Ho subito un relazione con una narcisista?
È passato qualche mese da quando ci siamo lasciate ma ancora mi chiedo se la mia ex fosse una narcisista.
Ripensandoci all'inizio della conoscenza mi riempiva di complimenti esagerati, pensate che dopo 3/4 mesi che stavamo insieme già voleva andare a cercare un appartamento per poi far sì che andassi a vivere con lei e sempre dopo 3/4 mesi già parlava di figli con me e mi regalò pure un anello se penso adesso a come sono sono andate le cose mi viene da ridere.
La mia ex è pure stata diagnosticata bipolare.
Comunque, colpo di scena, dopo avermi ripetuto e ribadito che io ero la donna della sua vita, mi ha chiesto una pausa.
Ma come, due giorni prima mi aveva detto di amarmi da morire!
Dopo che ci siamo lasciate ha continuato con tira e molla pazzeschi: di punto in bianco mi ha bombardata di messaggi in cui mi diceva di amarmi, che le mancavo, che ero meravigliosa.
Poi, magari due giorni dopo, tornava fredda e distaccata.
Verso la fine della relazione e anche dopo ha inziato a ferirmi in vari modi, senza un motivo valido e facendolo volutamente (detto da lei).
Una sera mi disse che le persone come lei (bipolari) manipolano.
E ancora mi disse "Quanti spregi che ti ho fatto".
Ci siamo viste di nuovo dopo la fine della relaizone e mi ha riempito ancora di complimenti ribadendo che sono la donna della sua vita.
Ma poi di nuovo sparizione e apparizione e poi sparizione di nuovo.
Ripropongo la domanda: secondo voi è narcisista?
Vorrei trovare una risposta definitiva per mettermi l'animo in pace e voltare pagina.
Ripensandoci all'inizio della conoscenza mi riempiva di complimenti esagerati, pensate che dopo 3/4 mesi che stavamo insieme già voleva andare a cercare un appartamento per poi far sì che andassi a vivere con lei e sempre dopo 3/4 mesi già parlava di figli con me e mi regalò pure un anello se penso adesso a come sono sono andate le cose mi viene da ridere.
La mia ex è pure stata diagnosticata bipolare.
Comunque, colpo di scena, dopo avermi ripetuto e ribadito che io ero la donna della sua vita, mi ha chiesto una pausa.
Ma come, due giorni prima mi aveva detto di amarmi da morire!
Dopo che ci siamo lasciate ha continuato con tira e molla pazzeschi: di punto in bianco mi ha bombardata di messaggi in cui mi diceva di amarmi, che le mancavo, che ero meravigliosa.
Poi, magari due giorni dopo, tornava fredda e distaccata.
Verso la fine della relazione e anche dopo ha inziato a ferirmi in vari modi, senza un motivo valido e facendolo volutamente (detto da lei).
Una sera mi disse che le persone come lei (bipolari) manipolano.
E ancora mi disse "Quanti spregi che ti ho fatto".
Ci siamo viste di nuovo dopo la fine della relaizone e mi ha riempito ancora di complimenti ribadendo che sono la donna della sua vita.
Ma poi di nuovo sparizione e apparizione e poi sparizione di nuovo.
Ripropongo la domanda: secondo voi è narcisista?
Vorrei trovare una risposta definitiva per mettermi l'animo in pace e voltare pagina.
[#1]
Gentile utente,
l'uso di termini specialistici a livello divulgativo, fatto anche da psicologi pur di accattivarsi l'attenzione del pubblico, può trarre in inganno, quindi lei ha fatto bene a rivolgersi a noi per chiarezza.
Esiste un "disturbo narcisistico" annoverato dal DSM (Manuale Statistico Diagnostico) tra i disturbi di personalità.
Nell'uso popolare però non si parla di "disturbo narcisistico" e nemmeno di "narcisismo maligno", ma si definisce qualcuno semplicemente "narcisista" per collocarlo tra i "malati", finendo così per ignorare il vero significato del termine, l'ampio settore del "narcisismo sano", ossia il corretto amore per sé stessi, per perdere di vista il significato di espressioni come "ferita narcisistica" e così via.
Esiste poi il "disturbo bipolare" diagnosticato alla sua ex e perfettamente espresso nelle cose che lei ci racconta: "tira e molla pazzeschi" nella relazione, momenti di passione alternati al gelo e alla volontà di ferire etc.
Se vuole "trovare una risposta definitiva per mettermi l'animo in pace e voltare pagina" la diagnosi di disturbo bipolare dovrebbe bastarle: perché cercare altro?
Ci sono persone che non vogliono abbandonare il partner malato e se sono abbastanza forti partecipano con gli specialisti al processo di cura.
Questo prevede prima di tutto che l'altro/a si voglia curare, che la relazione sia per molti aspetti gratificante, che il partner sano sia un campione di equilibrio e non abbia "ferite narcisistiche" che lo rendano fragile negli inevitabili momenti negativi.
In altre parole che sia consapevole della lotta che lo aspetta, che si senta in grado di condurla e abbia una convenienza "narcisistica" nel volerla affrontare anziché schivarla.
Valuti lei cosa intende fare.
Auguri. Ci tenga al corrente.
l'uso di termini specialistici a livello divulgativo, fatto anche da psicologi pur di accattivarsi l'attenzione del pubblico, può trarre in inganno, quindi lei ha fatto bene a rivolgersi a noi per chiarezza.
Esiste un "disturbo narcisistico" annoverato dal DSM (Manuale Statistico Diagnostico) tra i disturbi di personalità.
Nell'uso popolare però non si parla di "disturbo narcisistico" e nemmeno di "narcisismo maligno", ma si definisce qualcuno semplicemente "narcisista" per collocarlo tra i "malati", finendo così per ignorare il vero significato del termine, l'ampio settore del "narcisismo sano", ossia il corretto amore per sé stessi, per perdere di vista il significato di espressioni come "ferita narcisistica" e così via.
Esiste poi il "disturbo bipolare" diagnosticato alla sua ex e perfettamente espresso nelle cose che lei ci racconta: "tira e molla pazzeschi" nella relazione, momenti di passione alternati al gelo e alla volontà di ferire etc.
Se vuole "trovare una risposta definitiva per mettermi l'animo in pace e voltare pagina" la diagnosi di disturbo bipolare dovrebbe bastarle: perché cercare altro?
Ci sono persone che non vogliono abbandonare il partner malato e se sono abbastanza forti partecipano con gli specialisti al processo di cura.
Questo prevede prima di tutto che l'altro/a si voglia curare, che la relazione sia per molti aspetti gratificante, che il partner sano sia un campione di equilibrio e non abbia "ferite narcisistiche" che lo rendano fragile negli inevitabili momenti negativi.
In altre parole che sia consapevole della lotta che lo aspetta, che si senta in grado di condurla e abbia una convenienza "narcisistica" nel volerla affrontare anziché schivarla.
Valuti lei cosa intende fare.
Auguri. Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie Dottoressa per avermi risposto.
Per me è un periodo davvero difficile: ho dato tutta me stessa in questa relazione, sono sempre stata accanto a quella che ora è la mia ex. Ho cercato di aiutarla, le ho affettuosamente consigliato di rivolgersi ad un professionista perché purtroppo la situazione è degenerata e da quello che mi dice sta degenerando (abuso di alcol e autolesionismo). Ma lei non vuole rivolgersi a nessun professionista, nemmeno accompagnata da me.
È stata molto esaustiva sul descrivere il disturbo.
Vorrei sinceramente ritrovare la pace interiore perché purtroppo ho fatto veramente di tutto per aiutarla ma non è servito a niente. Le ho dato tutto l'amore che ho.
Dice bene, deve bastare il fatto che sia bipolare come risposta.
Quindi Lei mi conferma che la diagnosi che le hanno fatto (tra l'altro gliel'hanno fatta due specialisti, non solo uno) è corretta?
Lei ha sempre negato di esserlo, ma, per quanto mi faccia soffrire saperlo e averne la conferma, mi aiuterebbe ad elaborare il dolore provocato dalla rottura e dalle ferite che mi ha inferto senza motivo.
Non capisco perché all'inizio della relazione le cose andavano piuttosto bene, ma da un certo punto in poi è cambiata...ha iniziato ad emergere il lato di abuso di alcol, il fatto di inserire conoscenti nella relazione, il fatto di farmi grandi promesse senza mai mantenerle (l'ultima volta che ci siamo viste e cioè a inizio febbraio, mi ha ribadito che sono la donna della sua vita, ma nonostante questo mi disse che non riusciva a riprendere la relazione.) Ma comunque quell'ultima volta lei si comportò in modo assolutamente premuroso, sembrava la ragazza conosciuta all'inizio della relazione.
Per poi allontanarsi per SMS tre giorni dopo e sparire/riapparire.
Per me è un periodo davvero difficile: ho dato tutta me stessa in questa relazione, sono sempre stata accanto a quella che ora è la mia ex. Ho cercato di aiutarla, le ho affettuosamente consigliato di rivolgersi ad un professionista perché purtroppo la situazione è degenerata e da quello che mi dice sta degenerando (abuso di alcol e autolesionismo). Ma lei non vuole rivolgersi a nessun professionista, nemmeno accompagnata da me.
È stata molto esaustiva sul descrivere il disturbo.
Vorrei sinceramente ritrovare la pace interiore perché purtroppo ho fatto veramente di tutto per aiutarla ma non è servito a niente. Le ho dato tutto l'amore che ho.
Dice bene, deve bastare il fatto che sia bipolare come risposta.
Quindi Lei mi conferma che la diagnosi che le hanno fatto (tra l'altro gliel'hanno fatta due specialisti, non solo uno) è corretta?
Lei ha sempre negato di esserlo, ma, per quanto mi faccia soffrire saperlo e averne la conferma, mi aiuterebbe ad elaborare il dolore provocato dalla rottura e dalle ferite che mi ha inferto senza motivo.
Non capisco perché all'inizio della relazione le cose andavano piuttosto bene, ma da un certo punto in poi è cambiata...ha iniziato ad emergere il lato di abuso di alcol, il fatto di inserire conoscenti nella relazione, il fatto di farmi grandi promesse senza mai mantenerle (l'ultima volta che ci siamo viste e cioè a inizio febbraio, mi ha ribadito che sono la donna della sua vita, ma nonostante questo mi disse che non riusciva a riprendere la relazione.) Ma comunque quell'ultima volta lei si comportò in modo assolutamente premuroso, sembrava la ragazza conosciuta all'inizio della relazione.
Per poi allontanarsi per SMS tre giorni dopo e sparire/riapparire.
[#3]
Gentile utente,
lei purtroppo si è trovata di fronte alla situazione più dolorosa che esista: una persona cara che malata e a rischio di vita (alcol e autolesionismo) non vuole curarsi.
Lasciare queste persone è quello che consigliamo noi specialisti, non al semplice scopo egoistico di salvare il partner sano dall'infelicità, ma allo scopo di dare al malato un segnale inequivocabile e immediato di quello che sta perdendo.
Per questo tenere ferma la sua decisione, dopo averne esplicitati i motivi con chiarezza, è un gesto d'aiuto verso la sua ex. Molte persone infatti considerano la propria malattia uno strumento manipolatorio per pretendere di fare e di avere tutto.
Mi chiede se confermo la diagnosi e devo rispondere che non posso diagnosticare lo stato mentale di una persona che mi è stata solo descritta.
Confermo solo che la sua descrizione fa pensare al bipolarismo e al borderline; forse più al primo disturbo a motivo delle parole: "Non capisco perché all'inizio della relazione le cose andavano piuttosto bene, ma da un certo punto in poi è cambiata". Questo procedere a cicli di durata anche ampia si associa al disturbo bipolare.
Spero che lei stessa che ci scrive sia supportata da un* specialista; da tutte le email che ci ha inviato negli anni noto infatti che sembra a rischio di replicare scelte non del tutto favorevoli.
Auguri.
lei purtroppo si è trovata di fronte alla situazione più dolorosa che esista: una persona cara che malata e a rischio di vita (alcol e autolesionismo) non vuole curarsi.
Lasciare queste persone è quello che consigliamo noi specialisti, non al semplice scopo egoistico di salvare il partner sano dall'infelicità, ma allo scopo di dare al malato un segnale inequivocabile e immediato di quello che sta perdendo.
Per questo tenere ferma la sua decisione, dopo averne esplicitati i motivi con chiarezza, è un gesto d'aiuto verso la sua ex. Molte persone infatti considerano la propria malattia uno strumento manipolatorio per pretendere di fare e di avere tutto.
Mi chiede se confermo la diagnosi e devo rispondere che non posso diagnosticare lo stato mentale di una persona che mi è stata solo descritta.
Confermo solo che la sua descrizione fa pensare al bipolarismo e al borderline; forse più al primo disturbo a motivo delle parole: "Non capisco perché all'inizio della relazione le cose andavano piuttosto bene, ma da un certo punto in poi è cambiata". Questo procedere a cicli di durata anche ampia si associa al disturbo bipolare.
Spero che lei stessa che ci scrive sia supportata da un* specialista; da tutte le email che ci ha inviato negli anni noto infatti che sembra a rischio di replicare scelte non del tutto favorevoli.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
È così, infatti sto soffrendo moltissimo. Vado avanti con la mia vita, ma mi è difficile non pensare a lei.
Durante la relazione aveva iniziato a dare segni di aver qualche problema con l'alcol, peggiorando sempre più. Da quando ci siamo lasciate ha dato il peggio di sè, abusando completamente di alcol e per il fatto di essere tornata a compiere atti autolesionistici.
Stavo quasi per lasciarla (dopo l'ennesimo episodio in cui aveva esagerato con l'alcol), probabilmente l'ha percepito e pochi giorni dopo mi chiese una pausa.
Per poi tornare piangendo e dicendo che mi amava. Ha fatto così per i mesi successivi alla rottura e io tutt'ora non sono ancora fuori del tutto da queste montagne russe.
Sì la mia ex ha messo in atto vari tentativi per riagganciarmi, tra cui scenate di gelosia post rottura (scenate insensate) e i problemi grossi della madre per riagganciarmi, appunto.
Purtroppo non credi che la mia ex decida di rivolgersi ad un professionista, nemmeno l'amore per me l'ha spinta a farlo, cosa che mi ha ferita perché io ho fatto di tutto per andarle incontro, non l'ho mai abbandonata, mentre lei non ha fatto molto per venire incontro a me e alla coppia che eravamo.
Lei stessa mi disse che per far funzionare la relazione sarebbe dovuta andare da uno psicologo, ma non l'ha fatto.
La ringrazio tantissimo per le sue indicazioni in merito alla diagnosi, sì da un certo punto in poi è andata peggiorando, iniziando a bere troppo e a non gestire i litigi tra noi. Spesso usava il silenzio punitivo nei miei confronti.
Ci fu un episodio (uno dei tanti) in cui lei uscì con un suo collega (il quale ha un debole per lei) ed io le dissi che mi dava fastidio. Si arrabbiò tantissimo, mi trattò male per giorni, io arrivai a sentirmi fisicamente male a causa del suo silenzio. Mi disse che da lì in poi non mi assicurava di poter restare la stessa persona. Ma i problemi c'erano già prima di questo episodio, compreso il fatto dell'alcol.
Al momento non sono seguita da nessun professionista, ma in passato lo sono stata. La mia vita è completamente cambiata rispetto ad anni fa, sto solo soffrendo molto a causa di questa situazione. Ho anche pensato di rivolgermi di nuovo ad un professionista visto il dolore che sto provando attualmente.
La ringrazio tanto!
Durante la relazione aveva iniziato a dare segni di aver qualche problema con l'alcol, peggiorando sempre più. Da quando ci siamo lasciate ha dato il peggio di sè, abusando completamente di alcol e per il fatto di essere tornata a compiere atti autolesionistici.
Stavo quasi per lasciarla (dopo l'ennesimo episodio in cui aveva esagerato con l'alcol), probabilmente l'ha percepito e pochi giorni dopo mi chiese una pausa.
Per poi tornare piangendo e dicendo che mi amava. Ha fatto così per i mesi successivi alla rottura e io tutt'ora non sono ancora fuori del tutto da queste montagne russe.
Sì la mia ex ha messo in atto vari tentativi per riagganciarmi, tra cui scenate di gelosia post rottura (scenate insensate) e i problemi grossi della madre per riagganciarmi, appunto.
Purtroppo non credi che la mia ex decida di rivolgersi ad un professionista, nemmeno l'amore per me l'ha spinta a farlo, cosa che mi ha ferita perché io ho fatto di tutto per andarle incontro, non l'ho mai abbandonata, mentre lei non ha fatto molto per venire incontro a me e alla coppia che eravamo.
Lei stessa mi disse che per far funzionare la relazione sarebbe dovuta andare da uno psicologo, ma non l'ha fatto.
La ringrazio tantissimo per le sue indicazioni in merito alla diagnosi, sì da un certo punto in poi è andata peggiorando, iniziando a bere troppo e a non gestire i litigi tra noi. Spesso usava il silenzio punitivo nei miei confronti.
Ci fu un episodio (uno dei tanti) in cui lei uscì con un suo collega (il quale ha un debole per lei) ed io le dissi che mi dava fastidio. Si arrabbiò tantissimo, mi trattò male per giorni, io arrivai a sentirmi fisicamente male a causa del suo silenzio. Mi disse che da lì in poi non mi assicurava di poter restare la stessa persona. Ma i problemi c'erano già prima di questo episodio, compreso il fatto dell'alcol.
Al momento non sono seguita da nessun professionista, ma in passato lo sono stata. La mia vita è completamente cambiata rispetto ad anni fa, sto solo soffrendo molto a causa di questa situazione. Ho anche pensato di rivolgermi di nuovo ad un professionista visto il dolore che sto provando attualmente.
La ringrazio tanto!
[#5]
Prego, gentile utente.
Le ricordo che la sua fermezza è di aiuto alla ex, associata ad un discorso chiaro: "Sei malata, ti devi curare. Se ci tieni a me devi tenerci anche a te stessa".
Provi a ricontattare lo specialista che l'ha seguita in passato: il dolore può trovare una sua ragione nelle parole di un esperto.
Adesso lei sembra ancora pensare di avere una responsabilità nei bruschi cambiamenti d'umore della ex; parlando con uno specialista vedrà che non è così.
Auguri.
Le ricordo che la sua fermezza è di aiuto alla ex, associata ad un discorso chiaro: "Sei malata, ti devi curare. Se ci tieni a me devi tenerci anche a te stessa".
Provi a ricontattare lo specialista che l'ha seguita in passato: il dolore può trovare una sua ragione nelle parole di un esperto.
Adesso lei sembra ancora pensare di avere una responsabilità nei bruschi cambiamenti d'umore della ex; parlando con uno specialista vedrà che non è così.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#6]
Utente
Dice benissimo riguardo alla mia fermezza. Le ho sempre detto di rivolgersi ad uno specialista.
Va bene, provo a contattarlo.
Sì purtroppo mi sento ancora "responsabile" della mia ex, una parte di me pensa a certi episodi che sono accaduti durante la relazione e c'è una parte di me che vuole ancora "salvarla". Ma credo sia importante che pensi a salvare me stessa, soprattutto dopo aver investito tutte le mie energie in questa relazione e nel salvare lei.
Grazie di nuovo per il prezioso aiuto!
Va bene, provo a contattarlo.
Sì purtroppo mi sento ancora "responsabile" della mia ex, una parte di me pensa a certi episodi che sono accaduti durante la relazione e c'è una parte di me che vuole ancora "salvarla". Ma credo sia importante che pensi a salvare me stessa, soprattutto dopo aver investito tutte le mie energie in questa relazione e nel salvare lei.
Grazie di nuovo per il prezioso aiuto!
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.5k visite dal 03/03/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Narcisismo
Come si comporta il narcisista? Quali sono i segnali del narcisismo? Come superare una relazione con un soggetto con personalità narcisistica e il love bombing?