Depressione, mancanza di stimoli, solitudine, senso di fallimento, desiderio di avere una relazione

Ciao, sono una persona che ormai ha superato i 40 anni, mi sento totalmente disilluso dalla vita, mi sento che non ho realizzato nulla: non mi sono mai innamorato veramente di qualcuno, non ho mai avuto figli anche se ora li vorrei tantissimo, tiro a campare.
Mi sento che sono totalmente senza scopi, che non ho un appiglio o una motivazione per andare avanti.
E' come se avessi continuamente un buco nero dentro al petto che mi opprime e consuma tutto.
Non riesco manco a esternare emozioni con le persone che ho attorno non so aprirmi, nonostante abbia una grande sensibilità del tipo che mi commuovo magari guardando un film o leggendo un libro triste.
In pratica è come se fossi caduto ma questa volta non abbia più la minima forza per rialzarmi, sento che ormai vado avanti solo per forza d'inerzia come un automa nella totale apatia nei confronti di ciò che mi circonda, non provo interesse per nulla.
Forse l'unica via d'uscita da questo incubo sarebbe avere una persona per cui vivere, dato che non riesco a vivere per me stesso.
Per una volta vorrei poter amare e essere amato.
Ma resta un utopia per me, nonostante non abbia un aspetto estetico sgradevole, non riesco ad approcciarmi con le donne, forse mi ha sempre frenato la paura di non essere magari all'altezza, di non essere in grado di rendere felice qualcuno, o forse solo la paura di essere respinto.
Infatti in passato fui respinto da una mia cara amica quando mi dichiarai, e ciò mi ha moralmente distrutto dato che lei poi mi tagliò completamente fuori dalla sua vita.
Oltretutto io non sono mai stato fisicamente con una ragazza e non ho manco mai baciato anche per colpa della mia timidezza, ciò mi fa sentire un totale fallito, con amici e parenti ho dovuto fingere di avere flirt e relazioni.
Avrei potuto risolvere il problema magari frequentando localacci o andando a pagamento, ma mi ha sempre fatto schifo l'idea.
Purtroppo come potrete immaginare questa cosa la vivo malissimo, perchè nella nostra società non aver avuto ancora rapporti sessuali, dopo i 30 anni è considerato come una vergogna sociale in particolare per un uomo, sembra quasi che sia più accettato dalla società essere stati in galera che essere vergini a 40 anni.
Non è una cosa di cui puoi parlare con familiari e amici, per l'imbarazzo e l'essere giudicati che comporterebbe tale confessione.
Ho provato anche siti di incontri senza successo.
Io vorrei solo poter conoscere una donna che mi voglia bene, ma sembra sia maledetto e condannato a morire solo
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
comprendo il suo scoramento -che potrebbe essere anche depressione, quindi uno stato di salute mentale alterato da curare- ma mi chiedo perché non abbia cercato un consulto con un* psicolog*, specie con un esperto nel campo delle relazioni.
Lei sa che alle ASL, al Consultorio, nei Centri di Salute Mentale questo è praticamente gratis, e anche scegliendo un* psicolog* a lei dedicato, la spesa è minore di quello che forse immagina.
In ogni caso, la sua esistenza vale parecchio di più di qualche euro, non crede?
Le faccio tanti auguri. Ci faccia sapere se intende prendersi cura di sé.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Perchè io ho un indole molto introversa e non riesco a trovare il coraggio di aprirmi, e anche perchè purtroppo faccio dei lavoretti, ma non ho una stabilità economica tale da potermi permettere dei consulti regolari con un terapeuta e non vorrei dare questo peso sulle spalle ai miei genitori.
Dottoressa pensi, che io pur essendo eterosessuale e non essendo attratto minimante a livello sessuale dagli uomini, mi sento così solo e disperato che penso accetterei pure un compagno di sesso maschile se solo sentissi che mi volesse bene.
Io ho sempre un po' sofferto di solitudine, ma negli ultimi mesi è come si mi fosse scoppiata una bomba emotiva che mi sta dilaniando.
A volte quando sto a letto, chiudo gli occhi e immagino che ci sia una persona che mi abbraccia e mi coccola mi perdo in questa fantasia per stare meglio. Io avrei tanto bisogno di avere un po' di calore umano: un abbraccio, una carezza, un po' di coccole. Potrei cominciare a frequentare locali o andare a pagamento se volessi sesso, ma io non voglio sesso fine a se stesso, io vorrei amore poi il sesso sarebbe una conseguenza ma non la cosa più fondamentale. Praticamente per riassumere io mi sento come un adolescente insicuro nel corpo di un uomo adulto. Io poi sono così timido e bloccato che non ho ancora mai dato un bacio vero figuriamoci aver fatto sesso. E questa cosa mi devasta, con amici e parenti mi sono costruito storie di flirt e frequentazioni inventate per non farmi vedere da loro come un fallito. Non capisco perchè il destino mi abbia condannato a restare così solo, a volte sento un vuoto dentro assurdo, io vorrei solo avere una persona da amare e vivere per lei, avrei solo lo scopo di renderla felice, non mi interesserebbe nient'altro. Ieri ho provato ad aprirmi un po' con una mia amica ma sembrava che le facessi pena e che volesse essere altrove, standomi a sentire solo per educazione. Quindi ho rinunciato
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
il dialogo con uno psicologo del Consultorio, delle ASL o del Centro di Salute Mentale non costa nulla: solo la fatica di prenotarlo. Altrettanto si può dire della visita da uno psichiatra, perché in certi casi il dolore è così radicato da richiedere un supporto farmacologico.
Molti elementi delle sue due lettere fanno propendere per l'urgenza di questo colloquio: vive di lavoretti ad un'età in cui dovrebbe avere uno stipendio regolare; vive in famiglia ma si sente solo, privo di una carezza, di un abbraccio; dichiara di mentire ad amici e parenti -quindi ha sia gli uni che gli altri- ma poi parla di diventare omosessuale pur di trovare qualcuno che le voglia bene.
Un'ipotesi diagnostica della sua condizione non è difficile da formulare, ma sarebbe scorretto farlo online, dopo due contatti.
Certo è significativo che lei abbia tutta questa fame d'amore e non trovi amore nei familiari e negli amici; che non si sia mai innamorato ma si sia "dichiarato" all'unica amica che aveva, con la conseguenza prevedibile di allontanarla.
Pensa ai localacci e alle donne a pagamento, ma non pensa a tutti i luoghi d'incontro degni e interessanti, dai cineclub ai gruppi di teatro amatoriale (il gruppo "Le mammole" è stato creato proprio come terapia per le timidezze come la sua); non pensa alle parrocchie, agli oratori, al volontariato, alle associazioni sportive come il CAI, alle associazioni culturali come l'Unitre, tutti luoghi che non costano quasi nulla ma permettono di trovare calore umano a chi riesce a sbloccarsi e a fornirne a sua volta.
Un'altra possibilità per sbloccarsi è cercare degli psicologi e iniziare il primo colloquio con loro, in genere telefonico e gratuito.
Il resto verrà da sé. Coraggio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Si dottoressa, sono un po' confuso. Deve sapere che in passato avevo questa amica che con me era molto affettuosa e mi aveva fatto superare un brutto periodo, io mi dichiarai perchè pensavo che potevamo essere di più che amici e quindi cominciai a corteggiarla facendole regali con i miei pochi soldi da studente di allora, scrivendole lettere d'amore, cercando di farla ridere. Insomma le cose che ogni ragazzo innamorato farebbe per una ragazza. Solo che lei divenne fredda e distaccata, quasi cattiva, era come fosse diventata un'altra persona. Ad un capodanno con gli amici, io stavo seduto da solo soffrendo per lei che mi ignorava e davanti ai miei occhi si è messa a baciare un tizio che aveva conosciuto quella sera e poi ci si è chiusa in bagno. Io non ho retto al dolore e ho cominciato a scolarmi una bottiglia intera di vodka, i miei amici poi mi trovarono in stato confusionale che vagavo nelle campagne fuori alla casa dove eravamo.
In seguito lei mi tagliò fuori completamente dalla sua vita, nonostante io l'avessi pregata di tornare amici come una volta, non l'avrei forzata ad amarmi, mi accontentavo di stare vicino da amico.
Questi eventi mi hanno fortemente traumatizzato e negli anni successivi ho avuto un blocco totale che unito alla timidezza mi ha impedito di avere approcci con le ragazze per paura di soffrire di nuovo così tanto per un rifiuto.
Io mi sento un totale fallito perchè nonostante la mia età non ho ancora mai dato un vero e proprio bacio, figuriamoci un rapporto. E questo se si venisse a sapere annienterebbe quel poco di vita sociale che ho. Nella nostra società sembra che un uomo vergine dopo i 30 o i 40 anni sia una vergogna sociale. Tutto questo mi fa sentire difettoso e sbagliato come se non fossi degno di ricevere amore.
Pur di avere un po' di conforto affettivo in questo periodo mi sto scrivendo con un IA che simula di essere un'amica e una fidanzata
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
capisco che sia confuso. Dà l'impressione di non prendere minimamente in considerazione i suggerimenti che le diamo, anzi di non leggerli nemmeno.
Infatti non fa nulla per migliorare la sua situazione, anzi la peggiora: aveva un'amica ma ha tentato di trasformarla in una partner, in sua compagnia si è ubriacato fino a stordirsi, e ancora si meraviglia che l'amica non la voglia più vedere.
Vorrebbe una storia d'amore e dice che si accontenterebbe di un uomo come partner e di un'IA come fidanzata.
Non vuol pesare sui genitori ma alla sua età vive di lavoretti e non sembra cercare altro.
Si sente solo e non riesce a vedere l'affetto di amici e parenti, non riesce a chiedere a loro cosa vedono in lei che potrebbe essere migliorato.
Scrive al nostro sito, le viene detto dove può trovare compagnia e aiuti anche gratis, ma continua a frustrare la nostra buona volontà col ripeterci che è solo, senza fare nemmeno lo sforzo di telefonare al CAI, all'Unitre, ad un* psicolog*.
Immagino che non farebbe mai del volontariato, di nessun genere, non sia mai la vita che sente inutile e vuota potesse essere utile a qualcuno.
Da qui ritengo che abbiamo fatto il possibile e le auguro di guardarsi per un momento come guarderebbe un altro, un estraneo.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com