Disturbo sul luogo di lavoro

Buongiorno dottori, vi scrivo per una problematica che sto riscontrando sul posto di lavoro.
C'è un collega con la musica che mi dà fastidio e mi sta provocando stress e ansia, torno a casa con dolore e formicolio alle tempie perché non sopporto di ascoltare la musica in maniera forzata mentre lavoro in un contesto già di per sé rumoroso.
Tanto che qualche giorno fa ho dovuto allontanarmi dal posto di lavoro ricevendo anche un richiamo, perché ho iniziato ad avvertire dato il malessere formicolio e tremolio alle mani.
Avendo paura di un attacco d'ansia ma soprattutto di rabbia mi sono allontanato comunicandolo comunque al capo reparto.
Ho comunicato del mio disagio sia il capo reparto, che l'addetto alla sicurezza che il direttore del personale ma nessuno vuole dare peso al mio disagio ignorando totalmente il problema.
Tra l'altro facilmente risolvibile rimuovendo la cassa oppure usando auricolari.
Fregandosene tutti del mio malessere cosa devo fare?
Inizio a stare male anche fuori del lavoro con il pensiero di sopportare un gran maleducato.
Posso richiedere un certificato medico per ansia e stress dal mio medico?
Se sì cosa succede dopo?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
senza dubbio può chiedere al suo medico un certificato in cui si dica che lavorare in presenza di rumori disturbanti le provoca disagi, ma una sua frase fa riflettere: "non sopporto di ascoltare la musica in maniera forzata mentre lavoro in un contesto già di per sé rumoroso".
Se il contesto è già rumoroso, sarà difficile dimostrare che la musica del suo collega sia davvero un ulteriore disturbo, a meno che lei non possa verificarne il volume eccessivo. Il suo collega probabilmente ne ha bisogno come "rumore rosa".
Lei ne ricava sintomi insoliti: "formicolio e tremolio alle mani"; si è allontanato per paura "di un attacco d'ansia ma soprattutto di rabbia"; inizia a star male anche fuori dal lavoro "con il pensiero di sopportare un gran maleducato".
Tutto questo sembra non rimandare ad un disturbo della sfera acustica, ma dell'umore: lei si irrita dell'arroganza del collega.
Provi a fare esercizi di tolleraza ed assertività, facendogli così capire che lei è superiore alle provocazioni e soprattutto più educato.
Questo potrebbe rimetterlo a posto, e nello stesso tempo essere utile a lei, rafforzando la sua capacità di resilienza.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Perche la necessità del collega e compresa , e la mia no ? Perche devo essere costretto ad ascoltare la musica se non voglio ?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
provi a rileggere con calma la mia risposta precedente.
La necessità del collega di crearsi un "rumore rosa" (cerchi il significato in rete) potrebbe scaturire dall'ambiente rumoroso che lei ci ha descritto.
Certamente se lei gli ha chiesto di abbassare il volume o di ascoltare la musica in cuffia e il collega non l'ha fatto, è un maleducato e forse un provocatore, atteggiamento, quest'ultimo, da bambino dispettoso.
Io le avevo suggerito di mostrarsi superiore a questo infantilismo.
Se non ce la fa, naturalmente può portarsi al lavoro uno strumento acustico più potente e ingaggiare una gara di bambinerie maleducate.
Veda lei.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Si avevo capito , ma non capisco perché anche l'azienda informata di tutto non mi ascolti ...e frustrante e soprattutto mi sento impotente su una importantissima per me mi sta danneggiando molto , e la rabbia e la frustrazione pur non scendendo al suo livello mi stanno danneggiando
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
l'azienda, in assenza di un regolamento specifico, sceglie di non fare nulla, lasciando che si spezzi l'anello più debole.
Lei ci scrive: "la rabbia e la frustrazione pur non scendendo al suo livello mi stanno danneggiando".
Questo ai superiori non fa simpatia.
Forse sarebbe meglio cercare una mediazione con il collega, dicendogli il suo disagio, ma gli strumenti che abbiamo nei confronti di una persona insensibile o peggio arrogante sono limitati: minacciarlo? Impietosirlo? Far fare da mediatore ad altri colleghi?
Infine può usare le vie ufficiali: certificato medico che segnali il suo stress e faccia riferimento al sospetto di mobbing; intervento dei sindacati.
Tutto questo se lei ha già messo per iscritto coi superiori i motivi del suo disagio e le soluzioni proposte; ha già scritto che tutto sarebbe "facilmente risolvibile rimuovendo la cassa oppure usando auricolari"?
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com