Dubbi paure ansie e cos'altro???

Salve Dottori,
vi espongo il mio problema,mi chiamo Giacomo ho 30 anni infanzia molto difficile a causa del divorzio tra i miei genitori che e' stato a dir poco traumatico,infatti io e mia sorella abbiamo dovuto subire delle cose a dir poco allucinanti!Premetto che nn abbiamo subito violenze,ma in un certo senso cose anche peggiori che rimangono scolpite nella memoria,ad esempio eravamo obbligati ad andare a vedere mia mamma che era col suo amante invece che alla riunione come ci aveva detto,eravamo obbligati a scrivere lettere al giudice con tutti i comportamenti sbagliati di mia mamma,siamo stati lasciati all'età di circa 11 anni da mia nonna con mia mamma che si faceva i fatti suoi con il suo nuovo compagno....e tante altre cose di questo genere!Ovviamente nn mi aspettavo di venir su forte e senza timori,ma nemmeno così,infatti la mia e' stata una graduale discesa dovuta anche agli eventi!Ho passato un brutto periodo intorno ai 20 anni con la droga ma sono riuscito a superarlo da SOLO e per me e' motivo di orgoglio,pero' qualcosa e' cambiato col cambio di lavoro un paio di anni fa,infatti dopo 10 anni nella stessa azienda decisi di venir via perché la situazione era diventata insostenibile e ho cambiato proprio ramo e tipologia di persone,dov'ero prima persone con cui si poteva parlare di tutto dove sono adesso sono dottori,quindi obbligo di dar del lei,comportarsi in una certa maniera attenersi alle regole etc etc!Ecco da questo momento le mie ansie che c'erano anche prima si sono a dir poco moltiplicate,i primi tempi reagivo col pianto quasi ogni giorno,poi mi prendevano tipo coliche allo stomaco sudorazione improvvisa,paura a confrontarmi con gli altri(problema che ho sempre avuto in tutti gli ambiti,ma che adesso e' diventata un'ossessione) e così via....non vi nego che ogni giorno che vado al lavoro per me e' un peso a dir poco massacrante a livello di testa,inoltre da quasi 4 mesi convivo con la mia compagna e dato che tra me e lei c'erano 70 km di distanza,ho deciso di trasferirmi nella sua città,ma anche in questo caso mi sono reso conto di aver fatto il passo più lungo della gamba....secondo voi che cos'ho???a volte sembra sfuggirmi tutto di mano e nn riesco a trovar stimoli a far niente e se penso a trovare soluzioni per il mio futuro mi aumenta il mal di stomaco perché nn trovo via d'uscita...cosa posso fare?Inoltre un altro mio grande problema e' l'essere considerato,quando nn sono considerato mi prendono fitte allo stomaco e comincio a farmi milioni di domande...perché secondo voi?
Ps premetto che sono in cura da una psicoterapeuta da circa 9 mesi e devo dire che mi e' d'aiuto
pero' ovviamente su certe cose dev'esserci anche una svolta nella mia vita o sbaglio?

Vi ringrazio del tempo dedicatomi.
Distinti saluti
Prima di questa dottoressa ero anche andato da altre specialiste ma senza grandi risultati!
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
per i sintomi fisici sarebbe meglio escludere la presenza di patologie attraverso visite mediche.

Inoltre, letta la Sua storia, le avrei consigliato assolutamente di intrapredere un percorso psicologico, cosa che vedo Lei già effettua. Sarebbe molto interessante, secondo me, far leggere questa Sua richiesta anche alla terapeuta, e magari concentrarsi durante una seduta sul fatto che, seppur in terapie, Lei sente la necessità di ottenere altri pareri.

Lei ha scritto che il non essere "considerato" le crea notevole disagio psico-fisico: forse potrebbe essere per questo che ha deciso di scriverci, quasi che non si sentisse "considerato" al 100% dalla sua terapeuta.

Sarebbe anche interessante capire perchè in passato l'altra terapia è fallita
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile utente,
comprendo che quando una persona soffre vorrebbe che la sofferenza sparisse nel più breve tempo possibile così come credo che le persone affrontino la terapia con aspettative ed obiettivi. Credo anche, però, che poichè è già seguito da una psicoterapeuta ed è già stato seguito in passato, dovrebbe affrontare i quesiti che qui pone con la dottoressa che la sta seguendo. Lei, infatti, avrà sicuramente una maggiore conoscenza e maggiori elementi per rispondere alle sue domande.
Se non crede che ci sia stata la svolta che si aspettava ne parli con la sua terapeuta, le esponga le sue domande e i suoi dubbi, insieme potrete trovare la strada più appropriata.

Cordialmente

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio molto per le risposte molto esaurienti,vorrei solo dire che il mio nn sentirmi considerato nn e' assolutamente con la mia psicoterapeuta che anzi e' sempre disponibile ad ogni mio dubbio anche fuori seduta, vado in difficoltà quando nn vengo considerato sul lavoro,quando vengono chieste le cose ad un collega invece che a me,quando nn sono coinvolto in qualche discorso con gli amici oppure se nn vengo coinvolto nelle cene.....se ho scritto qua e' per avere dei consigli visto che e' in periodo particolare e dopo le ferie ancora nn ho rivisto la mia psicoterapeuta!!!
Distinti saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
"e dopo le ferie ancora nn ho rivisto la mia psicoterapeuta!!!"

Perchè?
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile Utente
la sua storia è triste e le ha procurato molto disagio però ora, da quello che racconta, lei è una persona ben adattata, ha un lavoro, ha una compagna ed ha anche la volontà di cambiare e migliorarsi nella sua vita.
Queste le sembreranno delle banalità ma non lo sono affatto, sono infatti degli elementi che farebbero pensare che nonostante tutte le difficoltà che annovera lei abbia molte più risorse di quante non sia disposto a credere.

Per ciò che riguarda l'aspetto psicoterapico sono d'accordo con i colleghi, provi a stampare questi post e a rileggerli assieme alla sua terapeuta;
credo però che ne suo caso sia consigliabile anche una valutazione psichiatrica per il fatto che un supporto farmacologico la aiuterebbe a liberarsi rapidamente anche della componente somatica che le crea notevole disagio e concorre in buona parte a produrre l'abbassamento del tono dell'umore, chiudendola in un circolo vizioso. Questo ovviamente la aiuterebbe ad affrontare in modo più produttivo anche la terapia psicologica.

Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#6]
Utente
Utente
La mia psicoterapeuta l'ho rivista ieri,nn l'ho rivista prima perché era in ferie!Per quanto riguarda un eventuale cura farmacologica sono sempre
stato contrario per paura di diventare "schiavo" degli psicofarmaci,avendo una sorella che per anni gli ha presi senza grandi risultati,anzi se vogliamo stava peggio!Secondo voi nn ce la posso fare senza?Secondo me molto e'legato al fatto che molte cose sono cambiate nella mia vita e dato che nn provo piacere nel farle,l'esempio più eclatante e' il lavoro,reagisco in questo modo ansioso che mi fa cambiare anche l'umore,che ne pensate della mia teoria?

Distinti saluti
[#7]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
purtroppo è solo una teoria, e teoricamente non posso che essere d'accordo con Lei: nessuno infatti meglio di lei stesso conosce questo tipo di legami.

Sarebbe interessante a questo punto sapere cosa ne pensa la sua psicologa dei nostri scambi
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile Utente
in teoria è probabile che lei riesca a risollevarsi senza un aiuto esterno ma purtroppo non sappiamo quanto tempo ci impiegherà; può accadere nel giro di qualche settimana o di mesi, o forse anni.
Non sò quanto lei sia disposto a tollerare anche perchè, e questo non può non considerarlo, nell'arco di tempo in cui non starà bene la sua vita subirà delle ripercussioni.
Se vuole evitare di chiedere un supporto può legittimamente scegliere di farlo ma, se fossi in lei, fisserei un limite temporale oltre al quale accetta di chiedere un supporto.

In bocca al lupo
Cordialmente