo che mi turba: può un singolo evento stravolgere completamente la vita di una persona?
[#5]
Gentile utente
la sua domanda è un ottimo punto di riflessione per iniziare un lavoro personale, non consenta che un singolo evento influenzi negativamente la sua vita.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Maria Graziano
la sua domanda è un ottimo punto di riflessione per iniziare un lavoro personale, non consenta che un singolo evento influenzi negativamente la sua vita.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Maria Graziano
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.3k visite dal 17/04/2024.
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