Riprendere in mano la vita, soffro di esaurimento nervoso con sintomi depressivi
Non faccio altro che piangere da quasi 2 settimane.
Tutto nasce dal rifiuto dello studio.
Sono molto brava a scuola e frequento il 5 liceo, ma da 2 settimane non riesco più a studiare, mi viene solo da piangere.
Ho provato a prendermi una pausa ma ha fatto solo male perché più mi assento da scuola, peggio è per me che perdo tutto.
Quando riesco a distrarmi va meglio ma ormai lo so che il benessere dura non più di due ore e non ci casco più.
Ho paura che questo possa essere l’inizio della fine, che questo rifiuto non mi consentirà di diplomarmi dopo tanti sacrifici, non mi consentirà di andare all’università (anche se non so cosa voglio fare e questa è stata la causa di tutto sicuramente), e di conseguenza tutto ciò mi terrà lontana dal mio ragazzo che fa l’università appunto.
Il non procedere con gli studi e il non diventare niente mi spaventa.
I miei hanno un’azienda già ben avviata ma non posso aggrapparmi a questo
Vedo il terrore e la disperazione negli occhi di tutti quelli che mi guardano, i miei familiari e il mio ragazzo mi sono molto vicini ma non si risolve niente... Ho bisogno di uscirne al più presto, vorrei essere felice.
Grazie
Tutto nasce dal rifiuto dello studio.
Sono molto brava a scuola e frequento il 5 liceo, ma da 2 settimane non riesco più a studiare, mi viene solo da piangere.
Ho provato a prendermi una pausa ma ha fatto solo male perché più mi assento da scuola, peggio è per me che perdo tutto.
Quando riesco a distrarmi va meglio ma ormai lo so che il benessere dura non più di due ore e non ci casco più.
Ho paura che questo possa essere l’inizio della fine, che questo rifiuto non mi consentirà di diplomarmi dopo tanti sacrifici, non mi consentirà di andare all’università (anche se non so cosa voglio fare e questa è stata la causa di tutto sicuramente), e di conseguenza tutto ciò mi terrà lontana dal mio ragazzo che fa l’università appunto.
Il non procedere con gli studi e il non diventare niente mi spaventa.
I miei hanno un’azienda già ben avviata ma non posso aggrapparmi a questo
Vedo il terrore e la disperazione negli occhi di tutti quelli che mi guardano, i miei familiari e il mio ragazzo mi sono molto vicini ma non si risolve niente... Ho bisogno di uscirne al più presto, vorrei essere felice.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
forse è solo stressata, come avviene dopo un lungo sforzo e in procinto di affrontare un'ultima tappa -gli esami- ancora più faticosa.
Si rilassi, prenda aria e sole, cammini, si nutra in maniera idonea e beva molta acqua.
Si affidi allo psicologo scolastico o ad un altro psicologo di sua scelta, anche online, che la tranquillizzi e la conduca a questi esami che sono una tappa significativa. La scelta di dopo -università oppure lavoro oppure un anno all'estero per perfezionare una lingua straniera, altro- non è detto che debba essere immediata.
Piuttosto ci dica come mai sta finendo il liceo con tanti anni di ritardo, come si evince dall'età che dichiara.
Molti auguri.
forse è solo stressata, come avviene dopo un lungo sforzo e in procinto di affrontare un'ultima tappa -gli esami- ancora più faticosa.
Si rilassi, prenda aria e sole, cammini, si nutra in maniera idonea e beva molta acqua.
Si affidi allo psicologo scolastico o ad un altro psicologo di sua scelta, anche online, che la tranquillizzi e la conduca a questi esami che sono una tappa significativa. La scelta di dopo -università oppure lavoro oppure un anno all'estero per perfezionare una lingua straniera, altro- non è detto che debba essere immediata.
Piuttosto ci dica come mai sta finendo il liceo con tanti anni di ritardo, come si evince dall'età che dichiara.
Molti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie per le parole e il tempo speso. Ho 18 anni, il sistema non ha registrato bene l’età.
Sono sicura che la causa di tutto sia proprio la scuola,ma non tanto gli esami, lo studio in generale perché a pensarci mi viene un attacco di panico, l’ansia e la nausea. Quando riesco a non pensarci, sono la persona più felice del mondo ma tutto ritorna a preoccuparmi ben presto.
Che ne pensa della riflessione che parte da Ho paura che
Sono sicura che la causa di tutto sia proprio la scuola,ma non tanto gli esami, lo studio in generale perché a pensarci mi viene un attacco di panico, l’ansia e la nausea. Quando riesco a non pensarci, sono la persona più felice del mondo ma tutto ritorna a preoccuparmi ben presto.
Che ne pensa della riflessione che parte da Ho paura che
[#3]
Cara utente,
lo studio al momento è l'obbligo che le si pone davanti, per questo lo sente insopportabile come una specie di fatica di Sisifo.
Perciò le suggerisco di distrarsi e di adottare le strategie usuali in questi casi: darsi un tempo definito per lo studio di ogni materia; fare brevi riassunti o mappe; intervallare lo studio con passeggiate; registrare i riassunti e ascoltarli con gli auricolari mentre passeggia o nuota in piscina (esistono ottimi MP3 acquatici), ma dopo una certa ora non pensarci più. Prendersi due o tre giorni di totale riposo, anche; organizzarsi per studiare con un amico, in gruppo, etc.
Utile, a questo fine, sarebbe la consultazione dello psicologo scolastico o di un altro a sua scelta.
Mi chiede di prendere in considerazione il suo scritto: "Ho paura che questo possa essere l’inizio della fine, che questo rifiuto non mi consentirà di diplomarmi dopo tanti sacrifici, non mi consentirà di andare all’università (anche se non so cosa voglio fare e questa è stata la causa di tutto sicuramente), e di conseguenza tutto ciò mi terrà lontana dal mio ragazzo che fa l’università appunto. Il non procedere con gli studi e il non diventare niente mi spaventa".
Cara ragazza, qui esprime quella visione che gli psicologi chiamano "catastrofista" e che si può smontare in tanti modi.
Credo che lei stessa la ritenga assurda, infatti pone dei correttivi: i suoi hanno un'azienda, quindi forse lei non morirà di fame; e forse il suo ragazzo non la lascerà se lei non si laurea. Quanto all'incertezza sul genere di studi, ci sono persone che hanno rimandato di anni e intanto hanno approfondito esperienze e conoscenze, prima di iscriversi all'università. Altre ci hanno rinunciato e hanno fatto magnifiche carriere senza il titolo di dottore.
Tutto questo si può sanare con alcuni sereni colloqui specialistici. Provi a cercare un* psicolog* che le dia fiducia e deponga questo fardello di paure tra le sue braccia. L'importante è uscire dal tunnel.
Coraggio!
lo studio al momento è l'obbligo che le si pone davanti, per questo lo sente insopportabile come una specie di fatica di Sisifo.
Perciò le suggerisco di distrarsi e di adottare le strategie usuali in questi casi: darsi un tempo definito per lo studio di ogni materia; fare brevi riassunti o mappe; intervallare lo studio con passeggiate; registrare i riassunti e ascoltarli con gli auricolari mentre passeggia o nuota in piscina (esistono ottimi MP3 acquatici), ma dopo una certa ora non pensarci più. Prendersi due o tre giorni di totale riposo, anche; organizzarsi per studiare con un amico, in gruppo, etc.
Utile, a questo fine, sarebbe la consultazione dello psicologo scolastico o di un altro a sua scelta.
Mi chiede di prendere in considerazione il suo scritto: "Ho paura che questo possa essere l’inizio della fine, che questo rifiuto non mi consentirà di diplomarmi dopo tanti sacrifici, non mi consentirà di andare all’università (anche se non so cosa voglio fare e questa è stata la causa di tutto sicuramente), e di conseguenza tutto ciò mi terrà lontana dal mio ragazzo che fa l’università appunto. Il non procedere con gli studi e il non diventare niente mi spaventa".
Cara ragazza, qui esprime quella visione che gli psicologi chiamano "catastrofista" e che si può smontare in tanti modi.
Credo che lei stessa la ritenga assurda, infatti pone dei correttivi: i suoi hanno un'azienda, quindi forse lei non morirà di fame; e forse il suo ragazzo non la lascerà se lei non si laurea. Quanto all'incertezza sul genere di studi, ci sono persone che hanno rimandato di anni e intanto hanno approfondito esperienze e conoscenze, prima di iscriversi all'università. Altre ci hanno rinunciato e hanno fatto magnifiche carriere senza il titolo di dottore.
Tutto questo si può sanare con alcuni sereni colloqui specialistici. Provi a cercare un* psicolog* che le dia fiducia e deponga questo fardello di paure tra le sue braccia. L'importante è uscire dal tunnel.
Coraggio!
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 707 visite dal 16/04/2024.
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