Inadeguatezza e ansia
Gentili medici,
Sono una ragazza che ha da poco iniziato la sua prima esperienza lavorativa.
Purtroppo fin da subito mi sono sentita inadeguata e davvero poco seguita nonostante le frequenti richieste d’aiuto, ma la situazione non sembra migliorare.
Questo mi porta a fare molti errori o a trovarmi bloccata nelle attività a tal punto da sentirmi continuamente inadeguata, triste e senza speranze, passando in depressione il tempo fuori dal lavoro e i fine settimana.
Gli errori che penso di commettere quotidianamente (e che sicuramente sto commettendo non ricevendo controlli) mi stanno generando una forte ansia che si ripercuote negativamente su ogni aspetto della mia vita.
Sono una persona perfezionista e soffro di ansia in molti ambiti della mia vita.
Tendo ad essere perfezionista perché non ho nessuna autostima e cerco di dare il massimo per credere più in me stessa; cosa che peraltro mai accade.
A volte penso di dover mollare tutto date le continue difficoltà e visto che da sola non riesco a risolverle perché non ho gli strumenti adatti (ho dovuto anche prendermi malattia perché ho avuto una specie di esaurimento).
Vorrei resistere da questa tentazione di fuga ma sono abbastanza disperata al momento.
La mia inadeguatezza mi porta a chiudermi in me stessa anche nel sociale.
Ormai sto accettando di sentirmi stupida su base quotidiana e questo mi fa stare davvero male perché non capisco tantissime cose e non so come andare avanti.
Ho concluso gli studi nei tempi e con buoni voti ma sento che ho troppe lacune sia di conoscenze che di competenze per queste mansioni e senza un supporto posso solo peggiorare la situazione.
Faccio psicoterapia ma in questo periodo non sento sollievo e non vedo per me nessun futuro sereno.
Avete cortesemente qualche consiglio per gestire questa forte ansia che credo si stia ormai trasformando in depressione data la situazione?
Sono una ragazza che ha da poco iniziato la sua prima esperienza lavorativa.
Purtroppo fin da subito mi sono sentita inadeguata e davvero poco seguita nonostante le frequenti richieste d’aiuto, ma la situazione non sembra migliorare.
Questo mi porta a fare molti errori o a trovarmi bloccata nelle attività a tal punto da sentirmi continuamente inadeguata, triste e senza speranze, passando in depressione il tempo fuori dal lavoro e i fine settimana.
Gli errori che penso di commettere quotidianamente (e che sicuramente sto commettendo non ricevendo controlli) mi stanno generando una forte ansia che si ripercuote negativamente su ogni aspetto della mia vita.
Sono una persona perfezionista e soffro di ansia in molti ambiti della mia vita.
Tendo ad essere perfezionista perché non ho nessuna autostima e cerco di dare il massimo per credere più in me stessa; cosa che peraltro mai accade.
A volte penso di dover mollare tutto date le continue difficoltà e visto che da sola non riesco a risolverle perché non ho gli strumenti adatti (ho dovuto anche prendermi malattia perché ho avuto una specie di esaurimento).
Vorrei resistere da questa tentazione di fuga ma sono abbastanza disperata al momento.
La mia inadeguatezza mi porta a chiudermi in me stessa anche nel sociale.
Ormai sto accettando di sentirmi stupida su base quotidiana e questo mi fa stare davvero male perché non capisco tantissime cose e non so come andare avanti.
Ho concluso gli studi nei tempi e con buoni voti ma sento che ho troppe lacune sia di conoscenze che di competenze per queste mansioni e senza un supporto posso solo peggiorare la situazione.
Faccio psicoterapia ma in questo periodo non sento sollievo e non vedo per me nessun futuro sereno.
Avete cortesemente qualche consiglio per gestire questa forte ansia che credo si stia ormai trasformando in depressione data la situazione?
[#1]
"Avete cortesemente qualche consiglio per gestire questa forte ansia.."?
"Faccio psicoterapia ma in questo periodo non sento sollievo e non vedo per me nessun futuro sereno."
Gentile utente,
leggendo le Sue due frasi che sopra ho riportato, innanzitutto dispiace per la fase difficile che sta attraversando.
Dispiace anche che la psicoterapia non stia dando i frutti auspicati.
Nel merito della sua richiesta, devo dire che rispondendo ad un breve consulto online è difficile e quasi impossibile riuscire ad essere più bravi che l* Specialista che cura attraverso un percorso in presenza.
. Innanzitutto perché non è sufficiente qualche "consiglio" per far fronte ad una situazione di "forte ansia".
. In secondo luogo perché, come osserva, in Lei la forte ansia è correlata al perfezionismo, al senso di inadeguatezza, alla "nessuna autostima".
E dunque il lavoro (psicologico) da fare è compless(iv)o.
Lei ha parlato esplicitamente con la sua Terapeuta di tutto ciò, nei termini espliciti con cui l'ha fatto qui?
Sente di nutrire confidenza e stima nei confronti della sua Terapeuta?
Quest'ultima che orientamento segue?
Che cadenza hanno le sedute e da quanto ha iniziato percorso?
In veste di paziente si applica al massimo nell'adempiere alle consegne che la sua curante le fornisce?
La psicoterapeuta ha accennato all'eventualità dell'utilizzo di farmaci, parallelamente?
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
"Faccio psicoterapia ma in questo periodo non sento sollievo e non vedo per me nessun futuro sereno."
Gentile utente,
leggendo le Sue due frasi che sopra ho riportato, innanzitutto dispiace per la fase difficile che sta attraversando.
Dispiace anche che la psicoterapia non stia dando i frutti auspicati.
Nel merito della sua richiesta, devo dire che rispondendo ad un breve consulto online è difficile e quasi impossibile riuscire ad essere più bravi che l* Specialista che cura attraverso un percorso in presenza.
. Innanzitutto perché non è sufficiente qualche "consiglio" per far fronte ad una situazione di "forte ansia".
. In secondo luogo perché, come osserva, in Lei la forte ansia è correlata al perfezionismo, al senso di inadeguatezza, alla "nessuna autostima".
E dunque il lavoro (psicologico) da fare è compless(iv)o.
Lei ha parlato esplicitamente con la sua Terapeuta di tutto ciò, nei termini espliciti con cui l'ha fatto qui?
Sente di nutrire confidenza e stima nei confronti della sua Terapeuta?
Quest'ultima che orientamento segue?
Che cadenza hanno le sedute e da quanto ha iniziato percorso?
In veste di paziente si applica al massimo nell'adempiere alle consegne che la sua curante le fornisce?
La psicoterapeuta ha accennato all'eventualità dell'utilizzo di farmaci, parallelamente?
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la risposta.
La mia terapeuta segue un approccio cognitivo comportamentale.
Sono in cura da circa due anni, ogni due settimane circa, e ho fiducia nei suoi confronti: grazie a lei ho allentato alcune paure ricorrenti nella mia vita (università, guida, alcuni pensieri ossessivi che con il tempo sono riuscita a smorzare anche se ogni tanto ricorrono).
Non mi ha mai proposto dei farmaci per affrontare la mia ansia che tuttavia continua a condizionarmi molto e da quando ho cominciato a lavorare ha raggiunto il suo picco. Temo anche io che intraprendendo una cura farmacologica potrei peggiorare e diventarne dipendente (tenderei infatti ad avere una personalità dipendente).
Data la mia difficile situazione lei suggerisce di cambiare e di cercare altrove ma il senso di fallimento e la paura di affrontare la situazione mi stanno bloccando.
Il punto è che in ogni lato della mia vita tendo a soffrire molto quindi anche se cambiassi il problema sicuramente tornerebbe. Spero di trovare la forza di volermi più bene ma in questo momento sento solo disperazione, come se non riuscissi a sbarazzarmi di queste sensazioni e nonostante l’impegno che ci metto sono impotente e incapace sempre più.
La mia terapeuta segue un approccio cognitivo comportamentale.
Sono in cura da circa due anni, ogni due settimane circa, e ho fiducia nei suoi confronti: grazie a lei ho allentato alcune paure ricorrenti nella mia vita (università, guida, alcuni pensieri ossessivi che con il tempo sono riuscita a smorzare anche se ogni tanto ricorrono).
Non mi ha mai proposto dei farmaci per affrontare la mia ansia che tuttavia continua a condizionarmi molto e da quando ho cominciato a lavorare ha raggiunto il suo picco. Temo anche io che intraprendendo una cura farmacologica potrei peggiorare e diventarne dipendente (tenderei infatti ad avere una personalità dipendente).
Data la mia difficile situazione lei suggerisce di cambiare e di cercare altrove ma il senso di fallimento e la paura di affrontare la situazione mi stanno bloccando.
Il punto è che in ogni lato della mia vita tendo a soffrire molto quindi anche se cambiassi il problema sicuramente tornerebbe. Spero di trovare la forza di volermi più bene ma in questo momento sento solo disperazione, come se non riuscissi a sbarazzarmi di queste sensazioni e nonostante l’impegno che ci metto sono impotente e incapace sempre più.
[#3]
Gentile utente,
Non sarebbe etico, né utile per lei, se noi entrassimo nei contenuti e nei metodi del percorso psicoterapeutico che lei sta già facendo: noi non La conosciamo, la sua terapeuta al contrario conosce i suoi meccanismi interiori già da un po'.
E dunque si affidi alla sua terapeuta.
Accennavo ai farmaci in quanto ritengo che -talvolta- un temporaneo utilizzo di farmaci può:
. aiutare a rendere più efficace ed attiva la partecipazione del paziente alla psicoterapia,
. aiutarlo ad alleggerire una situazione estremamente pesante e che potrebbe portarlo a prendere delle decisioni di cui potrebbe pentirsi.
Però questo è uno dei vari punti di vista al riguardo, che non raccoglie un consenso unanimemente condiviso nella comunità degli psicologi. SentendoLa così sofferente, avevo piacere che Lei ne venisse a conoscenza.
Le consigliamo di parlare con la Sua psicoterapeuta di questo nostro scambio qui, magari stampando il tutto.
Carissimi saluti e auguri per le Sue scelte.
Dott. Brunialti
Non sarebbe etico, né utile per lei, se noi entrassimo nei contenuti e nei metodi del percorso psicoterapeutico che lei sta già facendo: noi non La conosciamo, la sua terapeuta al contrario conosce i suoi meccanismi interiori già da un po'.
E dunque si affidi alla sua terapeuta.
Accennavo ai farmaci in quanto ritengo che -talvolta- un temporaneo utilizzo di farmaci può:
. aiutare a rendere più efficace ed attiva la partecipazione del paziente alla psicoterapia,
. aiutarlo ad alleggerire una situazione estremamente pesante e che potrebbe portarlo a prendere delle decisioni di cui potrebbe pentirsi.
Però questo è uno dei vari punti di vista al riguardo, che non raccoglie un consenso unanimemente condiviso nella comunità degli psicologi. SentendoLa così sofferente, avevo piacere che Lei ne venisse a conoscenza.
Le consigliamo di parlare con la Sua psicoterapeuta di questo nostro scambio qui, magari stampando il tutto.
Carissimi saluti e auguri per le Sue scelte.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per i consigli.
Cercherò di esprimere la tematica con la terapeuta che comunque continua a ritenere che la situazione in cui mi trovo sia davvero poco sostenibile per il mio equilibrio personale e che io debba trovare il coraggio di trovare quanto prima una situazione più adatta alle mie necessità (formazione, supporto, spiegazioni). Ad oggi opero in quasi totale autonomia, con temi delicati e molte scadenze da rispettare e gli errori sono sempre dietro l’angolo quindi la paura e lo sconforto mi rendono estremamente inquieta sentendomi inerme e inadeguata (sento un forte gap tra le mie capacità e conoscenze e quanto richiesto al punto da essere ingabbiata e terrorizzata ad ogni compito). Dubito costantemente della mia adeguatezza e di non essere capace di nulla
Spero che la situazione possa svoltare per me, ma mi sento incapace di muovermi.
Cercherò di esprimere la tematica con la terapeuta che comunque continua a ritenere che la situazione in cui mi trovo sia davvero poco sostenibile per il mio equilibrio personale e che io debba trovare il coraggio di trovare quanto prima una situazione più adatta alle mie necessità (formazione, supporto, spiegazioni). Ad oggi opero in quasi totale autonomia, con temi delicati e molte scadenze da rispettare e gli errori sono sempre dietro l’angolo quindi la paura e lo sconforto mi rendono estremamente inquieta sentendomi inerme e inadeguata (sento un forte gap tra le mie capacità e conoscenze e quanto richiesto al punto da essere ingabbiata e terrorizzata ad ogni compito). Dubito costantemente della mia adeguatezza e di non essere capace di nulla
Spero che la situazione possa svoltare per me, ma mi sento incapace di muovermi.
[#5]
La sua Terapeuta La conosce di persona da ben due anni, e dunque ha gli strumenti per consigliarLa per il meglio.
Non ci ha dato riscontro però rispetto ai farmaci, forse è una opzione che avete già escluso?
Dott. Brunialti
Non ci ha dato riscontro però rispetto ai farmaci, forse è una opzione che avete già escluso?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#6]
Utente
Gentile dottoressa, quella dei farmaci è un’opzione che nel mio caso specifico non è mai stata percorsa dalla mia terapeuta.
Credo che anche per la mia giovane età voglia farmi percorrere altre alternative che partano dalla mia stessa capacità e volontà di cambiamento anziché rimanere bloccata.
So comunque che non è totalmente contraria alle cure farmacologiche, che ritiene in certi casi un sostegno necessario, ma con me non ne hai mai parlato.
Dello stesso avviso è il medico curante.
Credo che anche per la mia giovane età voglia farmi percorrere altre alternative che partano dalla mia stessa capacità e volontà di cambiamento anziché rimanere bloccata.
So comunque che non è totalmente contraria alle cure farmacologiche, che ritiene in certi casi un sostegno necessario, ma con me non ne hai mai parlato.
Dello stesso avviso è il medico curante.
[#7]
Gentile utente,
il parere specialistico concorde di chi La conosce di persona, in presenza, da tempo, va preso in seria considerazione.
E dunque si affidi a loro con fiducia.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
il parere specialistico concorde di chi La conosce di persona, in presenza, da tempo, va preso in seria considerazione.
E dunque si affidi a loro con fiducia.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 861 visite dal 05/04/2024.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.