Vita vuota

Buonasera, da anni mi occupo di un mio famigliare invalido, ha solo me, per questo motivo mi sono persa gran parte della mia giovinezza, per carità non ne faccio una colpa al mio famigliare, anzi sono felice di prendermi cura di lui, solo che giunta alla mia età mi rendo conto di non aver combinato molto, non ho studiato, questo anche un pò per colpa mia, perchè non ero motivata, ma soprattutto non ho sperimentato le relazioni interprersonali e mi rendo conto adesso di essere capace di instaurare dei rapporti, non ho amici, o meglio ne ho solo uno che ormai ha la sua famiglia, adesso che sto iniziando a dedicarmi un pò di tempo non ho con chi uscire e non so come stringere nuove amicizie, ho provato a frequentare corsi ma niente, sono proprio incapace di relazionarmi.
Altro problema, attualmente non lavoro, non riesco a trovare nulla perchè non ho competenze spendibili nel mondo lavorativo, ultimo problema...sento la mancanza di un partner e di una famiglia mia ma questo ora è l'ultimo dei miei pensieri, prima devo sistemare molti altri aspetti della mia vita.
La mia domanda è come posso fare a ricostruire la mia vita arrivata a questa età?
Non è facile per nulla ve lo assicuro, ogni tentativo fatto fino ad ora è stato vano, ma io vorrei provarci perchè mi sento vuota e senza obbiettivi.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

innanzi tutto gli aspetti positivi.
Lei ha una elevata competenza nell'assistenza alla disabilità. Non sappiamo se fisica o psichica, se a giovano o ad anziano.
In ogni caso sa quante famiglie ricercano una ragazza/donna affidabile per tale mansione?
Capisco che magari non Le piaccia per nulla l'idea di continuare in tale servizio, ma quando afferma "..non lavoro, non riesco a trovare nulla perchè non ho competenze spendibili nel mondo lavorativo .." non è proprio così; qualche risorsa c'è.
Al limite la frequenza alla scuola per OSS (Operatore Socio Sanitario) potrebbe certificare e consolidare tali aspetti di cura con un diploma riconosciuto.
E altrimenti un corso per pasticcera, ecc.

Tutto il resto potrebbe venire di conseguenza:
uscire di casa,
conoscere persone,
qualche orizzonte che si apre.

Capisco che il tempo è passato ed ora Lei si sente in ritardo in tutto.. ma allora non rimane che spingere sull'acceleratore.

Nel caso non ce la faccia perchè troppo triste e demotivata, si rivolga alla Psicologa del Consultorio (gratuito), la aiuterà certamente. Non lasci che il tempo trascorra senza fare nulla per sè.

Se Le occorre dell'altro replichi qui, Le risponderemo certamente.
Dott. Brunialti.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
lettere come la sua mancano di informazioni essenziali:
-di cosa vive, se non lavora?
-nessuna figura genitoriale l'ha spinta a costruirsi una vita di relazioni, studio e lavoro?
-gli impulsi alla socialità e alla sessualità emersi nell'adolescenza li ha soffocati?
Lascio in ombra il familiare invalido che avrebbe "solo lei", ma rimane anche qui qualche domanda: ha solo lei da sempre? E i servizi sociali, eccellenti nella sua regione, dove sono finiti?
Vediamo invece gli altri elementi che ci elenca.
1) Scrive che è incapace di crearsi relazioni d'amicizia ma vorrebbe farlo; tuttavia i corsi specifici sono falliti. Quale ha frequentato?
A volte si può procedere per via indiretta e anziché frequentare corsi di avviamento alla socialità, o contemporaneamente ad essi, ci si immette direttamente in situazioni di incontro.
Il volontariato (parrocchie, canili, case-famiglia), le gite del Club Alpino Italiano, le visite guidate nei musei o in luoghi d'interesse naturalistico, i corsi comunali e regionali di informatica, pittura, fotografia, inglese, l'UNITRE, sono luoghi dove si possono incontrare persone e cominciare a creare contatti.
2) Scrive: "non lavoro, non riesco a trovare nulla perchè non ho competenze spendibili nel mondo lavorativo.
Impossibile che non trovi un impiego come domestica a ore, in una casa privata o in un posto pubblico; altrettanto inverosimile che non possa lavorare in un bar, una pizzeria, un pub, un negozio. C'è anche la vasta gamma degli impieghi come baby sitter o badante, compito, quest'ultimo, che dovrebbe trovarla preparata.
3) Scrive infine: "sento la mancanza di un partner e di una famiglia mia".
Come mai solo adesso? Ma questa giustamente è una richiesta che segue le altre: da una serie di conoscenze e dall'autonomia economica e lavorativa scaturirà l'incontro con qualcuno che potrà interessarla.
Sorprende la sua conclusione: "ogni tentativo fatto fino ad ora è stato vano, ma io vorrei provarci perchè mi sento vuota e senza obbiettivi".
Ma dunque ha già fatto dei tentativi e non è riuscita, o al contrario deve ancora provare a fare qualche passo per riappropriarsi dell'esistenza reale?
Ci faccia capire meglio. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#3]
Utente
Utente
Gentili dottoresse, vivo grazie alla pensione di questo mio famigliare e sono "orfana" di uno dei miei genitori venuto a mancare qualche anno fa, loro sicuramente avrebbero voluto che mi facessi una vita ma le situazioni che si sono create hanno preso il sopravvento, purtroppo mi è difficile allontanarmi da casa a causa dell'ansia che ha questo mio famigliare di rimanere con persone che non sia io, ultimamente mi prendo degli spazi di poche ore per me ma mi sento sempre molto in colpa quando mi allontano. Ho frequentato dei corsi in palestra ma nulla di fatto, non ho stretto amicizie, purtroppo è come se le persone percepissero una sorta di pesantezza in me, è come se avessi molti anni in più di quelli che ho, non frequento locali, sono un pò fuori dai giri dei miei coetanei questa è la difficoltà principale che riscontro, sembrare "più vecchia" di quanto non sia perchè la vita mi ha invecchiato precocemente (intendo a livello psicologico) e non riuscire a inserirmi nel giro dei miei coetanei, mi hanno anche detto che ho gli "occhi tristi", probabilmente le persone percepiscono questo mio stato psicologico e non è bello stare accanto a qualcuno che emana "tristezza". Secondo voi dovrei iniziare una terapia?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
lei come vede il suo futuro, priva com'è dei mezzi elementari di sussistenza?
Spero che il familiare invalido l'abbia registrata come badante, in modo da garantirle una pensione, per quanto esigua.
Con un* psicolog* lei potrebbe avviare un dialogo aperto e cercare strategie.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com