Non so più cosa fare, aiuto

Ciao a tutti dottori, mi chiamo Alessio ho 23 anni nella vita faccio il camerier, vorrei dirvi qualcosa di me per farvi capire meglio, non soffro di nessuna patologia fisica se non talassemia dalla nascita, mentre ho da sempre sofferto di ansia e una leggera ipocondria verso le malattie (sia fisiche che mentali) ma NULLA di che quindi non ho mai fatto percorsi o cure.

Sono molto timido ed entroverso con gli estranei e vivo con i miei genitori.

Detto questo arrivo al mio problema, tutto cominciò una sera quando molto stanco e stressato dal lavoro, mio fratello minore (8 anni) scherzando/giocando (nonostante i miei continui richiami) mi fa cadere il computer rompendolo, in quel momento improvvisamente ho avuto un'impulso aggressivo non saprei come spiegarlo ma in concomitanza è apparsa un'immagine di me che aggredivo mio fratello, spaventato a primo impatto, raccolgo il computer e vado sopra in camera mia, improvvisamente ho una paura di essere diventato pazzo o di stare per impazzire, quindi vado su internet e cerco cose come "si può diventare pazzi improvvisamente" ecc... Anche a tavola ho una sensazione di angoscia e inizio ad aver paura di poter aggredire la mia famiglia o addirittura uccidere, specialmente mio fratello (che amo INFINITAMENTE da quando è nato) la notte non chiudo occhio passandola all'insegna di sudorazione tachicardia e mi sentivo pietrificato i giorni a seguire questa sensazione che vi giuro non riesco a descriverla credo angosciosa continua, accompagnata dalla paura di aggredire sempre lì, inoltre la mia famiglia inizia ad infastidirmi e la pazienza diminuisce sempre più, (mi urto anche se mi chiedono di passare il pane a tavola) i giorni a seguire comincio ad avere paura di essere diventato un killer psicopatico e cerco storie di questi individui su internet e "si nasce killer?

" Oppure faccio test sulla psicopatia tutto ciò per ben 5 mesi a questa parte, arrivati ad oggi la situazione è al limite, la mia paura infatti sembra diventata in tutto e per tutto Voglia! Ora io sento di volere aggredire i miei famigliari in particolare e addirittura di ucciderli, ogni giorno è un incubo, la cosa più atroce è che mi sento senza speranze, e nella mia testa sento che non voglio che questi pensieri passino e questo mi spaventa perche ho paura di essere diventato un killer e non so davvero che fare, Ho paura a parlare con i miei per via della loro eventuale reazione.

Ultimamente inoltre per convincermi che in realtà non voglio farlo nella mia testa mi dico per esempio "tocca il tavolo se in realtà non vuoi fare del male a nessuno" e toccandolo mi sento per 1 secondo meglio e poi si ricomincia, ho perso empatia e mi sembra di essere una persona cattiva e non riesco nemmeno a piangere piu e questo mi distrugge come mai tutto cio?

Come può una persona sensibile come me che non ha MAI alzato le mani verso un'insetto trovarsi in questa situazione e soprattutto come si fa a passare da paura a voglia, grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile Alessio,
rispondo prima alla sua seconda domanda perché è più semplice, ma premetto che una risposta molto più completa la troverà in un colloquio clinico con l* psicolog* che sceglierà per farsi curare.
Questo blog è pieno delle richieste di uomini e donne che ad un certo punto hanno avvertito la paura di poter aggredire i familiari, pur amandoli, e hanno poi visto questa paura trasformarsi in una specie di desiderio, cosa che li ha atterriti.
Questa paura è un prodotto dell'ansia: scoprendosi improvvisamente incapace di dominare il disturbo mentale che viene definito "paura senza causa", appunto l'ansia, una persona teme di non saper più dominare i propri pensieri e le proprie azioni, e per questo teme di poter fare azioni sconsiderate, come nuocere alle persone più care.
Questo timore, protraendosi, diventa insopportabile: sorgono immagini mentali dell'azione aggressiva, dolorose al punto che passare all'azione sembra il modo per liberarsene.
Di qui deriva quello che lei chiama: "passare da paura a voglia".
Vengo ora alla sua prima domanda: "Come può una persona sensibile come me che non ha MAI alzato le mani verso un'insetto trovarsi in questa situazione".
L'ansia è una malattia che raramente guarisce da sola; anzi, se trascurata, peggiora. Purtroppo non tutti lo capiscono, ingannati dal fatto che la parola "ansia" viene usata anche fuori dal contesto clinico per indicare la preoccupazione, ossia l'attenzione preventiva verso qualcosa che si teme possa avvenire, e permette di evitarla adottando le idonee cautele.
In questo senso, l'ansia è un'allerta fisiologica necessaria alla sopravvivenza. Se attraversiamo una strada percorsa da molte auto veloci stiamo molto attenti a come lo facciamo: questo perché "siamo in ansia" di poter essere investiti.
Quando però questo stato di allerta si produce in assenza di cause reali, allora è patologico, e se non prontamente curato tende a diventare cronico e a cercare sempre nuovi oggetti di paura, anche assolutamente immaginari.
Talvolta, e temo sia il suo caso, l'ansia scaturisce da una paura reale che non si vuole affrontare direttamente: si preferisce allora vivere in un perenne stato d'allerta.
Si rivolga al medico di base e si faccia prescrivere dei colloqui con uno psicologo alle ASL oppure al Centro di Salute Mentale o al Consultorio.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Salve dottoressa Anna, prima di tutto voglio davvero ringraziarla per la lunga e soprattutto esaustiva risposta davvero di cuore! Vorrei approfittare della sua professionalità e se posso chiederle anche un'altra cosa, perché a me sembra che io non voglia che questi pensieri o """desideri"""" vadano via? È questo che poi mi terrorizza! E che quindi mi fa credere di volerti mettere in atto davvero!!! Non ho motivazione si "guarire" e questo mi atterrisce ulteriormente.... Grazie ancora per la risposta davvero di cuore?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
la risposta a questa seconda domanda gliel'avevo anticipata sopra.
Copio/incollo: "Talvolta, e temo sia il suo caso, l'ansia scaturisce da una paura reale che non si vuole affrontare direttamente: si preferisce allora vivere in un perenne stato d'allerta".
In altre parole, lei sta usando l'attuale paura come schermo per non affrontare altri timori e difficoltà della sua vita.
Il colloquio diretto con un curante l'aiuterà ad affrontare tutto.
Tanti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Grazie ancora una volta dottoressa, chiederò in settimana al medico curante un colloquio con psicolog* spero vivamente di uscire da questo periodo così buoi, non ce la faccio più da solo sinceramente... Questi pensieri/voglie/timori si presentano da quando apro gli occhi al mattino fino alla sera, vorrei farle un'ultima domanda sempre se posso dottoressa... Come faccio a sapere se queste sensazioni non siano davvero voglio? Cioè come capisco se voglio farlo o no? Non capisco più nulla...
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
lei continua ad eludere l'unico passo fondamentale: accedere ad una specifica cura.
Può presentare al medico di famiglia la prima email che ci ha scritto, o portarla direttamente alle ASL o al Consultorio Giovani.
Data la natura del suo disturbo, nessuna rassicurazione è in grado di tranquillizzarla, e ogni differimento della cura la farà stare sempre peggio.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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