Stato di ansia
Buongiorno dottore,
mi sto ritrovando a vivere da ormai due mesi in uno stato di non-vita, di paralisi (che comunque sento di meritare), perchè qualche mese fa ho avuto un rapporto a rischio con un ragazzo che non conoscevo, di cui non conosco nemmeno lo stato sierologico. Ho eseguito dopo piu di 100 giorni il test dell'hiv dandomi risultato negativo, e il medico che me l'ha consegnato ha detto che era da considerarsi definitivo. Ma se questo risultato mi ha inizialmente confortato un pò, dopo pochi giorni sono sprofondata di nuovo nell'ansia e nell'agitazione piu assoluta. Il pensiero di essermi infettata, nonostante quello che il test dice, mi accompagna sempre 24h su 24, 7 giorni su sette, senza tregua, passo ore in internet a sforgliare pagine e pagine che parlano dei sintomi della sieroconversione, ad ogni piccola sensazione non usuale che percepisco dal mio corpo mi sento sprofondare, mi misuro la febbre anche 6-7 volte al giorno, inghiottisco la saliva per decine di volte di seguito per vedere se provo dolore, mi palpo i linfonodi per ore per vedere se sono ingrossati ecc ecc E effettivamente ora sento un fastidio inusuale ai linfonodi sotto l'orecchio, oltre al fatto che da circa una settimana tutti i muscoli sono doloranti, soprattutto quelli di braccia, schiena, collo..Ora mi chiedo se questi dolori siano reali e probabilmente sintomo di una sieroconversione tardiva o se sto soltanto somatizzando la mia ansia in questo modo..Ma poi mi dico che è impossibile che la sola testa possa provocare tutto ciò, non riesco a credere che possano esser solo disturbi spicosomatici, preferisco credere che siano disturbi reali e preoccupanti, non perchè è quello che desidero, ma perchè non voglio illudermi inutilmente. Poi sono diventata ipocondriaca anche nei confronti di altre malattie, per le quali mi comporto in questo stesso modo, cambiano i sintomi, ma la storia è la stessa, e mi sento delusissima dal comportamento immaturo e irresponsabile che ho avuto (il rapporto a rischio) e penso che questa sia la giusta punizione a quello che ho fatto, non ho giustificazioni. Non riesco nemmeno a vedere un futuro per me, non riesco ad esempio a pensare all'università che inizierò a Ottobre, perchè son sicura che da un momento all'altro una di queste malattie, AIDS in primis mi verrà diagnosticata e la mia vita sarà finita. Sono in uno stato di angoscia piu totale e non so come uscirne, ho pensato di contatattare una psicologa, con la quale avevo avuto dei consulti in passato, ma penso che qualsiasi cosa possa dirmi io non riuscirò a tranquillizzarmi, so che deve scattare qualcosa in me perchè io possa uscirne, ma non so dove cercare.
Grazie per il tempo che mi ha dedicato, davvero.
mi sto ritrovando a vivere da ormai due mesi in uno stato di non-vita, di paralisi (che comunque sento di meritare), perchè qualche mese fa ho avuto un rapporto a rischio con un ragazzo che non conoscevo, di cui non conosco nemmeno lo stato sierologico. Ho eseguito dopo piu di 100 giorni il test dell'hiv dandomi risultato negativo, e il medico che me l'ha consegnato ha detto che era da considerarsi definitivo. Ma se questo risultato mi ha inizialmente confortato un pò, dopo pochi giorni sono sprofondata di nuovo nell'ansia e nell'agitazione piu assoluta. Il pensiero di essermi infettata, nonostante quello che il test dice, mi accompagna sempre 24h su 24, 7 giorni su sette, senza tregua, passo ore in internet a sforgliare pagine e pagine che parlano dei sintomi della sieroconversione, ad ogni piccola sensazione non usuale che percepisco dal mio corpo mi sento sprofondare, mi misuro la febbre anche 6-7 volte al giorno, inghiottisco la saliva per decine di volte di seguito per vedere se provo dolore, mi palpo i linfonodi per ore per vedere se sono ingrossati ecc ecc E effettivamente ora sento un fastidio inusuale ai linfonodi sotto l'orecchio, oltre al fatto che da circa una settimana tutti i muscoli sono doloranti, soprattutto quelli di braccia, schiena, collo..Ora mi chiedo se questi dolori siano reali e probabilmente sintomo di una sieroconversione tardiva o se sto soltanto somatizzando la mia ansia in questo modo..Ma poi mi dico che è impossibile che la sola testa possa provocare tutto ciò, non riesco a credere che possano esser solo disturbi spicosomatici, preferisco credere che siano disturbi reali e preoccupanti, non perchè è quello che desidero, ma perchè non voglio illudermi inutilmente. Poi sono diventata ipocondriaca anche nei confronti di altre malattie, per le quali mi comporto in questo stesso modo, cambiano i sintomi, ma la storia è la stessa, e mi sento delusissima dal comportamento immaturo e irresponsabile che ho avuto (il rapporto a rischio) e penso che questa sia la giusta punizione a quello che ho fatto, non ho giustificazioni. Non riesco nemmeno a vedere un futuro per me, non riesco ad esempio a pensare all'università che inizierò a Ottobre, perchè son sicura che da un momento all'altro una di queste malattie, AIDS in primis mi verrà diagnosticata e la mia vita sarà finita. Sono in uno stato di angoscia piu totale e non so come uscirne, ho pensato di contatattare una psicologa, con la quale avevo avuto dei consulti in passato, ma penso che qualsiasi cosa possa dirmi io non riuscirò a tranquillizzarmi, so che deve scattare qualcosa in me perchè io possa uscirne, ma non so dove cercare.
Grazie per il tempo che mi ha dedicato, davvero.
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Gentile ragazza, ciò che riporta è tipico di un comportamento ipocondriaco che la spinge a cercare rassicurazioni, purtroppo queste, durano così poco da rispingerla a cercare ancora. Il tutto è aggravato dal senso di colpa e dalla percezione della giustezza del suo calvario come espiazione di quel peccato. No si preoccupi di cosa le dirà la psicologa in anticipo ma si preoccupi di contattarla e di parlare con lei. Non esistono parole di conforto visto che, come già ha avuto modo di sperimentare, funzionano solo per attimi, esistono invece terapie psicologiche che, nel suo caso, sono consigliate.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
Grazie per la risposta...
Ha detto che le rassicurazioni in questo mio stato valgon poco, e le do ragione, è come dice lei, ma ho davvero bisogno di sapere una cosa: se l'infezione è così acuta da presentare sintomi, entro quanto tempo dal rapporto a rischio essi si fanno sentire? Un medico mi ha detto solo dopo pochi giorni, è vero?
Grazie ancora. e buona domenica
Ha detto che le rassicurazioni in questo mio stato valgon poco, e le do ragione, è come dice lei, ma ho davvero bisogno di sapere una cosa: se l'infezione è così acuta da presentare sintomi, entro quanto tempo dal rapporto a rischio essi si fanno sentire? Un medico mi ha detto solo dopo pochi giorni, è vero?
Grazie ancora. e buona domenica
[#4]
Utente
Lo so che è così, anche perchè, al di fuori di questa situazione ho sempre avuto problemi di ansia esagerata in ogni situazione (esami, colloquio lavoro ecc), ma adesso come adesso non riesco ad essere fredda, avrei solo bisogno di sapere questo per mettermi almeno un pò l'anima in pace.
E' un circolo vizioso forse, ma non ho la forza di interromperlo ora, avrei davvero bisogno di una risposta al mio quesito, che sarà l'ultimo che le porrò.
Grazie
E' un circolo vizioso forse, ma non ho la forza di interromperlo ora, avrei davvero bisogno di una risposta al mio quesito, che sarà l'ultimo che le porrò.
Grazie
[#6]
Gentile Utente,
se lei sapesse di avere una malattia si curerebbe, vero?
Ecco, una malattia c'è davvero, e si chiama Disturbo d'Ansia. Tale disturbo si cura associando farmacoterapia e psicoterapia, meglio se ad indirizzo cognitivo comportamentale.
Quel rapporto a rischio le ha lasciato un piccolo segno, o trauma, che ha scatenato l'ansia comunque già presente, come ci ha scritto.
Provi a leggere questo articolo, e poi veda se si ritrova oppure no
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
e soprattutto decida di curarsi, ma della malattia che ha davvero
se lei sapesse di avere una malattia si curerebbe, vero?
Ecco, una malattia c'è davvero, e si chiama Disturbo d'Ansia. Tale disturbo si cura associando farmacoterapia e psicoterapia, meglio se ad indirizzo cognitivo comportamentale.
Quel rapporto a rischio le ha lasciato un piccolo segno, o trauma, che ha scatenato l'ansia comunque già presente, come ci ha scritto.
Provi a leggere questo articolo, e poi veda se si ritrova oppure no
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
e soprattutto decida di curarsi, ma della malattia che ha davvero
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#7]
Utente
Gentile dottore, ho letto il suo articolo e purtroppo mi son riconosciuta nel 99% delle cose descritte.
Prenderò la forza di contattare uno psicologo il piu presto possibile.
Grazie davvero delle vostre risposte e per l'attenzione che mi avete dedicato, sono molto riconoscente.
Buona giornata.
Prenderò la forza di contattare uno psicologo il piu presto possibile.
Grazie davvero delle vostre risposte e per l'attenzione che mi avete dedicato, sono molto riconoscente.
Buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.1k visite dal 06/09/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.