Cardiofobia come affrontarla e superala
Buongiorno a tutti.
Sono una ragazza di 31 anni.
Da oltre 10 anni convivo con l’ansia e nei periodi più stressanti con gli attacchi di panico (diagnosi avuta da uno psichiatra).
La cardiofobia mi accompagna in realtà da quando ero adolescente; ricordo infatti, che mentre facevo attività fisica alle scuole medie, mi invadeva una sensazione terribile di paura nell’ascoltare il cuore che batteva veloce, per cui scoppiavo a piangere e dovevo fermarmi.
Negli anni, con questa fobia’ ho vissuto alti e bassi, in periodi tranquilli nei quali non avevo ansia riuscivo a fare le cose semplici (ad esempio camminare o fare le scale) senza nessun problema o pensiero negativo.
Da circa un anno e mezzo sto combattendo nuovamente con questo problema, che si è ripresentato in concomitanza con il ritorno dell’ansia e degli attacchi di panico causati da uno stress lavorativo e personale.
Ho effettuato percorsi di psicoterapia che da questo punto di vista non mi hanno aiutata, mi veniva detto iscriviti in palestra’ oppure fai le scale anche con l’ansia’ ma per me queste cose risultano quasi impossibili.
In palestra non riesco a iscrivermi nonostante vorrei fare attività fisica, ma il pensiero di sottopormi all’ascolto del cuore che batte naturalmente veloce, mi blocca e mi causa ancora più ansia.
Se devo percorrere un po’ di strada a piedi da sola subentra la paura nonostante cerco di distrarmi, cerco di rasserenarmi che è una cosa normale ma il pensiero che possa sentirmi male, che possa impazzire nel sentire il cuore che batte veloce, è più forte di me e mi blocca.
Inutile dire che anche l’aver effettuato tanti esami cardiologici non placa questa paura che rimane sempre lì e si attiva non appena mi espongo alle situazioni.
Lo psichiatra mi consiglia di assumere una terapia farmacologica che calmando l’ansia e il panico, calmerebbero anche questa paura ma io mi chiedo e chiedo a voi, ci sono delle soluzioni che mi permettano di gestire e superare questa paura?
C’è un approccio di psicoterapia che magari è più efficace di altri per trattare questa cosa?
In alcuni momenti sono molto scoraggiata perché vorrei tanto avere letteralmente la libertà di muovermi senza problemi.
Grazie a chi mi risponderà
Sono una ragazza di 31 anni.
Da oltre 10 anni convivo con l’ansia e nei periodi più stressanti con gli attacchi di panico (diagnosi avuta da uno psichiatra).
La cardiofobia mi accompagna in realtà da quando ero adolescente; ricordo infatti, che mentre facevo attività fisica alle scuole medie, mi invadeva una sensazione terribile di paura nell’ascoltare il cuore che batteva veloce, per cui scoppiavo a piangere e dovevo fermarmi.
Negli anni, con questa fobia’ ho vissuto alti e bassi, in periodi tranquilli nei quali non avevo ansia riuscivo a fare le cose semplici (ad esempio camminare o fare le scale) senza nessun problema o pensiero negativo.
Da circa un anno e mezzo sto combattendo nuovamente con questo problema, che si è ripresentato in concomitanza con il ritorno dell’ansia e degli attacchi di panico causati da uno stress lavorativo e personale.
Ho effettuato percorsi di psicoterapia che da questo punto di vista non mi hanno aiutata, mi veniva detto iscriviti in palestra’ oppure fai le scale anche con l’ansia’ ma per me queste cose risultano quasi impossibili.
In palestra non riesco a iscrivermi nonostante vorrei fare attività fisica, ma il pensiero di sottopormi all’ascolto del cuore che batte naturalmente veloce, mi blocca e mi causa ancora più ansia.
Se devo percorrere un po’ di strada a piedi da sola subentra la paura nonostante cerco di distrarmi, cerco di rasserenarmi che è una cosa normale ma il pensiero che possa sentirmi male, che possa impazzire nel sentire il cuore che batte veloce, è più forte di me e mi blocca.
Inutile dire che anche l’aver effettuato tanti esami cardiologici non placa questa paura che rimane sempre lì e si attiva non appena mi espongo alle situazioni.
Lo psichiatra mi consiglia di assumere una terapia farmacologica che calmando l’ansia e il panico, calmerebbero anche questa paura ma io mi chiedo e chiedo a voi, ci sono delle soluzioni che mi permettano di gestire e superare questa paura?
C’è un approccio di psicoterapia che magari è più efficace di altri per trattare questa cosa?
In alcuni momenti sono molto scoraggiata perché vorrei tanto avere letteralmente la libertà di muovermi senza problemi.
Grazie a chi mi risponderà
[#1]
Gentile utente,
dispiace che da tanto tempo Lei conviva con tali problematiche.
Ci chiede:
"C’è un approccio di psicoterapia che magari è più efficace di altri per trattare questa cosa?"
Il fatto è che negli approcci efficaci Le si chiede di esporsi gradualmente alle situazione che Le causano l'ansia; come è avvenuto nei "vari percorsi di psicoterapia" da Lei effettuati.
Ma Lei afferma di non farcela ad aderire alle consegne,
oppure 'pensa' di non farcela,
o si spaventa a fronte del sintomo (cardiologico) che peraltro è del tutto fisicamente innocuo.
E dunque, mancando la Sua parte di impegno nell'adempiere ai 'compiti' che Psicoterapeut* Le assegnano, nessun* Psicoterapeuta può .. operare il miracolo.
A questo punto un aiuto farmacologico può essere ipotizzabile, dando per scontato che è (solo) il primo passo per lavorare su di sè.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
dispiace che da tanto tempo Lei conviva con tali problematiche.
Ci chiede:
"C’è un approccio di psicoterapia che magari è più efficace di altri per trattare questa cosa?"
Il fatto è che negli approcci efficaci Le si chiede di esporsi gradualmente alle situazione che Le causano l'ansia; come è avvenuto nei "vari percorsi di psicoterapia" da Lei effettuati.
Ma Lei afferma di non farcela ad aderire alle consegne,
oppure 'pensa' di non farcela,
o si spaventa a fronte del sintomo (cardiologico) che peraltro è del tutto fisicamente innocuo.
E dunque, mancando la Sua parte di impegno nell'adempiere ai 'compiti' che Psicoterapeut* Le assegnano, nessun* Psicoterapeuta può .. operare il miracolo.
A questo punto un aiuto farmacologico può essere ipotizzabile, dando per scontato che è (solo) il primo passo per lavorare su di sè.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 03/03/2024.
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