Non sentire casa nuova mia
Buongiorno, è da un po’ di tempo che ho pensiero ricorrente, che non riesco in alcun modo a togliermi dalla testa.
In breve, circa 6 mesi fa sono andata a convivere con il mio compagno a casa sua, con sua intendo la casa in cui ha vissuto da quando è piccolo.
Premetto che ora viviamo a circa 20 minuti di auto dai miei e da dove lavoriamo entrambi.
Inizialmente tutto bene, non vedevo l’ora di fare questo passo (è la prima volta che vado a convivere, è stata un po’ dura inizialmente perché con la mia famiglia ho un rapporto bellissimo, siamo molto legati).
Tuttavia, dopo essere rimasta incinta, ho iniziato a sentire sempre più il bisogno di avvicinarmi alla città dove vivevo, dove tuttora vivono i miei genitori, come se avessi bisogno di una sicurezza in più.
Dove viviamo ora siamo distanti da tutto e tutti, è un paesino che a malapena possiede un bar.
Anche solo per andare a fare la spesa dobbiamo fare 15 minuti di strada.
Se prima vedevo la nostra nuova casa perfetta, ora sta iniziando a piacermi sempre meno, non riesco proprio a sentirla mia.
Sarà perché mi piacerebbe qualcosa di più moderno, di più comodo anche per quanto riguarda la posizione in vista del futuro ormai prossimo che ci aspetta da genitori.
La situazione sta diventando sempre più opprimente, non riesco a sentirmi serena al 100%, nonostante con il mio compagno io vada molto d’accordo, non c’è alcun problema tra noi.
Ho provato a toccare l’argomento con lui, chiedendogli in maniera molto vaga se lui ha intenzione di rimanere in questo paese tutta la vita e lui mi è sembrato irremovibile, affermando di non aver intenzione di spostarsi e cercare una nuova casa, per lo meno non per ora.
So che ora non è il momento adatto, perché abbiamo appena sistemato questa casa e perché quest’anno ci saranno già abbastanza cambiamenti, ma a me rassicurerebbe anche solo il fatto di sentirmi dire che prima o poi ce ne andremo e ci avvicineremo un po’ di più a dove abbiamo tutto: lavoro, affetti (almeno per quanto riguarda me).
Non so come uscire da questa situazione, questo pensiero mi sta sempre più logorando ed è brutto perché vorrei vivermi questo momento così delicato in maniera del tutto serena ultimamente noto che anche inconsapevolmente cerco di stare a casa il meno possibile (anche perché il mio compagno a casa ci sta poco tra lavoro e impegni vari), cerco sempre di fermarmi dai miei genitori dopo lavoro o comunque in qualsiasi occasione si presenti.
Come posso fare per uscirne?
Grazie in anticipo.
In breve, circa 6 mesi fa sono andata a convivere con il mio compagno a casa sua, con sua intendo la casa in cui ha vissuto da quando è piccolo.
Premetto che ora viviamo a circa 20 minuti di auto dai miei e da dove lavoriamo entrambi.
Inizialmente tutto bene, non vedevo l’ora di fare questo passo (è la prima volta che vado a convivere, è stata un po’ dura inizialmente perché con la mia famiglia ho un rapporto bellissimo, siamo molto legati).
Tuttavia, dopo essere rimasta incinta, ho iniziato a sentire sempre più il bisogno di avvicinarmi alla città dove vivevo, dove tuttora vivono i miei genitori, come se avessi bisogno di una sicurezza in più.
Dove viviamo ora siamo distanti da tutto e tutti, è un paesino che a malapena possiede un bar.
Anche solo per andare a fare la spesa dobbiamo fare 15 minuti di strada.
Se prima vedevo la nostra nuova casa perfetta, ora sta iniziando a piacermi sempre meno, non riesco proprio a sentirla mia.
Sarà perché mi piacerebbe qualcosa di più moderno, di più comodo anche per quanto riguarda la posizione in vista del futuro ormai prossimo che ci aspetta da genitori.
La situazione sta diventando sempre più opprimente, non riesco a sentirmi serena al 100%, nonostante con il mio compagno io vada molto d’accordo, non c’è alcun problema tra noi.
Ho provato a toccare l’argomento con lui, chiedendogli in maniera molto vaga se lui ha intenzione di rimanere in questo paese tutta la vita e lui mi è sembrato irremovibile, affermando di non aver intenzione di spostarsi e cercare una nuova casa, per lo meno non per ora.
So che ora non è il momento adatto, perché abbiamo appena sistemato questa casa e perché quest’anno ci saranno già abbastanza cambiamenti, ma a me rassicurerebbe anche solo il fatto di sentirmi dire che prima o poi ce ne andremo e ci avvicineremo un po’ di più a dove abbiamo tutto: lavoro, affetti (almeno per quanto riguarda me).
Non so come uscire da questa situazione, questo pensiero mi sta sempre più logorando ed è brutto perché vorrei vivermi questo momento così delicato in maniera del tutto serena ultimamente noto che anche inconsapevolmente cerco di stare a casa il meno possibile (anche perché il mio compagno a casa ci sta poco tra lavoro e impegni vari), cerco sempre di fermarmi dai miei genitori dopo lavoro o comunque in qualsiasi occasione si presenti.
Come posso fare per uscirne?
Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile signora,
Lei scrive: "Premetto che ora viviamo a circa 20 minuti di auto dai miei e da dove lavoriamo entrambi."
Mi pare una distanza minima, raggiungibile in poco tempo. I Suoi potranno darLe una mano anche con il bimbo vista la distanza minima.
Forse ha bisogno di capire meglio le implicazioni di quanto afferma: "è stata un po’ dura inizialmente perché con la mia famiglia ho un rapporto bellissimo, siamo molto legati".
Non c'è uno strappo con la famiglia di origine, ma ora la Sua famiglia è il Suo compagno e il bimbo che sta per nascere.
Ma mi pare che per Lei gli affetti siano altrove: " a me rassicurerebbe anche solo il fatto di sentirmi dire che prima o poi ce ne andremo e ci avvicineremo un po’ di più a dove abbiamo tutto: lavoro, affetti (almeno per quanto riguarda me).
Il Suo tutto è dove vive ora, così come gli affetti. Come mai sente la necessità di tornare indietro?
Quali sono davvero le difficoltà a staccarsi dai Suoi?
Cordiali saluti,
Angela Pileci
Lei scrive: "Premetto che ora viviamo a circa 20 minuti di auto dai miei e da dove lavoriamo entrambi."
Mi pare una distanza minima, raggiungibile in poco tempo. I Suoi potranno darLe una mano anche con il bimbo vista la distanza minima.
Forse ha bisogno di capire meglio le implicazioni di quanto afferma: "è stata un po’ dura inizialmente perché con la mia famiglia ho un rapporto bellissimo, siamo molto legati".
Non c'è uno strappo con la famiglia di origine, ma ora la Sua famiglia è il Suo compagno e il bimbo che sta per nascere.
Ma mi pare che per Lei gli affetti siano altrove: " a me rassicurerebbe anche solo il fatto di sentirmi dire che prima o poi ce ne andremo e ci avvicineremo un po’ di più a dove abbiamo tutto: lavoro, affetti (almeno per quanto riguarda me).
Il Suo tutto è dove vive ora, così come gli affetti. Come mai sente la necessità di tornare indietro?
Quali sono davvero le difficoltà a staccarsi dai Suoi?
Cordiali saluti,
Angela Pileci
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
La ringrazio anzitutto per il pronto riscontro. In realtà non so bene il perché senta tutta questa necessità di sentirmi così vicino ai miei genitori. Mi rendo conto che la distanza è minima, tuttavia la sento comunque. Un altro aspetto che mi tocca è il fatto che la casa dove siamo ora non mi piace, ripeto non la sento mia , ci ho provato in tutti i modi a farmela piacere ma non ci riesco proprio. Mi piacerebbe un ambiente caldo, confortevole, cosa che in quella casa non percepisco. Probabilmente oltre alla distanza è anche questo che mi disturba, anzi ne sono piuttosto sicura. Forse, più della distanza stessa. Quando sono con il mio compagno io sto bene, mi sento tranquilla, ma quando mi ritrovo da sola lì dentro mi sembra di essere in una casa qualsiasi, non casa mia.
[#3]
Come mai avete deciso di vivere in quella casa e di non scegliere una casa vostra, nella quale non ci aveva vissuto prima nessuno dei due?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Per una questione di comodità, in quanto questa casa è di sua proprietà ed ha due appartamenti, uno dei quali abbiamo un po’ sistemato per andarci a vivere. Ha ancora un anno di mutuo da pagare, quindi per un anno ovviamente capisco che sia auspicabile stare lì, ma dopo vorrei cambiare e trasferirmi in una casa che possa sentire finalmente mia, mi piacerebbe tanto trovassimo una casa nuova per entrambi, perché ovviamente lui che ci ha vissuto da sempre la percepisce sicuramente sua, io per niente tuttavia ogni volta che cerco di aprire la conversazione in merito sembra irremovibile, quasi si innervosisce.
[#5]
In fondo quest'anno, durante il quale verrà estinto il mutuo, e soprattutto diventerete genitori potrebbe essere anche l'occasione per vedere come va e capire meglio come mai Lei abbia ancora così tanto bisogno di essere molto più vicina alla Sua famiglia d'origine.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
Cordiali saluti,
Angela Pileci
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Utente
La ringrazio. Per quanto riguarda il non sentire mia la casa dove vivo ora, ha qualche consiglio da darmi? Ormai sono passati mesi e non riesco ancora a provare quella sensazione di conforto e calore che vorrei provare. L’unica soluzione mi sembra quella di cambiare, mi sono imputata e non so come uscirne.
[#7]
Buongiorno,
io non so per quanto tempo ha vissuto nella vecchia casa, ma credo abbia avuto modo di costruire un pezzo della Sua storia non solo con i Suoi affetti, ma anche individuale.
Lasciare la casa cui abbiamo attribuito un certo significato non è semplice, ma fattibile.
D'altra parte anche ora con la Sua nuova famiglia potrà fare la stessa cosa, non crede?
Si dia tempo, ma credo abbia bisogno di trovare anche l'entusiasmo e l'eccitazione, la curiosità per farlo, non solo impuntarsi. Veda come va per il prossimo anno.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
io non so per quanto tempo ha vissuto nella vecchia casa, ma credo abbia avuto modo di costruire un pezzo della Sua storia non solo con i Suoi affetti, ma anche individuale.
Lasciare la casa cui abbiamo attribuito un certo significato non è semplice, ma fattibile.
D'altra parte anche ora con la Sua nuova famiglia potrà fare la stessa cosa, non crede?
Si dia tempo, ma credo abbia bisogno di trovare anche l'entusiasmo e l'eccitazione, la curiosità per farlo, non solo impuntarsi. Veda come va per il prossimo anno.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.4k visite dal 26/03/2024.
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