Problemi di coppia, sono in trappola, non trovo una via d'uscita

Buonasera,
vi scrivo perché mi trovo in una situazione surreale e non so come venirne a capo.

Ho convissuto con una ragazza per 17 anni, abbiamo vissuto una storia bellissima nonostante alcuni problemi: è una una persona con un passato triste con conseguenti problemi (è stata anche anoressica fino ad arrivare quasi a morire, pesava 30kg).
In realtà una donna quasi perfetta in apparenza, ma molto chiusa; avendo anche io un carattere particolare ho assecondato volentieri questa chiusura.
Ma per il resto c’è stato un rapporto idilliaco fatto di amore reciproco.

Ma vengo al dunque, uscita dalla anoressia (circa 3 anni fa) mi ha tradito con l’ex ragazzo e sono venuto a saperlo, ovviamente abbiamo rischiato di lasciarci ma in fine ho deciso di perdonarla perché ho attribuito il tradimento alla sua necessità di ottenere conferme esterne dopo un recupero della propria femminilità e del suo corpo.

Effettivamente ha funzionato, ci siamo amati più di prima avevamo tutto, eravamo felici (forse lei un po’ meno per quanto riguarda la sfera persona lavoro, sicurezza ecc) fino a quando un mese fa casualmente ho scoperto che mi ha tradito con un altro ex, ovviamente sono rimasto sorpreso, andava tutto bene, il sesso era fantastico, era tutto perfetto.
Per me è stato un vero trauma, una tragedia.
Al momento conviviamo, ci amiamo profondamente, ma io non posso accettare nuovamente soprattutto perché lei mi ha confessato di provare qualcosa per questa persona.
E qui parte il dramma, avrei anche perdonato il tradimento (con immenso dolore e incapacità di fidarmi di lei nuovamente) ma non posso perdonare e non è pensabile che io possa accettare che mi ami ma allo stesso tempo provi qualcosa per questa persona.
I fatti e l’amor proprio parlano chiaro, dovrei lasciarla, ma nel mio cuore non riesco a lasciarla andare.
Temo il momento in cui chiuderà la porta e questa storia finirà per sempre, ho paura di cadere in depressione.
Credo che il mio sia amore incondizionato, ma non posso accettare mi sembra un incubo qualsiasi scelta faccio mi distruggerà.
Non trovo vie d’uscita.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
il suo dolore appare genuino, per questo le rivolgo l'invito di cercare un* psicolog* che possa supportare la piena della tempesta che sta attraversando e aiutarla a fare le scelte più opportune.
Tuttavia la sua lettera lascia perplessi. Lei dichiara un'età non giovane, dice però di aver convissuto con "una ragazza" e chiarisce che la convivenza si è protratta "per 17 anni".
Fatti i conti, la sua compagna deve avere almeno vent'anni meno di lei, essere venuta a convivere quando aveva appena dodici anni, e anche così oggi non sarebbe una ragazza, ma una donna.
Inoltre lei parla di un perfetto "amore idilliaco"... e questa donna in tutto questo tempo sarebbe stata gravemente anoressica, a rischio di morte?
Finalmente guarita, l'ha tradita, secondo lei per la "necessità di ottenere conferme esterne dopo un recupero della propria femminilità e del suo corpo".
Scusi, ma a farle avere queste conferme, e non solo negli ultimi tre anni, non avrebbe dovuto essere lei?
Fatto sta, lei perdona e scrive: "ci siamo amati più di prima avevamo tutto, eravamo felici".
Ma la "ragazza" la tradisce di nuovo, con un altro ex. E di nuovo lei scrive "ci amiamo profondamente", anche se la partner le ha detto chiaramente che ama invece il nuovo amante.
Se non c'è qualche carenza nella comunicazione con noi ce n'è di certo tra lei e la sua partner, e forse da tempo.
Tanto più rinnovo la speranza che lei voglia affidarsi ad un professionista. Se è vero poi che la convivenza dura da diciassette anni, vedrei necessario anche qualche colloquio con uno specialista delle relazioni di coppia, al fine di far chiarezza tra voi due, quale che ne sia l'esito: rimanere insieme o lasciarvi, ma nella piena comprensione della realtà che avete vissuto.
Buone cose. Coraggio!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
ci separano 10 anni, lei 42 ed io 52, ci siamo conosciuti 17 anni fa. Forse ho usato impropriamente il termine ragazza perché pensavo al momento in cui ci incontrammo.
Per quanto riguarda l’amore idilliaco , ovviamente mi riferisco alle fasi in cui non era anoressica.
Ovviamente non posso esser certo sulle motivazioni che l’hanno portata a tradirmi, le mie sono state solo delle supposizioni/convinzioni ma ovviamente non posso dire che siano oggettive.
Alla sua domanda: Scusi, ma a farle avere queste conferme, e non solo negli ultimi tre anni, non avrebbe dovuto essere lei? rispondo dicendole che lai mia compagna o ex (non so più come definirla) credo sia più confusa e chiusa di me (anche lei ha iniziato un percorso, ma credo la stia accettando solo ora, è sempre stata scettica.)
La comunicazione, più o meno c’è ma credo che la mia ex, ma lei credo sia molto confusa, non sa nemmeno lei quale sentimento prova nei confronti di questa persona, mentre è sicura dell’amore che prova con me, credo che sia convinta che si possa amare 2 persone contemporaneamente). Mi colpisce il fatto che siano 2 ex.
Forse è la sua confusione che non ci permette di andare oltre e lascia aperte delle porte. Per quanto mi riguarda sento di essere fra due fuochi razionalità e sentimenti di amore ovviamente oltre a ciò devo fare i conti con le paure e i problemi generati dalla fine di una relazione e dalla solitudine che verrà. Non vedo via d’uscita, comunque vada cadrò a pezzi.

Grazie ancora per la sua attenzione.
[#3]
Utente
Utente
Una domanda, quindi secondo lei, potrebbe coesistere, insieme ai percorsi personali, un percorso di coppia?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
non "secondo me", ma sentito il parere dei due curanti individuali si può, e in certi casi è opportuno, intraprendere un percorso di coppia.
Io le suggerivo però non un percorso ma qualche colloquio con uno specialista di coppia, mirato a risolvere quel problema di "confusione" da lei più volte citato che sembra nuocere alla vostra comunicazione e alla vostra corretta comprensione delle cose.
Infatti lei scrive: "Alla sua domanda: Scusi, ma a farle avere queste conferme, e non solo negli ultimi tre anni, non avrebbe dovuto essere lei? rispondo dicendole che lai mia compagna o ex (non so più come definirla) credo sia più confusa e chiusa di me".
Come può lo stato mentale della partner inibire le capacità di un uomo di farla sentire donna?
Inoltre non si può considerare "chiusa" una persona che intraprende diverse relazioni adulterine. Forse "segreta", ma non chiusa nel senso di introversa: avrà pur dovuto cercare questi uomini e proporsi a loro come amante, non sarà certo stata violentata!
Da queste volontarie cecità, ma soprattutto dallo sgomento che lei esterna riguardo al futuro: "Non vedo via d’uscita, comunque vada cadrò a pezzi" è evidente la necessità che lei si faccia personalmente supportare da un curante. Parlo di un curante che non si limiti ad una terapia di sostegno, ovviamente.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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