Situazione particolare
Salve,
questa volta scrivo non per esporre un problema personale, ma per chiedere consiglio su una situazione che riguarda due persone che conosco, che frequento e vedo ogni settimana in chiesa (facciamo parte di una comunità neocatecumenale).
Si tratta un ragazzo di 25 anni e una donna di 43 anni.
Ho saputo da lei, in via confidenziale e in un momento di sfogo, che lui le scrive continuamente (credo quasi tutti i giorni a quanto ho capito) da un anno circa e si è recato molto spesso sotto casa di lei, le dice spesso che vuole stare solo con lei a casa.
Lei ha respinto più volte queste richieste e alla fine hanno litigato duramente via telefono, e adesso credo che non si parlino da una settimana (il litigio è un fatto recente).
Vi scrivo per chiedere un parere perché sono molto perplesso sulla situazione.
Tengo molto ad entrambi e li considero cari amici oltre che fratello e sorella di comunità (nel cammino neocatecumenale usiamo chiamarci così) e sinceramente non mi aspettavo una situazione del genere tra loro due.
Volevo chiedervi fondamentalmente tre cose: 1) può trattarsi di stalking?
Preciso che lui non le ha mai detto nessuna cosa cattiva o malevola, esprimendo solo il desiderio di vederla e di stare solo con lei.
2) secondo voi posso fare qualcosa per farli riappacificare e far capire al mio amico che dovrebbe essere meno invadente?
O ritenete che il mio intervento possa essere poco utile?
3) Può servire parlarne in via del tutto confidenziale con il sacerdote della nostra comunità, che ci conosce tutti uno ad uno e chiedere consiglio?
Resto in attesa di una vostra risposta, perché sono davvero confuso sul da farsi.
Vi porgo un cordiale saluto.
questa volta scrivo non per esporre un problema personale, ma per chiedere consiglio su una situazione che riguarda due persone che conosco, che frequento e vedo ogni settimana in chiesa (facciamo parte di una comunità neocatecumenale).
Si tratta un ragazzo di 25 anni e una donna di 43 anni.
Ho saputo da lei, in via confidenziale e in un momento di sfogo, che lui le scrive continuamente (credo quasi tutti i giorni a quanto ho capito) da un anno circa e si è recato molto spesso sotto casa di lei, le dice spesso che vuole stare solo con lei a casa.
Lei ha respinto più volte queste richieste e alla fine hanno litigato duramente via telefono, e adesso credo che non si parlino da una settimana (il litigio è un fatto recente).
Vi scrivo per chiedere un parere perché sono molto perplesso sulla situazione.
Tengo molto ad entrambi e li considero cari amici oltre che fratello e sorella di comunità (nel cammino neocatecumenale usiamo chiamarci così) e sinceramente non mi aspettavo una situazione del genere tra loro due.
Volevo chiedervi fondamentalmente tre cose: 1) può trattarsi di stalking?
Preciso che lui non le ha mai detto nessuna cosa cattiva o malevola, esprimendo solo il desiderio di vederla e di stare solo con lei.
2) secondo voi posso fare qualcosa per farli riappacificare e far capire al mio amico che dovrebbe essere meno invadente?
O ritenete che il mio intervento possa essere poco utile?
3) Può servire parlarne in via del tutto confidenziale con il sacerdote della nostra comunità, che ci conosce tutti uno ad uno e chiedere consiglio?
Resto in attesa di una vostra risposta, perché sono davvero confuso sul da farsi.
Vi porgo un cordiale saluto.
[#1]
Gentile utente,
lei fa parte di una comunità (neocatecumenale) con regole proprie, e nelle quali sarebbe scorretto da parte nostra entrare.
Ci meraviglia anche il fatto che, essendo seguito già da una psicoterapeuta, interpelli noi anziché la specialista che L'ha in cura.
Da un punto di vista strettamente psicologico, le due persone di cui ci parla sono entrambe adulte, e dunque possono gestirsi come meglio ritengono. E anche chiedere aiuto - ci riferiamo alla donna - nel caso si senta importunata.
Nei confronti del ragazzo invece non ci sembra il caso di fare nulla, a meno che Lei non riceva un incarico ben chiare e definito dall'altra parte.
".. Può servire parlarne in via del tutto confidenziale con il sacerdote della nostra comunità, che ci conosce tutti uno ad uno e chiedere consiglio?.."
Certamente. Se il sacerdote vi conosce "uno ad uno" saprà come interpretare la Sua richiesta e la situazione riferita.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
lei fa parte di una comunità (neocatecumenale) con regole proprie, e nelle quali sarebbe scorretto da parte nostra entrare.
Ci meraviglia anche il fatto che, essendo seguito già da una psicoterapeuta, interpelli noi anziché la specialista che L'ha in cura.
Da un punto di vista strettamente psicologico, le due persone di cui ci parla sono entrambe adulte, e dunque possono gestirsi come meglio ritengono. E anche chiedere aiuto - ci riferiamo alla donna - nel caso si senta importunata.
Nei confronti del ragazzo invece non ci sembra il caso di fare nulla, a meno che Lei non riceva un incarico ben chiare e definito dall'altra parte.
".. Può servire parlarne in via del tutto confidenziale con il sacerdote della nostra comunità, che ci conosce tutti uno ad uno e chiedere consiglio?.."
Certamente. Se il sacerdote vi conosce "uno ad uno" saprà come interpretare la Sua richiesta e la situazione riferita.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
In ambito psicologico, più punti di vista possono creare più confusione.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 740 visite dal 17/04/2024.
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