Lesbica - urgente

SALVE,
premetto che attualmente ho 27 anni e ho avuto un infanzia, sessualmente parlando, molto difficoltosa e traumatica. Ha un certo punto (più o meno a 17 anni) ho avuto un attrazione per una donna più grande di me ma ho cercato di "sotterrare" la cosa e non darci peso, poi mi è passata. Adesso la questione si è ripresentata. Faccio sogni erotici solo con donne, quando vado in giro mi capita, anzichè girarmi perchè passa un bell'uomo, mi giro se passa una bella donna. Ho un sacco di voglia di provare rapporti sessuali con donne (premetto che non ho mai avuto esperienze in merito), se vedo donne che fanno sesso mi eccito, se vedo un rapporto etero non mi eccito più. Questo non mi spaventa, l'unica cosa è che mi imbarazza un pò. Tutto questo mi sta capitando ormai da mesi. Unico nocciolo della questione: sono sposata da 5 anni con un uomo. Ormai da qualche mese non facciamo sesso perchè io non ne ho voglia, non ne sono attratta all'idea. Come può succedere dopo tanti anni di rapporti etero e sopratutto dopo 5 anni di matrimonio? Ho una paura matta di far soffrire mio marito? Può essere normale questa mia trasformazione o sono io che ho qualcosa che non va? Perchè la cosa in sè di essere lesbica non la vedo un problema, ma perchè proprio ora che sono sposata? Devo cercare di "combattere" la cosa per salvare il matrimonio o non c'è niente di male a seguire le mie voglie e sensazioni?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza, combattere in che senso? reprimere i propri desideri a discapito del benessere personale? valuti il rapporto benessere personale/malessere famigliare e benessere famigliare/malessere personale e veda cosa è che fa più pressioni. Capita di scoprire tendenze personali differenti dopo aver fatto le prime scelte sessuali e anche dopo il matrimonio. Si tratto solo di far conciliare il tutto con il dovuto equilibrio. Forse, l'aiuto di un terapeuta potrebbe esserele molto utile.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Ermanno Moscatelli Psicologo, Psicoterapeuta 14
mi associo al collega nel quesito e nell'invito a definire e capire, magari con l'aiuto di un terapeuta, esattamente cosa e perche' dvresti contrastare/combattere.
da quanto scritto mi sembra che il dubbio sia posto sulla "normalita'" molto piu' di quanto voglia sembrare: si ribadisce rpetutamente che l'essere lesbica non e' un problema ma si parla di combattere e contrastare oltre che di una ricerca di "perche'" ...
i retaggi culturali sono una brutta bestia, infatti ci portano a pre-giudicare alcuni comportamenti o modi d essere (anch talvolta per contrasto!)

.. invio una provocazione che vuole essere un invito ad una riflessione (meglio se guidata come detto da un terapeuta):
essere lesbica non e' un problema in che senso? nel senso che non e'un problema se tu lo sei o se qualcun altro lo e'?
buon lavoro a te ed al collega!

Ermanno Moscatelli, Ph.D.
psicologo psicoterapeuta

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Utente
Utente
Mi rivolgo principalmente alle domande poste dal Dott.Moscatelli: quello che volevo dire è che non mi giudico "anormale" o diversa dagli altri per questa tendenza e la accetto anche, l'unica preoccupazione allimite sono i pregiudizi della gente.
Ma, è giusto mettere in discussione il mio matrimonio arrivando a una separazione o è meglio cercare di metterci una pietra sopra un'altra volta? Questo cambiamento di identità sessuale può essere derivato da un infanzia molto difficile? Quindi può capitare un cambio di direzione, non c'è per forza alla base un problema psicologico?
Grazie per la velocità nel rispondermi.
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazza,
lei chiede se sia giusto mettere in discussione il suo matrimonio o se non sarebbe meglio cercare di metterci una pietra sopra, ma mi chiedo, riuscirebbe davvero a "metterci una pietra sopra"? Lei stessa riferisce di averci già provato in passato ma con scarsi risultati:
(...)ma ho cercato di "sotterrare" la cosa e non darci peso, poi mi è passata. Adesso la questione si è ripresentata. (...)
Dice di non voler far soffrire suo marito, ma riferisce di non essere più attratta da lui o dall'idea di avere rapporti con lui. Mi chiedo, riuscirebbe a provare nuovamente attrazione nei suoi confronti?

Sicuramente la decisione che dovrà prendere non sarà semplice in nessun caso. Anche per questo credo che un confronto con un professionista potrebbe aiutarla nel percorso decisionale che dovrà affrontare.

Cordialmente

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

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Dr. Ermanno Moscatelli Psicologo, Psicoterapeuta 14
mi sembra che si proietti un po' su quegli aspetti che vengono attribuiti agli altri: ci si aspetta ad esempio che, ridiscutere i termini del matrimonio, significhi per forza arrivare alla separazione piuttosto che ad un nuovo equilibrio ...tuo marito si sara' pur chiesto xche' non vuoi piu' far sesso (con lui)!
quello che e' cambiato in te (assunto che sia realmente cambiato) e' comunque solo la preferenza di partner sessuali e non l'identita' sessuale(ti senti forse meno donna per questo?).
infanzia difficile ... e anche fosse? stai cercando non solo un perche' ma anche un colpevole forse?

problema psicologico ... esiste se tu ti senti male o se vivi male la situazione, quindi il punto non e' la tua presunta omosessualita' ma come questa ti permette di raggiungere un equilibrio e benessere rispetto a tutto il resto che sei (moglie, ex adolescente, figlia comprese ... e tutto il resto).

certo questo non puo' escludere che in verita' sia il sintomo di qualcos'altro che non va (magari di pregresso e che ora emerge) ed e' questo il moivo per cui in 2 senza conoscerci ti stiamo consigliando un percorso terapeutico: trovare un tuo equilibrio rispetto a cio' che sei ed a quelli che (FORSE!) potrebbero essere solo sintomi .. ma anche no.
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Utente
Utente
Scusate, due ultimissime cose...
Innanzitutto mio marito sa tutto, ne abbiamo parlato quasi sin da subito, infatti il fatto di vivere con lui e essere consapevole che la mia attrazzione e verso il genere femminile mi mette un pò in imbarazzo e rende le cose un pò più difficili.
Quindi è normale che non riesca a fare sesso con lui, dal momento che non mi attraggono e non mi piacciono più gli uomini? Poi pensavo a un periodo di separazione, visto che comunque un percorso psicoterapeutico richiede un tempo abbastanza lungo. Secondo voi può essere utile?
P.S.= mi sento ancora tanto donna, anzi forse ora di più.
GRAZIE DELL'ATTENZIONE.
SALVE
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile ragazza, se lei non prova più attrazione per suo marito e per gli uomini in generale è normale che non ci sia neppure il desiderio di avere rapporti con lui. Purtroppo però in questa sede non è possibile stabilire cosa possa essere utile per lei e per voi come coppia in questo momento. Questa situazione è sicuramente dolorosa per entrambi ma se lei crede di aver bisogno di un periodo per sè stessa e per riflettere sul suo futuro, considerato anche che suo marito è al corrente della situazione, provate a discuterne insieme e a vedere quali possono essere le possibili strade.

In bocca al lupo
Cordialmente
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
ma quanta confusione! Fantasie omosessuali, calo della libido col marito, separazione...ci credo che ha intitolato la sua richiesta "urgente", come potrebbe infatti non essere presa dall'ansia?

Allora, proverò ad essere schematico:

1- il primo consiglio è quello che le è stato dato, ovvero vada da uno psicoterapeuta, soprattutto non perda tempo Lei per prima, ci vada se sente tutto questo "urgente".

Se avesse pensato infatti di avere un'emorragia "urgente" non credo che avrebbe perso minuti preziosi scrivendo su questo sito, no?

2- prima di andarci provi un po' a fare ordine tra i suoi pensieri: le fantasie omosessuali sono più eccitanti o imbarazzanti? E, cosa importante, cosa le impedisce di passare all'azione? La paura di scoprirsi lesbica oppure il senso di colpa che prverebbe tradendo suo marito?

3- separazione: quanto contano tutte le fantasie omosessuali nella decisione di separarsi?

Non c'è bisogno che scriva le risposte qui, perchè qui non potrà trovare la psicoterapia vera e propria, per quella è necessario fissare l'appuntamento con uno specialista.

Però può sempre provare a riordinare le idee, magari provando da sola a darsi certe risposte: di sicuro tutto ciò le servirà nel momento in cui si rivolgerà ad uno psicologo.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile Utente
dalle sue parole emerge tanta confusione ma sopratutto si percepisce il terrore di commettere un grave errore qualunque decisione ipotizzi di prendere.

A questo punto la prima cosa da fare è proprio non fare nulla; ora è come se volesse vedere chiaro dentro un acquario in cui, da qualche secondo, avesse mosso le acque. E' ovvio che in questa situazione le sospensioni che si sono sollevate attraverso il movimento le impedirebbero di vedere cosa c'è dentro.

Allo stesso modo deve provare ad aspettare affinchè la sua ansia, fino ad ora data dalla necessità di capire subito, si riduca a lei riesca a vedere cosa c'è dentro "la sua testa".

Io credo che la sua enorme paura sia alimentata anche dal fatto che si sia identificata con quella che potrebbe essere una sua fantasia sessuale, probabilmente qualche volta si è trovata a pensare:

"se guardo le donne e mi sento attratta da loro allora potrebbe significare che sono lesbica?"

"Ma se sono lesbica cosa ci faccio con mio marito?"

"Forse è proprio per questo che non ho più alcuna attrazione sessuale nei suoi confronti!"

"e adesso come faccio a chiudere col mio matrimonio?"

Se lei è così agitata forse la successione dei suoi pensieri è stata proprio questa, e se è andata così è normale che si senta in apprensione.
Sono d'accordo con i colleghi nel suggerirle una consulenza psicologica per il semplice fatto che a tutto ciò che le sta capitando potrebbe esserci un'altra spiegazione, solo che lei non è in grado di accedervi da sola e dunque, con i soli elementi che ha, non può non sentirsi spaventata.

Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
la valutazione da fare è di ambito sessuologico.

In tal senso è possibile valutare (attraverso un colloquio mirato) se la sua difficoltà lamentata, risiede in ambito di desiderio sessuale o di "inclinazione" sessuale.

A tal punto la possibilità di decidere qualsiasi "progetto" diventerà più semplice.

Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, come alcuni colleghi hanno già avuto modo di sottolineare, la sequenza corretta è prima fare chiarezza, magari attraverso dei colloqui specialistici, e solo dopo prendere qualunque decisione importante: a mente più chiara si prendono decisioni migliori.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com