Chiedo aiuto per mio fratello
Salve,
sono una ragazza di 21 anni, le scrivo per chiedere informazioni riguardo mio fratello F. di 24 anni.
F. appena nato ha avuto una sofferenza fetale dovuta alla placenta che ormai era vecchia, è sempre stato
un ragazzo "problematico" nel senso che era sempre iper-attivo, non dava mai retta e cmq l'ambiente
familiare di certo non gli ha giovato (mio padre era sempre fuori per lavoro e il sabato e la domenica
era fuori per il suo hobby che è il volo) in più i miei parenti (soprattutto i nonni) lo hanno sempre allontanato
proprio per il suo carattere difficile e cmq non "normale" come quello dei miei cugini. F. a scuola ha sempre avuto
molta difficoltà a concentrarsi e quindi i risultati scolastici non sono stati buoni, tanto che ha frequentato un'
istituto professionale dove si era trovato abbastanza bene, fino all'ultimo anno dove non si sa perchè mio fratello
ha iniziato la sua "caduta". Dalla media del 7,5-8 ha smesso del tutto di studiare ed è uscito con un 60/100 risicato
ed ha rischiato di essere bocciato. In familia noi crediamo che lui abbia iniziato a fare uso di cannabis però questo
non so se possa spiegare un comportamento simile. Le premetto che F. ha sempre avuto un'odio verso mia madre
non lo so perchè però è sempre stato così, dall'inizio della "caduta" è diventato sempre più intrattabile, passava
da momenti dove sembrava "allegro" o cmq rideva a momenti che ti aggrediva verbalmente e a volte fisicamente.
Dopo la fine delle scuole superiori ha fatto un solo anno di lavoro ininterrotto e poi ha passato da un lavoro all'altro,
dice che non riesce e stare concentrato, oltre a tutto non ne ha minimamente voglia di lavorare e ora siamo in una
situazione che lui inizia una contratto di lavoro fa 3 ore e poi smette, dopo 3 mesi torna al lavoro magari mezza settimana
e poi smette è sempre peggio....Tra l'altro F. peggiora di giorno in giorno, fuma fino a un pacchetto e mezzo-due di
sigarette al giorno in più ci sono dei suoi comportamente che mi preoccupano seriamente: F. ha un'odio profondo per mio zio
G.(un signore di 49 anni obeso con una depressione data da una malattia mentale, marito della sorella di mio padre) perchè
a suo dire i nonni (e cmq su questo ha ragione) lo hanno sempre servito e riverito mentre F. che è loro nipote è sempre
stato allontanato e trattato male; questo suo odio lo manifesta prendendolo continuamente in giro, parlando come lui,
imitandolo fino all'ossessione e questo mi spaventa molto, in più ha tantissimi tick nervosi uno dei tanti è questo: deve
sfregarsi continuamente le mani e poi sbatterle...insomma la situazione non è assoltamente rosea, si rifiuta di andare
da uno psicologo e di giorno in giorno le sue stranezze aumentano, è in grado di aggredire una persona perchè fa qualcosa
che non gli va e dopo due secondi ride pensando a G., io sono sempre più preoccupata, lei cosa mi consiglia? La informo
che siamo 3 fratelli io F. e P. di 17 anni e diciamo che molte volte siamo messi da parte (non incolpo i miei genitori)
per via dei casini che combina al lavoro F.
sono una ragazza di 21 anni, le scrivo per chiedere informazioni riguardo mio fratello F. di 24 anni.
F. appena nato ha avuto una sofferenza fetale dovuta alla placenta che ormai era vecchia, è sempre stato
un ragazzo "problematico" nel senso che era sempre iper-attivo, non dava mai retta e cmq l'ambiente
familiare di certo non gli ha giovato (mio padre era sempre fuori per lavoro e il sabato e la domenica
era fuori per il suo hobby che è il volo) in più i miei parenti (soprattutto i nonni) lo hanno sempre allontanato
proprio per il suo carattere difficile e cmq non "normale" come quello dei miei cugini. F. a scuola ha sempre avuto
molta difficoltà a concentrarsi e quindi i risultati scolastici non sono stati buoni, tanto che ha frequentato un'
istituto professionale dove si era trovato abbastanza bene, fino all'ultimo anno dove non si sa perchè mio fratello
ha iniziato la sua "caduta". Dalla media del 7,5-8 ha smesso del tutto di studiare ed è uscito con un 60/100 risicato
ed ha rischiato di essere bocciato. In familia noi crediamo che lui abbia iniziato a fare uso di cannabis però questo
non so se possa spiegare un comportamento simile. Le premetto che F. ha sempre avuto un'odio verso mia madre
non lo so perchè però è sempre stato così, dall'inizio della "caduta" è diventato sempre più intrattabile, passava
da momenti dove sembrava "allegro" o cmq rideva a momenti che ti aggrediva verbalmente e a volte fisicamente.
Dopo la fine delle scuole superiori ha fatto un solo anno di lavoro ininterrotto e poi ha passato da un lavoro all'altro,
dice che non riesce e stare concentrato, oltre a tutto non ne ha minimamente voglia di lavorare e ora siamo in una
situazione che lui inizia una contratto di lavoro fa 3 ore e poi smette, dopo 3 mesi torna al lavoro magari mezza settimana
e poi smette è sempre peggio....Tra l'altro F. peggiora di giorno in giorno, fuma fino a un pacchetto e mezzo-due di
sigarette al giorno in più ci sono dei suoi comportamente che mi preoccupano seriamente: F. ha un'odio profondo per mio zio
G.(un signore di 49 anni obeso con una depressione data da una malattia mentale, marito della sorella di mio padre) perchè
a suo dire i nonni (e cmq su questo ha ragione) lo hanno sempre servito e riverito mentre F. che è loro nipote è sempre
stato allontanato e trattato male; questo suo odio lo manifesta prendendolo continuamente in giro, parlando come lui,
imitandolo fino all'ossessione e questo mi spaventa molto, in più ha tantissimi tick nervosi uno dei tanti è questo: deve
sfregarsi continuamente le mani e poi sbatterle...insomma la situazione non è assoltamente rosea, si rifiuta di andare
da uno psicologo e di giorno in giorno le sue stranezze aumentano, è in grado di aggredire una persona perchè fa qualcosa
che non gli va e dopo due secondi ride pensando a G., io sono sempre più preoccupata, lei cosa mi consiglia? La informo
che siamo 3 fratelli io F. e P. di 17 anni e diciamo che molte volte siamo messi da parte (non incolpo i miei genitori)
per via dei casini che combina al lavoro F.
[#1]
Gentile Utente,
mi rende un poco perplesso il fatto che a chiedere aiuto non siano i genitori di F ma la sorella (o quantomeno a noi non ne ha parlato).
Mi sembra una situazione un po' confusa, comunque mancano molte informazioni per poter fare una diagnosi anche approssimativa (ad esempio la vita sociale di F, eventuali fidanzate, ecc), diagnosi comunque poco significativa se fatta attraverso una mail.
Fossi in Lei proverei a parlarne intanto con i genitori, magari in un momento calmo, in cui F non è in casa, dicendo tutte le perplessità espresse nella mail a noi inviata. Grazie al loro aiuto si potrebbe convincere suo fratello quantomeno a fare una visita al vostro medico curante, per capire ad esempio se preoccuparsi o meno di questi tic, se richiedere una visita psichiatrica (vista ad esempio la presenza di irascibilità, sembra anche sbalzi d'umore, uso di sostanze).
Non credo che F accetterà volentieri, sicuramente non lo farà spontaneamente, però se i vostri genitori dovessero in qualche modo "negoziare" la consulenza con lui, forse si può fare qualcosa.
Ad esempio dovrebbero a mio avviso prendere posizione più ferma (del tipo "forse hai bisogno di un aiuto per mantenere un lavoro, e il lavoro per quanto ci riguarda DEVI averlo").
Però prenda le mie parole con le pinze, è difficile sbilanciarsi senza una conoscenza personale della situazione.
Rimane il fatto che, fossi in lei, due parole con i miei genitori le farei.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
mi rende un poco perplesso il fatto che a chiedere aiuto non siano i genitori di F ma la sorella (o quantomeno a noi non ne ha parlato).
Mi sembra una situazione un po' confusa, comunque mancano molte informazioni per poter fare una diagnosi anche approssimativa (ad esempio la vita sociale di F, eventuali fidanzate, ecc), diagnosi comunque poco significativa se fatta attraverso una mail.
Fossi in Lei proverei a parlarne intanto con i genitori, magari in un momento calmo, in cui F non è in casa, dicendo tutte le perplessità espresse nella mail a noi inviata. Grazie al loro aiuto si potrebbe convincere suo fratello quantomeno a fare una visita al vostro medico curante, per capire ad esempio se preoccuparsi o meno di questi tic, se richiedere una visita psichiatrica (vista ad esempio la presenza di irascibilità, sembra anche sbalzi d'umore, uso di sostanze).
Non credo che F accetterà volentieri, sicuramente non lo farà spontaneamente, però se i vostri genitori dovessero in qualche modo "negoziare" la consulenza con lui, forse si può fare qualcosa.
Ad esempio dovrebbero a mio avviso prendere posizione più ferma (del tipo "forse hai bisogno di un aiuto per mantenere un lavoro, e il lavoro per quanto ci riguarda DEVI averlo").
Però prenda le mie parole con le pinze, è difficile sbilanciarsi senza una conoscenza personale della situazione.
Rimane il fatto che, fossi in lei, due parole con i miei genitori le farei.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#2]
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Mi son chiesta anchio, come il Dott Bulla :" e i genitori?Compaiono delle figure di nonni che allontanano questo ragazzo, disagi sin da piccolo,accentuatisi poi con l'adolescenza, e culminati nell'attuale situazione,molto complessa.
Possibile che nessuno gli abbia mai suggerito di rivolgersi ad uno psichiatra, o al proprio medico?
E i genitori? E gli insegnanti?
Importante comunque ora è non lasciar scivolare il tutto ,gentile sorella di F,parli coi suoi genitori,cerchi di far capire ,in modo semplice ,che suo fratello ha bisogno di un aiuto,di una visita specialistica , oppure parli con chi è in confidenza ,vicino ,a suo fratello,per convincerlo.
Diagnosi sicuramente complessa,ma che va fatta ,così come pure un'eventuale terapia ,al piu' presto.
Con i migliori saluti
Dott.ssa Di Sipio
Possibile che nessuno gli abbia mai suggerito di rivolgersi ad uno psichiatra, o al proprio medico?
E i genitori? E gli insegnanti?
Importante comunque ora è non lasciar scivolare il tutto ,gentile sorella di F,parli coi suoi genitori,cerchi di far capire ,in modo semplice ,che suo fratello ha bisogno di un aiuto,di una visita specialistica , oppure parli con chi è in confidenza ,vicino ,a suo fratello,per convincerlo.
Diagnosi sicuramente complessa,ma che va fatta ,così come pure un'eventuale terapia ,al piu' presto.
Con i migliori saluti
Dott.ssa Di Sipio
[#3]
Utente
Anche la situazione con i miei genitori non è rosea...mio padre rifiuta mio fratello, probabilmente non accetta le sue difficoltà (mio padre non è un padre molto espansivo, ha sempre detto che se tornasse indietro non farebbe nessun figlio, ma questo è un capitolo a parte) e non intende spendere soldi per fargli una terapia da un professionista dice che: "gli serviranno x mantenerlo quando sarà pazzo del tutto", mia madre non riuscirebbe finanziariamente a fargli intraprendere questa terapia, siamo andati già dal nostro medico curante che però ci ha consigliato solo il SIMAP, mio fratello nn ne vuole nemmeno sentir parlare e a mia mamma hanno detto che lo metterebbero solo sotto farmaci e lei non vuole...Così mi chiedo se esiste un centro (tramite usl, centro giovani) dove si riuscirebbe lo stesso a intraprendere una terapia meno onerosa?
[#4]
Gentile utente,
una possibile soluzione potrebbe essere quella di ricercare, sul vostro territorio, un CPS, Centro Psico Sociale, dove poter richiedere un inquadramento diagnostico e un aiuto. In questo modo evita di andare nel circuito privato che, secondo suo padre, farebbe spendere troppi soldi. Al tempo stesso potrebbe portare avanti attivamente una strategia per affrontare il problema di suo fratello, che è ancora un pò confuso e ombroso.
Da come descrive le reazioni dei suoi genitori, potrebbe essere un inizio incominciare a parlarne singolarmente con sua madre, in modo tale da avere una posizione forte e comune assieme.
Se è presente quella, sarebbe più facile affrontare anche suo fratello e lo scetticismo o indifferenza di suo padre.
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
una possibile soluzione potrebbe essere quella di ricercare, sul vostro territorio, un CPS, Centro Psico Sociale, dove poter richiedere un inquadramento diagnostico e un aiuto. In questo modo evita di andare nel circuito privato che, secondo suo padre, farebbe spendere troppi soldi. Al tempo stesso potrebbe portare avanti attivamente una strategia per affrontare il problema di suo fratello, che è ancora un pò confuso e ombroso.
Da come descrive le reazioni dei suoi genitori, potrebbe essere un inizio incominciare a parlarne singolarmente con sua madre, in modo tale da avere una posizione forte e comune assieme.
Se è presente quella, sarebbe più facile affrontare anche suo fratello e lo scetticismo o indifferenza di suo padre.
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.5k visite dal 04/02/2007.
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