Mi rivolgo prima a voi per capire se è il caso di sentire un specialista
Salve a tutti;
Sono una ragazza di origini straniere e ho 27 anni.
E’ un periodo abbastanza buio della mia vita; ho recentemente perso mia nipote a causa di una malattia rara a cui ero veramente affezionata e inoltre convivo da 2 anni circa con il mio compagno (relazione iniziata nel 2016) con il quale lavoro anche dal 2017 e fa abuso di alcool.
A dicembre del 2022 ha avuto una prima crisi epilettica, alla cui ero presente io e a distanza di 2 mesi (febbraio 2023) la seconda, eravamo anche questa volta soli a casa.
Da febbraio del 2023 sta sotto cura del farmaco Keppra e seguito da vari dottori, e non ha assunto più alcolici fino a poco tempo fa.
Da 2 mesi però ha ricominciato, nonostante stia assumendo il keppra.
Ho mantenuto più che potevo la calma per stargli vicino; ho cercato in tutti i modi di parlarli e farli continuare il trattamento lasciando l’alcol...
Mi sono chiusa molto dentro me stessa, non parlo più con nessuno, nascondo sempre le mie emozioni e le mie paure anche alle persone a cui non l’avrei mai immaginato.
Inoltre non esco più da un anno circa, tranne che per andare al lavoro.
Preferisco mettere le cuffie e pulire oppure attaccarmi al telefono a guardare le serie.
La notte non prendo sonno facilmente e mi sveglio spesso e da qualche mese ho iniziato ad abbuffarmi, che sia dolce o salato non conta.
Lo faccio di giorno quando sono a casa, la sera dopo cena e a volte anche durante la notte quando mi sveglio... ma non vomito mai.
E inoltre dimagrisco anche.
E’ anche vero che non ho mai avuto un peso superiore ai 52 kg ma in tutto questo tempo sono arrivata ai 44 kg che non riesco a superare.
Prima della seconda crisi avevo deciso di iniziare un percorso con uno psicologo ma poi ho lasciato andare pensando ai suoi bisogni.
Ora mi stavo chiedo, pensate sia un disturbo alimentare il mio?
Cercherò di sentire uno specialista qui in zona ma ho bisogno di tempo per riuscire a parlarne di persona a qualcuno.
Non ho la forza al momento di guardare qualcuno negli occhi e parlarne.
Scusate lo sfogo...
Sono una ragazza di origini straniere e ho 27 anni.
E’ un periodo abbastanza buio della mia vita; ho recentemente perso mia nipote a causa di una malattia rara a cui ero veramente affezionata e inoltre convivo da 2 anni circa con il mio compagno (relazione iniziata nel 2016) con il quale lavoro anche dal 2017 e fa abuso di alcool.
A dicembre del 2022 ha avuto una prima crisi epilettica, alla cui ero presente io e a distanza di 2 mesi (febbraio 2023) la seconda, eravamo anche questa volta soli a casa.
Da febbraio del 2023 sta sotto cura del farmaco Keppra e seguito da vari dottori, e non ha assunto più alcolici fino a poco tempo fa.
Da 2 mesi però ha ricominciato, nonostante stia assumendo il keppra.
Ho mantenuto più che potevo la calma per stargli vicino; ho cercato in tutti i modi di parlarli e farli continuare il trattamento lasciando l’alcol...
Mi sono chiusa molto dentro me stessa, non parlo più con nessuno, nascondo sempre le mie emozioni e le mie paure anche alle persone a cui non l’avrei mai immaginato.
Inoltre non esco più da un anno circa, tranne che per andare al lavoro.
Preferisco mettere le cuffie e pulire oppure attaccarmi al telefono a guardare le serie.
La notte non prendo sonno facilmente e mi sveglio spesso e da qualche mese ho iniziato ad abbuffarmi, che sia dolce o salato non conta.
Lo faccio di giorno quando sono a casa, la sera dopo cena e a volte anche durante la notte quando mi sveglio... ma non vomito mai.
E inoltre dimagrisco anche.
E’ anche vero che non ho mai avuto un peso superiore ai 52 kg ma in tutto questo tempo sono arrivata ai 44 kg che non riesco a superare.
Prima della seconda crisi avevo deciso di iniziare un percorso con uno psicologo ma poi ho lasciato andare pensando ai suoi bisogni.
Ora mi stavo chiedo, pensate sia un disturbo alimentare il mio?
Cercherò di sentire uno specialista qui in zona ma ho bisogno di tempo per riuscire a parlarne di persona a qualcuno.
Non ho la forza al momento di guardare qualcuno negli occhi e parlarne.
Scusate lo sfogo...
[#1]
Gentile Utente,
a distanza non è possibile porre alcuna diagnosi, però mi pare evidente che Lei stia utilizzando come strategia (ovviamente disfunzonale) il cibo e il potere che esso può avere sulla nostra mente.
Indipendentemente da questo comportamento e pensando alla situazione piuttosto difficile che sta vivendo, credo che non potrà che farLe bene parlarne con uno psicologo per capire come gestire sia il rapporto con il cibo, sia la situazione con il Suo compagno.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
a distanza non è possibile porre alcuna diagnosi, però mi pare evidente che Lei stia utilizzando come strategia (ovviamente disfunzonale) il cibo e il potere che esso può avere sulla nostra mente.
Indipendentemente da questo comportamento e pensando alla situazione piuttosto difficile che sta vivendo, credo che non potrà che farLe bene parlarne con uno psicologo per capire come gestire sia il rapporto con il cibo, sia la situazione con il Suo compagno.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente,
lei ci chiede se: "pensate sia un disturbo alimentare il mio?"
Premesso che la diagnosi si fa di persona, e unicamente in presenza,
aldilà dell'ipotetico disturbo del comportamento alimentare rimane una Sua sofferenza e un disagio che sono facilmente percepibili dal suo consulto:
Lei non sa cosa fare per aiutarlo, e nemmeno sa cosa fare per aiutare se stessa.
Lei aveva pensato di ".. iniziare un percorso con uno psicologo ma poi ho lasciato andare pensando ai suoi bisogni."
Tenga conto che i Suoi bisogni -di Lei che ci scrive- e quelli di lui non sono in antitesi. Se lei sta meglio, se ha più energia, anche lui 'forse' si sentirà rassicurato. Dico "forse "perché se lui non riesce a conservare la sobrietà come previsto dal farmaco, forse è lui ad avere bisogno di un aiuto, ad esempio presso un gruppo di auto mutuo aiuto.
Rispetto a sè, ci dice ancora:
"Cercherò di sentire uno specialista .. Non ho la forza al momento di guardare qualcuno negli occhi e parlarne."
Nel parlare ad un* Psicolog* non c'è bisogno di essere così coraggios* da guardare negli occhi. Più spesso si parla e ci si svela ad occhi bassi. Ma funziona ugualmente.
La incoraggio a farlo.
Saluti cari.
Dott.Brunialti
lei ci chiede se: "pensate sia un disturbo alimentare il mio?"
Premesso che la diagnosi si fa di persona, e unicamente in presenza,
aldilà dell'ipotetico disturbo del comportamento alimentare rimane una Sua sofferenza e un disagio che sono facilmente percepibili dal suo consulto:
Lei non sa cosa fare per aiutarlo, e nemmeno sa cosa fare per aiutare se stessa.
Lei aveva pensato di ".. iniziare un percorso con uno psicologo ma poi ho lasciato andare pensando ai suoi bisogni."
Tenga conto che i Suoi bisogni -di Lei che ci scrive- e quelli di lui non sono in antitesi. Se lei sta meglio, se ha più energia, anche lui 'forse' si sentirà rassicurato. Dico "forse "perché se lui non riesce a conservare la sobrietà come previsto dal farmaco, forse è lui ad avere bisogno di un aiuto, ad esempio presso un gruppo di auto mutuo aiuto.
Rispetto a sè, ci dice ancora:
"Cercherò di sentire uno specialista .. Non ho la forza al momento di guardare qualcuno negli occhi e parlarne."
Nel parlare ad un* Psicolog* non c'è bisogno di essere così coraggios* da guardare negli occhi. Più spesso si parla e ci si svela ad occhi bassi. Ma funziona ugualmente.
La incoraggio a farlo.
Saluti cari.
Dott.Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 655 visite dal 11/04/2024.
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