Come andare avanti?

Il mio ragazzo mi ha lasciata due mesi fa dicendomi "non provo più le stesse cose di prima".

Durante il primo anno di frequentazione era in una situazione delicata, faceva uso di droga e si era un po' fatto terra bruciata intorno.
Io ero comunque rimasta, nonostante sapessi molte cose che mi avrebbero dovuta allontanare.
Dopo l'anno, "mette la testa a posto", riduce il consumo a una volta a settimana e si trasforma nel fidanzato perfetto (non gli ho mai fatto pressioni o chiesto di cambiare)... iniziamo a convivere, va sempre tutto benissimo, litigi praticamente pari a zero.
Avanti così per due anni.

Facciamo un bellissimo viaggio, torniamo e le cose continuano ad andare bene, ripete sempre quanto sia fortunato ad avermi, che chissà dove sarebbe stato se non ci fossi stata io, tanto che propone di prendere un altro animaletto insieme... per poi lasciarmi due giorni dopo!! ! Aggiungendo che non tornerà mai sui suoi passi, che ha solo 25 anni e una vita davanti.

Sono dovuta tornare dai miei genitori (con cui comunque vado d'accordo).
Qualche settimana dopo avermi lasciata ha detto "è un po' che mi veniva il pensiero di lasciarti, ma le cose andavano benissimo e quindi lo cacciavo via... poi tornava e lo cacciavo via di nuovo".

Dice non gli importi nulla di me, che non gli fregherebbe vedermi con un'altra persona, ma quando pubblico una foto con amici di sempre, mi scrive che faccio ridere.

Ma allora non è vero che non gli frega proprio nulla, o mi sbaglio?
Anche se penso stia vedendo altre ragazze...
IO SONO DISTRUTTA.
OGNI GIORNO piango almeno mezz'ora e son due mesi che vado avanti così! Stavamo benissimo insieme, lo ripeteva anche lui ogni volta senza che chiedessi nulla! Sarà colpa di ciò che utilizza?

Non riesco a uscire e quando lo faccio, finisco sempre a piangere disperata! Non so più cosa fare, non ho più voglia di vivere, non dormo e non riesco più ad allenarmi!
Sono stata un mese da una psicologa, ma ho smesso di andare perchè non mi sembrava fosse d'aiuto, non mi diceva mai nulla.
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Dr.ssa Cristina Finocchiaro Psicologo, Psicoterapeuta 68 7
Gentile, vorrei rasserenarla che la sua reazione sembra rientrare in quello stato psicologico transitorio conseguente alla perdita di una persina significativa, che ha fatto parte integrante della sua esistenza, per un periodo di due anni. La reazione si patologizza se è presente una difficoltà ad accettare la sua ineluttabilità, che il suo ex compagno sembrerebbe averle chiaramente espresso: "non provo più le stesse cose di prima" e "..aggiungendo che non tornerà mai sui suoi passi". Perchè non poter accettare che sia finito il sentimento? Riflettere su cosa vi ha fatto incontrare e legare, su ciò che vi siete scambiati e quali siano state le richieste reciproche (consapevoli e inconsapevoli), la aiuterà ad affrontare con più serenità questo momento, e forse la possibilità che vi siate scambiati qualcosa di positivo e che resti qualcosa di bello tra voi, come scrive "ma quando pubblico una foto con amici di sempre, mi scrive che faccio ridere", le potrà dare la forza di superare questa fase. Cordiali saluti

Dr. Cristina Finocchiaro
Dottore in Psicologia Clinica, Specializzata in Psicoterapia sistemica e relazionale e psicodiagnostica - Roma