Ho chiuso una breve frequentazione, ma qualche domanda mi è rimasta
Erano anni che non avevo interazioni fisiche/romantiche, ho deciso, quindi, di iscrivermi su un'app di dating dove ho conosciuto un ragazzo.
Dopo una settimana in cui non gli ho risposto (ho avuto molta ansia in questo periodo) abbiamo continuato a parlare fino a vederci.
Premetto che sin da subito gli ho detto che non cercavo solo sesso e mi rispose che per lui era l'ultima cosa perchè era molto a disagio con il contatto fisico all'inizio di una frequentazione.
Ci vediamo, passiamo tantissimo tempo insieme, fino alle cinque del mattino.
Ci siamo raccontati tutta la nostra vita, abbiamo parlato di molte cose anche personali.
Ad un certo punto della notte siamo anche andati al bingo per fare una cosa spontanea e divertente.
Tornati in auto, poiché so che ha molti incontri anche occasionali, gli chiedo se di solito durano così tanto e mi risponde di no e ad un certo punto mi bacia.
Voleva fare anche altro ma ci siamo limitati perché gli ho detto di no, preciso che mi sembrava essere molto molto coinvolto.
Improvvisamente siamo rimasti abbracciati strettissimi per un po' ed è stata una sensazione di pace e casa veramente "strana".
Gli ho ripetuto più volte, scherzando, che tanto non ci saremmo più visti.
Tornati a casa mi scrive, mi scrive anche il "mattino" dopo e ci sentiamo ancora i giorni seguenti anche mandandomi audio molto lunghi dove parlava di cose personali.
Finché qualcosa in me diceva che non stava facendo sul serio con me.
Decido di chiedergli se sul serio non ci saremmo più visti o meno, non perchè mi stessi già innamorando o altro ma per chiarezza.
Lui mi dice che ho fatto benissimo a parlarne, che certo che vorrebbe rivedermi ma che deve precisare delle cose e che poi avrei fatto le mie valutazioni; dice che per lui sono una persona e amica validissima, ma che non sta mentalmente bene in questo momento per impegnarsi o per fare qualsiasi altra cosa e che non sa neanche come esprimersi bene.
Gli dico che capisco, ma che preferisco chiudere tutto subito.
Però gli dico cosa ho provato quando ci siamo abbracciati e che proprio quel contatto mi ha spinta a parlare ancora con lui; che anche io non sto benissimo mentalmente ora e che va bene così.
Lui per circa 5 min scrive e cancella, dicendomelo anche, per poi dirmi che ha paura di dire alcune cose e che non parla tanto delle sue emozioni.
Gli dico che non ha niente da perdere con me e che ho capito subito com'è fatto; mi dice che aveva capito che avrei riconosciuto le sue problematiche, che non riesce bene a farsi capire a parole e quindi cerca di farsi capire col contatto fisico, dicendomi che anche per lui quell'abbraccio è stato un momento fortissimo.
A questo punto mi dice che sono una bellissima persona, e che mi abbraccia come quel giorno.
Non so bene cosa sia successo in realtà, è possibile che sia stato un incontro in un momento sbagliato e basta?
La mia ansia ha rovinato qualcosa o non sarebbe potuto essere altrimenti?
Dopo una settimana in cui non gli ho risposto (ho avuto molta ansia in questo periodo) abbiamo continuato a parlare fino a vederci.
Premetto che sin da subito gli ho detto che non cercavo solo sesso e mi rispose che per lui era l'ultima cosa perchè era molto a disagio con il contatto fisico all'inizio di una frequentazione.
Ci vediamo, passiamo tantissimo tempo insieme, fino alle cinque del mattino.
Ci siamo raccontati tutta la nostra vita, abbiamo parlato di molte cose anche personali.
Ad un certo punto della notte siamo anche andati al bingo per fare una cosa spontanea e divertente.
Tornati in auto, poiché so che ha molti incontri anche occasionali, gli chiedo se di solito durano così tanto e mi risponde di no e ad un certo punto mi bacia.
Voleva fare anche altro ma ci siamo limitati perché gli ho detto di no, preciso che mi sembrava essere molto molto coinvolto.
Improvvisamente siamo rimasti abbracciati strettissimi per un po' ed è stata una sensazione di pace e casa veramente "strana".
Gli ho ripetuto più volte, scherzando, che tanto non ci saremmo più visti.
Tornati a casa mi scrive, mi scrive anche il "mattino" dopo e ci sentiamo ancora i giorni seguenti anche mandandomi audio molto lunghi dove parlava di cose personali.
Finché qualcosa in me diceva che non stava facendo sul serio con me.
Decido di chiedergli se sul serio non ci saremmo più visti o meno, non perchè mi stessi già innamorando o altro ma per chiarezza.
Lui mi dice che ho fatto benissimo a parlarne, che certo che vorrebbe rivedermi ma che deve precisare delle cose e che poi avrei fatto le mie valutazioni; dice che per lui sono una persona e amica validissima, ma che non sta mentalmente bene in questo momento per impegnarsi o per fare qualsiasi altra cosa e che non sa neanche come esprimersi bene.
Gli dico che capisco, ma che preferisco chiudere tutto subito.
Però gli dico cosa ho provato quando ci siamo abbracciati e che proprio quel contatto mi ha spinta a parlare ancora con lui; che anche io non sto benissimo mentalmente ora e che va bene così.
Lui per circa 5 min scrive e cancella, dicendomelo anche, per poi dirmi che ha paura di dire alcune cose e che non parla tanto delle sue emozioni.
Gli dico che non ha niente da perdere con me e che ho capito subito com'è fatto; mi dice che aveva capito che avrei riconosciuto le sue problematiche, che non riesce bene a farsi capire a parole e quindi cerca di farsi capire col contatto fisico, dicendomi che anche per lui quell'abbraccio è stato un momento fortissimo.
A questo punto mi dice che sono una bellissima persona, e che mi abbraccia come quel giorno.
Non so bene cosa sia successo in realtà, è possibile che sia stato un incontro in un momento sbagliato e basta?
La mia ansia ha rovinato qualcosa o non sarebbe potuto essere altrimenti?
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Gentile utente, vediamo i fatti.
Lei si interessa ad un giovane dopo anni da single, e alla prima uscita, pur parlandovi molto, pur abbracciandovi, pur vedendolo molto coinvolto: "Gli ho ripetuto più volte, scherzando, che tanto non ci saremmo più visti".
Ossia, ha tirato un brutale freno a mano. Forse voleva essere contraddetta, sentirsi dire che lui l'avrebbe cercata? Ma al primo incontro ci si osserva e si danno gentili segnali, non ci si lanciano sfide!
Avevate già mostrato capacità di dialogo: "Ci siamo raccontati tutta la nostra vita, abbiamo parlato di molte cose anche personali", ed evidentemente questo a lui era piaciuto, tant'è vero che "ci sentiamo ancora i giorni seguenti anche mandandomi audio molto lunghi dove parlava di cose personali".
Lei però non dà retta ai segnali di avvicinamento e nemmeno se ne sta tranquilla a vedere come evolverà questa conoscenza, ma "qualcosa in me diceva che non stava facendo sul serio con me".
Ma cosa avrebbe dovuto fare lui, "sul serio", in questa fase iniziale?
Da quale ansia lei si è lasciata divorare?
Fatto sta che prende una decisione inopportuna: "Decido di chiedergli se sul serio non ci saremmo più visti o meno".
Ma quando mai lui aveva detto che non vi sareste più visti? Non sarebbe stato più semplice dirgli: "Ti vorrei vedere. Quando sarai libero?".
Troppo lineare e rassicurante, la semplicità?
Lei gli presenta la cosa come un impegno solenne, e lui ovviamente risponde ritirandosi, con la naturale cautela di chi si sente messo alle strette (dopo un unico incontro!). Dice che "non sta mentalmente bene in questo momento per impegnarsi o per fare qualsiasi altra cosa e che non sa neanche come esprimersi bene".
Lo credo. Inoltre, se lui è appena uscito da una relazione o se ha altri problemi, noi non lo sappiamo; dovrebbe saperlo lei, visto che vi siete raccontati tutta la vostra vita. Oppure non lo ha nemmeno ascoltato, sempre dominata dai suoi demoni interiori?
Lei infatti non gli risponde rassicurandolo, per niente. "Gli dico che capisco, ma che preferisco chiudere tutto subito".
Ossia, butta un macigno su tutta la storia ancora nemmeno nata, e poi ci chiede: "La mia ansia ha rovinato qualcosa o non sarebbe potuto essere altrimenti??"
Per la prima domanda (la sua ansia) la risposta è senz'altro: sì.
Aggiungo che se continuerà a non curarsi, facilmente distruggerà ogni relazione anche in seguito.
Per la seconda domanda, "sarebbe potuto essere altrimenti", occorre l'indovina con la sfera di cristallo, non la psicologa.
La risposta è quella della prima domanda: se lei continuerà a demolire le relazioni a mazzate, dureranno lo spazio di un incontro.
In questo può scegliere.
Buone cose.
Lei si interessa ad un giovane dopo anni da single, e alla prima uscita, pur parlandovi molto, pur abbracciandovi, pur vedendolo molto coinvolto: "Gli ho ripetuto più volte, scherzando, che tanto non ci saremmo più visti".
Ossia, ha tirato un brutale freno a mano. Forse voleva essere contraddetta, sentirsi dire che lui l'avrebbe cercata? Ma al primo incontro ci si osserva e si danno gentili segnali, non ci si lanciano sfide!
Avevate già mostrato capacità di dialogo: "Ci siamo raccontati tutta la nostra vita, abbiamo parlato di molte cose anche personali", ed evidentemente questo a lui era piaciuto, tant'è vero che "ci sentiamo ancora i giorni seguenti anche mandandomi audio molto lunghi dove parlava di cose personali".
Lei però non dà retta ai segnali di avvicinamento e nemmeno se ne sta tranquilla a vedere come evolverà questa conoscenza, ma "qualcosa in me diceva che non stava facendo sul serio con me".
Ma cosa avrebbe dovuto fare lui, "sul serio", in questa fase iniziale?
Da quale ansia lei si è lasciata divorare?
Fatto sta che prende una decisione inopportuna: "Decido di chiedergli se sul serio non ci saremmo più visti o meno".
Ma quando mai lui aveva detto che non vi sareste più visti? Non sarebbe stato più semplice dirgli: "Ti vorrei vedere. Quando sarai libero?".
Troppo lineare e rassicurante, la semplicità?
Lei gli presenta la cosa come un impegno solenne, e lui ovviamente risponde ritirandosi, con la naturale cautela di chi si sente messo alle strette (dopo un unico incontro!). Dice che "non sta mentalmente bene in questo momento per impegnarsi o per fare qualsiasi altra cosa e che non sa neanche come esprimersi bene".
Lo credo. Inoltre, se lui è appena uscito da una relazione o se ha altri problemi, noi non lo sappiamo; dovrebbe saperlo lei, visto che vi siete raccontati tutta la vostra vita. Oppure non lo ha nemmeno ascoltato, sempre dominata dai suoi demoni interiori?
Lei infatti non gli risponde rassicurandolo, per niente. "Gli dico che capisco, ma che preferisco chiudere tutto subito".
Ossia, butta un macigno su tutta la storia ancora nemmeno nata, e poi ci chiede: "La mia ansia ha rovinato qualcosa o non sarebbe potuto essere altrimenti??"
Per la prima domanda (la sua ansia) la risposta è senz'altro: sì.
Aggiungo che se continuerà a non curarsi, facilmente distruggerà ogni relazione anche in seguito.
Per la seconda domanda, "sarebbe potuto essere altrimenti", occorre l'indovina con la sfera di cristallo, non la psicologa.
La risposta è quella della prima domanda: se lei continuerà a demolire le relazioni a mazzate, dureranno lo spazio di un incontro.
In questo può scegliere.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 15/04/2024.
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