Allontano partner e non capisco perché. Non so se non lo amo o è evitamento
da 6 mesi sto facendo terapia con psicologa partita per ansia generalizzata e crisi depressiva (superata).
Mi sto impegnando per migliorare, per capire, soffro ma cerco di fare cose anche con l'ansia, leggo libri, non sempre riesco a funzionare, e più scavo più trovo cose da affrontare e mi sento sempre più a pezzi.
Esempio è venuto fuori che ho attaccamento evitante dovuto al mio passato e ora sospetto di avere l'ADHD perché ho da sempre funzionamenti che corrispondono a tale definizione (sto cercando psichiatra per approfondire la cosa nei prossimi mesi).
Al momento ho partner con relazione a distanza, ci vediamo 2-3 volte a settimana.
Gli dico cose cattive se mi impedisce di avere i miei spazi nei momenti di crisi, lo trascuro nei suoi bisogni perché sono a pezzi e devo dare precedenza a non mandare all'aria università con le poche energie che ho.
La psicoterapia mi sta rendendo più consapevole ma è anche stancante.
Alterno sovraccarico a iperattività per cercare di compensare o evadere dal sovraccarico mentale e fisico.
Ora darò esami e poi mi concentrerò su mindfulness con un corso e potenziamento delle regolazioni emotive con libri.
Il punto è: io non ho mai trattato così male un partner, è perché sto male o perché non lo amo?
La mia psicologa dice di provare a portarlo in seduta non come terapia di coppia ma come "special guest", dice che abbiamo problemi di comunicazione e non che stiamo male insieme, ma l'idea mi spaventa.
Vorrei lasciarlo ma non so se è evitamento, non amore, o paura di affrontare un'ennesima cosa da aggiungere a una lista di cose da affrontare che vedo sempre più lunga e spaventosa.
Intanto lo tratto male e lui dice che è perché non mi metto nei suoi panni.
Non so cosa fare.
Mi sto impegnando per migliorare, per capire, soffro ma cerco di fare cose anche con l'ansia, leggo libri, non sempre riesco a funzionare, e più scavo più trovo cose da affrontare e mi sento sempre più a pezzi.
Esempio è venuto fuori che ho attaccamento evitante dovuto al mio passato e ora sospetto di avere l'ADHD perché ho da sempre funzionamenti che corrispondono a tale definizione (sto cercando psichiatra per approfondire la cosa nei prossimi mesi).
Al momento ho partner con relazione a distanza, ci vediamo 2-3 volte a settimana.
Gli dico cose cattive se mi impedisce di avere i miei spazi nei momenti di crisi, lo trascuro nei suoi bisogni perché sono a pezzi e devo dare precedenza a non mandare all'aria università con le poche energie che ho.
La psicoterapia mi sta rendendo più consapevole ma è anche stancante.
Alterno sovraccarico a iperattività per cercare di compensare o evadere dal sovraccarico mentale e fisico.
Ora darò esami e poi mi concentrerò su mindfulness con un corso e potenziamento delle regolazioni emotive con libri.
Il punto è: io non ho mai trattato così male un partner, è perché sto male o perché non lo amo?
La mia psicologa dice di provare a portarlo in seduta non come terapia di coppia ma come "special guest", dice che abbiamo problemi di comunicazione e non che stiamo male insieme, ma l'idea mi spaventa.
Vorrei lasciarlo ma non so se è evitamento, non amore, o paura di affrontare un'ennesima cosa da aggiungere a una lista di cose da affrontare che vedo sempre più lunga e spaventosa.
Intanto lo tratto male e lui dice che è perché non mi metto nei suoi panni.
Non so cosa fare.
[#1]
Gentile Utente,
per prima cosa è necessario fare un po' di chiarezza, perchè mi pare che la problematica sia stata descritta in modo molto confuso e approssimativo.
Ritengo debba porre le domande al curante, che La conosce.
Si può anche ipotizzare che sia un modo (ovviamente disfunzionale) di stare in una relazione se c'è un problema di evitamento, ma al di là di queste ipotesi, La incoraggio a discuterne con la psicologa che La segue e chiarire, anche con l'obiettivo di essere più consapevole nella gestione delle relazioni.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
per prima cosa è necessario fare un po' di chiarezza, perchè mi pare che la problematica sia stata descritta in modo molto confuso e approssimativo.
Ritengo debba porre le domande al curante, che La conosce.
Si può anche ipotizzare che sia un modo (ovviamente disfunzionale) di stare in una relazione se c'è un problema di evitamento, ma al di là di queste ipotesi, La incoraggio a discuterne con la psicologa che La segue e chiarire, anche con l'obiettivo di essere più consapevole nella gestione delle relazioni.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 05/04/2024.
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