Come riuscire a non pensare
buonasera, scrivo perché penso che la mia situazione non sia così grave da dover far spendere metà dello stipendio della mia famiglia per una consulenza, ma penso di star arrivando al limite del normale e forse se non monitoro la situazione con gli anni peggiorerà.
fin da bambina sono sempre stata molto sensibile e ancora tuttora sono molto emotiva ma solo per situazioni in cui non c’è da piangere (frase che mi viene detta dalle elementari).
non sono il perché, ma è molto probabile che mi metta a piangere per qualcuno che mi colpisca sul personale piuttosto che per la morte di un mio caro.
sono sempre con la testa tra le nuvole, e spesso dimentico o perdo le cose.
almeno una volta al giorno mi sento troppo stupida, il problema è che le persone, non sapendo di questa mia consapevolezza continuano a dirmelo di continuo.
spesso inoltre mi autosaboto in qualsiasi cosa per paura forse.
un esempio può essere che magari penso che delle mie amiche non voglio passare del tempo con me nonostante loro mi abbiano chiesto di passare del tempo insieme e convinco me stessa che mi odino, forse perché so che un giorno finirà, come tutto.
mamma dice sempre che penso troppo, e in effetti ha ragione.
ci sono volte in cui questo fa bene, ma nella maggior parte dei casi no.
ad esempio mi capita di pensare a qualcosa del passato irrisolta e la mia testa crea tutte le possibilità, ma mi viene spontaneo pensare solo possibilità negative.
è come un improvvisazione, ma alla fine poi mi convinco sia come ho immaginato e vedo il negativo in qualunque aspetto della mia vita.
un altro caso di soprappensiero capita quando le cose non vanno come volevo io e si scombussolano tutti i miei piani ed il mio futuro.
mi affido a dei numeri (3 e 9) o a delle situazioni quotidiane, per prendere decisioni sul futuro imminente o prolungato.
non capisco come mi vedono gli altri perché la maggior parte mi dicono di essere una bella persona sia fuori che dentro, ma poi sentendo altre persone che pensano le stesse cose che penso io di me stessa capisco che magari ho ragione ad odiarmi un po’.
non voglio autodiagnostricarmi qualcosa, sono consapevole di non avere niente di preoccupante, ma non riesco più a vivere con il peso della mia stupidità
ci sarebbe ancora tanto da dire, ma spero che anche con queste piccole informazioni voi riusciate a farmi capire come pensare di meno e magari, se posso permettermelo, ad iniziare ad amare un po’ più me stessa.
grazie
fin da bambina sono sempre stata molto sensibile e ancora tuttora sono molto emotiva ma solo per situazioni in cui non c’è da piangere (frase che mi viene detta dalle elementari).
non sono il perché, ma è molto probabile che mi metta a piangere per qualcuno che mi colpisca sul personale piuttosto che per la morte di un mio caro.
sono sempre con la testa tra le nuvole, e spesso dimentico o perdo le cose.
almeno una volta al giorno mi sento troppo stupida, il problema è che le persone, non sapendo di questa mia consapevolezza continuano a dirmelo di continuo.
spesso inoltre mi autosaboto in qualsiasi cosa per paura forse.
un esempio può essere che magari penso che delle mie amiche non voglio passare del tempo con me nonostante loro mi abbiano chiesto di passare del tempo insieme e convinco me stessa che mi odino, forse perché so che un giorno finirà, come tutto.
mamma dice sempre che penso troppo, e in effetti ha ragione.
ci sono volte in cui questo fa bene, ma nella maggior parte dei casi no.
ad esempio mi capita di pensare a qualcosa del passato irrisolta e la mia testa crea tutte le possibilità, ma mi viene spontaneo pensare solo possibilità negative.
è come un improvvisazione, ma alla fine poi mi convinco sia come ho immaginato e vedo il negativo in qualunque aspetto della mia vita.
un altro caso di soprappensiero capita quando le cose non vanno come volevo io e si scombussolano tutti i miei piani ed il mio futuro.
mi affido a dei numeri (3 e 9) o a delle situazioni quotidiane, per prendere decisioni sul futuro imminente o prolungato.
non capisco come mi vedono gli altri perché la maggior parte mi dicono di essere una bella persona sia fuori che dentro, ma poi sentendo altre persone che pensano le stesse cose che penso io di me stessa capisco che magari ho ragione ad odiarmi un po’.
non voglio autodiagnostricarmi qualcosa, sono consapevole di non avere niente di preoccupante, ma non riesco più a vivere con il peso della mia stupidità
ci sarebbe ancora tanto da dire, ma spero che anche con queste piccole informazioni voi riusciate a farmi capire come pensare di meno e magari, se posso permettermelo, ad iniziare ad amare un po’ più me stessa.
grazie
[#1]
Gentile utente,
il fatto di avere una intensa attività mentale non ha nulla a che vedere con la stupidità o con le malattie da diagnosticare. Dal suo racconto colgo una struttura caratteriale che si rifugia nei pensieri e nella fantasia per allontanarsi dalla realtà che le appare grigia. Vi è una mancanza di consapevolezza della realtà, di sé stessi, dei propri bisogni affettivi, questa difficoltà porta a non fare delle scelte consapevoli e come lei stessa afferma usare i numeri per le decisioni , quindi trasportata dalla casualità degli eventi. L’enorme attività mentale che la porta a rivedere gli eventi passati in un loop dalle infinite possibilità le sottrae energia fisica per le attività pratiche dando all’esterno l’apparenza di essere sempre con la testa tra le nuvole. I limiti delle strutture caratteriali possono essere affrontati con l’aiuto di uno psicoterapeuta bioenergetico che utilizzerà esercizi idonei a riscoprire il contatto con il corpo e il mondo. Non comprendo la sua affermazione iniziale sul costo delle psicoterapie, non costano mezzo stipendio e inoltre lo Stato dà l’opportunità di usufruire del Bonus Psicoterapeuta di cui le lascio il link che la riporta all’articolo della collega. https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-bonus-psicoterapia-gratuita-nel-2024.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Maria Graziano
il fatto di avere una intensa attività mentale non ha nulla a che vedere con la stupidità o con le malattie da diagnosticare. Dal suo racconto colgo una struttura caratteriale che si rifugia nei pensieri e nella fantasia per allontanarsi dalla realtà che le appare grigia. Vi è una mancanza di consapevolezza della realtà, di sé stessi, dei propri bisogni affettivi, questa difficoltà porta a non fare delle scelte consapevoli e come lei stessa afferma usare i numeri per le decisioni , quindi trasportata dalla casualità degli eventi. L’enorme attività mentale che la porta a rivedere gli eventi passati in un loop dalle infinite possibilità le sottrae energia fisica per le attività pratiche dando all’esterno l’apparenza di essere sempre con la testa tra le nuvole. I limiti delle strutture caratteriali possono essere affrontati con l’aiuto di uno psicoterapeuta bioenergetico che utilizzerà esercizi idonei a riscoprire il contatto con il corpo e il mondo. Non comprendo la sua affermazione iniziale sul costo delle psicoterapie, non costano mezzo stipendio e inoltre lo Stato dà l’opportunità di usufruire del Bonus Psicoterapeuta di cui le lascio il link che la riporta all’articolo della collega. https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-bonus-psicoterapia-gratuita-nel-2024.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche in presenza e on line
mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 416 visite dal 06/04/2024.
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