Inserimento scuola materna

Salve sono la mamma di un bambino di 3 anni appena compiuti.
È un bambino molto vivace e sveglio e attento.
Ama giocare all aria aperta e fare "pasticci".
Io sono una casalinga e da quando è nato gli ho dato sempre attenzioni e ho cercato sempre di capire e soddisfare i suoi bisogni.
Sono una madre che spiega le cose cob tanta pazienza quando fa i capricci o fa qualcosa che non deve fare e cerco sempre di ottenere dei risultati.
È un bambino molto legato a me però riesco a lasciarlo con i nonni quando ho delle commissioni da svolgere.
Ora vado al dunque.
A settembre del 2023 avrebbe dovuto frequentare la materna perché lui rientr come anticipatario.
Da protocollo ci sarebbero dovuti essere 15 giorni di inserimento che le maestre chiamano dolce.
I primi 2 giorni tutto perfetto il bambino gioca molto disinvolto pur essendo ul posto nuovo con persone sconosciute va volentieri nell aula a fare merendA xon gli altri bambini senza nessuna obiezione.
Tutto ciò in mia presenza nei paraggi.
Il terzo giorno di asilo le maestre pretendono che noi mamme dobbiamo andare via e loro devono svolgere le attività e seguire un programma.
si è verificato un episodio che ha rovinato tutto purtroppo.
La maestra gli ha tolto i giochi e bruscamente l ha portato nell aula dove lui non voleva stare, al che lei ha chiuso la porta e il bambino vedendo la porta chiusa ha iniziato a piangere e da quel momento in poi non è stato più così semplice portarlo all asilo da quel momento andavamo a scuola ma lui non si staccava nemmeno dalle mie braccia partivamo piangendo da casa è stato un incubo fino a quando la maestra di ha detto di non portarlo più a scuola perché non riesce a gestirlo.
Io mortificata demoralizzata e arrabbiata non l ho portato più è abbiamo vissuto un periodo che io non potevo allontanarmi nemmeno da una stanza all altra e dico di più neanche col padre voleva stare se non in mia presenza.
Adesso va meglio però a settembre dovrebbe cominciare di nuovo l asilo l ho iscritto in un altra struttura.
Siccome io ci tengo che deve frequentare però nello stesso tempo non voglio commettere errori.
La mia domanda è questa come devo gestire questa cosa?
Come posso fare che lui si fidi delle maestre e dell ambiente?
so anche che uso troppo la forza ottengo l effetto contrario.
Per questo mi rivolgo a uno specialista.
Vorrei arrivarci pronta e sicuramente con meno ansia perché so perfettamente che non sarà per nulla facile.
Grazie a chi mi risponderà
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

".. La maestra gli ha tolto i giochi e bruscamente l ha portato nell aula dove lui non voleva stare, al che lei ha chiuso la porta e il bambino vedendo la porta chiusa ha iniziato a piangere.."

Se Lei non si trovava in struttura, chi Le ha fatto un racconto così dettagliato e raccapricciante?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Salve grazie innanzitutto per avermi risposto. Forse ho omesso un particolare. Siccome erano giorni di inserimento noi mamme eravamo presenti. La struttura ha una sala giochi molto spaziosa e l inserimento con un genitore in presenza si svolgeva in questa sala le aule (aula merenda e aula per le attività didattiche)sono proprio lì. Ed io ero presente proprio erano previsti 15 giorni di inserimento dolce. Ovviamente e giustamente nell aula non era presente perché li non era prevista la nostra presenza
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
".. Come posso fare che lui si fidi delle maestre e dell ambiente?.." ci chiede.

Il bambino si fida se percepisce che il genitore si fida.

Più la famiglia è stata calda e accogliente, più il bambino fa fatica ad incontrare la realtà esterna, quella che prevede il confronto con altri adulti e con i coetanei.

Alla Scuola materna gli altri adulti/e
.non sono in un rapporto uno a uno come avviene nella relazione madre-bambino,
.e oltre al singolo devono avere attenzione all'intero gruppo e alle dinamiche che all'interno si creano.
Inoltre le insegnanti, avendo esperienza di bambini e bambine di questa fascia di età, sono in grado di percepirne le carenze evolutive in misura maggiore che i genitori.
Mi riferisco, ad esempio,
.alla tolleranza alle frustrazioni adeguate all'età,
.alla competenza nelle relazioni con i compagni/e,
.alla capacità di far fronte all'assenza temporanea della figura genitoriale attraverso risorse interiori.

In questa fase, la fatica per il bambino/a è notevole, soprattutto se non è stato/a allenato a vivere il gruppo di coetanei/e e una madre defilata.
Fortunatamente Voi genitori avete davanti parecchi mesi di possibile allenamento, in tale senso; mi riferisco alla frequentazione del parco giochi e ad altre attività che mettono il Suo bambino a contatto con i coetanei e ad una presenza materna "sufficiente".

Che significa?

Il grande Winnicott affermava con sicurezza e decisione che la madre ha da essere *sufficientemente buona*, cioè non perfetta. In questo secondo caso la distanza fra la relazione con la madre e la relazione col mondo sarebbe talmente incommensurabile da rendere impossibile per il bambino qualsiasi apprezzamento per il mondo esterno. E dunque aprirebbe la porta a fenomeni di asocialità.

Ci sono sofferenze di crescita che anche i bambini/e sono chiamati/e ad affrontare e che i genitori non possono togliere. Ed è proprio questo percorso che porta i/le figli* a viversi come una persona non più 'fusa' con la madre, ma gradualmente ben distinta.
Ciò è possibile se anche la madre riconosce ed accetta le proprie difficoltà, talvolta anche nel distanziarsi, aprendo le proprie braccia amorevoli affinché il/la proprio figlio si inoltri coraggiosamente nel mondo; rassicurato dalla certezza che la madre c'è anche quando non è presente e onnipotente.

Gentile mamma, La incoraggio a lavorare sulla propria consapevolezza riguardo a tali tematiche, e ad allenare il bambino al mondo esterno (relazioni, frustrazioni) affinché sia più competente tra qualche mese, e facendo Lei stessa un passo indietro.
Sarete entramb* più pront* nel settembre prossimo.

E' inoltre è importante coinvolgere il padre.
I padri hanno frequentemente una modalità più realistica di rapportarsi con i figli/e, e dunque fanno da efficace ponte tra l'incondizionato amore materno e la realtà del mondo esterno. E' la distinzione che F. Fornari fa tra "codice materno" basato sulla risposta ai bisogni e sulla la comprensione, e "codice paterno" aderente al principio di realtà e incoraggiante dell'autonomia e della tolleranza alle frustrazioni.
F. Fornari attira l'attenzione sui danni che un eccesso di "codice materno" produce quando non viene controbilanciato dal paterno.

Con l'auspicio che tali riflessioni La possano aiutare,
La saluto cordialmente.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua gentile risposta il padre purtroppo è poco presente per via del lavoro però quando lui c'è io mi metto da parte e sto già mettendo in atto ciò che lei mi ha detto(parco laboratori educativi feste tra bambini ecc....)
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Ne sono lieta.
Dunque a settembre sarete più sereni e competenti.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/