Sindrome di asperger, difficoltà sociali e relazionali
Buonasera,
cinque mesi fa, dopo alcune visite psichiatriche e la somministrazione di vari test, ho ricevuto la diagnosi di sindrome di Asperger, disturbo ossessivo compulsivo e disturbo dell'umore depressivo.
Prima di questa diagnosi non ero consapevole dei miei problemi, ma ad oggi so di cosa soffro, ho consapevolezza delle mie difficoltà e dei miei limiti.
Vado in psicoterapia e sono anche seguito, saltuariamente, da uno psichiatra e mi trovo molto bene.
Assumo regolarmente un farmaco, l'aripiprazolo, che nei mesi scorsi mi ha creato qualche effetto collaterale (tipo sonnolenza, distrazione e simili) ma adesso va meglio e mi sento più stabile.
Tuttavia, riscontro molte difficoltà in ambito sociale, relazionale e lavorativo.
Non lavoro, mi sono laureato un anno fa ma non sono riuscito a trovare niente di stabile.
Non ho molte amicizie e frequento pochi contesti sociali.
L'unico in cui mi trovo veramente bene è la parrocchia, una comunità neocatecumenale dove mi sento accettato e a mio agio.
Ma al di fuori mi sento un pesce fuor d'acqua, mi sento escluso, incompreso e rifiutato.
Soffro molto per pensieri ed immagini che ho nella mente, in particolare legati ad una ragazza (un tempo mia amica) che in un passato sempre più lontano mi ha respinto e, in seguito, abbandonato.
Questo amore non corrisposto, il rifiuto e l'abbandono mi hanno annientato e ad oggi non riesco a socializzare con altre ragazze per la paura di essere rifiutato e abbandonato.
Penso a lei ogni giorno, poi provo ad allontanare i pensieri ma hanno sempre la meglio e mi travolgono.
In breve, al di là di questo, ho proprio difficoltà a relazionarmi con l'altro sesso.
Mai avuto relazioni, mai avuto rapporti sessuali.
Nella mia vita ho avuto sicuramente delle soddisfazioni, per esempio sono andato molto bene all'università, ma ad oggi vorrei di più dalla vita.
Ma non riesco ad essere felice, soddisfatto perché mi riesce più facile pensare sempre a quello che non è andato bene.
Spesso mi domando se guarirò mai da questi miei problemi.
Vi chiedo, nella vostra esperienza con i pazienti vi è mai capitato un caso simile al mio e se si può uscirne?
Un cordiale saluto.
cinque mesi fa, dopo alcune visite psichiatriche e la somministrazione di vari test, ho ricevuto la diagnosi di sindrome di Asperger, disturbo ossessivo compulsivo e disturbo dell'umore depressivo.
Prima di questa diagnosi non ero consapevole dei miei problemi, ma ad oggi so di cosa soffro, ho consapevolezza delle mie difficoltà e dei miei limiti.
Vado in psicoterapia e sono anche seguito, saltuariamente, da uno psichiatra e mi trovo molto bene.
Assumo regolarmente un farmaco, l'aripiprazolo, che nei mesi scorsi mi ha creato qualche effetto collaterale (tipo sonnolenza, distrazione e simili) ma adesso va meglio e mi sento più stabile.
Tuttavia, riscontro molte difficoltà in ambito sociale, relazionale e lavorativo.
Non lavoro, mi sono laureato un anno fa ma non sono riuscito a trovare niente di stabile.
Non ho molte amicizie e frequento pochi contesti sociali.
L'unico in cui mi trovo veramente bene è la parrocchia, una comunità neocatecumenale dove mi sento accettato e a mio agio.
Ma al di fuori mi sento un pesce fuor d'acqua, mi sento escluso, incompreso e rifiutato.
Soffro molto per pensieri ed immagini che ho nella mente, in particolare legati ad una ragazza (un tempo mia amica) che in un passato sempre più lontano mi ha respinto e, in seguito, abbandonato.
Questo amore non corrisposto, il rifiuto e l'abbandono mi hanno annientato e ad oggi non riesco a socializzare con altre ragazze per la paura di essere rifiutato e abbandonato.
Penso a lei ogni giorno, poi provo ad allontanare i pensieri ma hanno sempre la meglio e mi travolgono.
In breve, al di là di questo, ho proprio difficoltà a relazionarmi con l'altro sesso.
Mai avuto relazioni, mai avuto rapporti sessuali.
Nella mia vita ho avuto sicuramente delle soddisfazioni, per esempio sono andato molto bene all'università, ma ad oggi vorrei di più dalla vita.
Ma non riesco ad essere felice, soddisfatto perché mi riesce più facile pensare sempre a quello che non è andato bene.
Spesso mi domando se guarirò mai da questi miei problemi.
Vi chiedo, nella vostra esperienza con i pazienti vi è mai capitato un caso simile al mio e se si può uscirne?
Un cordiale saluto.
[#1]
gentile ragazzo, mi dispiacerebbe lasciarla senza risposta perchè si avverte in lei uno stato di scoraggiamento invece non deve preoccuparsi perchè è preso in carico da uno psicoterapeuta oltre che da un medico specialista. I farmaci l'aiuteranno moltissimo e così pure il percorso psicoterapeutico intrapreso.
Direi che si può tranquillizzare, ci saranno alti e bassi ma occorre pazienza e fiducia nei suoi curanti. Per aspera ad astra...........
saluti !
Direi che si può tranquillizzare, ci saranno alti e bassi ma occorre pazienza e fiducia nei suoi curanti. Per aspera ad astra...........
saluti !
Dr.ssa Fulvia Tramontano
[#2]
Salve,
senz'altro la psicoterapia può aiutarla a superare i suoi problemi, con strategie diversificate per ognuno di essi. Di solito è più facile risolvere un problema sentimentale piuttosto che uno lavorativo perché il mercato del lavoro può essere particolarmente difficile o complesso, ma potrebbe anche non essere il suo caso.
Sicuramente ottimizzare la capacità di relazionarsi può aiutarla in ambedue i settori: quello privato e quello lavorativo.
senz'altro la psicoterapia può aiutarla a superare i suoi problemi, con strategie diversificate per ognuno di essi. Di solito è più facile risolvere un problema sentimentale piuttosto che uno lavorativo perché il mercato del lavoro può essere particolarmente difficile o complesso, ma potrebbe anche non essere il suo caso.
Sicuramente ottimizzare la capacità di relazionarsi può aiutarla in ambedue i settori: quello privato e quello lavorativo.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 27/02/2024.
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