Penso spesso al suicidio come soluzione, la paura ha da sempre condizionato la mia vita
Sono una ragazza di 25 anni e non ho più voglia di vivere.
Mi sento intrappolata in una vita che non ho scelto e non ho chiesto, una sofferenza continua.
Sono piena di paure, ho praticamente paura di tutto, mi sento sicura solamente quando sono a casa e neanche perché penso sempre alle tragedie, che possa succedere qualcosa di tragico da un momento all’altro.
Mi sono diplomata, non ho fatto l’università e non l’ho mai voluta fare, non lavoro e ho solamente fatto lavori salutari non continuativi, inutile dire che non mi piace lavorare, ma non per la gratificazione che può dare un lavoro ma perché di fatti non mi piace nessun tipo di lavoro, non ho una ambizione, non ho un obiettivo, non ho un hobby né una passione che mi spinge a trovare lo stimolo in qualcosa, è tutta una catena pietosa della mia vita.
Non mi descrivo perché sento di non conoscermi nemmeno io, sento anzi sono sicura di non avere personalità né carattere, tendo ad evitare non solo lo scontro ma anche il dialogo con qualsiasi persona, perché non mi interessa niente, non è per arroganza, ma sempre perché non trovo interesse in niente.
Neanche in me stessa, anzi soprattutto.
Tendo sempre ad evitare di parlare di me, se qualcuno mi chiede come sto o fa domande su di me personali mi infastidisco da morire perché non voglio neanche essere nominata e soprattutto perché mi faccio pietà.
Ho avuto un infanzia normale, ho dei fratelli e i miei genitori sono stati presenti, più materialmente che affettivamente.
Non sono mai stati una guida sul futuro, i discorsi a tavola sono imbarazzanti, si para di cose superficiali e cazzate soprattutto quasi sempre di altri.
Sono distaccati e riservati, non dimostrano affetto anche se so che c’è ma è per vergogna e carattere che non lo dimostrano.
Ho l’autostima che è inesistente, ma questo da sempre, nonostante sia consapevole di essere una ragazza carina, l’auto stima è una cosa lontana anni luce da me.
Mi sento una fallita perché di fatto non ho mai combinato niente nella vita, non ho esperienza né capacità di fare niente, nello studio e nel lavoro soprattutto, mi sento sfinita senza forze né fisiche né mentali nonostante io non faccia niente tutto il giorno.
Sono fidanzata da qualche anno ma anche quello non mi interessa più di tanto, voglio bene al mio partner ma non investo troppo coinvolgimento, quando stiamo insieme dopo 1 o 2 ore mi stanco a starci insieme e ho la voglia di tornare a casa, se capita che devo starci di più con lui divento più irritabile perché sento di avere la necessità di staccarmi.
È una persona che mi fa sentire meno schifosa di quanto sono e infatti mi sento in colpa perché sento di stare usando la sua presenza per sentirmi leggermente meglio anche se in verità mi sento una merda comunque.
Ho i miei fratelli ma non mi confido mai con nessuno, fingo con tutti, loro pensano di conoscere una persona ma in realtà è una maschera.
Cerco di esserci per loro, se ancora, per ora, non ho fatto un gesto estremo è x non farli soffrire.
Mi sento intrappolata in una vita che non ho scelto e non ho chiesto, una sofferenza continua.
Sono piena di paure, ho praticamente paura di tutto, mi sento sicura solamente quando sono a casa e neanche perché penso sempre alle tragedie, che possa succedere qualcosa di tragico da un momento all’altro.
Mi sono diplomata, non ho fatto l’università e non l’ho mai voluta fare, non lavoro e ho solamente fatto lavori salutari non continuativi, inutile dire che non mi piace lavorare, ma non per la gratificazione che può dare un lavoro ma perché di fatti non mi piace nessun tipo di lavoro, non ho una ambizione, non ho un obiettivo, non ho un hobby né una passione che mi spinge a trovare lo stimolo in qualcosa, è tutta una catena pietosa della mia vita.
Non mi descrivo perché sento di non conoscermi nemmeno io, sento anzi sono sicura di non avere personalità né carattere, tendo ad evitare non solo lo scontro ma anche il dialogo con qualsiasi persona, perché non mi interessa niente, non è per arroganza, ma sempre perché non trovo interesse in niente.
Neanche in me stessa, anzi soprattutto.
Tendo sempre ad evitare di parlare di me, se qualcuno mi chiede come sto o fa domande su di me personali mi infastidisco da morire perché non voglio neanche essere nominata e soprattutto perché mi faccio pietà.
Ho avuto un infanzia normale, ho dei fratelli e i miei genitori sono stati presenti, più materialmente che affettivamente.
Non sono mai stati una guida sul futuro, i discorsi a tavola sono imbarazzanti, si para di cose superficiali e cazzate soprattutto quasi sempre di altri.
Sono distaccati e riservati, non dimostrano affetto anche se so che c’è ma è per vergogna e carattere che non lo dimostrano.
Ho l’autostima che è inesistente, ma questo da sempre, nonostante sia consapevole di essere una ragazza carina, l’auto stima è una cosa lontana anni luce da me.
Mi sento una fallita perché di fatto non ho mai combinato niente nella vita, non ho esperienza né capacità di fare niente, nello studio e nel lavoro soprattutto, mi sento sfinita senza forze né fisiche né mentali nonostante io non faccia niente tutto il giorno.
Sono fidanzata da qualche anno ma anche quello non mi interessa più di tanto, voglio bene al mio partner ma non investo troppo coinvolgimento, quando stiamo insieme dopo 1 o 2 ore mi stanco a starci insieme e ho la voglia di tornare a casa, se capita che devo starci di più con lui divento più irritabile perché sento di avere la necessità di staccarmi.
È una persona che mi fa sentire meno schifosa di quanto sono e infatti mi sento in colpa perché sento di stare usando la sua presenza per sentirmi leggermente meglio anche se in verità mi sento una merda comunque.
Ho i miei fratelli ma non mi confido mai con nessuno, fingo con tutti, loro pensano di conoscere una persona ma in realtà è una maschera.
Cerco di esserci per loro, se ancora, per ora, non ho fatto un gesto estremo è x non farli soffrire.
[#1]
Gentile utente,
la mail che ci hai inviato è densa di pena e sofferenza, che si percepisce attraverso la descrizione di come vivi la tua quotidianità, ci sono però delle buone eccezioni, come sentimenti di affetto di amore esistenti, anche se dal tuo punto di vista, mal corrisposti, esiste una probabilità che tu sia emotivamente esausta e psicologicamente stanca, questo è quanto accade quando la gratitudine per ciò che viviamo non è accompagnata da gioia o è addirittura assente. Esiste una condizione chiamata depressione in cui le nostre emozioni si affievoliscono, quasi fino a scomparire, in tale circostanza è difficile vedere possibili soluzioni, anche se ci sono. Ci hai scritto però e ritengo che tu abbia la forza, ancora, ed il desiderio di farcela, e lasciandoti aiutare potremmo individuare un percorso adatto alle tue possibilità. E' adesso importante intraprendere un dialogo in presenza, una psicoterapia che ti insegni ad uscire dalla buca in cui ti trovi e in cui chiunque di noi potrebbe trovarsi, non c'è niente di cui doversi vergognare nel chiedere aiuto.
Un cordiale saluto,
Dr. Cristian Sardelli
la mail che ci hai inviato è densa di pena e sofferenza, che si percepisce attraverso la descrizione di come vivi la tua quotidianità, ci sono però delle buone eccezioni, come sentimenti di affetto di amore esistenti, anche se dal tuo punto di vista, mal corrisposti, esiste una probabilità che tu sia emotivamente esausta e psicologicamente stanca, questo è quanto accade quando la gratitudine per ciò che viviamo non è accompagnata da gioia o è addirittura assente. Esiste una condizione chiamata depressione in cui le nostre emozioni si affievoliscono, quasi fino a scomparire, in tale circostanza è difficile vedere possibili soluzioni, anche se ci sono. Ci hai scritto però e ritengo che tu abbia la forza, ancora, ed il desiderio di farcela, e lasciandoti aiutare potremmo individuare un percorso adatto alle tue possibilità. E' adesso importante intraprendere un dialogo in presenza, una psicoterapia che ti insegni ad uscire dalla buca in cui ti trovi e in cui chiunque di noi potrebbe trovarsi, non c'è niente di cui doversi vergognare nel chiedere aiuto.
Un cordiale saluto,
Dr. Cristian Sardelli
Dr. Cristian Sardelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 08/04/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Suicidio
I dati del suicidio in Italia e nel mondo, i soggetti a rischio, i fattori che spingono a comportamenti suicidari, cosa fare e come prevenire il gesto estremo.