Piangere quando si è arrabbiati
buongiorno volevo porvi una domanda è normale piangere quando si è arrabbiati?
Ho spesso notato che ogni volta che mi sento arrabbiata e frustrata come prima reazione piango.
Percepisco subito un senso di impotenza e frustrazione e scoppio a piangere quasi come se compatissi me stessa.
Mi sento molto debole e infantile per questo.
È come se ogni volta che qualcosa non va bene oppure inizio un litigio con qualcuno, non affronto mai la situazione come dovrebbe fare una persona adulta, alcune volte magari rispondendo a tono, anzi mi sento sottomessa, impotente e subito scoppio a piangere quando qualcosa non mi va bene invece appunto di reagire.
Mi sento molto infantile e provo abbastanza vergogna per questo.
Inoltre ho notato che ogni volta cerco sempre di evitare i conflitti con tutti, anche assumendo un atteggiamento passivo aggressivo.
Non riesco ad affrontarli, provo imbarazzo a esprimere la rabbia davanti a tutti e quindi al fine di evitarli molto spesso mi sottometto agli altri.
Mi sento inutile e frustrata, perché è come se annullassi la mia personalità e fossi sempre considerata scontata per gli altri.
Cerco di affrontare le situazione ma i conflitti mi mettono in un grande disagio e non so come comportarmi.
Per quanto riguarda l' aspetto di annullare la mia personalità, questo non avviene solamente nei conflitti ma anche nella vita quotidiana.
Sento di non essere autonoma ma sempre dipendente dagli altri.
Ho spesso notato che ogni volta che mi sento arrabbiata e frustrata come prima reazione piango.
Percepisco subito un senso di impotenza e frustrazione e scoppio a piangere quasi come se compatissi me stessa.
Mi sento molto debole e infantile per questo.
È come se ogni volta che qualcosa non va bene oppure inizio un litigio con qualcuno, non affronto mai la situazione come dovrebbe fare una persona adulta, alcune volte magari rispondendo a tono, anzi mi sento sottomessa, impotente e subito scoppio a piangere quando qualcosa non mi va bene invece appunto di reagire.
Mi sento molto infantile e provo abbastanza vergogna per questo.
Inoltre ho notato che ogni volta cerco sempre di evitare i conflitti con tutti, anche assumendo un atteggiamento passivo aggressivo.
Non riesco ad affrontarli, provo imbarazzo a esprimere la rabbia davanti a tutti e quindi al fine di evitarli molto spesso mi sottometto agli altri.
Mi sento inutile e frustrata, perché è come se annullassi la mia personalità e fossi sempre considerata scontata per gli altri.
Cerco di affrontare le situazione ma i conflitti mi mettono in un grande disagio e non so come comportarmi.
Per quanto riguarda l' aspetto di annullare la mia personalità, questo non avviene solamente nei conflitti ma anche nella vita quotidiana.
Sento di non essere autonoma ma sempre dipendente dagli altri.
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Gentile utente,
rispondo al suo primo quesito si può piangere quando si è arrabbiati? , la risposta è SI. Quando si è arrabbiati si piange proprio perché le emozioni sottostanti la rabbia sono il senso di impotenza, la frustrazione, il non sentirsi all’altezza, il senso di ingiustizia, si sente rabbia quando non ci si sente in grado di affrontare un problema o cambiare le cose in modo proattivo. Spesso la mancanza di sicurezza, o non sentirsi sufficientemente capaci di prendere una decisione, si traduce energia legata alla volontà che resta bloccata , uno dei modi in cui questa energia si esternalizza è il pianto. Intanto, la invito a piangere tutte le volte che ne sente il bisogno, naturalmente in un luogo appartato e non in una situazione sociale in cui potrebbe sentirsi in imbarazzo. L’espressione non verbale della sofferenza ci consente di prendere consapevolezza dei nostri malesseri e malumori, esternalizzare equivale a tirar fuori la frustrazione che altrimenti diventerebbe un tarlo che ci consuma interiormente. In secondo luogo le consiglio di lavorare sulla sua passività attraverso l’aiuto di uno psicoterapeuta tenendo conto che con gli altri, gli amici non dobbiamo essere aggressivi ma assertivi, ossia manifestare il modo risoluto la propria volontà ma sempre rispettosi degli altri. Il suo comportamento arrendevole e di sottomissione è legato alla sua giovane età e ad una tendenza alla dipendenza affettiva. Desidero rassicurarla e tranquillizzarla in quanto si tratta di atteggiamenti comportamentali facilmente mutabili con l’aiuto di un esperto, uno psicoterapeuta che le insegni a gestire i conflitti, ad essere meno dipendente e più assertiva, vedrà tra qualche anno potrà essere una donna forte e sicura di ciò che vuole. Le mando un saluto invitandola ad essere paziente con sé stessa e con le sue fragilità, la invito ad ascoltare maggiormente le sensazioni interiori senza alcun rimprovero o giudizio, non ha nulla di cui vergognarsi.
rispondo al suo primo quesito si può piangere quando si è arrabbiati? , la risposta è SI. Quando si è arrabbiati si piange proprio perché le emozioni sottostanti la rabbia sono il senso di impotenza, la frustrazione, il non sentirsi all’altezza, il senso di ingiustizia, si sente rabbia quando non ci si sente in grado di affrontare un problema o cambiare le cose in modo proattivo. Spesso la mancanza di sicurezza, o non sentirsi sufficientemente capaci di prendere una decisione, si traduce energia legata alla volontà che resta bloccata , uno dei modi in cui questa energia si esternalizza è il pianto. Intanto, la invito a piangere tutte le volte che ne sente il bisogno, naturalmente in un luogo appartato e non in una situazione sociale in cui potrebbe sentirsi in imbarazzo. L’espressione non verbale della sofferenza ci consente di prendere consapevolezza dei nostri malesseri e malumori, esternalizzare equivale a tirar fuori la frustrazione che altrimenti diventerebbe un tarlo che ci consuma interiormente. In secondo luogo le consiglio di lavorare sulla sua passività attraverso l’aiuto di uno psicoterapeuta tenendo conto che con gli altri, gli amici non dobbiamo essere aggressivi ma assertivi, ossia manifestare il modo risoluto la propria volontà ma sempre rispettosi degli altri. Il suo comportamento arrendevole e di sottomissione è legato alla sua giovane età e ad una tendenza alla dipendenza affettiva. Desidero rassicurarla e tranquillizzarla in quanto si tratta di atteggiamenti comportamentali facilmente mutabili con l’aiuto di un esperto, uno psicoterapeuta che le insegni a gestire i conflitti, ad essere meno dipendente e più assertiva, vedrà tra qualche anno potrà essere una donna forte e sicura di ciò che vuole. Le mando un saluto invitandola ad essere paziente con sé stessa e con le sue fragilità, la invito ad ascoltare maggiormente le sensazioni interiori senza alcun rimprovero o giudizio, non ha nulla di cui vergognarsi.
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche in presenza e on line
mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.3k visite dal 11/03/2024.
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